Oceans...
my glass mask   
martedì 5 gennaio 2010
Cosa c'è di peggio di un Vaniglia?
Oggi ho corso il rischio più grande della mia vita, e non me ne sono accorta!
Mi ha salvata un principe azzurro, che proprio tanto azzurro non è e poi lo snobba pure come colore però non importa, perchè oggi io braghy lo amo.
E non è per il deltoide guizzante, per le battute istrioniche o l'occhio assassino - il Tomtom può dormire sonni tranquilli e anzi amarlo un po' a sua volta.
Cosa c'è di peggio di un Vaniglia?
Era un pomeriggio buio e quasi nevoso quello in cui, ricevuta una mail di Stalky (giacché le disgrazie non arrivano mai sole), mi accingevo a faticare nel quotidiano luogo di tortura: tutto ha avuto inizio lì, con un viso familiare che non riuscivo a ricondurre ma che si è beatamente intromesso in un dialogo tra me e il braghy con delle battute così splendide, ma così splendide che avrei giurato di aver visto il braghy in imbarazzo, se fosse possibile il concetto di braghy in imbarazzo! Tanto che sono intervenuta a colmare quel silenzio seguito da minacce varie con una battutona sul fatto che no, non ci stava provando perchè , preferisce le more e già, sempre detto io che non ci capisce niente di colori.
Ancora non sapevo di avere innescato una valanga.
L'ho scoperto solo dopo, quando il braghy mi ha incantonata tra due macchine con il consueto romanticismo per avvertirmi che gli dovevo un mojito... anzi: un mojito doppio!
Perchè cosa c'è di peggio di un Vaniglia?
DUE Vaniglia!!!
Sarò grata in eterno a quel principe antracite (©) per avermi salvata dal fratellino scemo di Vaniglia.
Ancora non so perchè abbia tralasciato il suo abituale "vivi e lascia vivere, e abbandona ogni persona al suo destino" per passare alla modalità baywatch ma gli devo la vita (o almeno un paio di mojito) per essersi precipitato a fermarlo (dopo che l'elemento gli aveva annunciato che stava per sferrare l'attacco) con l'abile scusa che, sai, è l'ex di tuo fratello, non puoi tampinare le ex di tuo fratello, quelle sono intoccabili!
Ipse dixit.

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mercoledì 30 dicembre 2009
Vattelapesca
Chiariamo una cosa: io, la pectoral, la odio. La detesto. Da quando vado in quel luogo di tortura ho sempre cercato di evitarla e non sono mai, mai riuscita a impietosire l'aguzzino quando decideva che era tempo di tornarla a trovare. Ma non è mica una macchina: è una trappola infernale studiata da Lucifero per friggerti il cervello mentre cerchi di capire come funzioni, ingenuamente convinta che esista un modo per farla funzionare, per farla andare giù, su, indietro.
E così mentre tu cerchi di sbloccare tutte le leve e manopole che trovi, svitando quelle da tirare e tirando quelle da svitare, di girare i manici dal lato giusto spostandoli ancora di più verso quello sbagliato, di ribloccarli, di alzare, abbassare, accorciare senza ricordarti assolutamente quale bottone sblocchi cosa, fingi noncuranza premendone uno e poi sentendo subito una gran sete-guadagna tempo nel momento in cui ti rendi conto che era quello sbagliato... oppure tiri una leva, non riesci più a rimetterla a posto e fingi spudoratamente di averla voluta mettere proprio così, incastrata a mezza via, per riposare le braccia fischiettando (N.B. prima ancora di cominciare l'esercizio, visto che tutto questo lavoro è di preparazione e basta) fino a che non senti alle tue spalle qualcuno che sghignazza sommessamente, e quando ti volti c'è questo imberbe (li trovo tutti carini comunque) che si gode la scena con un sorriso di buonumore che gli va da un orecchio all'altro mentre ti dice (stracciandoti gli ultimi brandelli di dignità) che, sai, in effetti ti converrebbe bloccarla, prima.
Senza contare che non ho ancora pubblicato il post di Natale, e siamo il 30 dicembre.
Per non dire poi che qualcuno deve aver provato i suoi riti satanici su di me, dal momento che stamattina mi sono svegliata con una T grigia sulla fronte.
E dire che ieri, mentre mi lamentavo per quel particolare karma che mi fa trovare invariabilmente uomini con ex strafighe, il braghy aveva anche accennato a un "perchè, tu come sei" a cui non ho creduto neanche per un attimo ma che mi ha comunque fatto piacere per il tentativo.
E invece. Maledetta pectoral. Sono nervosa e devo prendermela con qualcuno, e la cosa migliore che ho trovato è:
Bene, tutti quelli che preferiscono gli Stones perchè sono più rock e più alternativi non hanno capito un fico secco e pensano ancora che i Beatles siano Hey Jude, ecco!!!
Vattelapesca.

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giovedì 24 dicembre 2009
Dirompentemente
Poi c'era pure quel ragazzo che ieri si è lanciato come un eroe nel fuoco fra le porte dell'ascensore perché non si chiudessero, e dopo avercela fatta mi ha sorriso allegramente gongolando un complice "E' andata!", ma doveva proprio essere destino che provocassimo una qualche sciagura perchè il giorno dopo stavo uscendo di corsa dall'ascensore mentre lui passava di corsa davanti all'ascensore e sono carambolata sul suo carrello senza via di scampo.
Fra una maceria e l'altra sono stata proprio contenta di risalutarlo.

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Stream of conscoiusness
Quasi dimenticavo il piccolo, angelico, imberbe della palestra (nessuno sa dirmi che orari faccia durante le vacanze di natale quel posto?) a cui ho chiesto aiuto (spudoratamente, come mio solito in quanto piccolo scricciolo ispirante protezione) (Raven dice che è perchè non mi conoscono) (ma Raven non ha mica le idee chiare) per un attrezzo, e lui carino si è precipitato con abnegazione indiscutibile e una tale foga di rendersi utile "perchè i muscoli non ce li hanno solo i braghy fighi e i 30enni" (molta più abnegazione del braghy in effetti) (con il quale ho poi avuto un'acculturata conversazione conclusasi con il mio "Prima che mi metta le spallone tu avrai gli slip di pizzo!") (quella frase sui 30enni comunque la dicevano i suoi occhi, non la sua voce) che è inciampato su se stesso avvitandosi, e allora mi sono sentita in colpa come una vedova attempata, perchè era così giovine e angelico e carinamente disponibile (e per nulla imbranato nel gentile aspetto) e non meritava di avvitarsi, e soprattutto (diciamolo, diciamolo) (rullo di tamburi) mi ha ricordato il Silver, e ciò ispirommi a priori una sacrosanta tenerezza!!!

(cbcr)

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domenica 20 dicembre 2009
Lo fa apposta

Ha deciso che a ventisette anni ho vissuto abbastanza penso, oppure non è consapevole dell'attitudine al brutale omicidio delle sue groupies.
Non bastavano la scena burlona, i messaggini: ora è passato all'ingresso da splendido mentre sto parlando con la tirocinante che di rimando lo saluta con un educato "Buongiorno". Al che lui si viene a sedere sopra il tavolo con aria affranta e appoggiandosi comodamente a me protesta: "No ti prego, dammi del tu perchè già mi sento vecchio con lei che ha 8 anni meno di me!"

Lei ovviamente arrossisce, fraintende tutto, comincia a balbettare un "Ah... lei? VOI??" e fugge, lasciandomi lì coi moduli in mano e la gocciolona in testa in stile manga mentre lui sghignazza.

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Accanimento terapeutico
Alla fine ho consapevolmente scelto di tralasciare i lati bui di questo compleanno: non ho proprio voglia di stare lì a prendermela con chi, da buon bugiardo & pacconaro, te lo rovina. Per una volta penserò a prendere i miei personali provvedimenti a freddo, senza rovinarmi il fegato: in fondo, basta essere lucidi e mollare. Nove mesi di tentativi sono abbastanza per smetterla con l'accanimento terapeutico su un'amicizia unilaterale.
Ecco perchè mi concentrerò invece sugli aspetti migliori di queste giornate:

- Sconfiggere la Pagina della Sfinge senza occhiali, risolvendo rebus e sciarade della Settimana Enigmistica come se ci vedessi.
- I bimbi che per svariati minuti hanno continuato a salutarmi dal lunotto posteriore dello scuolabus l'altra mattina, ed erano così piccoli, teneri e mangiabili che me li sarei rapiti tutti e gli avrei dato una nuova casa. La mia.
- Alcune definizioni ricevute da tre begli uomini: raffinata (dehe), angioletto (mwahahah), stella (ihih). Come dargli torto.
- L'ipse dixit del mese: "Perchè il Congo è bello, è come essere in Svizzera!" (Maria)
- Carlo che prova a incasinare tutti i suoi impegni e cambiare treni e spendere il doppio dei soldi solo per esserci.
- McBesame che mi manda messaggini dalla stessa stanza perchè sta seguendo un corso ma si distrae a raccontarmi dei Muppets.

A proposito, lo fa apposta. Tutta la verità nel prossimo post.

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domenica 13 dicembre 2009
I will don't singing
Le cose stanno così: quando inizi la settimana accorgendoti che stai andando al lavoro così presto che oltre a te per la strada ci sono solo le lastre di ghiaccio e i bracconieri (letteralmente, visto che ne ho beccato uno in bicicletta col suo fucile in spalla) dovresti ragionevolmente aspettarti qualche catastrofe: per esempio il crollo in blocco dei McUomini.
E' cominciata con McBesame che faceva il simpatico burlone per avermi colta a fissare l'albero del reparto con occhi sfavillanti e, intenerito dalla scena, ha deciso di comunicarmi che noi due dovremmo metterci insieme proprio mentre le sue agguerrite groupies passavano di lì cogliendo non il tono scherzoso bensì l'occhio suadente, motivo per cui devo iniziare ad andare al lavoro con la scorta.
Poi quell'adorabile imberbe di Silver che nonostante l'occhio furbo, l'amore per i fab four, il segno del sagittario e quelle deliziose rughette d'espressione ai lati della bocca... beh, è uno scout. Il cuore mi sanguina, ma nessun grande amore potrebbe sopravvivere a tanto.
Dopodiché, se Marco Mengoni è ambiguo io sono alta. Quel ragazzo spiegherebbe a Lapalisse chi era Lapalisse.
Anche volendo sorvolare sulle sopracciglia ad ala di gabbiano e sui suoi pianti per l'eliminazione di quei bei figlioli dei Luana Biz, nel corso di queste settimane ha cantato due famosi pezzi (1 ; 2) di un famosissimo asessuato, un celebre pezzo di un celeberrimo ipersessuato, la meravigliosa canzone-manifesto di Umberto Bindi e, ciliegina sulla torta, Almeno tu nell'universo declinata al femminile come l'originale. E sto sorvolando per pudore sulla sua totale imperturbabilità di fronte alle ballerine seminude che, per usare un francesismo, gliela sbattevano in faccia e in ogni altro punto raggiungibile del suo corpo (qualcuno si ricorda, per favore, di Tony Maiello?).
Perduti i primi due, completiamo la triade factoriana con i Bastard, dei quali ho giustappunto compreso la sezione valsuganese del testo di "Uomini col Borsello" (quella degli Eli) decidendo di conseguenza che non è più il caso di farla tradurre a mio papà, come gli avevo allegramente proposto.
Non è che qualcuno mi ridarebbe Antonio Maggio?
Poi come non citare le battute di Simone sulle bomboniere tra una birra e l'altra e quelle più infelici di Raven tra un addominale e l'altro? Sono fortunati che la vincitrice del concorso "crea un titolo per il post" è indubitabilmente LA BIMBA, che durante gli esercizi di inglese è riuscita a creare una frase che infrange in un colpo solo tutte le regole della Grammatica Generativa, con buona pace di Chomsky.

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giovedì 3 dicembre 2009
La trama del film
Avete presente quelle americanate in cui le disgrazie si susseguono puntuali e impietose per dare modo all’eroe di dimostrare tutto il suo valore e sono così incredibilmente precise da rendere evidente l’intreccio a tutti coloro che abbiano ormai superato i sei anni?

La trama:
La giovane donna è felicemente incinta ma, forse per aver guardato per l’ottava volta Independence Day, forse a causa dello scioglimento della calotta polare, le acque le si rompono in anticipo (molto anticipo), e un mezzo di soccorso li raggiunge per trasportare lei e il suo frettoloso pargolo in ospedale.
L’ambulanza, ovviamente, quando ormai stava per arrivare a destinazione ha un incidente lungo la strada.
Accorrono coraggiosamente sul posto un’ostetrica che si scoprirà essere la vicina di casa della temeraria partoriente ed un pediatra che si scoprirà essere tremendamente bello e gentile, nonché istruttore di rianimazione neonatale (punteggio clooney: 100/100).
Ricapitolando per non farci mancare nulla: il bambino è prematuro, podalico e sta per nascere in mezzo ad una strada. Manca l’invasione degli ultracorpi e poi sfondiamo al botteghino.
L’eroico dottore però non si arrende, e per mezz’ora pratica sul fragile corpicino quelle tecniche di rianimazione che conosce così bene, fino a salvarlo tra le lacrime e gli applausi di tutti gli astanti.

Non so se alla fine la giovane partoriente si sia anche innamorata dell’eroico McBesame ma la morale della favola è: partecipate ai corsi di Rianimazione Neonatale dell’U.L.S.S. 15 per favore, come vedete sono i migliori.

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venerdì 27 novembre 2009
C'è di peggio (1)

C'è di peggio. Il nuovo romanzo di Vaniglia, la (sua) storia del brutto anatroccolo che divenne cigno e si salvò dal demone della vendetta grazie alla fede.


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giovedì 19 novembre 2009
THE CHEAP PARADE

Non è che avessi proprio tutta questa voglia di dedicarmici, ma il mio umore anzichè risollevarsi si lancia di giorno in giorno giù giù negli abissi profondi e negli anfratti più prodigiosi del centro della terra.
Fissare inebetita lo schermo del pc. Non lavorare. Non usare nessun muscolo, nessun organo vitale (in particolar modo il cervello), perfino nessun malfunzionamento, neanche una piccola, consolatoria extrasistole. Sentirsi sollevata per il cellulare che non si accende. Irritarsi per ogni mosca, ogni scarpa che cigola, ogni leghista che esiste. Qualcuno ha visto in giro il mio entusiasmo per favore? Quella cosa piccola e gialla che faceva incessantemente parte di me? Quella cosa maldestra che con tanto amore mi ha condotta a vele spiegate verso le più allegre, enormi cazzate della mia vita?
Perciò, ecco, forse è il caso di tirarsi un po' su con la C.P. (che detta così suona sinistramente come un esame radiologico)
& so the winner is...


Per la categoria "White Christmas"
La nevicata artificiale di Pechino, che in un periodo in cui a fine Novembre si fa il bagno in Sud Italia ci riporta un po' ai nostri amati punti fermi di bambini.

Per la categoria "I just called to say I love you"

La Roccia che, per dimostrarmi che non è gay, mi chiede il numero di telefono.


Per la categoria "Bella senz'anima"

Io che sono così educata, ma così educata che anche quando vado in sauna sudo solo di schiena.


Per la categoria "La macchina del capo"

La serata uggiosa di domenica in cui Raven ed io (dopo il suo amichevole scambio di eVVe con la Lauretta) restiamo allegramente appiedati in quel di Bassano... almeno fino all'esatto istante in cui il suo amico, partito da Galliera in nostro soccorso, ci raggiunge con i cavi e la esanime auto, vedendolo, forse per paura dell'elettroshock decide di ripartire.

Non prima che gli svariati mezzi e mezzi abbiano permesso al soggetto di sproloquiare in modo molto divertente sulle opportunità più o meno lecite di verificare il mio concetto di fondoschiena, e ad un amico del soggetto di scambiare il mio anello verde per un romantico anello di fidanzamento.


Per la categoria "La locomotiva"

Pausa che mi segue per tutta la palestra, e la Petra che segue Pausa che mi segue per tutta la palestra. E' finita con una specie di pic nic nella zona addominali.


Per la categoria "Strangers in the Night"
La palma d'oro e cioè Marm che decide di farmi una sorpresa un martedì mentre mi asciugo i capelli e litigo con la sensibilità da ippopotamo del Tomtom, e senza che io sappia nulla (in effetti, trattandosi di una sorpresa..) si presenta sotto casa mia alle 11 di sera.

Non riuscendo a contattarmi (per aver egli ucciso il mio telefono) mi fa cercare da una terza persona con cui io chiacchiero al pc per circa tre quarti d'ora assolutamente convinta che sia lui e ritenendolo perciò al sicuro nella sua stanza, nonchè chiedendomi per tutto il tempo:

a) da dove esca quel nuovo spiritoso vezzo di parlare di se stesso in terza persona
b) come mai continui a scherzare sul fatto che ci sia qualcosa sotto casa mia.

Quando, dopo un ragionevole tempo che può averlo fisicamente portato all'assideramento, capisco che il motivo per cui parlava in terza persona è che si trattava effettivamente di una terza persona, inizio a vagare per tutte le finestre di casa senza però trovarlo e scoprendo così che non era affatto sotto casa mia.
Così, dopo una quantità imprecisata di tempo durante il quale lui distribuisce il mio indirizzo di posta a chiunque lo voglia ed io non riesco ad uscire di casa per motivi nobilmente tecnici (cose semplici e un po' banali come: una cucina smontata davanti alla porta di casa, un genitore che non posso svegliare per rimontarla in quanto è a letto con la febbre; ma cosa vuoi che sia;), giunge il momento della resa.
Senza, purtroppo, che io abbia potuto capire a quale abitazione abbia regalato queste 2 ore di stalking credendo che si trattasse della mia.
The end.

(a parte per il fatto che il mattino dopo, priva della mia consueta sveglia al cellulare, mi sono gioiosamente presa in ritardo)

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mercoledì 11 novembre 2009
Secondo giorno

…ed è andata così che ieri mi sono sentita uno schifo, mi sono sentita una piccola egocentrica per tutta la notte
perché quando l’ho saputo stavo parlando con una persona che mi fa sentire calda, sai nel senso di warm, di virtuale abbraccio anche se non abbraccia per niente, ed andava bene perchè ultimamente ho sempre freddo; ultimamente la persona che dovrebbe riscaldarmi non fa altro che chiudermi fuori al gelo e questa volta volevo rimanere dentro a quello spazio caldo, volevo fermarmi lì e fare finta di niente, di non aver saputo, solo per continuare il discorso
- un discorso come un altro ma avrei voluto continuare a sentirmi così, come qualcuno che si siede sulle scale non accettando il trasloco, e bloccare i grovigli che montavano, fermare il ricordo di cosa stavo facendo “l’altra” volta, di quella fetta di prosciutto che conosco a memoria, e il telefono che squillava mentre l’avvolgevo al grissino, quante volte l’avrò rivista quella scena con Francesco che diceva “Novi”, poi mi chiedeva scusa e a me i muscoli iniziavano a tremare, non dicevo più niente e continuavo a tremare -
non lo volevo di nuovo addosso questo pensiero disossato da far tremare i muscoli, tanto che - me lo ricordo - il giorno dopo mi faceva male tutto il corpo.

Una piccola egocentrica che voleva solo continuare a stare in quello spazietto sicuro in cui non ricordare quello che mi tormenta in questi giorni, quanto mi manca il Tomtom e quanto lo sento lontano per quello che ci siamo detti l’ultima volta; e soprattutto non dover più ricordare quel minuto in cui è capitato a me.
È come tornare a qualcosa quando credevi fosse finita, e io volevo solo, egoisticamente, non tornarci.

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martedì 10 novembre 2009
Amenità di ritorno
Trovo sia incantevole incontrare le persone a distanza di tempo e ricevere tanti saluti squisiti in cui le simpatiche amenità ti conquistano a profusione, e.g. "ciao, ti vedo ingrassata"(1) o "ciao, meno male che non ci devo provare con te"(2) e soprattutto "ciao, mi sono appena reso conto che tu sei la causa di tutti i mali della mia esistenza nell'ultimo anno"(3).
Particolarmente gustosa (e meno deprimente) la prima scenetta, con Pausa che torna in palestra dopo 2 mesi di assenza pressochè totale causa infortunio. Si parte da un momento di entusiasmo.

P: Ma ciao!!!
N: Ehi ciao, sei tornato!
P: Sì finalmente, come stai?
N: Bene dai, ti trovo bene.
P: Sì. Tu sei ingrassata.
N: Co... Ma nuo!!!
P: Be' ma Novi io son contento.
N: ...
P: Sul serio, stai bene così! Che problemi ti fai? Sei una di quelle col fisico migliore fra le ragazze qui dentro.
N: [si guarda intorno]
P: [guarda lei che si guarda intorno]
N: Enrico, te possin... sono l'unica ragazza qui dentro!!!



(1) Pausa
(2) Top Secret (causa piani confidenziali)
(3) Marm

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domenica 8 novembre 2009
THE CHEAP PARADE

...and the winner is:

per la categoria "Il cielo in una stanza"
La sauna in 4 che, nonostante gli altri 3 siano dei baldi giovini (per lo più sconosciuti, a parte il sosia di dadù che da quel momento inizia a considerarmi causa dei mali sulla terra), diventa una specie di salone da parrucchiera a proposito di Vaniglia.


per la categoria "We are the champions"

La sottoscritta che, perdendo le staffe dopo un anno che tenta di venire a capo di un esame con un prof, contatta 3/4 della facoltà con il tono raggelante di Leroy Jethro Gibbs quando gli manca il caffè, tanto che il giorno dopo è il prof stesso a chiamarla a casa per risolvere la situazione.

per la categoria "Serenata rap"

L'influsso di una settimana a 3 ore di sonno per notte che mi ha portata a invitare dislessicamente Raven alla fiera del Cremone a Torrona........

per la categoria "La macchina del capo"

McSc che, irritatissimo per tutti quei ritardi dei partecipanti al corso, prendendo il foglio che gli porgo con tono sinistro mi domanda: "Ma Novella, se io evito di firmare questa carta loro restano tutti senza pranzo?", mentre un inquietante lampo soddisfatto gli illumina gli occhi.

per la categoria "Il battito animale"
Liquirizia e Sugar che finiscono su Due cuori e una gatta; Nonna Bruschetta che diventa la star incontrastata della nostra pet therapy; Ombretta che ricomincia a scambiare ogni partita di calcetto per scene di violenza familiare, accorrendo con aria preoccupata e miagolante.


per la categoria "Non ho l'età"

Dopo una serata passata a ripetere endemicamente a turno "Ora vado che è tardi e domani mi alzo alle 5" ricominciando subito dopo a chiacchierare fino alle 2.00, braghy che il giorno dopo in palestra viene a domandarmi se ho altri 15 minuti di autonomia o mi deve portare un tramezzino.

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sabato 7 novembre 2009
Incespicanze (3/4)

La bambina ha gli occhi neri di fuliggine, l’aria quieta e impolverata di chi non è curata abbastanza: non è l’aspetto, è il modo di muoversi, di guardarti in tralice e percepire subito le cose.
Non posso seguirla tutto il tempo ma lei non me lo chiede, non se lo aspetta. Mi chiede soltanto, mentre ci sono, di prenderla: prendere quello che mi dà, i suoi racconti, il suo tempo, le sue confidenze. Di prendere i suoi pastelli per disegnare con lei, sperando che io faccia un disegno migliore del suo perché, fosse solo per un’ora, ha bisogno di qualcuno di migliore.
Non è facile dare, lasciare che qualcuno si appoggi, perché prima devi essere e se il tuo essere in quel momento è un'incespicanza... be', devi ritrovare il passo.
Ho conosciuto persone che usavano sempre troppi paroloni, e poi? Vedi delle foto di una persona a distanza di tempo e la ritrovi uguale a prima: le stesse righe nei maglioni, le stesse espressioni, gli stessi capelli. Le stesse pose nelle foto con la nuova ragazza di quelle che aveva con la precedente. Com’è possibile restare uguali, restare immobili? Tanta misera linearità, com'è possibile che si convinca di avere qualcosa da dare, di poter amare? Come puoi passare attraverso le cose che ti succedono così indenne?
Anche il ragazzo due giorni fa in palestra aveva paura di qualcosa. Quello che correva più veloce di me, nella stanza rossa piena di specchi e riusciva ad essere bello anche sotto la luce impietosamente artificiale. Correva come se scappasse da qualcosa, senza il tempo di fermarsi a ciarlare, sbuffando per immagazzinare aria.
Ma va bene la paura. Significa che ti accorgi.
Allora mi sono fermata, ho respirato.
Ho iniziato a scegliere ogni giorno un colore diverso per la mia giornata: i vestiti, il trucco, l’umore sono diventati viola, verdi, blu.
Ho comprato una sciarpa che fa quasi da maglione, perché se una cosa che il Tomtom aspetta sono quei brulè con cui scaldarsi nel freddo pungente dell’inverno che troverà al suo ritorno, posso dargliela. Anche se è una cosa piccola. Anche se il gelo mi terrorizza. Perché se lui non fa parte della mia quotidianità, allora comprerò una sciarpa e farò parte della sua.
E poi, poi ho pensato che erano passati 4 anni.

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Incespicanze (2/4)

Sono passati quasi 4 anni dal 17 maggio, ma il 17 maggio è una di quelle date che raccolgono metodicamente nel loro paniere tutti gli sbagli di una vita: puoi biasimarmi se non ti vengo a trovare?
Da quando ti hanno sistemata speculare a Giulia, con la croce attorcigliata in ferro battuto e il libro e l’erbetta, non sono venuta nemmeno una volta.
Poi sono arrivati i sogni.
Quegli 8 kg di cui mi accorgevo all'improvviso, e l’aspetto sconcertante che non erano i kg ma l’essere stata colta così strabiliantemente alle spalle.
Nel secondo sogno c’era il Tomtom ed era un sogno molto bello, ma quando mi sono svegliata ho notato qualcosa di strano.
Mia zia, quella che mi irrita spesso dando consigli non richiesti e opinioni sulle mie scelte personali, tra un sogno e l'altro si è impicciata ancora, ma con un’aria nuova, molto triste; pensava ai viaggi del Tomtom e rifletteva sul fatto che sembravo aver perso il mio entusiasmo, ma che una novella senza entusiasmo non è più una novella, e così ero sicura di voler perdere i momenti che avrebbero dovuto essere i più belli? perché non era giusto, non avrei riavuto indietro quella gioia di provare e stare insieme e fare progetti.
Allora mi sono ricordata. Come capita nei sogni, la stonatura che avevo percepito al risveglio stava nel fatto che il Tomtotm non era “proprio” il Tomtotm, era lui ma era anche qualcun altro… qualcuno di più familiare.
Più familiare.
L'ho pensato e mi sono venuti i brividi, perché per quanto sia importante per me, lui ogni volta esce dalla mia vita e succede che nei sogni si confonda con un qualunque palestrante che vedo spesso e che per questo motivo fa parte della mia quotidianità più della persona con cui sto, con cui dovrei stare: perché fa parte delle mie giornate.
Ogni volta che raggiungi l’aeroporto, dopo il check-in, dopo esserti liberato di tutti i bagagli, per un secondo, per un unico, debole secondo, ti volti mai indietro prima di salire?

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venerdì 30 ottobre 2009
THE CHEAP PARADE



...and the winner is...


Per la categoria “Donna Felicità”
La cameriera del Vesuvio, onesta pizzeria dotata di insegna fluo anni ‘80 e personale tanto affabile e cordiale da farti pensare che sia stato addestrato nel bootcamp personale di Van Helsing. La suddetta, in particolare, avendo preso in simpatia il Babu, quando lui le fa notare la sacrilega scarsità di salsa rosa, lo guarda, poi per tre interi secondi lascia spazio solo ad un perfido sorriso prima di prorompere in un beato: “LO SO!” 


Per la categoria “Con te partirò”
L’appuntamento con Manuel+Salvietta ad un non ben noto Pam di Vicenza a cui io e il Babu ci stiamo recando, cercando inutilmente con lo sguardo insegne di Pam per svariati chilometri prima di scoprire che, a Vicenza, le insegne dei Pam hanno dei colori inspiegabilmente diversi dal resto dei Pam del mondo e facendoci raggiungere dal dubbio solo nel momento in cui, superato il Pam d’incontro di circa 5km, gli unici cartelli disponibili dopo una rotonda sono “Torri di Quartesolo” a sinistra e “autostrada” a destra, motivo per cui iniziamo a girare a tondo nella rotonda senza più uscirne, attendendo che la forza centrifuga ci riduca in polvere.


Per la categoria “Cervo a primavera”
Il ragno radioattivo fosforescente che, grande quanto un cesna, occupa metà del mio giardino ma che, secondo mia madre, è intoccabile in quanto le paga l’affitto tutti i primi martedì del mese. 



Per la categoria “Guarda come dondolo”
Fra che con grande sprezzo del pericolo (e dei suoi polmoni di fumatore) si avventura da solo nelle gabbie. E quando dico da solo intendo da solo: nessuno nella sua gabbia, nessuno nelle altre gabbie, nessuno nelle giostre intorno. Tanto da guadagnare, dopo i primi 5 minuti di tentativi frustrati (e documentati), l’incoraggiamento di tutti i giostrai muniti di microfono del circondario.


Per la categoria “L’emozione non ha voce”
Il Tomtom che prova a chiamarmi ma la ricezione è talmente pessima che ad un certo punto, sentendo dei rumori confusi, gli domando cosa stia facendo e mi risponde che è in piedi sul tetto della jeep per provare eroicamente a fare da antenna umana.


Per la categoria “Profondo rosso”
E cioè la battuta più orrenda della settimana...

...Niente da fare, non ce la faccio a scriverla, non posso, è troppo orrenda. 
Comunque ha vinto 31.

Per la categoria “Billie Jean”
La mia sagacia ninja che mi porta ad inciampare sul mio stesso piede e, di tutte le cose che conteneva la mia borsa, far cadere proprio le pillole anticoncezionali sulle estremità di una delle chiarissime neonatologhe con cui lavoro da alcuni mesi a distanza per la preparazione di un progetto sul supporto emotivo e professionale alle nascite pretermine e che ho finalmente incontrato di persona. 


Per la categoria “Diavolo in me”
Il prolungamento dei dialoghi con il Losco Figuro Palestrante…
LFP: Ok, per non creare problemi glielo dirò, che non ho ANCORA fatto niente
con te.
N: Pestifero… 


Per la categoria “Non è Francesca”
LA MOSCA che, con profondo sprezzo del pericolo e mantenendo segreta la sua identità per salvare le nostre anime, è venuto a trovarmi (e invece di me ha trovato una specie di campeggio).


Per la categoria “Siamo una squadra fortissimi”
Io che passo la serata a cercare il momento giusto per avvertire LA MOSCA di non fare quella battuta, e poi, appena ci riesco… Interviene a dirla Fra come un allegro compagnone! 


Per la categoria “Candle in the wind”
Lo zio di Luì che avendo il Parkinson riusciva sempre ad ammazzare le mosche, che nonostante gli occhi non potevano per questo intuire la traiettoria della sua mano (indiscutibilmente il mio mito).

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martedì 20 ottobre 2009
CHEAP PARADE - le perle della settimana

Non dico che da oggi in poi sarò metodica e regolare e partirò dalle nominations, però un po' di logistica in più se la meritavano, le mie superbe figure/sventure/ecc quotidiane, sempre entusiasticamente presenti. Almeno una periodica classifica dei vincitori. Ed ecco il perchè della Cheap parade.
(4 su 8 ambientate in palestra, devo riprendere la mia vita sociale)

& so the winner is...


...per la categoria "Pinne, Fucile ed Occhiali"
Il mio riuscitissimo tentativo di vendetta quando, trovandoci Raven ed io nell'idromassaggio a far caciara, lui mi spruzza con abile mossa da prestigiatore, ed impegnandomi io seriamente per rispondergli, con mossa altrettanto matrix finisco per.. docciare agilmente me stessa.

...per la categoria "Vorrei incontrarti fra cent'anni"
Vaniglia che torna
in palestra e pian piano fa il giro della struttura per salutare tutte le sue groupies una alla volta, ed io che pian piano faccio lo stesso giro della struttura per non incrociarlo mai.
(N.B. e Raven che mi racconta che secondo una sua amica sarebbe meglio lui di Vaniglia con l'incomprensibile aria di chi rivela una cosa strana)


...per la categoria "Fiki fiki"

Braghy che ci prova facendolo perfidamente sembrare il tentativo di un innocente di salvarsi la vita, o di dare un senso alla propria morte:
"No senti bocia, ci sta camminando intorno da mezz'ora con quell'aria da lord scuro in volto, e siccome mi è già capitato, se devo prenderle vorrei almeno che non fosse per qualcosa che non ho fatto!"

...per la categoria "Occhi di ragazza"
Dopo un lunedì che aveva tutta l'aria di essere un lunedì, dopo che ti avevano chiesto in sequenza cos'avessi combinato, se avevi pianto, se eri stata pestata, se avevi perso il portafoglio, cosa ne avevi fatto della tua vera faccia, e perciò dopo esserti rilassata con una sauna ad libitum+idromassaggio, succede di non avere voglia di reinfilarsi reggiseno, camicia, maglione e di buttarsi addosso solo quella tua maglietta fina che tanto il tragitto è spogliatoio-casa e cosa vuoi che succeda.

E succede di incrociare quell'amico che non vedevi da un po' e che propone di bersi qualcosa un minuto, prima di andare a casa; di accettare volentieri e andare a prendere un aperitivo e ricordare di essere, ops, così abbigliata solo dopo aver tolto il giubbotto.


...per la categoria "Ho scritto t'amo sulla sabbia"
Il mio amico restauratore che non è più soddisfatto delle sue importanti dichiarazioni scritte sulle pareti della casa che starebbe risistemando; coinvolge perciò anche tutti i colleghi e quando passo lì sotto la mattina ho una squadra di inquietanti creature che interrompono il lavoro per gridarmi "Buongiorno signorina" (è una specie di messaggio in codice) e si allineano sul tetto come gli uccelli di hitchcock finché non son passata - di corsa, sperando che mi veda meno gente normale possibile.

...per la categoria "Perchè lo fai"
Il topless bar che per festeggiare i 10 anni di attività organizza una serata in cui offrirà ai clienti le migliori pornostar e ballerine di lap dance del mondo, e... gratis tanta porchetta!!!

...per la categoria "Wild boys" e premio della critica

Conversazione con il Tomtom dopo che, alcune settimane prima, mi era stato ampiamente e teneramente da lui raccontato del reparto di maternità degli ippopotamini lì vicino che un giorno sarebbe andato a vedere.
N:
Allora, come sono gli ippopotami?

T:
Mmm, buoni!!!


...e infine, premio speciale della giuria per la categoria "Hanno ucciso l'uomo ragno"

Braghy che mi passa il video di Vaniglia che viene cacciato da Uomini e Donne. Non potrò mai più entrare in quella palestra o guardare in faccia IL GENIO (e Marm mi vuole un po' meno bene dopo che l'ho costretto a vederlo fino in fondo), ma gli sarò in eterno riconoscente.

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giovedì 15 ottobre 2009
Banda Bassotti

Succede che rimani a parlare con qualcuno del concetto di "Vorrei ma non voglio e poi non posso" fino all'1.30 di notte. Succede che poi non riesci più a dormire. Succede che oggi sei stanca e aggrovigliata.
E poi, che succede?

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giovedì 24 settembre 2009
Letterina al mio amico Buddha sulla reincarnazione
Caro Buddha,
come stai? Non ti spaventare se ti scrivo, ma mi piacerebbe avere qualche informazione sulla mia esistenza futura, nel caso in cui ne meritassi una. Qualche garanzia, diciamo.
Non importa se sarò una persona o una rana o un orsacchiotto di pelouche, ma nella mia prossima vita potrei per esempio non avere più una famiglia da fumetto, non una che dà tranquillamente vita a degli episodi che potresti trovare in una striscia dello Shockdown per favore?
Potrei non avere degli amici che quando sono depressa vanno da quello che fa finta di niente a quella che mi vuole mandare da uno bravo? E potrei anche, se ti avanza tempo, eliminare quello che cerca di chiamarmi Vrì, diminutivo di Vrigurgito?
Come terzo punto è possibile non avere dei colleghi che mi salutano mentre vado via, poi ci ripensano e mi rincorrono per venire a dirmi che mi stanno bene quegli occhiali da sole, poi ritornano indietro e si schiantano contro la porta automatica (evidentemente meno automatica di quanto ci aspettassimo)?
Quando avrai risolto questo, potrei non trovare una palestra in cui l'élite dei fustacchioni mi prende in simpatia e così essendo io finita sotto la loro ala protettiva mi pedinano quando corro fuori, vengono a controllare che non cada quando corro sul tapis roulant, si precipitano in quattro ad evitarmi i pesi più grossi e in otto ad evitare che io parli con i nuovi arrivati? E neanche quelli che fra loro m'invitano a cene succulente, visto che già le mie cosce stanno lievitando con tutta questa nutella che fa le veci del Tomtom?
Potresti, per favore, non farmi più incontrare Tomtom che rispondano ai miei crepacuore con discorsi ragionevoli?
Vorrei infine, se mi è concesso, che nella prossima vita il mio ragazzo non avesse un satellitare che non satellita e, quando per vedere se mi arrivano messaggi me ne manda uno di prova, visto con quanta frequenza riusciamo a sentirci non me lo mandasse con scritto "PROVA".
Grazie Bud.
Sapevo di poter contare su di te, fratello!

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domenica 20 settembre 2009
Domani è un altro giorno
19 settembre 2009: la sveglia all'alba è, secondo la regola del perfetto invitato, parte integrante del ruolo per chi si offre di organizzare quasi più cose della testimone di nozze.
Intendiamoci: non si è trattato solo di non volere nemmeno un minuto libero da dedicare ai miei tristi e cupi pensieri di questi giorni; principalmente si sposava il mio cugino preferito e dal momento che, somigliandoci così tanto, sono anch'io profondamente innamorata della sua dolce metà, volevo fargli sapere che lo perdono anche se ha sposato lei e non me come si era discusso quando ero una quinquenne.
Iniziamo alla grande, con un ragno che al rinfresco passeggia sulla spalla di mio fratello ed io che mi metto ad urlare per via del ragno e il cane che si mette ad abbaiare per via di me che urlo, e siccome i ragni portano notoriamente fortuna una delle testimoni della sposa arriva in ritardo a cerimonia iniziata, mentre l'altra -in versione marge simpson per l'occasione- sistemandole il velo tenta anche di allietare ripetutamente gli astanti con una delicata panoramica della sua biancheria intima.
Lo scambio degli anelli ha un che di bizzarro nel momento in cui viene accompagnato dal Gabriel's Oboe (dopo che mi era andata male con House a X Factor, qui contavo davvero sul clamoroso ingresso di Jeremy Irons con aria spirituale e barba del 1986). Del resto anche l'eucaristia si fa piuttosto topica con l'Ave Maria di Gounoud che, dopo aver riempito la sala e la volta celeste di note soavi e volti commossi, va delicatamente a spegnersi lasciando il posto alla voce della verità del paggetto in terza fila:
"Adesso si mangia??"
Il viaggio verso la villa per quella specie di eterno aperitivo-buffet-pranzo-cena-dessert-spuntino di mezzanotte che ci attende senza soluzione di continuità è, nelle mie povere romantiche velleità, l'unico momento di traballante tregua che mi attende: già pregusto la sobria volvo blu elettrico di mio fratello non più ricolma di palloncini bianchi a forma di cuore quando mi ritrovo rapita da un croupier neo-single in porsche decappottabile nera e camicia ricamata a mano che direttamente da Montecarlo mi trascina con sè per le vie più ignote e improbabili del triveneto, allungando a dismisura il tempo di percorrenza solo per potermi affascinare con i racconti delle sue costose prodezze.
(In effetti sono indecisa se il mio punto preferito è quello in cui il vento che voleva farmi eroicamente assaporare ha completamente sconvolto la mia preziosa acconciatura o quello in cui senza saperlo ha scelto di percorrere tutte le stradine che portano dritte dritte a casa del Tomtom come alternativa alle vie principali e mi ha chiesto come mai mi fossi distratta)
Dall'arrivo in poi, per contrastare i soliti pensieri prepotentemente riproposti grazie alle vie scelte dal mio amabile croupier (perfino quel romantico Ecocentro che tanto me lo ricorda) sono ovunque: i miei giochi riscuotono un'approvazione unanime seconda solo a quella per il vestito della sposa, mio cugino mi ama sempre più man mano che gli scherzi avanzano, il mio tavolo (tavolo "Curry") è il più divertente di tutti, forse anche grazie al consumo di alcolici indubbiamente superiore a quello di tutti gli altri tavoli messi insieme (non ci siamo fatti mancare nemmeno la sciabolata finale!)
Io, chiaramente, sono seduta fra il croupier (promosso per l'occasione a "mio marito" dai miei fantasiosi compagni di tavolo proprio mentre racconta delle sue ultime 11 multe per eccesso di velocità) e lo sciabolatore folle, che si assume il volenteroso compito di riempirmi di prosecco e zucchero filato lungo la via. Mi intrattiene inoltre, fra un discorso e l'altro, chiedendomi del Tomtom -a quel matrimonio, grazie zia, erano così in tanti a sapere dell'esistenza del Tomtom e ad affibbiargli ogni volta un lavoro diverso che devo dire che la mia strategia di non pensarci si è rivelata un trionfo senza precedenti- concludendo dopo un quarto d'ora di ammirati "sei troppo brava" e "ma come fai" e "dev'essere dura sapere che non puoi averlo vicino quando ne hai bisogno", con un candido "E quanto sta via di solito? Due o tre settimane?"
Nel Gioco della Sagacia si è cimentata anche un'altra parente che, lavorando all'e.r., esordisce con "Ho saputo che il tuo fidanzato è un medico, ma allora stai con uno dei nostri??" mentre cerca di affibbiarmi più o meno tutti i miei ped uno alla volta.
La giornata lascia il posto alla serata, i gruppi alle coppiette e la frenesia alla nostalgia, perciò mentre combatto l'idea di mio cugino che non è più mio, l'idea che a tutti i giochi per le coppie io anche questa volta non parteciperò in coppia e un terrificante mal di schiena (dopo una certa età e un certo numero di colpi di frusta pare non sia più consigliabile denudarsi sfacciatamente sotto la pioggia o portare dei tacchi che superino di così tanto i 10 centimetri), arriva quella simpaticona di mia zia che per portare un po' d'allegria mi fa notare che, avessi avuto con me il Tomtom, non mi sarei nemmeno accorta del mal di schiena.
Preziosa la donna, un po' come quando oggi, mentre stavo ancora afterhourando per aiutarli, ci ha tenuto a farmi notare che "Ma toh, guarda che occhiaie!"
Ma toh.

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About Me

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Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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