Va bene, alla fine ci sono arrivata, al momento "metto solo maglioni giganti in cui nascondermi e sparire, mangio tanta cioccolata e non ho voglia di uscire, di pettinarmi e di vedere gente".
Ecco. Non che mi piaccia. Vorrei approfittare di questo periodo per spaccare il mondo, e invece elaboro il mio lutto. Vorrei non aver finito contemporaneamente il SC.. mi lascia troppo tempo libero. Per pensare, per mogizzarmi. Probabilmente non sarò neanche granché simpatica. La mancanza di sonno, la tensione, la tristezza, l'incertezza, la malinconia, il dolore, bla bla bla, giocano brutti scherzi.
In ogni caso, è un sollievo in questi momenti poter contare sulla sensibilità infinita di certi amici decennali.. insomma, sapere che oltre a parlare e parlare di quanto bene ti conoscono non ti lasciano da sola con te stessa quando non dovresti restare da sola con te stessa, e non se ne fregano altamente per divertirsi ti fa sentire meglio... Si sentiva l'ironia?
Insomma, stai cercando di destreggiarti fra rivelazioni inaspettate (ah, fra le altre cose ho un cugino che non sapevo di avere e non conoscerò mai), persone che stanno male a causa tua, le fiabe che vorresti in questo periodo dell'anno più che mai e che non puoi avere (beh... diciamo non ancora... sono di una stupidità testarda io), e chi si spoglia completamente ai tuoi occhi adesso, proprio adesso (sì, ok, la storia delle valigie), e ti arriva Max che di punto in bianco dice che vorrebbe abbracciarti perché sei una bella persona.
Una che fa? Scoppia a piangere? Si suicida? Lo sposa?
Insomma, non mi sento granché una bella persona ultimamente (lui è una bella persona). Più un mostro cui gridare "Pussa via!" (quindi lo sposerò). Mi sento uno schifo che non merita, non merita, non merita. Per questo amo i gatti alla follia... beh, non solo per questo. Ma per questo apprezzo di avere un gatto, più del solito.
Per quanto tu dica o faccia, loro riusciranno sempre ad essere più stronzi di te.
E' una legge troppo dolorosa quella per cui gli uomini si svegliano solo quando vedono le valigie pronte. Non si può cancellarla? Un buco nel groviera e via...? Perché bisogna sempre perdere le cose belle? Solo perché "non ci ho pensato"? Solo perché "non me n'ero accorto"? Eppure tu ci avevi provato, a dirglielo, ci avevi provato per due mesi, di continuo, in tutti i modi che avevi! Ma no, quelle erano fisime, giusto? Perché sono una donna. Non c'erano problemi davvero. Perché quando prendi il coraggio a due mani per andartene allora si ricordano di quanto importante tu sia e si spogliano completamente davanti ai tuoi occhi? Perché, mi chiedo, perché togliersi le fette di salame, piangere, inginocchiarsi sempre quando è tardi e le valigie sono già davanti alla porta? Quale sottile, crudele forma di tortura è? Chi l'ha inventata?
La realtà di questi giorni è abbastanza infernale. O., soprattutto. Poi ti capita davanti agli occhi uno striscione mentre stai piangendo, e passi ed è veloce ma fai in tempo a vedere che è una pubblicità di un evento che faranno a Bassano per metà maggio, e la cosa ti rende felice. Non importa che cosa sia.
Però oggi ho visto due fiabe, e insomma io il mio metà maggio ce l'ho sempre con me, in tasca, è pronto per ripararmi ben bene dalla realtà. Polar Express, che non avevo mai visto e non m'ispirava avendo visto il Beowulf con la stessa tecnica, e Come d'Incanto, che dottor Stranamore a parte pensavo fosse un po' un sudiciume profumato di fiori. Invece... Invece ahiahi, come mi fanno male queste cose. Cammino ancora più staccata da terra. Principi Azzurri, Babbi Natale... e io già ci sguazzo in mezzo lo stesso, continuamente. Già sono un totale disastro perché vivo fuori dal mondo in maniera spaventosa. Non importa. Se questo 2007 horribilis non vuole finire, se devo aspettare ancora tanto perché arrivi il mio metà maggio, con tutto quello che può o non può comportare, io intanto sono felice. Per le mie fiabe.
A chi ama dormire ma si sveglia sempre di buon umore. A chi saluta ancora con un bacio. A chi lavora molto e si diverte di più. A chi va di fretta in auto, ma non suona ai semafori. A chi arriva in ritardo ma non cerca scuse. A chi spegne la tv per fare due chiacchiere. A chi è felice il doppio quando fa a metà. A chi si alza presto per aiutare un amico. A chi ha l'entusiasmo di un bambino ma pensieri da uomo. A chi vede nero solo quando è buio. A chi non aspetta Natale per essere più buono
+1 dal mio compleanno. Per un anno ho pensato, invariabilmente, che l'avrei trascorso con lui. Era l'unica cosa che volevo. E invece non riesco mai a pensare che le cose vadano in un certo modo, e che mi sento molto felice all'idea di quel certo modo, perché subito interviene un gradino su cui inciampare e sparpagliare tutte le carte. Così, alla fin fine, ieri ho compiuto venticinque anni. Senza apprezzarli. Senza sentirmeli. Ma sono arrivati anche questi, e alla mia età mia madre era sposata e stava per avere mio fratello. Io invece sono ancora qui che non so dove sbattere la testa. Credevo di aver trovato qualcosa. Qualcosa di mio. Credevo di fare le cose per bene questa volta, di agire nel modo giusto. Credevo fosse la persona giusta. Invece sono da sola di nuovo... pazienza, ma è questo fallimento che mi pesa in modo straziante. Ed è il fatto che non smetto di volergli bene. Ed è anche quest'incertezza totale, questo sbilanciarmi continuamente, M o O, O o M? Quando tornerà, succederà qualcosa? Mi renderò conto per l'ennesima volta della mia bolla di sapone, né più né meno? Come posso allo stesso tempo stare così tanto male per la fine di tutto e pensare con ansia a quello che succederà fra cinque mesi? Ma ci ho provato, ci ho provato davvero. Non so buttarmi in qualcosa se non tenendoci sul serio.
Non ho più una persona con cui guardare. Ho, adesso, un nuovo obiettivo da cui guardare però... e intendo dire che tornerò ad usare il filtro di una lente. Lente nuova, bella lente fra l'altro. Canon Powershot A570 IS... vediamo se mi farà bene un po' di sano distacco. Di solito mi cura. E' terapeutico, per me, restare in silenzio e guardare il mondo in questo modo.
Nevica. Cioè, ha nevicato stanotte a dire il vero, e ancora ce n'è dappertutto... sopra le case, sulle macchine, sul vialetto che ho in giardino, anche se qualche zampottata ci ha disegnato sopra un percorso a onde. Quando la vedo penso sempre a Marcovaldo: mi ha riempito troppo questo cuore che ho, fatto di lucine, la scena in cui gioca a reinventare la città sommersa di bianco. E', ancora adesso, il mio modo di vivere.
Compleanni. Ieri Salvietta, con cui non ho potuto festeggiare... ma rimedierò al più presto perché lei è la *mia* Salvietta. Oggi, invece, "Qualcuno" che con un suo sms ha esemplificato tristemente come alla boa del quarto di secolo il compleanno cominci a non diventare più la data che tanto aspettavi di festeggiare... E, tanto perché non possa dimenticare o negare di averlo scritto: "Sento già le giunture cigolare, ma la mia paura più grande è che l'arnese smetta di funzionarmi prima di usarlo nella maniera che gli è più consona..." 14 dic 07, 23.28
Ma che razza di laureata in psicologia sei se la prima cosa che ti sento dire ad una bambina è "tu devi fare questa cosa perché ce l'hanno tutti e altrimenti non sarai uguale agli altri bambini e lo so che vuoi essere come gli altri bambini"? Neanche PLF arrivava a questi livelli..
(Non sarò mica uno di quei personaggi che sono belli sono nei film perchè mollano le cose prima che siano le cose ad abbandonare loro?)
Mi piace, l'idea che così in pochi sappiano di questo posto. Mi piace, qui. E' come se mi fossi scavata una piccola nicchia nello spazio profondo (ovviamente stellato), e la lasciassi lì a nascondersi ma anche a vagare, non è ferma per nulla. E lì ci sono io, c'è quel pezzo di me, pronto per essere affidato alle mani di qualcuno.
Non è che ti dicano che sia facile, però non te lo spiega nessuno quanto difficile sia, allontanare da te una cosa buona che avevi. Dopo che avevi pensato "questa è la volta giusta". Dopo che un anno e mezzo fa avevi già perso la cosa più buona che potrai mai avere in tutta la tua vita... e dopo che questo ti aveva un attimo reso più difficile sopportare i distacchi, anche se non tutti sono così irrimediabilmente definitivi.
Nessuno mi ha mai detto che fosse facile, allontanare una persona cui vuoi bene davvero, e che te ne vuole davvero, per fare un salto nel buio che probabilmente, molto probabilmente, ti porterà solo a spaccarti le ginocchia perché sotto non ci sarà nessuno a prenderti.
Però ci vorrebbe lo stesso un manuale d'istruzioni, quando sbuchi in questa cavolo di vita.
Me ne pentirò. Mi mancherà. Ma devo cercare di essere sincera con me stessa.
Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per
piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle
pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare,
quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa,
l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane,
albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero,
i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole,
leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle
persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme,
perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui
il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti,
mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica,
la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche,
le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre
una ragione per ciò che fanno.
Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.
Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1,
la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz,
la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza,
l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia,
le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino,
il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino
è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone
che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei
meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono
ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile.
Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi
non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.