Oceans...
my glass mask   
sabato 30 agosto 2008
Altre cose importanti
Quando una persona ha qualcosa di importante, tende a pensare che tutto sia racchiuso lì dentro.
Eppure ci sono state altre persone, altre cose importanti.
Ci sono stati momenti che fanno indissolubilmente parte di me, di quello che sono, anche prima che lo conoscessi. Quella sensazione di inafferrabile stupore del primo giorno, per averlo trovato, per i movimenti e gli sguardi che poco a poco si legavano, non vuole forse dire questo?
Michael Caine sostiene che per ogni film che ha girato gli siano rimasti in mano dieci ricordi, e quando morirà saranno quelli a tornargli in mente, e non i premi vinti. Io ho tanti di quei ricordi che quando provo a farci un quadro da appendere alla parete finisco sempre per farlo diventare un album.
Ci sono stati dei "se.." rimasti a galleggiare qui intorno. Nomi che ho solo sfiorato, e luoghi, e persone, che ho portato via con me. Sono strade che ho scelto di non percorrere: pensarci ti mette di fronte te stessa. Perché quando il passato ti viene a trovare con tutta quella potenza, la nostalgia diventa un cantuccio da cui sbirciare con obiettività il tuo presente e il tuo futuro. Perché quando ti piomba addosso la consapevolezza della fragilità di un percorso che altrimenti appariva tanto chiaro... Ora che non c'è, che è di nuovo via per mesi, se non fosse stato importante con tutta questa nostalgia mi sarei sentita almeno un po' staccata.
Invece, è importante.

Etichette: , , , , , , ,

posted by sand @ 16:00:00   0 comments
venerdì 29 agosto 2008
Le Olimpiadi di Babbo Natale
Ieri ho visto la pubblicità Balocco con sullo sfondo strani tizi con certi vestiti rossi e bianchi che conosco bene. Avrò anche dei problemi io che sento l'Avvento in agosto, ma evidentemente non sono la sola!
Che poi, Babbo Natale sarà in ferie? Mi sono sempre chiesta se ci va.

Da piccola mi hanno regalato un libro che s'intitolava "Babbo Natale va in vacanza", però chissà se ne ha il tempo; dev'essere un lavoraccio preparare i regali per tutti i bambini buoni del mondo, specie quelli moderni che mica si accontentano di un pallone! Chissà quanti nuovi elfi gli sarà toccato assumere, e qualificati pure, per i giochi tecnologici che impazzano qui. E il microchip di qua e il microchip di là.

Un anno di lavoro tremendo, neanche le ferie, per forza è sempre sembrato vecchio.. senza contare il fatto che ti giochi tutta la reputazione in una notte sola. Una soltanto.
Come sarà sapere che c'è IL giorno dell'anno? Quello più importante di tutti, che non puoi fallire per nessun motivo al mondo, quello che se qualcosa va storto tu sei finito? Un giorno verso cui concentrare completamente tutte le tue energie, per tutti i minuti in cui ti dedichi al tuo lavoro.
Dev'essere una specie di "Olimpiadi di Babbo Natale".

Di quelle che per quattro anni ti alleni come un matto per andare lì a giocarti tutto in quell'unico, stupido minuto e la gente ti giudicherà per quello, non per tutti i peli di barba che hai perso per lo stress, per tutte le volte che gli elfi sono dovuti salire sulla spalliera della tua poltrona per massaggiarti le spalle spappolate dall'artrite, per quando eri così stanco che per sbaglio ti infilavi le calze dei regali anziché le tue.

Ci vuole una certa freddezza, per non fallire mai. Sarà per questo che sta al polo.

Certo che, almeno la settimana subito seguente al Natale, una meritata vacanza spero riesca a prendersela!


Ma lui gentleman com'è figurati se non rimane a dare una mano alla Befana.

Etichette: , , , , , ,

posted by sand @ 09:40:00   0 comments
mercoledì 27 agosto 2008
Simpatiche richieste. Simpatici codici. Simpatici ortaggi.
Ieri mi è arrivata la seguente richiesta da ema: conosci qualcuna che venga con me a venezia sabato e sia simpatica, non fastidiosa e non parli sempre né del fidanzato né del suo ciclo?
Per aiutare la sua misoginia, ho deciso di postare due dialoghi di un po' di tempo fa, serata io-Babushka-Gas. E il mio mal di stomaco.

N: Ahi.
B: Dovresti proprio chiamare il signor G...
G: Guarda che puoi anche chiamarlo GINECOLOGO, eh!
B: E' che ormai noi parliamo con un codice tutto nostro..
G: Ah però. Un codice assolutamente indecifrabile!!!

E poi, l'allegro ritorno a casa...

N: C'è qualcosa sulla strada
B: sì, un.. un..
N: ..un..
B: ..PEPERONE?!?!
N: ...
B: c'è un peperone sulla tua strada di casa, novella.

Etichette: , , , , ,

posted by sand @ 10:33:00   0 comments
martedì 26 agosto 2008
Un punto di qua, un punto di là...
M: Pronto?
N: Buongiorno professore, mi scusi se la disturbo ma...
M: Ah! No: non me lo dica! Sto proprio finendo di leggere la sua tesi!
[silenzio]
N: ...magari...


Oggi sono riuscita a mandare un messaggio per il Tomtom al numero sbagliato. Il che è sempre meglio di quando, ai tempi d'oro di ifp, sono riuscita a mandare al Tomtom un messaggio sul Tomtom mentre lui era lì in sede con me.
Solo che non so a chi l'ho inviato.
Volevo mandarlo a me stessa per rileggerlo. Però ho sbagliato il mio numero.

Etichette: , , , , , , ,

posted by sand @ 14:46:00   0 comments
Trovare un nome

Se mai trovassi un giorno un posto che mi farà sentire come quel terrazzo, o quel pezzo di mare, vorrei che avesse un nome.
Non un nome da cartina geografica.. uno come Antonio, o Sebastiano, o Matteo.
Vorrei che avesse un nome e spalle larghe, e vorrei che mi guardasse molto spesso. Anche quando non me ne accorgo.
Vorrei stare con lui in cucina e fingere di aiutarlo a cucinare, e poi alla radio vecchia vecchia, come quella anni '80 di mio fratello, metterebbero una canzone sciocca e lui mollerebbe la pentola, lascerebbe giù il vino che avevamo comprato e mi farebbe ballare.

Se un giorno dovessi trovarlo, vorrei imparare a fermarmi.

Etichette: , , , , , ,

posted by sand @ 10:07:00   0 comments
lunedì 25 agosto 2008
Allucinazioni di un piccolo mondo fatto su misura
Ok, forse ho un problema. Del tipo che dovrei dormire di più. O correre di meno, ché mi disidrato. Oppure l'assenza del Tomtom mi sballa. O magari sono le onde elettromagnetiche del cellulare quando mi addormento. O devo andare in ferie. O forse devo smettere di pensare al Natale con cotanta insistenza.
No, perché il nano, e va bene.
L'altro nano, e va bene.
L'oroscopo sui nani, e ok.
Però ho appena visto dietro casa mia un mini pony biondo...

Etichette: , , , ,

posted by sand @ 17:15:00   0 comments
Scene di ordinarie figure
Scena n.1 - una mattina di lavoro all'e.r.

Mentre cammino col mio solito passo-giaguaro (quello vero, non il romano...) nel corridoio principale dell'ospedale vedo un bellissimo giovane medico che somiglia tanto ad un mio antico amore; il medico in questione mi sorride, io mi distraggo chiedendomi se sia lui e nell'emozione lancio in aria le chiavi che tenevo in mano rischiando di vincere le olimpiadi del massacro, essendo quella la zona più frequentata in assoluto. Le chiavi percorrono tutto il corridoio con ampia parabola, per fortuna senza mietere vittime. Io, per sottrarmi ai fan, nella confusione apro la porta dell'ufficio sbagliato, dove c'è un nano - che, fra l'altro, non vedo, rimanendo così con aria stupita a guardarmi intorno per svariati minuti ricercando una presenza umana. Quando esco il medico è ancora lì che mi sorride. Ne deduco che o ha una semiparesi facciale o la mia dignità in questo posto se n'è appena andata per sempre.

Scena n.2 - un bar del centro cittadella alle 17 di domenica pomeriggio

Elenini, mentre discute con grande dignità dei suoi progetti lavorativi, si porta una mano alla testa perché le sembra di avere qualcosa e, quando sente che questo qualcosa ha delle zampe, istintivamente e giustamente lo prende e lo lancia verso di me. Io, che non ho fatto in tempo a vedere di cosa si trattasse ma solo che qualcosa con le zampe si è appena aggrappato con un balzo al mio vestito, temendo la formidabile spider-minaccia mi alzo in piedi lanciando lontano la sedia e strillando con il tono di voce che si ispira sempre più a quello di katia ricciarelli "Cosa cavolo mi hai tirato addossooo!!" (le "o" aggiuntive sono per l'acuto finale).
Comunque era una vespa. E comunque l'intero bar, simpatico proprietario compreso, era lì che ci fissava ammutolito.

N.B. Oggi un altro nano è passato a salutarmi. O si passano parola, oppure è davvero Natale..

Etichette: , , , , , ,

posted by sand @ 11:15:00   0 comments
domenica 24 agosto 2008
Din don dan e fuori è Natale

Il fatto è che sono felice.


Canzone del giorno: Quellachesembradinatale

Etichette: , , ,

posted by sand @ 21:08:00   0 comments
Promemoria
1. Comprare una lampada
2. Tingermi di blu
3. Infilarmici dentro
4. Imparare a realizzare 3 desideri entro il 19 settembre

(Combinazione pericolosa di: spritz - Elena - sentire il Tomtom)

Etichette: , , , ,

posted by sand @ 18:00:00   0 comments
venerdì 22 agosto 2008
Murphy applicato alle mail
Dovrei davvero, davvero, impedirmi di scrivere email. Assoldare qualcuno che mi ammanetti e frusti quando ci provo, cose così. O almeno che mi spari se provo a farmi un nuovo indirizzo.
Solo per riassumere alcuni degli episodi principali:

- novi2di2@: il mio primo indirizzo, di cui ad un certo punto perdo in blocco tutti i dati. mai più recuperati, forse qualcuno mi scrive ancora.
- mokuren@: usato per mandare una mail al prof di linguistica senza ricordare che il nome completo che compare con quell'indirizzo (grazie ale) è BIMBA BIMBA, cosa che lui il mattino dopo non manca di far notare a tutta l'aula con sommo divertimento.
- moku@: mi rubano l'indirizzo, mandando mail offensive e minatorie a mio nome che mi creano non pochi problemi e di cui mi accorgo man mano che la gente smette di parlarmi.
- mokuren_pi@: mando una mail di intenti assolutamente e pericolosamente anonimi prima di rendermi conto che accanto all'indirizzo compare il nome completo "NOVELLA BRXXXXXX". La risposta a tanta scaltrezza ninja suona più o meno "mi raccomando non usarlo più come indirizzo anonimo, perché non lo è poi così tanto!!"
- polvereinnamorata@: fresca fresca di oggi, quando, anziché usare come al solito il più serio novella.brxxxxx@, mando una mail a uno dei miei dottori dell'e.r. da questo indirizzo, che oltre al nome ha anche la firma comprensiva dell'intera poesia da cui prende il nome e anche un altro testo in catalano. dopo tanta professionalità il medico mi chiama "ciao poetessa".

Etichette: , , ,

posted by sand @ 18:22:00   0 comments
Imparare dai gatti
Ci sono giornate in cui dovresti solo rimanere a letto, nascosta il più possibile da murphy.
Eppure camminano sulle stesse strade dei giorni che mi portano alla fine di settembre, avvicinandomi al Tomtom. E ognuna di queste notti può essere quella in cui spero di svegliarmi con il cuore in gola per il temporale che arriva d'improvviso dalle finestre aperte come una sferzata di vento.
In fondo, è questione di punti di vista. Salutare qualcuno solo perché alzi il viso. Fidarsi anche con 1000 ragionevoli motivi per non farlo. La signora delle pulizie che mi fa notare che il palo del binario si è riempito di scritte, e a me sembrava solo un palo.

Bisognerebbe imparare dai gatti.

Etichette: , , , , ,

posted by sand @ 18:10:00   0 comments
mercoledì 20 agosto 2008
Approcci schiaccianti - 23
Binario 1, perché era la stazione di Cittadella.

UdV: Scusa..
N: Sì?
UdV: Ti dà fastidio se ti guardo mentre guardi i pesci rossi?

Etichette: , , , ,

posted by sand @ 12:23:00   0 comments
martedì 19 agosto 2008
Hotel Supramonte
E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
e una lettera vera di notte, falsa di giorno
e poi scuse e accuse e scuse senza ritorno.
E ora viaggi, vivi, ridi o sei perduto
col tuo ordine discreto dentro il cuore.
Ma dove.. dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.

Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
grazie a te ho una barca da scrivere, ho un treno da perdere
e un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
sul tuo corpo così dolce di fame, così dolce di sete.
Ma passerà anche questa stazione senza far male,
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
ma dove.. dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.

E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
cosa importa se sono caduto, se sono lontano.
Perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole
ma dove.. dov'è il tuo cuore, ma dove è finito il tuo cuore.


Trovo il Faber insuperabile come un eroe. Per questo non riesco a prendere in considerazione quasi nessuna sua cover, Mercanti di Liquore a parte. Però, ecco, se c'è qualcuno che ha superato l'insuperabile, è la versione di Mia Martini di questa canzone.

Etichette: , , , , ,

posted by sand @ 22:55:00   0 comments
Cosa sono le nuvole
Ci sono giorni in cui mi manchi più di altri.
Quando sono seduta in una stazione semivuota alle due del pomeriggio, poche voci ovattate dall'afa, e poi la radio suona piano una canzone che mi conosce, che mi ricorda qualcosa. E un soffio di vento si alza in quel preciso istante mentre cerco con lo sguardo la fine dei binari.
E' un silenzio che non ha niente a vedere con lo spazio deserto che qualche volta incroci tu quando alzi lo sguardo.
Sono piena di ricordi come un diario di viaggio, anche se il viaggio adesso è il tuo, e qualche volta mi chiedo se finirai mai, di viaggiare. O se è solo uno scrollare di spalle.
Ci sono giorni in cui mi sembra che mi manchi qualcosa, e altri in cui mi sento così felice che sono persi se non posso raccontarteli.


Canzone del giorno: Cosa sono le nuvole - Piccola Orchestra Avion Travel (cover di Domenico Modugno)

Etichette: , , , , , , , , , , ,

posted by sand @ 15:16:00   0 comments
sabato 16 agosto 2008
Lezioni semiserie a me stessa
Ho anche imparato che:

- quando ti metti una gonna chiusa da una fila di bottoncini sul davanti, mai dare per scontato che i bottoni siano effettivamente chiusi
- il modo migliore per provarci con un barman è "scusa.. shakerami!", oppure nominare la corrente atlantica
- la salvietta bevendo diventa cattiva
- ci sono giovani scrittori che non sanno scrivere ma scrivono, che non hanno niente da dire ma dicono. dategli un hobby. la masturbazione. le briscola. le navi in bottiglia.
- quando si parla di ricci neri non si sa mai esattamente a cosa ci si riferisca
- il titanic in realtà è naufragato nello spritz (margaritz!)
- pur essendo generalmente priva di faccia tosta, in situazioni estreme (come un nubifragio) riesco a corrompere un autista sita con occhi da bambi dolce e spaurito perché mi faccia scendere davanti a casa anziché alla fermata dell'autobus
- quando bevo, il cuore si sposta alla mia destra
- dopo 3 bicchieri di vino, 1 mojito, 1 spritz, 2 grappe alla mela, 2 grappe panna e fragola, 1 sangria e 1 tequila bum bum grande quanto una lemon soda, inizio a parlare in spagnolo con gli sconosciuti
- tutti i luca s'innamorano di stefania
- il mio record di bicchieri mandati in frantumi aumenta in maniera esponenziale e irraggiungibile

Etichette:

posted by sand @ 18:13:00   1 comments
Lezioni banali a me stessa
Sono mancata per un po', e prima di me tutta la mia quotidianità. Poco male, che gli alti e bassi non sono mancati. Però nel frattempo ho imparato, o confermato:

- che sei più forte quando le cose riesci ad ammetterle di quando ti attacchi ad un'indifferenza solo presunta, quindi sgamabile e patetica
- che quando inizi una cosa difficile, poi è inutile scoraggiarsi a metà strada perché lo è
- un sasso resta un sasso anche quando si crede un poeta
- a volte t'incastri in situazioni che non hanno nulla a che fare con te, ma le cose sbagliate servono per riconoscere quelle preziose quando le trovi
- la notte è ancora molto giovane
- ci sono persone che hanno sofferto a causa mia più di quanto potessi capire al momento, e persone per cui ho sofferto più di quanto sappiano
- probabilmente si riconosceranno in questa frase quelli che non c'entrano
- se il cuore si rompe non è così facile ricominciare a costruire qualcosa; e se invece è facile, allora non si era rotto. comunque, quando si rompe, poi diventa più grande
- la nutella, quando non c'è, mi manca

Etichette: , , , , , ,

posted by sand @ 17:23:00   4 comments
101

101.
perché io risponda al telefono bisogna essere molto, molto fortunati


Etichette: , ,

posted by sand @ 16:58:00   1 comments
mercoledì 13 agosto 2008
Novella in 100 punti - The end

91. Inciampo spesso, e spesso sul nulla.
92. Sono talmente sensibile al solletico che riesco a farmelo anche da sola.
93. A volte ho ballato fino allo sfinimento, e poi mi sono sentita bene; mi sono sentita felice.
94. Fanno parte della mia wishlist principale: un planetario, un ombrello rosso a doppio scatto come quello che ho perso, un mazzo enorme di tulipani, dei giri in giostra, una casa sul mare (e non al mare), una libreria, delle foto che mi sono state scattate due o tre anni fa, un albero di Natale, un nipotino, un biglietto per l’Etiopia.
95. Fanno parte della mia wishlist secondaria: un telescopio, un juke-box, un tostapane a scatto, un flipper, un’operazione agli occhi, una gabbietta gialla, uno scrittoio antico di legno, Colin Firth, una spiaggia di guaranà, la canotta rosa + felpa blu di MSF, tutti i Meridiani.
96. Guardando il tg mi arrabbio come un piccolo toro.
97. Mi piace sedermi in zone di passaggio per osservare le persone, e immaginare le storie che si trascinano dietro.
98. Sono una simpatica compagnona.
99. Camminare a piedi nudi da marzo a settembre è la mia utopia di felicità.
100. La mia personale legge di murphy dice che: se un distributore deve rompersi, lo farà girando per la mia merendina. Quando entro in una stanza la mia capacità di far cadere le cose si propaga generosamente su tutti i presenti. Se esiste una cosa sbagliata da dire alla persona sbagliata nel momento sbagliato, io la troverò.

Etichette: ,

posted by sand @ 19:32:00   1 comments
Novella in 100 punti - 9

81. Rido ogni giorno, per prima cosa di me stessa. Ho bisogno di ridere. Se una persona non sa ridere è difficile che possa restarmi accanto.
82. Tuttavia, penso decisamente troppo. E mi aggroviglio.
83. Anni fa mi è stato rivelato un segreto importante, e non l’ho mai detto a nessuno ma qualche volta mi spaventa.
84. Costruisco molti castelli in aria, e sono fatti di giunchi e pan di zucchero.
85. Sono insofferente alle costrizioni fisiche e mentali fin da quand’ero molto piccola. Mi sento facilmente oppressa, e facilmente scalcio. Se qualcuno prova ad aggrapparsi la mia reazione istintiva è di scappare più veloce che posso.
86. Alcune persone, tuttavia, mi hanno addomesticata senza via di scampo.
87. La mia faccia è trasparente. Assolutamente incapace di non tradirsi in caso di bisogno.
88. Essendo “la piccola” di famiglia, ho un delizioso, adorabile lato capriccioso al cui confronto Maria Antonietta è una Suora Minima del Sacro Cuore. E la mia ragionevolissima idea di amore si riassume in: incondizionato.
89. Essendo “la piccola” di famiglia, sono cresciuta con una fiducia istintiva nei confronti delle persone. E mi sono presa un sacco di cantonate.
90. Evidentemente ispiro soprannomi, specie se hanno a che fare con le mie straordinarie dimensioni fisiche: bimba, scricciolo, piccola, pulcino, piccoletta, novellina, bimbabimba. E poi novi, nove, folpo, scodella, patata, geronimo, polly, nuilina, nui, coinqui, salviettina, moku, pisellua, nuvi, nuvilla e… biondina.

Etichette: ,

posted by sand @ 16:57:00   0 comments
Novella in 100 punti - 8

71. Caramelle.
72. Nelle giornate grigie di pioggia mi metto addosso più colori possibili.
73. Non importa quanto io conosca te, o il posto in cui siamo. Non riuscirai mai a togliermi una sottilissima sensazione di forestiera che mi porto addosso in qualunque situazione, da qualunque parte, con chiunque.
74. Proprio non riesco a restare ferma davanti a un obiettivo fotografico.
75. Vorrei vivere in un anello temporale contenuto nella notte fra il 24 e il 25 dicembre: lucine ovunque e pacchetti da scartare.
76. In realtà ho spesso una ragione per quello che faccio, solo che il più delle volte risulta incomprensibile.
77. Mi rompe proprio le scatole che la gente insista per farmi mangiare.
78. Credo che il mio nome mi somigli molto.
79. Non è che sia semplicemente disordinata. Sono un’eruzione vulcanica che lascia sempre tracce al suo passaggio.
80. Una volta conoscevo tre persone: una aveva il sole negli occhi, l’altra ci teneva il mare. E la terza, la terza li aveva tutti neri.

Etichette: ,

posted by sand @ 10:12:00   0 comments
martedì 12 agosto 2008
Novella in 100 punti - 7

61. La prima faccia che vedo la mattina è un grosso smile giallo appeso di fianco allo specchio del bagno.
62. A quanto pare, sono una persona severa.
63. Amo il contatto fisico. Amo fare l’amore. Amo visceralmente sfiorare, aggrapparmi, succhiare, mordere. E imparare seguendole con il dito le linee del corpo della persona che amo.
64. Mi commuovo sempre di nascosto, perché sono orgogliosa come una spina.
65. Il quindici agosto a mezzogiorno dalle mie labbra può uscire la fatidica frase “Avrei un po’ di freschino..”
66. Trovo sempre un modo per tirarmi fuori, anche bruscamente, da una situazione di stallo. Spesso le persone non se lo aspettano, e quasi me lo rimproverano, perché sono piccola e bionda e tale dovrei restare.
67. Mi appunto le parole che mi piacciono, come barbogio, libriciattolaio o turlupinare.
68. Ho degli istinti omicidi molto forti quando uno sconosciuto per strada mi grida “ehi biondina!”. Ma spesso ho una guardia del corpo annessa, gratuita e autoassunta.
69. Proprio non riesco a guardare la scena della Spada nella roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di Maga magò.
70. Vorrei poter restare ferma di fronte all’oceano.

Etichette: ,

posted by sand @ 15:29:00   0 comments
Novella in 100 punti - 6

51. M’innamoro delle cose. Scatole, mucche, leggere tra le righe, mojito, bucce di mandarino sul termosifone, arcobaleni, spigoli, fiabe, rughe, vento, papere, bollini degli imballaggi, moli, sole con la pioggia, sassi bianchi, braccia, sedermi per terra, Buthan, uomini che guidano bene, carillon, case sugli alberi, enigmistica, vestiti generosi con l’aria, vecchi, finestrini abbassati, stregatti, bolle, tè verde senza zucchero, ginocchia sbucciate, musical, palloni.
52. Cose che trovo stupide o fastidiose: caffè, midi, Studio Aperto, giovani scrittori maledetti, monumento a Padova per l’11/9, occhiaie, ostentazioni, gioielli della Brail, spazi chiusi, intingoli, Topolino, beige, notte senza buio, invidia, economia di vocabolario (cia’ raga!), musica tunz, musica cuorefioreamore, ragni, “So come ti senti”, chi molla le cose perché non sono facili, chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli.
53. Ho avuto un’infanzia felicemente circondata più da maschi che da femmine, il che ha sviluppato in un certo senso il mio modo di pensare.
54. Hanno influenzato il mio modo di pensare: la mia infanzia (vedi 53), elena nel banco accanto al mio, il greco, il 17 maggio.
55. Sono stata un gatto nella mia vita precedente, e lo sarò nella mia vita futura.
56. Il momento della mia vita in cui mi sono sentita più grata in assoluto della vicinanza di una persona è stato per un certo modo di stringermi il braccio.
57. Il mio primo motto è “Bisogna essere vasti e diversi, ma fissi, come il mare” e lo diceva Montale. Il secondo è “L’estate paziente ritorna lo stesso”, e l’ho rubato alla Bandabardò.
58. Poche persone, dal 2001 in poi, hanno il permesso di sentirmi suonare.
59. Casa Howard (E.M. Forster).
Doppio sogno (Schnitzler). Don Quijote de la Mancha (Cervantes). Cirano di Bergerac (Rostand).
60. A volte compro cose che non mi servono, magari perché hanno delle fragole disegnate sopra. O perché le userò in un mese ancora lontano ma che spero arrivi presto, per qualche novellesco significato.

Etichette: ,

posted by sand @ 10:32:00   0 comments
lunedì 11 agosto 2008
Novella in 100 punti - 5

41. Penso che ascoltare i Creedence Clearwater Revival in macchina in una giornata di sole possa metterti in pace con la tua vita.
42. Dal 17 maggio 2006 non sono più la stessa.
43. Alcuni libri, più preziosi di altri, vanno riletti a tocchi e bocconi, a distanza di tempo, in posizioni comode e con orecchie e matite spuntate.
44. Un gesto inaspettato può conquistarmi in modo irrimediabile, solo per il fatto di essere inaspettato.
45. Una volta, fra le 3 e le 4 del mattino, mi sono mangiata quasi 3 confezioni di pistacchi.
46. Sono mie la sensazione di infilare i piedi sotto la sabbia, e quella di un gatto che si struscia contro le gambe nude.
47. Quando mangio, tengo il cibo che preferisco per ultimo, così posso gustarmelo con calma e tenermi il sapore. Scelgo bistecche, pagnotte e pomodori in base alla loro aria simpatica.
48. Da piccola non riuscivo mai a far rimbalzare i sassi a pelo d’acqua.
49. Ci sono persone che ti diventano indispensabili sul lungo percorso, ed incontri fatti per durare un momento e da lì influire indiscutibilmente sulla tua vita.
50. Sono priva di senso pratico in modo inequivocabile. Perdo un sacco di ombrelli. Riesco a presentarmi ad una visita di controllo dei miei esami senza gli esami. Una volta ho cercato di attraversare a piedi un traforo.

Etichette: ,

posted by sand @ 11:56:00   0 comments
Novella in 100 punti - 4

31. Ogni tanto qualcuno prova a convincermi a seguire strategie in amore.
32. Mi affascinano gli uomini che sanno scegliere un vino.
33. Penso che “mangianastri” sia un nome bellissimo, come quando ti toccava riavvolgere una cassetta con la penna perché si era attorcigliata.
34. Posso perdere delle ore per preparare un biglietto. Giornate. Settimane. Un biglietto per me è una mappa d’affetto.
35. Quando avrò una casa, spero di poter mettere un’altalena in giardino.
36. Ho un castoro, una bacchetta magica, un bastone della pioggia ricavato da un tubetto di smarties; e sono le cose più preziose che ho.
37. Se posso scegliere tra l’ascensore e le scale, scelgo sempre le scale.
38. Ho dei miti: Tom Waits, Giorgio Bocca, Peter Parker, Matthaus, Falcone, Bartezzaghi. Ho Babbo Natale. Ma ho un eroe soltanto.
39. Il profumo della crema solare e quello dello zampirone mi rimandano in mondi che ho perduto e che amerò per tutta la vita.
40. Risacca. Risacca. Risacca.

Etichette: ,

posted by sand @ 11:47:00   0 comments
domenica 10 agosto 2008
Novella in 100 punti - 3

21. Una volta ho ricevuto un bacio ed ho pensato “è stato il più bello della mia vita”.
22. La polvere e l’ombra delle biblioteche o delle vecchie librerie mi catturano, specie se miste ad un certo odore umido di legno.
23. Adoro giocare a calciobalilla ed odio farmi battere dagli uomini.
24. Cose che mi fermano: grondaie, lettere, soffioni, foglie secche per la strada, stelle filanti, uragani, la Specola, lucine di Natale. E gli aerei. Mi fermo ancora a guardarli, e a chiedermi dove staranno andando.
25. Provo una nostalgia irrefrenabile per alcuni luoghi, ancora più che per alcune persone.
26. Penso che la lucina del frigo abbia vita propria e quando chiudiamo la porta ci freghi tutti.
27. Se fossi un fiore sarei un nontiscordardimé. Se fossi uno sport sarei il baseball. Se fossi un libro sarei Il pianeta degli alberi di Natale (Rodari). Se fossi una strada avrei i pini marittimi ai lati che sollevano l’asfalto con le radici.
28. Mi meraviglio.
29. Spesso le persone che ho amato più ciecamente, alla prima impressione mi sono sembrate insopportabili.
30. Riesco sempre, inesorabilmente, a perdermi a Venezia.

Etichette: ,

posted by sand @ 16:45:00   0 comments
sabato 9 agosto 2008
Novella in 100 punti - 2

11. Sono fermamente convinta di aver sofferto della sindrome di Stendhal leggendo Delitto e castigo.
12. Non ho la maturità affettiva necessaria per sopportare un tradimento, anche piccolo. A dire il vero non credo esistano tradimenti piccoli.
13. Qualcuno che mi indichi le costellazioni acquista subito svariati punti ai miei occhi.
14. Se l’avessi conosciuto, mio nonno mi sarebbe piaciuto moltissimo.
15. Quando una persona muore, non so perché ma la cosa che ricordo per sempre è il suo modo di ridere.
16. A volte mi sento felice in modo sciocco e insensato, e c’è sempre qualcuno che prova a rovinare tutto chiedendomi di spiegare ragionevolmente il perché.
17. I miei ricordi più belli sono quasi tutti alle 5 del mattino.
18. Amo i vecchi cimiteri, amo tutta quell’ombra e quella quiete e quell’odore di pino che ti fa venire voglia di sederti e di scrivere. Scrivo ovunque, anche sui righelli, anche sui tovaglioli.
19. Ten (Pearl Jam). Via Paolo Fabbri 43 (Guccini). Riportando tutto a casa (Modena City Ramblers).
20. Ho alcune cose nel cuore, fra cui un terrazzo.

Etichette: ,

posted by sand @ 12:06:00   0 comments
Novella in 100 punti - 1

1. Sono miope, e un bel giorno ho scoperto che poteva essere una ricchezza, perché per questo motivo ho gli altri sensi accentuati. Anche il sesto.
2. I miei post nascono sempre a penna e scarabocchi. Poche cose mi appartengono quanto la carta e le dita sporche d’inchiostro.
3. Devo costringermi a non correggere l’ortografia delle persone, e non sempre ci riesco.
4. Ho una quantità infinita di desideri.
5. Penso che, fondamentalmente, gli sbagli non esistano; esistono le possibilità, e il mio unico rimpianto è non avere il tempo per poterle scegliere tutte.
6. Mi tengo lontana dalle droghe pesanti, scrivo su fogli a quadretti e non viaggio da sola perché non ho la capacità mentale di autolimitarmi e devo mettermi dei paletti di base.
7. M’innamoro per motivi stupidi: fingere di non essersi bucato un dito per farmi compagnia quando ero giù di morale. Un biglietto del treno che non aspettavo. Un rotolo di plastica portato giù di corsa quando ne avevo bisogno.
8. Possiedo un potente filtro mentale e visivo che sovrappone a tutto ciò che vivo la scena dei cristalli di Pollyanna che creano l’arcobaleno nella stanza.
9. La mia memoria è infallibile quanto la mia capacità di andare a sbattere contro qualunque spigolo.
10. Vorrei vedere NY a Natale.

Etichette: ,

posted by sand @ 11:15:00   0 comments
giovedì 7 agosto 2008
Dieci punti
SicCOmE chE è una GioRNaTA da SChiFO e Ch'aVevO da CONsolaRmi, soNo anDAtA a RIpeScArE uNA coSa CHe in rEaLTà aveVO iNiZIAto pRIma del GIOcheTtO deI riCOrDi, e cHe saREbBE: "deFiNiSCiTi iN ceNtO pUNti". Io a cENto noN ci SOno miCa ArRivaTA, siCCoMe cHE è NOioSo e PoI aveVO iniSSiATo coi RIcoRDi, Ma pERò iNtAnTO QualCHe alTRo mi HA deFiNiTA in DIeCi, e chI nON mi RicONosce PIù ci può PRoVaRE.


1. Bimba, perché basta guardarle gli occhi
2. Decisamente incomprensibile, se non dopo un accurato studio del mondo delle favole
3. Dolce, se non altro per il quantitativo di zuccheri concentrato nel suo sangue
4. Romantica ma con stile [NdR: ??]
5. Severa
6. Precisa quando si deve esserlo [NdR: buahahahah]
7. Incasinata perennemente
8. Impaurita ma testarda
9. Coraggiosa tranne che con i ragni
10. Assolutamente incapace di presentare un moroso [NdR: tradotta per i terzi]


1. è una formichina, ma non come quella della favola (che se la tira), ma come quelle che fanno vedere a superquark.. piccola e laboriosa, tenace e combattiva, e anche se può sembrare tanto fragile da poter essere schiacciata è un'impressione sbagliata, perché in qualche maniera lei ce la fa
2. è una piuma che si usa per scrivere, bianca ma con la punta intinta nel nero dell'inchiostro
3. dieci euro che ritrova nelle tasche di una giacca messa via la stagione prima
4. una canzone per bambini sulle scale di ifp
5. un sacchetto di caramelle morbide quando fuori fa freddo
6. memole con un po' di ape maia e piccole venature di creamy
7. la grandine, l'acquazzone e l'aria condizionata accesa per vedere
8. alette di pollo e spritz(s)
9. membro dell'accademia della crusca.. anche se non lo sa! (lei o la crusca non è dato sapere)
10. una ciliegia rossa e lucida


1. indubbiamente piccola!
2. una piccola che sa essere adulta
3. una che riesce ad essere bella anche con gli occhi a palla!
4. una che si vergogna di chiedere una matita ad un ragazzo che non conosce
5. una che si spaventa per un ragnetto ma che affronta il resto con caparbietà! [NdR: questa cosa dei ragni e del coraggio sta diventando un must..]
6. una che sa essere costruttiva
7. una con delle idee chiare in testa
8. una con tante fantasie strane in testa
9. una che ti risponde col pensiero [NdR: ed è convinta di averlo fatto davvero, però]
10. una che combina un sacco di guai ma non lo fa apposta!

Etichette: , , , ,

posted by sand @ 16:00:00   0 comments
Interruzione dei programmi
Certe volte basta poco.
Be', altre volte quel poco in realtà è molto di più.
Non ho più voglia di continuare il giochino dei ricordi, anche se uno o due post ancora ci stavano. Anche se avevo qualche dialogo divertente da postare, tipo "Scusi qui è neurologia?" "No guardi noi qui facciamo i bambini".
In compenso certe persone sono così forti che ti fanno rantolare, e mancare il fiato, e fanno male senza accorgersene. Certe invece sono così deboli che sono stronze e basta.
Così oggi mi sono chiusa in bagno due minuti, perché nessuno, entrando nel mio ufficio, potesse vedere che stavo piangendo.

E' che ieri ero stata lì lì per tutta la sera. Bastava una goccia.
E stamattina la goccia è arrivata.

Etichette: , , , , , , ,

posted by sand @ 10:57:00   2 comments
mercoledì 6 agosto 2008
Ricordi - 9

- togliersi le lenti alle 2 del mattino, andare a letto e alle 4 rimetterle per uscire
- folletto che m’insegna i cruciverba in bianco, e canta piano “lombardia”
- 9 dicembre 1997, inter-strasburgo 3-0 (ronaldo, zanetti, simeone)
- la volta in cui mi sono sentita dire “il pensiero che tu abbia in mente qualcun altro mi fa andare via di testa!”
- quel biglietto del treno a venezia, dopo il palloncino verde, e non ha mai capito quanto significasse
- “ciao! mi chiamo erica con la c di cacca”
- io, marta e la lauretta a dormire su quello stesso, scomodissimo, divano
- io, elena, monica, gas, bonimba e alberto a dormire, malissimo, su un unico letto
- tutti, ma proprio tutti, i gesti inaspettati
- i voli d’angelo
- la carta da parati che avevo quand’ero piccola
- la scena della spada nella roccia in cui semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, che mi fa paura ancora adesso
- un pomeriggio ad inseguire un ragazzo in bici, solo per il modo che aveva di guardare il mondo
- mcbesame che si segna gli appuntamenti piegato a 90° e agitando il sedere a mo’ di lambada sulla mia faccia
- lo sformato di crocchette
- volantinaggio, volantinaggio, volantinaggio. fino allo sfinimento. anche l’11/9, che capivamo che era successo qualcosa ma non potevamo proprio immaginare cosa, e l’abbiamo scoperto la sera quando siamo tornate in macchina e marta ha acceso l’autoradio
- cantare sweet home alabama nella navetta che ci porta all’airbus
- la prima volta in cui ho fatto l’amore
- quando la mia vicina di casa mi ha sorriso e ha detto: “sembri una farfalla”
- ogni prima volta in cui ho fatto l’amore. tutte diverse.

Etichette:

posted by sand @ 16:38:00   0 comments
martedì 5 agosto 2008
Ricordi - 8

- elena ed io che troviamo quella sigaretta in albergo e ce la fumiamo come due contrabbandieri
- fabietto che nel gioco della verità racconta degli usi che lui e la naty fanno di certe candele zigrinate
- carlo(3) che, dovendo lavorare alle 8, alle 4 del mattino è indeciso se andare a dormire o aspettare con me e la salvietta l’alba sul monte crocetta
- io che canto a elena “amore.. non mi provocare” e in quella entra la prof con ghigno sardonico
- la battaglia dell’uva in montagna
- il prof di glottologia che inizia la lezione con “ho ricevuto una mail da bimba bimba…”, e io sprofondo sotto il banco mentre ale e lisi scoppiano a ridere senza pietà
- lui che quando io, completamente bucolica, ammirando le montagne mi chiedo come sia la vita delle mucche, risponde serafico: “aspettare lentamente il momento del macello”
- lui che un attimo dopo, vedendo la mia faccia, prova a rimediare con la lista di tutte le cose belle che può fare una mucca
- un pomeriggio a parlare con carlo a casa sua. parlare, parlare, parlare. anche se mi aspettavano.
- elio e il suo pacco con ricevuta di ritorno
- la salvietta che si prende una kwak e io scoppio a ridere perché penso “quack quack”
- io che obbligo il ragazzo del forum della gioventù ad intervistarmi e parlo (in evidente stato di alterazione) per venti minuti senza sapere assolutamente cosa sto dicendo, ma convinta di dirlo molto bene
- tutte le volte, da piccola, in cui ho parlato con il mare
- quando un ragazzo che conoscevo pochissimo mi ha dedicato “viva!” di ligabue
- quella mattinata nell’aula vuota con giulio che mi cantava “leggero” sotto l’unico raggio di sole della stanza
- quel pomeriggio in salottino col vento fresco e mattia che mi prende la chitarra di mano e dice “ora ti canto una cosa”
- fare il bagno nuda nel mare
- la lisi che come contrattava lei coi vu cumprà io non ho visto nessuno mai
- contare 16 stelle cadenti in una notte, con la sabbia che mi finiva tra i capelli

Etichette:

posted by sand @ 23:09:00   0 comments
Ricordi - 7

- elena che mentre aspettiamo gli altri dice “ti ho preparato lo spritz perché so che non bevi tanto vino”, e quando si volta io e Luca abbiamo già fatto fuori una bottiglia di cabernet raccontandoci gli aneddoti più stupidi delle nostre vite
- bibo che sta al telefono mezz’ora per spiegarmi la strada passo passo
- il mio primo esame orale, quando perdendo il controllo della sedia ho tirato un calcio fortissimo allo stinco del prof
- marta ed io sotto il portico tutta la notte a cantare e suonare la chitarra
- in montagna, quando siamo rimasti così senza viveri che ho pranzato con un panino alla banana e biscotti
- ale ed io a santa giustina che giochiamo a frisbee per ripararci dal diluvio
- io che scrivo su uno scoglio “matteo armellin” per quattro anni di seguito
- quando ho regalato una rosa rossa a mio papà
- io e salvietta che dobbiamo alzarci alle 7 ma facciamo casino tutta la sera e quando, alle 4.30, torniamo a casa, troviamo quella puntata di buffy in tv, e proprio non possiamo perdercela!
- la faccia con cui mi ha detto che ripartiva
- la vecchia fiesta senza autoradio, con elena che metteva sul sedile la radiolina da bambini che prendeva solo stazioni jugoslave
- andrea gaudenzi alla coppa davis che lotta fino a lussarsi una spalla
- fra che mi porta al cinema e mi apre le porte per tutta la sera
- la scena di lost con make your own kind of music dei mamas and papas
- quel bellissimo ragazzo di delfi che sapeva dire solo “church”
- il mio trauma cranico in bici con la marti contro una trave di cemento, e mara che non ha ghiaccio e dal freezer mi chiede “ci vuoi sopra le salsicce o i piselli?”
- max che si prende un giorno di ferie per venire a parlare con me
- gilles che per sbaglio mi prende la mano

Etichette:

posted by sand @ 17:53:00   0 comments
lunedì 4 agosto 2008
Ricordi - 6

- marta che mi scrive “a 24 anni continuo a pensare di non poter trovare un’altra amicizia come la tua”
- i cento lottiani a padova, che sembravamo una gita
- il motorino di alessandra, e la bici di mia mamma
- l’odore che ha il mare di notte
- io e marta che torniamo ubriache dal concerto di vinicio e proprio non riusciamo a camminare dritte
- la cena del camposcuola di seconda media quando, sulle note di we will rock you, rovescio a terra tutte le gomme e caramelle del ristorante, con gable che mi guarda esterrefatto
- quando, a 6 anni, per aiutare mio fratello gli ho rovinato un progetto grafico cui lavorava da settimane
- la sera del mio compleanno in cui sono tornata a casa stanca, triste e infreddolita, e però erano lì, erano tutti lì, mi aspettavano e mi avevano portato ombretta
- quando ad atene ho girato il pomello del comodino e ho scoperto che era una radio, e trasmettevano gigi d’alessio
- quel concerto in cui, per tutta la durata di paranoid android, non ho fatto altro che fissare marco che cantava e quando è finita ho guardato marta con gli occhi sbarrati e lei ha detto “sì, l’ho capito che ti piace”
- io che di ritorno dalle vacanze leggo a diletta il testo di farewell di guccini: siamo sedute su una panchina ai giardinetti, e tengo in mano quel foglio di quaderno
- giocare a palla in centro a cittadella alle cinque del mattino con una scarpa mia e una di qualcun altro
- amir che mi prende per mano e mi indica le stelle
- mamma e papà che al mare la mattina andavano a fare una passeggiata e siccome tornavano quando io mi svegliavo passavano dal panificio a prendere le brioches
- la canzoncina “novella e barin due cuori della chitarra”
- quella sera in cui non volevo tornare a casa e non ho fatto altro che guidare, guidare, guidare
- il capodanno dai fratelli brotto, con piva e filippo che litigavano ogni volta che io rivolgevo la parola a uno dei due, allora guardavo gilly per implorare aiuto
- io elena e francesco quelle mattine di quinta superiore passate sul monte grappa
- io mauro e coach a venezia, fuori da quel ristorantino che non saprei più trovare, in una sera fresca, tre bicchieri di vino rosso e due musicisti che suonano

Etichette:

posted by sand @ 18:11:00   0 comments
Ricordi - 5

- ema che mi capita a casa per parlarmi e si è fatto male per la fretta, e poi non facciamo altro che girare attorno alle mura quasi in silenzio
- l’odore che ha il mare di notte
- la voce di capossela dal vivo nei pianoforti di lubecca
- elvis che dice “visto che bello il mio ombrello nuovo?”, e in quella un colpo di vento glielo rompe e dirige verso la sua testa l’acqua che scendeva da una grondaia lì vicino
- quella nevicata fantastica mentre tornavo da padova di notte
- elena che mi racconta tutta la storia di fabio, e per la prima volta mi sembra fragile da poterla schiacciare fra le dita
- il cane di felice che sta male e a mezzanotte corriamo dal veterinario
- io che grido “ale, lo sai vero che mi stai dicendo che X ha un grande pacco?” e in quella la luisa entra in ufficio
- mi ricordo quanto ho suonato la chitarra, fino a spaccarmi le dita
- carlo(2) che, alle medie mi schizza addosso il tubetto di tempera viola mentre cerca di sfilarmela dalle mani
- la mattina in cui mi hanno detto: “non ti ricordi che ieri hai fatto uno spogliarello?”
- tutte le volte in cui mi hanno regalato dei fiori
- io che pensando sia quella di davide entro nella macchina sbagliata e ale mi tira fuori di peso
- la mia atala cross, tutta rossa, di moser
- la prima volta che ho letto rough
- mi ricordo la martalta vestita da sposa, bella, ma bella
- lo scatolone di foto della salvietta in camera mia
- era il 30 settembre e, l’ho capito dopo, uno stupido rotolo di bollini da imballaggio mi ha cambiato la vita

Etichette:

posted by sand @ 17:21:00   0 comments
domenica 3 agosto 2008
Ricordi - 4

- mi ricordo la partita interminabile a frisbee con beppetesta in prato della valle
- mia nonna che la domenica veniva a casa a farmi la polenta
- elena che mi regala il suo biglietto del concerto di guccini a cui non ero potuta andare
- stare seduti a quel tavolino a bassano come se dall’ultima volta fossero passati due minuti, ed io che non mi chiedo neanche per un attimo che cosa ci faccio lì
- i giri in bicicletta al mare alle due del pomeriggio, immersa nel silenzio infinito
- elio ed io che torniamo da padova e per strada troviamo l’uragano, lui si gira a guardarmi e dice “io torno indietro”
- il corso di ballo in ufficio coi flamboyant
- quelle favolose sangrie che cominciavamo a preparare dalla mattina per ogni compleanno di checco
- roma termini sotto la pioggia, con il trolley che si sfasciava e le mani che si rompevano e tanta voglia di piangere
- mi ricordo il terrazzo triplo, e mi ricordo la grecia
- teo che a tredici anni mi presentava come cugina perché non gli rovinassi la piazza in vacanza
- il finto pancione un sabato sera a castelfranco
- mi ricordo quelle treccine afro che poi quando le ho sciolte hanno cercato di portarsi via anche tutti i capelli
- marta ed io che saltiamo sopra il suo letto (che da quel giorno ha cigolato per sempre) ascoltando every you, every me per chissà quante volte di fila, a tutto volume, fino a rimanere senza fiato
- quando ci siamo fatti buttare fuori dal girasole, perché “non era una bettola”
- mi ricordo mark
- il ballo scatenato a nizza assieme ai peruviani che suonavano
- il ballo scatenato a bassano quando a sentire quel gruppo non c’era nessuno e poi sono arrivati tutti
- mio papà che mi compra i regali anche se mia mamma non vuole, ed erano pistole ad acqua o fumetti bellissimi, oppure coni sparapalline

Etichette:

posted by sand @ 15:24:00   0 comments
sabato 2 agosto 2008
Ricordi - 3

- mi ricordo le domeniche sera a sentire i 3 o’clock al greenwich fino all’una precisa
- tendina ed io che senza accorgercene, nella foga del discorso, ci avventuriamo nel fango
- tomicio che mi dice “ti porto a casa io”, e poi restiamo imbottigliati nel traffico e arriviamo dopo il treno
- mi ricordo angelo al telefono con la sorellina quando le dice "gioia mia"
- mi ricordo enrico che telefona e dice “siediti”, e poi dice “angelo” e io penso “ma no, mi ha appena chiesto di chiamarlo, ero solo in ritardo!”
- coach che, quando mi sono messa con mauro, gli dice: “mi hai portato via l’argenteria di casa
- mi ricordo “ciao fiocchetti!”
- leo che mi fa falsificare un gazebo
- il ragno che ho ucciso per la prima volta in vita mia dopo che elvis mi aveva detto di suo padre
- mi ricordo quel ballo in cucina
- la prima volta in cui mi ha sfiorato la mano
- la camicia di checco piena di vetri dopo l’incidente, e mentre lui dormiva lavavo piano le macchie di sangue e piangevo
- i messaggi con la salvietta guardando house
- i messaggi con ale su morgan
- quando mi ha preparato da mangiare e ha stappato una bottiglia di vino, e poi ci siamo dimenticati sia del cibo che del vino che abbiamo finito molto più tardi, cercando i vestiti
- aspirina che mi aspetta per partorire i micini
- mi ricordo tutti i vestiti che aster mi ha rovinato quando passavo da marta
- mi ricordo quando io e elenini abbiamo creato jack
- fra che mi porta una conchiglia rosa dall’oceano
- i pasticcini nel sacchetto e la piazzetta di san nicolò la notte in cui mi sono sentita dire “ci sposiamo?”
- la notte in cui ferraro ha attraversato una porta a vetri chiusa, e noi di sotto pensavamo che qualcuno avesse rovesciato le pentole
- la notte in cui ferraro ha acceso una fontana in salotto, e francesco gli è corso dietro con la scopa
- la strada della paura, che non l’ho mai detto ma a me faceva paura sul serio

Etichette:

posted by sand @ 14:44:00   0 comments
venerdì 1 agosto 2008
Ricordi - 2

- mi ricordo il primo giro in macchina con marta e quello con elena, sciocche, incoscienti e piene di ipotetiche possibilità
- mi ricordo quando, con marti gio e irene, ero talmente sbronza che non riuscivo più a rimettermi le scarpe
- charlie che viene a portarmi il regalo di compleanno dentro un sacchetto con i cagnolini, e mia mamma lo tiene ancora come una reliquia
- io che vado da charlie e gli dico allegra “allora, quando parti?”, e sua morosa si volta gelida e domanda “ah. parti?”
- mi ricordo more than words in macchina, sul sedile dietro
- la franci che mi deve tenere sveglia perché alle 3 c’è la ferrari e poi ci addormentiamo dieci secondi prima della partenza e ci risvegliamo dieci secondi dopo l’arrivo
- mi ricordo tutti i dubbi che si dissolvono in un secondo, appena torna e lo guardo negli occhi, con quella felpa blu che si accorda con il colore in un modo incredibile
- io, marta, ciccio e cavallo sotto il diluvio che non ci decidiamo a suonare il campanello
- gardaland sotto il diluvio, con le giostre che si fermavano ogni cinque minuti perché pioveva troppo
- io che corro per padova in gonnellina, ciabatte e costume per recuperare erica e ale che si sono persi
- le astronavi che mi costruiva mio fratello in camera con le poltrone
- pippo che mi salva il gatto arrampicandosi su un albero
- fra ed io che perdiamo quel treno come due perfetti imbecilli
- mi ricordo quando io elena e smoky abbiamo conosciuto gas e alberto, ed era la prima sera ma quando è arrivata mattina sembrava l’ennesima
- enrico che quando gli dico di no s’intenerisce e mi dice “piccola”
- il pinguino gigante che mi ha regalato piva quel natale, e io non sapevo dove metterlo
- la lisi che si mette di traverso perché gilles non veda che mi viene da piangere
- Lo’, la mia piccola pulce
- francesco che mi chiama e io penso voglia uscire ma lui ripete “scusa novi” per quello che mi sta dicendo, dice “scusami” come se fosse colpa sua e io gli chiedo se è uno scherzo, che è una domanda stupida ma non poteva essere vero
- mi ricordo quel bacio sulla fronte, e il profumo che mi è rimasto addosso quando si è spostato

Etichette:

posted by sand @ 20:43:00   0 comments
Ricordi - 1

- mi ricordo i fumetti di mio fratello che leggevo da piccola
- mi ricordo i regalini da comprare per carlo ogni volta prima di andare a cena a casa sua
- mi ricordo giulia che mi dice “per fortuna sei tornata”
- mi ricordo quella sera a leggere un libro seduta con stefano sugli scalini sotto la luce del lampione
- quando i miei mi hanno chiusa fuori perché sono tornata troppo tardi dalla festa di nicola
- un’altra festa di nicola, quando mi sono spiaccicata contro la porta
- mi ricordo quando checco mi ha riempito la stanza di lucine
- marta che canta wishlist
- elena che fuma i sigari alla vaniglia a rovescio e poi le viene mal di gola
- mi ricordo, a proposito del detto sulla vita che ti chiude le porte, quando aspettavo il mio portone, e poi il portone si è aperto
- quel primo bacio a dodici anni, di cui non so più il nome ma ricordo tutto il resto
- quando ema mi ha detto “ti ho cercata perché quel giorno avevi lo stesso sguardo che avevo io
- quando io e salvietta abbiamo portato i viveri di soccorso ad ale visitato dai ladri, e siamo arrivati alla riunione ifp mezzi ubriachi cantando le sigle dei cartoni animati
- la faccia di max nel negozio di peperoncini a bassano
- mi ricordo i concerti di stresa
- i mercoledì pomeriggio in salottino
- mi ricordo quella foto in cui dormo e sembro una bambola
- quando teo mi ha spinta per vedere l’agnellino e io per non cadere mi sono aggrappata alla lama di una falce, e allora lui per la paura si è nascosto sotto la macchina
- mi ricordo l’odore che avevano gli adesivi quando ero piccola
- mi ricordo la mia prima, disastrosa sbronza
- i bagni in mare di notte con persone appena conosciute ma disposte a dividere un asciugamano
- mi ricordo “il baretto”, quell’angolo di nulla in cui noi trovavamo tutto
- mi ricordo le corse dietro a zeno
- mi ricordo le mutande di tutta la mia commissione alla maturità, e la paura fottuta che mi scappasse da ridere
- gilles che per ringraziarmi smette di prendermi in giro e mi tiene abbracciata
- mi ricordo quando, ogni benedetto sabato, alle 4 del mattino volevo andare al parco iris attraverso il buco nella rete
- mi ricordo Di che insiste per accompagnarmi a casa e quando arriviamo io gli dico “grazie” e scappo via


- quel pomeriggio di novembre a camminare nella nebbia ascoltando per ore, ininterrottamente, soltanto Black dei Pearl Jam
- le telefonate notturne col pap, e la faccia ficcata sotto al cuscino perché non si senta dalla camera dei miei

- il letto della chirla e tutte le testate che mi ci sono presa

Etichette:

posted by sand @ 19:13:00   0 comments
Adulazione: gnia fo
Ormai si sa. Anche se ci provo, la mia faccia è assolutamente incapace di non farsi scappare la verità.

Boss: N senti devo stampare 200 pagine di atti per la riunione di oggi, però il mio pc si blocca dopo le prime 20, non so più che fare!!! Provi a dargli un'occhiata?
N: Certo, dia qua.

__________pochi minuti più tardi__________

N: Fatto.
B: Fatto?
N: Sì.
B: Sicura?!
N: Eh sì..
B: Ma tutto??
N: Sì, eh.
B: Ma che brava!!!
N: Beh..
B: E non hai avuto nessun problema.
N: Veramente no..
B: Liscio liscio!
N: Esatto.
B: ...
N: ...
B: Allora sono proprio impedito.
N: Uhm. Magari era il computer che non leggeva bene il cd..
B: AHAHAHAHAH!!! Ok, ci hai provato!
N: Coff..


(inizio ad amare quest'uomo)

Etichette: , , , , , ,

posted by sand @ 17:25:00   0 comments
About Me

Name: sand
Home:
About Me:

Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


See my complete profile
Previous Post
Archives
Shoutbox

Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


Links
  • Ste
  • Salvietta
  • Salvietta2
  • Fra
  • Ale
  • Max
  • Concon
  • Bambolina
  • AmUr

Powered by

Free Blogger Templates

BLOGGER