Oceans...
my glass mask   
martedì 31 marzo 2009
Strisce di colore
Ci sono degli effetti in photoshop per cui puoi prendere un'immagine e sovrapporle delle strisce di colore per renderla più intensa; così, molto semplicemente se ho fotografato un laghetto triste e grigio su cui si specchia un cielo pallido, posso colorarli in trasparenza di verde e di blu per farli diventare da cartolina.
Oggi ho guardato fuori dalla mia finestra all'e.r., e il paesaggio era a strati di colore: davanti, il prato verde, ma verde, dei binari della ferrovia. Subito dopo una macchia di case, tutte sui toni del rosa. Più in là l'orizzonte delle montagne di un blu difficilmente concepibile. E infine il cielo, che dal grigio scurissimo si tuffava direttamente nel nero.
Una, due, tre, quattro, cinque: ho riconosciuto tutte le strisce.

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sabato 28 marzo 2009
Cose da fermo

Ci sono dei giorni in cui succedono un sacco di cose, da fermi. Tu rimani ferma e le cose ti succedono intorno, variabili, opposte.
Così ho capito che una persona che credevo amica, una persona a cui ho permesso di scrivere sulla mia esistenza, a cui ho perdonato tutto e regalato anni, forse è solo una persona maldestra ed egoista.

Allo stesso tempo è successo qualcos'altro, perché capita invece di allontanarsi da qualcuno per lo scorrere del tempo, o per scelte che vuoi rispettare anche se ti manca; però poi gli succede qualcosa e quando questo capita, in barba all'orgoglio è te che viene a cercare. Questo allora ti scalda e ti stringe e ti dice.

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giovedì 26 marzo 2009
Approcci schiaccianti - 29

C: Sai, a me non piace la società moderna.
N: Hm.
C: Sto bene da solo!
N: Saper stare da soli è importante.
C: Quando vengo qui mi alleno, non parlo mai con nessuno!
N: Già...

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Approcci schiaccianti - 28
C: Ma se ho capito tu hai il moroso. E' qui dentro?
N: Non esattamente...
C: Meno male, se no scappavo!
N: ^________^
C: Anche lui di Cittadella?
N: Quasi, però non è che ci stia molto...
C: Lavora fuori?
N: In Africa.
C: AHAHAHAHAH, l'hanno rapito in Darfur? AHAHAHAHAH
N: ...
C: ?
N: Non lui, un suo collega.
C: ...Ah.

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Approcci schiaccianti - 27
C: No, ma dimmi se ti secca eh!
N: Ok.
C: Sei sicura?
N: Esattamente, di che?
C: E' che avevo voglia di sauna oggi!
N: Ma tu pensa.
C: Poi è per fare due chiacchiere!
N: Io però ci vado presto.
C: Guarda il caso! Anch'io mi alleno poco oggi!
N: Le coincidenze della vita, eh?
C: Così parliamo.
N: ...

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Approcci schiaccianti - 26
Terzo round con il mastro Lindo alto come una montagna, con la faccia da attore e il cervello momentaneamente ingiudicabile. E le mia affabili risposte.

C: Non mi alleno molto ultimamente.
N: No?
C: Sai, la reazione... Era una storia di un anno e mezzo...
N: Capisco..
C: Però sono fortunato!
N: Sì?
C: Sì. Che mi alleni o no, resto così!
N: Toh ma dai.
C: Io sono nato così!
N: Eh, povera mamma..
C: Ma mangio e bevo eh! Me la godo!
N: Io invece non sono una mangiona.
C: Ma tu stai proprio bene così!
N: Ultimamente m'impegno però.
C: Eh, ma tu stai bene così!
N: Però sono golosa!
C: Sì, ma tu stai proprio bene così!
N: ...
C: ...Senti, ti secca se vengo anch'io in sauna?

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Approcci schiaccianti - 25
Secondo round.

C:
Non ti vedo spesso a Cittadella.
N: Ho bazzicato altre zone. Ma io ti ho visto una volta all'enoteca in centro.
C: Dai Bei? Quando?
N: Mah, mesi fa..
C: Potevi salutarmi!
N: Avrei dovuto fendere la folla!
C: Ma dov'ero?
N: Chi si ricorda... era mesi fa...

(10 minuti più tardi)

C: Sai, forse mi ricordo.
N: Sì?
C: Qualcosa. Io ero vicino al bancone?
N: Può essere (tutto può essere)...
C: E tu alla mia destra, nell'angolo?
N: Mh, può essere.. non saprei...
C: Sì, sì.
N: Sugli sgabelli magari..
C: Sì. Ed eri con dei ragazzi e una ragazza riccia!
N: Beh, non so... è stato mesi fa...
C: Io invece ero con x e y e z!
N: ...Mesi fa...
C: Eri messa così, no?
N: ...
C: E portavi dei pantaloni grigi!
N: ..."qualcosa", eh?

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posted by sand @ 11:26:00   0 comments
Approcci schiaccianti - 24
Novella e C. La palestra fornisce materiale per saghe infinite...

C: Ciao.
N: Ciao.
C: Come va?
N: Bene dai, tu?
C: Eh insomma, ho mollato la morosa.
N: Ah..
C: Tu?
N: No, io no.

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mercoledì 25 marzo 2009
De rerum natura

Ho controllato.
I ciliegi, i peschi, le magnolie, hanno proprio aspettato il 21 marzo per fiorire.


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Meteo
Novella, Babushka, la palestra.

N: ...
B: ...
N: Però, fa caldo oggi.
B: Novella, forse perché siamo in una sauna.


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posted by sand @ 11:16:00   2 comments
martedì 24 marzo 2009
Bisogno di ferie

N:
Ecco la macchinetta. Ci sono anche mie foto dentro.

Ped S: Che bello, foto delle vacanze?
N: Quali vacanze?

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posted by sand @ 12:06:00   0 comments
British humour

N:
Però secondo me sarebbe divertente uscire con Braghetta!

Babu: Sì, se capisse le tue battute.

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domenica 22 marzo 2009
Il mare che spesso ci minaccia

"Il mare che spesso ci minaccia talvolta è anche misericordioso.
Ingiustamente l'avevo maledetto.
"

W. Shakespeare -La Tempesta


Il mare che a volte ci minaccia, serve a farci capire. Se sappiamo guardarlo negli occhi - non dico come Achab, basterebbe un pesce.
(Talvolta capita che serva, dice Shakespeare. Dice anche Brezsny.
)
Talvolta inciampi in un momento di crisi, un momento di paura, di piccolo dolore, un momento che stride come un cluster (sui tasti in fondo al pianoforte).
E qualche volta, ma solo qualche volta, capita che questo incespicare ti permetta di vedere cose che passavano avanti.

Sì che è stato un momento in salita. Sì che un poco le ginocchia me le sono sbucciate. Ma poi ho riguardato momenti passati che suonavano armonici e piani, momenti-cerotto, momenti poi insipidi, inutili, rinchiusi, turistici, comodi, bambini. Ho ripensato a quello che credevo fossero, a quello che ora so che non erano. E a quello che so che erano. Momenti di verbi. Momenti sottili, sguaiati, mediocri. Momenti seduti.
Ho ripensato al mio viaggiatore che sbaglia e scivola e poi ci mette la faccia, senza mentire, senza perdere tempo; che ha le spalle forti senza palestra, e mi sono proprio sentita fortunata, forse anche un po' brava.


(Canzone del giorno: Respect the wind - Van Halen)

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posted by sand @ 21:41:00   0 comments
venerdì 20 marzo 2009
Raining in Baltimore
Three thousand five hundred miles away
But what would you change if you could?
I need a phone call
I need a plane ride
I need a raincoat
I need a big love

Conting Crows

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posted by sand @ 15:42:00   0 comments
mercoledì 18 marzo 2009
Inquietanti presenze all'e.r.
Oggi ho lasciato la macchina aperta, il che non costituirebbe niente di nuovo nell'ultima settimana se non per il particolare che l'ho lasciata aperta con le chiavi inserite.
Ho anche trovato un ragno salterino nella borsa. Cercando di mimetizzare il panico per evitare il ricovero coatto al reparto di fianco sono silenziosamente strisciata in cerca della segretaria scoprendo non solo che si era allontanata nel momento del bisogno, ma anche che nel momento del bisogno il corridoio pullulava di informatori in attesa del boss, cosa che impediva ogni mia più sacra e sincera reazione in stile fiamma ossidrica.
Il metodo escogitato per liberarmi della terrorifica presenza è assolutamente non raccontabile, anche contando che nel frattempo McBesame mi inviava simpatiche foto di begli uomini ignudi.
La parte più inquietante però, è:

(due giorni prima)
Ped M: Novella, mi servirebbero i bei cartelloni che aveva preparato perché dovrei riutilizzarli; passerò mercoledì, me li fa trovare in studio per favore?
N: certamente!

(un giorno prima)
N cerca i cartelloni.
N cerca ancora i cartelloni.
N non trova i cartelloni.
N fruga ovunque per i cartelloni.
N chiede dove abbiano messo i cartelloni.
N annuisce convinta all'ipotesi che Ped M se li fosse portati a Cittadella, e decide di parlargliene.

(il giorno)
N: Ped M, volevo dirle a proposito dei cartelloni..
Ped M: Ah già, grazie mille, li ho trovati nello studio stamattina dove avevamo detto!
N: ...
Ped M: Sono tutti e due, vero?
N: ...ahm... certo...
Ped M: Bene.
N: Se vuole ricontrollo; così, per essere scrupolosi.
Ped M: Grazie, è molto gentile!
N: eheheheheheheheheheheheheh...

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posted by sand @ 21:54:00   0 comments
Un problema di coscienza

...Sono stata per un anno insieme a una persona che adesso si fa chiamare tatino.

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posted by sand @ 21:47:00   0 comments
martedì 17 marzo 2009
Lettera di dimissioni
(il post che avevo scritto martedì scorso, slittato per la ripida emergenza)

LETTERA DI DIMISSIONI

- McBesame che entra da me ballando e usando lo stetoscopio come il bastone in un musical.
- Io che mi rovescio la vitamina C sui pantaloni quando entra McBesame.
- La L che convince McBesame che dovrebbe consolarmi.
- Un ped che si ruba le chiavi e io per sbaglio gli soffio quelle di casa quasi creando un incidente diplomatico con la moglie.
- La segretaria che ogni giorno dedica 45 minuti del nostro tempo a descrivermi la sua nuova cucina, i problemi della sua nuova cucina, i colori della sua nuova cucina, le misure della sua nuova cucina, i profili della sua nuova cucina, gli sportelli della sua nuova cucina, le maniglie della sua nuova cucina, il tavolo della sua nuova cucina, i tappeti della sua nuova cucina, le lucine della sua nuova cucina, i ritardi della sua nuova cucina, gli operai della sua nuova cucina, le piastrelle della sua nuova cucina, i materiali della sua nuova cucina, le incertezze della sua nuova cucina, i cassetti della sua nuova cucina, i mobili della sua nuova cucina, il frigo della sua nuova cucina, la credenza della sua nuova cucina. Eccetera. Anche mentre mi rapiscono il Tomtom. Anche inframezzandoli con 10 minuti al giorno sul tavolo massiccio della sua vecchia cucina, le grandi sedie della sua vecchia cucina, gli scatoloni della sua vecchia cucina, le tende della sua vecchia cucina, ogni tipo di pentola della sua vecchia cucina, le somiglianze della sua vecchia cucina, gli annunci di vendita della sua vecchia cucina. Ecceterissima.
- La macchina che dimentico di chiudere da più o meno quattro giorni.
- Soprattutto, un altro ped che di colpo mi chiede di uscire, e io che non me l'aspetto neanche nei miei pensieri più remoti vado in confusione e ho la matura reazione di, nell'ordine:

a) assumere sfumature violacee poi mescolate a tutti i colori dell'iride
b) chiedermi in che senso me l'abbia chiesto (ebbene no, non ci arrivo!)
c) balbettare un impegno
d) dimenticare il nome dell'impegno
e) cercare febbrilmente in agenda il nome dell'impegno
f) descrivergli con un'inutile e concitata dovizia di particolari la natura dell'impegno (una fiera a Milano)
g)
mantenere il dubbio sulle sue intenzioni

h) bere dell'acqua
i) maledire la lontananza del Tomtom
l) bere altra acqua
m) impanicarmi col Babu e la Salvietta
n) bere molta acqua
o) chiedermi se la segretaria abbia sentito
p) fare fuori una bottiglia d'acqua
q) fare pipì
- La Salvietta che a forza di sentire episodi del genere vuole comprarmi una telecamera da installare in ufficio.

Devo cambiare lavoro.

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posted by sand @ 12:10:00   0 comments
Di nuovo countdown
Ho comprato dei libri. Ho una lista di nomi. Ho un orsetto e un cammello. Ho camminato nel sole. Ho fatto sauna, palestra, idromassaggio.
Ho i vestiti di tanti colori. Ho uno sfondo-primavera al cellulare. Ho il Tomtom al telegiornale.

Ho sparato un popper grandioso. Ho bevuto del vino a Marostica. Ho scattato fotografie stupide. Ho smesso di giocare a Mah-Jong per ipnotizzare l'ansia. Ho un diavolo per capello con l'exex. Ho le bestie diaboliche del lunedì. Ho asciugato male i capelli. Ho un gatto con il mal di stomaco. Ho chiuso Repubblica.it e abbandonato il convulso cliccare f5 per avere notizie.
Ho perso di nuovo le chiavi. Ho capito qualcosa. Ho pensato troppo. Ho lasciato per 5 secondi il cellulare senza correre impanicata a recuperarlo. Ho continuato a riacciuffarlo febbrilmente appena arriva un sms. Ho creato belle locandine. Ho impostato un progetto di lavoro. Ho maledetto stampanti e Photoshop. Ho riso per strada. Ho dormito la notte.

La vita quotidiana riprende, a meno 74.


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sabato 14 marzo 2009
Msf: liberazione e companatico
Non sono contenta. Non sono felice.
Sono triste, sono sollevata.
E molto stanca.

Una cosa alla volta.


L'arrivo degli ostaggi di MSF a El Fasher, dal Tomtom.

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giovedì 12 marzo 2009
La fine del coraggio
Avevo un post carino da scrivere, ma oggi sono troppo spaventata, preoccupata, sgomenta, atterrita, nervosa, sconvolta, turbata per riuscire a pensare. O a ridere.

Ridatemelo.

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martedì 10 marzo 2009
Tre Cose
1 - Camminare come i gatti

Oggi camminavo come i gatti, che seguono le linee dei muri, con i rientri e gli spigoli...
La verità è che inseguivo tutti i raggi di sole che trovavo per la strada.


2 - (RATM) Rage against the machine

Ho ritrovato in palestra una ragazza che non vedevo da qualcosa come 15 anni, e non ero nemmeno sicura che fosse lei, allora sono andata lì e gliel'ho chiesto e ci siamo raccontate un po' di vita, e guardandola bene non era nemmeno cambiata poi tanto - allora le persone non si ritrovano solo su Facebook!

3 - Post Scriptum

In questi giorni di profonda ansia e pruriginoso nervosismo so di aver mandato a quel paese un paio di persone.
Però, ecco, ci tengo a verbalizzare che il fatto dell'ansia e nervosismo non significa che non avessi perfettamente ragione.

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lunedì 9 marzo 2009
Un sogno

Questa notte ho fatto un sogno e poi mi sono svegliata e non me ne sono resa conto subito, ma dopo un po' mentre mi lavavo i denti anche se avevo la bocca tutta piena di schiuma me lo sono ricordato, e mi è dispiaciuto. Ho detto: accidenti, che peccato - era solo un sogno!

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Uvetta pirata
L'infarto del giorno: i carabinieri che piombano a sirene spiegate sulla mia povera macchinina, io che già disperata guardo il contachilometri - Oddio ma a quanto stavo andando? - Oddio tracce di alcool da ieri! - Nello specchietto retrovisore il passeggero inizia a scrivere qualcosa - Sarà la targa - E' colpa di questo sonno, ma forse è meglio se non lo dic -

...Poi mi superano e tirano dritto verso chissà dove.

Argh.

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domenica 8 marzo 2009
Chi di saluto ferisce...
Antefatto: avendo ricevuto in fb la richiesta di amicizia da un tipo che non avevo mai visto in vita mia, ed essendo il soggetto in questione pure un palestrato, depilato, lampadato e pinzettato (alle sopracciglia), l'unico motivo per cui l'ho accettata era la richiesta del Babu di vederne le foto. Questo, in previsione di eliminarlo in seguito. La versione ufficiale era che l'avevo già visto ma non sapevo dove, quella reale era: BOH??
Poi è passato il tempo, io mi sono scordata di costui, ho continuato ad andare in palestra (dove Braghy approfitta dell'assenza del Babu e soprattutto dell'assenza del suo amico Pausa per venire a farmi battute sfavillanti) e un giorno me lo sono trovato davanti. In palestra. Dove lo vedevo tutte le settimane, tre volte a settimana.
L'avevo accettato in fb e mai, mai salutato nella realtà... per il semplice fatto che non mi ero accorta della sua esistenza.
E' perciò con un grave senso di colpa che sopravvivevo durante la scena seguente:

Novella cammina col Babu.
Babu dice: Ciao Brus!
Brus dice: Ciao. Ciao Pamela!
Novella capisce: Ciao. Ciao Novella!
Novella si domanda chi sia costui.
Novella si sente in colpa per non ricordare chi sia costui.
Novella, per rimediare, progetta di salutarlo con entusiasmo.
Novella esclama, molto entusiasta: Ma ciao!!
Brus, con aria sufficientemente basita, (non)dice: ...
Babu e Novella avanzano.
Novella chiede: Ma chi è?
Babu risponde: E' Brus!
Novella protesta: Ma ha detto Ciao Novella e io non lo conosco!
Babu sospira: Novella... Ha detto Ciao Pamela...
Novella (non)dice: ...

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venerdì 6 marzo 2009
Riacciuffare ricordi per il lembo della giacca

Ho portato a casa un'altra notte. Quando arriverà la sera, anche un altro giorno. E' così che funziona.
Ci sono momenti, e cose, che devono ancora succedere e che non ricorderò. Fanno parte di me, della mia vita come ne fa parte il dimenticarli e forse è per questo che a volte, quando la memoria ne riacciuffa uno per il lembo della giacca, mi sento felice.
Euforica oppure malinconica - ma felice.
C'è una scena che da giorni ritorna da me costantemente, e non è altro che un dettaglio fra gli altri, non saprei dire perché proprio quella.
Ero a Bassano e stavo aspettando il Tomtom, pioveva e poi l'ho visto in fondo alla strada che camminava veloce a testa bassa per evitare le gocce, con le guance rosse e l'espressione corrucciata per il freddo. Poi mi ha vista, ed ha cambiato espressione.

Tutto qui. Ma è un "tutto qui" che mi appartiene, come i miei gesti, i tuoi occhi, i posti in cui sono stata e le volte in cui mi sono inguaiata parlandoti.
Perciò, adesso che c'è tutto questo casino e sono preoccupata per te, per piacere, stai attento.

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martedì 3 marzo 2009
A volte ritornano

La mia agenda sta prendendo vita: mangia molto, mi sorride spesso, le interessa tutto quello che faccio, i concerti cui vado, i libri che leggo. Guarda anche le mie foto.
Per la fine del 2009 sarà quadrupla.

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lunedì 2 marzo 2009
Ho visto cose che voi umani..
Per sanare nonché innalzare il livello di mia propria recente monologazione,


Oggi ho rovesciato il thermos di vitamine (e integratori di tutto ciò che può essere legalmente integrato).

Sui miei pantaloni.
Mentre entrava McBesame nell'ufficio dopo aver lottato per avermi.



Grazie a questo shock, mi sono resa conto che anche Rick Deckard era un replicante.

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(e il raggio di sole)
Altre volte entri in bagno e un raggio di sole dalla finestra cade proprio su queste due bottiglie di liquido per le lenti, e ti rendi conto di colpo di voler bene a quelle due bottiglie.

Sono sempre gentili con me.
Hanno quest'aria amichevole, bianche e azzurre e tranquille: mi ci sono affezionata.
Ricordo quando il Tomtom mi ha accompagnata a prendere la prima, e non la trovavamo mai e c'era un vento che mi spostava ogni volta che uscivo dalla macchina e mancava poco alla sua partenza, ma per un'ora mi ha accompagnata in giro a cercarla.
L'altra l'hanno presa i miei, sapevano che non avevo mai tempo e allora l'hanno comprata; l'hanno presa sbagliata, e questo me la rende incredibilmente preziosa.

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La linea d'ombra
Solo i giovani hanno momenti simili. Non penso ai giovanissimi. No, i giovanissimi, propriamente parlando, non hanno momenti. È privilegio della prima giovinezza vivere in anticipo sui propri giorni, in tutta la bella continuità di speranze che non conosce pause o introspezioni.
Si chiude dietro di noi il cancelletto della pura fanciullezza – e ci si addentra in un giardino incantato. Persino le ombre vi risplendono promettenti. Ogni svolta del sentiero è piena di seduzioni. E questo non perché sia una terra inesplorata. Si sa bene che tutta l'umanità ha già percorso questa strada. È il fascino dell'esperienza universale dalla quale ognuno si aspetta una sensazione particolare e personale – un po' di noi stessi.
Joseph Conrad - La linea d'ombra

E' che ci sono volte in cui non puoi fare a meno di vedere le persone per quello che sono, con le loro fragilità e le loro nudità. Non è facile, a volte, accettare che devi essere tu a prenderti cura di loro. Che non sono più infallibili.
Ci sono queste volte in cui devi morderti la lingua e venire ferita perché sai che evitarlo dicendo la verità significherebbe ferire l'altra persona. E allora taci, e basta.
Quella è una specie di dolorosa linea d'ombra.

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posted by sand @ 12:36:00   0 comments
About Me

Name: sand
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About Me:

Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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