Oceans...
my glass mask   
lunedì 31 agosto 2009
Perdersi una scia
Oggi ho visto 22 scie di aerei in cielo (alcuni andavano dal Tomtom), e subito dopo 23 impronte di gatto sopra il cofano di una macchina.
Allora ho pensato di aver contato male le scie.

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Statistiche
Quelle per l'influenza A, secondo il generoso indottrinamento di ogni mezzo di informazione reperibile sulla faccia della (mia) terra, dicono che i candidati migliori:
- sono di età inferiore ai 30 anni (ce l'ho)
- viaggiano, o sono a contatto con viaggiatori (ce l'ho)

- frequentano ambienti affollati (quasi ogni giorno ospedale, anzi PEDIATRIA; treno; palestra... direi che ce l'ho!)
- in ogni caso colpirà 1 persona su 3 (come il mio attuale nucleo famigliare)

Calzare così bene in una casella statistica come se stessi mangiando il fantomatico mezzo pollo non è solo dannoso per la mia autostima, è claustrofobico.

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posted by sand @ 11:50:00   1 comments
venerdì 28 agosto 2009
Saisons
feuille d'automne. Qui non ci sono ancora ma a Milano già ingialliscono e cadono per via degli alberi stressati. In compenso arriva quella pioggerellina stridula e insistente per cui capisci che sì, avremo altre giornate torride e soli strepitosi, ma ormai ci avviamo verso quella stagione un po' mesta e scalpicciata.
Le tue mail mi arrivano in blu; lo sapevi? mi fa un certo effetto perché come sai per me il blu è il tuo colore, ma di solito io mi soffermo su queste cose e tu non ci badi! Lo so che anche questa volta sarà un colore automatico, o magari tu le vedi nere e arrivano blu solo a me.. però è stato bello ricevere un riscontro!
Abbi pazienza, cerco di scriverti meno e di ricordare che abbiamo punti di vista diversi... Per esempio, se io trovo una tua mail mi fa tanto piacere... ma magari tu sei stato tutto il giorno a riceverne e sei stanco e gli occhi ti bruciano e l'ultima cosa che hai voglia di fare è leggere una mia mail piena di bagatelle!!
Perciò, un bacio mon nounours. Stai lontano dagli agguati!

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posted by sand @ 11:16:00   0 comments
giovedì 27 agosto 2009
It's evolution, baby!
Ho visto un ippopotamo che, solo perché il guardiano del parco in cui si trova (in Uganda) gli si era avvicinato troppo, l'ha caricato furiosamente a 30 km/h.

Dopodiché Ombretta è riuscita a incastrarsi, per tentare di tirarsi le unghie senza che la notassi, tra il divano e la parete di camera mia, che è suppergiù lo spazio di una bottiglia: motivo per cui si è ritrovata a testa in giù con il culino per aria, e in preda alla disperazione ha cominciato a chiedermi aiuto con una serie di "MUAOOO" strazianti.

Straordinaria somiglianza.

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posted by sand @ 11:31:00   0 comments
lunedì 24 agosto 2009
Impara l'arte
dialogo A fra me stessa e "me stessa nei panni di un ggiovane d'oggi"
1. me stessa
2. me stessa vestita di nero

1.ciao
2.il mondo fa schifo
1.ciao

dialogo B eccetera

1.ciao, che fai?
2.mi distinguo

dialogo C eccetera

2.scatto foto. scrivo libri. faccio musica.
1.ok, ma li sai fare?
2.non essere conformista!

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posted by sand @ 15:14:00   0 comments
Fraises et chocolat

C'era uno scoiattolo che veniva a trovarci, non si lasciava avvicinare ma restava nei dintorni. Tu mi guardavi ridendo perché mangiavo come lui, e quando fingevo di mettere il broncio mi raggiungevi sotto la tenda per sfilarmi il libro di mano.
Cinque giorni solo nostri: mi piaceva vederti guidare per cercare una città, cenare con te di fronte al mare, svegliarmi per guardarti al mattino. Un giorno sono andata a comprare la frutta, e tornando ti ho trovato a lanciare acini d'uva per addomesticare un gabbiano.
Sono cose che tengo con me quando parti.

La prima volta, la prima volta ne avevo meno. Sapevo da tempo che saresti partito ma non ero preparata lo stesso: mi avevi scompigliata, confusa, stordita, mi avevi ingarbugliata come il gomitolo di un gatto pestifero e non c'era stato abbastanza spazio per capirmi, o per capire te.
La terza volta mi hai regalato il Natale. Era novembre e mi hai portato luci ed alberi e neve, e pacchetti da scartare.
A volte va abbastanza bene. Venerdì sono uscita con Raven, è stato divertente. Sabato ho fatto un bel sogno.
Altre volte il respiro rallenta e la testa finisce in un pozzo, e non c'è nascondiglio che tenga; allora penso che l'ultimo giorno ho lasciato una moneta sul fondo della tua piscina: era la quarta volta, fraises et chocolat.

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posted by sand @ 10:30:00   0 comments
sabato 22 agosto 2009
A.A.A. identificazione
"Ciao Novella!
Ti ricordi di me?
Scorrevo la rubrica e mi sei tornata in mente così ho pensato di mandarti un saluto!
Baci Ste"


..Ecco, no, non mi ricordo.
E soprattutto hai mandato questo messaggio a mio fratello.

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posted by sand @ 13:08:00   0 comments
venerdì 21 agosto 2009
Dalla padella...
Picchi di sensibilità del Tomtom alla vigilia dei 180.

N: Be', allora non vuoi che ti accompagni in aeroporto.
T: Meglio di no.. Evitiamo i saluti tristi, anche mia madre finisce sempre per piangere. Poi si sta male e non mi piace, preferisco evitarlo.
N: Uff.. tu eviti sempre..
T: Non fare così dai, non è quello. Guarda che io sono così CON TUTTI!
N: ...Ah.

No ma, anche quando saluta i colleghi eh.

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posted by sand @ 12:14:00   0 comments
giovedì 20 agosto 2009
Metastasi
Mi arrabbio di meno? Mi arrabbio lo stesso, ma non m'intestardisco come una volta perché, rispetto a una volta, ho qualcosa da proteggere? Perché ho qualcuno di più importante della mia cocciutaggine, qualcuno per cui fare il primo passo?
Continuo a sedermi per terra, a guardare le formiche e parlare col mare. Diciamo che mangio meno caramelle, però ho meno occasioni per comprarle.. beh, e continuo ad avere più amici maschi che femmine, però le amicizie con le ragazze sono ancora le più esclusive. Continuo a fare figure di merda e, a quanto pare, ad attirare i matti del paese.
Ammetto che difficilmente mi alzo dopo le 9, che metto spesso camicie.
Ma anche quando spengo il pc, chiudo il libro, metto giù la penna, anche quando esco a vedere le ore del giorno non mi libero di certe cose. Sono fatta così da quando sono nata o forse è che non si può e basta, loro ti seguono e l'importante è starci sempre un passo avanti, mai uno indietro.
Sono quel tipo che, metaforicamente, riempie sempre troppo il bicchiere, e poi lo rovescia in qualche modo. Esagero. Mi muovo troppo quando mi scattano una foto. Leggo un libro e mi si radica dentro, perché certi libri ce li avevi già dentro, prima di leggerli: dovevi solo vederli. Annuso di più, mastico di più, respiro l'erba e lascio i segni dei miei morsi. Piango per una storia e mi faccio assalire da un piccolo ricordo all'improvviso.
Rido molto, ma rimango anche in quei momenti un brulichio di pensieri ininterrotto; vedo draghi e cavalli nelle nuvole, a volte rompo le dighe. Sono cambiata?
Io sono quel tipo di persona che, se non ci vedremo per sei mesi, accumula momenti felici da usare a distanza. Sono quella dei soprannomi e delle bolle di sapone. Sono cambiata? Sono quella che è meglio non si vesta di bianco perché non sai dove potrebbe appoggiarsi, quella che se prova a dire una bugia le si accende un neon verde sulla fronte, quella che non può mentire coi sentimenti, non può restare per abitudine, non sa fermarsi solo perché è comoda.
Sono cambiata?
Forse sono cambiata. Non puoi pensare di attraversare certe cose, la perdita della persona che faceva più parte della tua vita o il momento in cui metti dolorosamente in discussione tutto quello che hai, come una metastasi, e uscirne indenne. Sarebbe stupido. Non puoi neanche pensare di crescere e uscirne indenne.
Forse, anche, sono sempre stata molte cose. C'erano già. Il problema è quando la persona che avevi accanto voleva che tu fossi solo alcune di queste, quelle piccole, quelle fragili, per non perderti, perchè aveva paura. Sceglierti anziché lasciarti scegliere. Forse il suo modo di proteggerti era in realtà un modo per proteggere se stesso.
Non è facile capire che lasciarti libera è un modo forte di amarti, dopo che ti hanno spiegato per una vita intera che amare fosse tenerti vicina. Ferisce. Però mi piace quello che sono. Mi piace il mio modo di muovermi anziché restare ferma, le sorprese, gli occhi che imparano. Ho dovuto imparare graffiando, piangendo, ho dovuto imparare e non è stato facile. Quale superficialità, egoismo, quale linearità ti permette di rinfacciarmelo?
Io sono quella che continuerà a cercare di fare programmi e poi farà un sacco di casini mentre cerca di rispettarli. Sono quella che guarda i gatti come Alice e tocca emozionata i libri e non importa se lo ero e continuo ad esserlo, non importa se prima non lo ero, o se non lo vedevi, io sono quella che se è innamorata in estate preferisce le gonne, perché se all'improvviso ti viene voglia di fare l'amore, dimenticando chi sei, dove sei--

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posted by sand @ 19:21:00   0 comments
And the winner is...
Allora, non va bene. Rigetto l'ipotesi, l'idea, il trapianto. Siccome quel gran burlone di BP ha fatto una battutaccia, adesso tutti dietro come patate a riprenderla come se fosse seria e invece non è così: George non è gay.
Ho deciso.
Il problema principale è che George non è solo George, è un termine di paragone. George è l'uomo per cui lasceresti fidanzati amici e amanti senza battere ciglio, con cui cavalcheresti verso il sole dopo nottate di passione e barzellette, e questo lo aggiungo per mia madre, NON E' UN CAVOLO VERO CHE HA UN CHE DI ROCK HUDSON!
In particolar modo, è colui che mi ha fatto capire che ero fregata la volta in cui lo stavo rimirando alla tv in tutto il suo splendore e senza volerlo ho pensato: "No, io il Tomtom non lo mollo neanche per George Clooney".
Cacchio.

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posted by sand @ 11:07:00   0 comments
mercoledì 19 agosto 2009
Complimenti lineari

A quanto pare sono un gran pezzo di muro.

E sarebbe pure stato bello costruirmi.

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posted by sand @ 12:22:00   0 comments
martedì 18 agosto 2009
Furto
Eppure ho continuato a pensare a questi giorni, a come sono andati e a come non sono andati, ai vari aspetti delle mie giornate adesso, e devo proprio rubare questa frase ad Amir, ecco.

Talvolta il cuore lo si colpisce con le mani, non con gli occhi... ma è inutile coprirsi occhi, cuore o mani: le persone speciali restano speciali. E credo sia anche per questo che sono speciali, in fondo.

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posted by sand @ 16:42:00   0 comments
Chi va con lo zoppo arriva in ritardo

Ebbene sì, sto apertamente evitando i post seri e rivelatori. Metto i bastoni fra i miei neuroni per ritardare l'appuntamento con la presa di coscienza.
(Dovrei studiarmi i passaggi del lutto, perché mi sa che li faccio tutti ogni volta)

Già 6 giorni non sono male come risultato, il fatto è che la prestazione era falsata dal doping.

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posted by sand @ 12:04:00   0 comments
Sogliola di tolleranza

Dopo 2 settimane rannicchiate nel caldo abbraccio del Tomtom e altri 4 o 5 giorni di casa vuota, tornare avivere (e lavorare) con dei casinisti è un delirio.
Fanno cadere ogni cosa che si avvicini troppo al loro raggio d'azione, hanno sempre una domanda, un'opinione, una proposta (solitamente tutte e 3 insieme, in contemporanea e senza bisogno di prendere fiato tra una parola e l'altra), sbattono le porte, si parlano da piani diversi con la gatta in mezzo alle scale che interloquisce miagolando.

Io li mando nel deserto dei Tartari.

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posted by sand @ 11:57:00   0 comments
lunedì 17 agosto 2009
Accidenti

Meno male che non se n'è accorto nessuno, che ci stava quasi riuscendo a farmi commuovere.


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posted by sand @ 21:33:00   0 comments
domenica 16 agosto 2009
Crescere
La prima volta che è partito, a volte non me la sentivo di rispondergli al telefono anche se sapevo che faceva fatica a chiamarmi.

La seconda rispondevo sempre, in più lo chiamavo io e usavamo internet.

La terza, oltre a internet, ci sentivamo regolarmente una settimana sì e una no.

Questa è la quarta e ci sono alcune difficoltà, eppure mi ha detto "dai che puoi scrivermi quanto vuoi, e poi una volta a settimana riusciamo a sentirci al telefono!"

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posted by sand @ 17:00:00   0 comments
177
Day one, day one
start over again

Step one, step one
I’m barely making sense for now
I’m faking it, I’m pseudo making it
From scratch begin again, but this time I as I
And not as we

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posted by sand @ 12:20:00   0 comments
venerdì 14 agosto 2009
Ieri
Ho cominciato a contare da meno 180. Ho visto, in qualunque punto mi sia girata, cose che mi facevano pensare a lui, foto, ricordi, cruciverba con definizioni su cose che avevamo fatto. Ho parlato con un orso di pelouche. Ho mangiato chili di nutella. Mi sono sparata tre puntate di House per distrarmi, scoprendo invece che erano tristi e disperate. Ho provato a leggere per distrarmi, per poi accorgermi di fissare la pagina. Ho litigato con la mater. Ho organizzato le mie serate e i miei momenti liberi perché non fossero più liberi. Ho fatto acquisti compulsivi. Ho dormito poco. Ho fissato il telefono. Ho perfino ceduto a creare una seconda fila in una delle mie librerie. Sono rimasta sveglia anche se crollavo, per poterlo salutare. Mi sono sentita triste. Mi sono sentita incredibilmente fortunata. Mi sono svegliata ascoltando il temporale e l'ho registrato per mandargli un po' di pioggia.
E ho già tutta questa insuperabile, miserabile nostalgia.

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posted by sand @ 14:21:00   0 comments
giovedì 13 agosto 2009
Relatività

Ma 180 sono sempre 180?
Perché secondo me sono come i maiali di Orwell: alcuni sono molto più 180 di altri...


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posted by sand @ 09:09:00   0 comments
martedì 11 agosto 2009
Due giorni
Altri due giorni di felicità.
Quando capisci cosa significhino, smetti di considerarli pochi.

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posted by sand @ 13:06:00   0 comments
domenica 9 agosto 2009
Dettagli splatter
Comunque io ieri quando sono tornata a casa ero un po' distratta da alcuni pensieri ed erano le due passate perciò cercavo di non accendere la luce e di fare piano e di queste tre cose una non mi è riuscita, nel momento in cui mi sono presa questa botta allucinante al gomito contro lo spigolo della libreria. Dopo aver imprecato col pensiero ho pensato che comunque sono quelle botte che ti fanno subito malissssimo ma passano in fretta.
Poi però stamattina mi sono svegliata con il gomito macchiato di sangue e adesso mi fa male quando lo muovo.

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posted by sand @ 10:37:00   0 comments
Esportazione 2 - studiose notizie





Meglio la ragazza romana che in autobus col fidanzato confonde Roberto Saviano e Nicola Savino o il ragazzo che a una bancarella di libri ad Asolo, per far colpo sulla biondina al suo fianco, si atteggia a dotto letterato spiegando a lei (che cinguetta tutta stupita che no, non le sapeva mica queste studiose notizie) che, incredibilmente:
- oscar wilde era gay

- hemingway amava il mare
- tolstoj era russo


Poi, naturalmente, il cavallo bianco di Napoleone era bianco.


Le immagini:
1. Gomorra, di Roberto Saviano
2. Scorie condotto da Nicola Savino
3. L'Arcigay
4. Il mare
5. La Russia

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sabato 8 agosto 2009
Esportazione

2 Agosto 2009, Anfiteatro di Pula, Croazia.

Di fronte a me e il Tomtom, famigliola in vacanza: mediogiovane e mediograssa madre adibita a figli e souvenir, menogiovane e menograsso padre adibito a zaino e macchinetta fotografica. Come Dio comanda.

Si mettono in posizione per la foto ricordo, la mediomadre fa segno al menopadre di andare un po' più indietro. Sistema i capelli. Stira la maglietta con la mappa della Dalmazia. Dà uno scappellotto ai figli. Controlla lo sfondo. Torna a voltarsi verso il marito.
Poi la domanda:
- Se vede er Colosseo?

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posted by sand @ 13:25:00   0 comments
giovedì 6 agosto 2009
La speranza
"Difatti io dico sempre: spero di non morire sotto Berlusconi. Non per la mia età, perché potrei andarmene anche domani, ma per il fatto di avere un po’ di speranza sulla vita e sull’umanità. Direi che Berlusconi non è un uomo che dà speranza. Eppure, c’è una poesia di Garcia Lorca che di New York dice: 'Voglio che un bimbo negro annunci ai bianchi dell’oro l’avvento del regno della spiga.' Perché a volte, vede, guardandosi intorno, si dice questo mondo economico dove tutto è virtuale, anche l’economia è virtuale... E allora a un certo punto diciamo: ci vorrebbe una grande crisi per ridimensionare questa cosa. Però, purtroppo, la grande crisi prende sempre di mezzo la povera gente... Ma piuttosto che una guerra, è meglio una grande crisi per stravolgere un po' questo mondo, per metterlo sulla strada giusta, per far capire che non è più la borsa che deve governare."

Mario Rigoni Stern

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posted by sand @ 22:37:00   0 comments
martedì 4 agosto 2009
Arrivi e Partenze
Non è che non voglia scrivere di questi cinque giorni.
E' che non trovo le parole, e non è mica facile farmi rimanere senza. Trovo profumi, sensazioni, immagini, trovo risvegli in due e pelle e vento e risate. Trovo acqua fredda e rocce bianche e porticcioli e cuscini e sussurri e l'amaca tra gli alberi. Trovo il sole caldo e i morsi salati e la ricerca di un posticino dove cenare.
E' che è la mia persona (direbbe Meredith).
Uomo cancro fino al centro del midollo, ma è la mia persona e sarà dura doverlo salutare per 6 mesi dopo questi cinque giorni. Ma sarà bello aver avuto questi cinque giorni prima di doverlo salutare per 6 mesi.

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posted by sand @ 12:27:00   0 comments
Costa Ritorni
Questa mattina mi sono svegliata sul letto da sola.

Mi sento un po' come quelli della pubblicità di Costa Crociere.

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posted by sand @ 09:49:00   0 comments
About Me

Name: sand
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About Me:

Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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