Oceans...
my glass mask   
venerdì 28 novembre 2008
Cambio di piani
Scena: N è al 1° piano dell'e.r., sulla tromba delle scale. Davanti alla scritta "1° piano". Anche un signore è al 1° piano dell'e.r., sulla tromba delle scale. Davanti alla scritta "1° piano".

Signore: Mi scusi.
N: Sì?
Signore: Io devo andare al 2° piano.
N: Sì...
Signore: Salgo al piano di sopra?
N: ...

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Maschilefemminile - Natalizio

Scena: N e Tomtom vanno nel paradiso delle lucine di Natale, dove lavora la Vale. Due agili orsi giganti suonano jazz. Lucine ovunque. Carillon. Presepi che si muovono. Alberi di Natale che ti indicano la strada. Orsi che sciano e scoiattoli sulla funivia. Un dromedario su cui si soffermano a chiedersi dov'è che, esattamente, ci si siede quando bisogna montarlo.
Dopo il magico giro si spostano nella serra.

Premessa: la Vale ha un personale concetto di "carta vetrata", applicato al suo Francesco ed esteso amichevolmente al Tomtom, che nel mondo dell'ironia suona più o meno come: "moroso con tipico carattere affettuoso e apertamente affezionato".

N:
adesso ci prendiamo una piantina grassa.

V:
il che ci sta con un carta vetrata.. però sai, è carino lo stesso perché quando il mio me ne ha regalata una ha detto: "un cactus dura in eterno, perciò vuol dire per sempre"!

N:
...

V:
?

N:
...lui mi ha detto: "lo sai che mangia le radiazioni?"

V:
...

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posted by sand @ 11:53:00   0 comments
lunedì 24 novembre 2008
You found me
Non è che non ci sia nulla da dire, se per questa sera sono in camera con un grosso maglione di lana a canticchiare guardando la nebbia che scende. Se non scrivo più qui quello che mi succede. E' solo che in qualche straordinario modo il tempo che ho preferisco godermelo palmo a palmo. Ci saranno mesi per metabolizzare, razionalizzare, ricordare.
Fra poco. Di nuovo.
Ma questo è adesso, ed è il mio prezioso bambino. Non è che non mi sia mai capitato di godermi appieno le cose, ma c'era sempre quell'entusiasmo, quell'entusiasmo veloce, di fiammata, il picco improvviso, e in qualche mirabolante modo adesso c'è anche quello ma si tratta, più che altro, di questa consapevolezza di un ingranaggio che gira, giorno per giorno, minuto dopo minuto, e questa volta, proprio questa volta, te lo senti fra le dita, che sei anche tu a farlo girare.
Non tu da sola: è per questo. Va bene. Mi sento bene.
Non è che non stia mai male, non è che non sia mai triste. A volte lo sono. Sarò triste, fra dieci giorni. Sarò triste e mangerò cose stupide e penserò cose stupide e correrò tanto in palestra e resterò in pigiama a guardare foto davanti al pc. Ma poi deciderò di uscire, e berrò vino e respirerò aria in mezzo alla notte, e per un momento non ci sarà nient'altro di cui avrò bisogno, e penserò che va bene. Ancora non so se c'è qualcosa che posso fare, ma so che posso provarci. Per la prima volta, so cos'è giusto. E' davvero giusto. Mi va bene essere triste qualche volta, la tristezza passa; l'importante non è non diventare infelici?
La ruota gira, succedono cose.
Ho scoperto che se non posso fare quello che credevo di poter fare, posso fare qualcosa che non credevo di poter fare.
Ho ricevuto un regalo bello, bello. Un regalo tutto mio. Di quelli che ti fanno sorridere ogni volta che ci pensi.
Ho visto e sentito gentaglia che mi mancava, Carla e le nostre novità, e Davide che tuba come un colombo, e Fra che, stolto, quando l'ha conosciuto per un attimo ha provato a dire che il Tomtom è UN fiqo senza specificare che io sono LA fiqa. E Alessia che noi due si rifà il compleanno di coppia.
E chissà, forse non ci saranno persone che credevo ci sarebbero state. Perché mi sono ricordata che
vedere spesso una persona, vederla per anni, non la rende automaticamente un amico. Che se l'unica volta che puoi alzare il culo al posto mio lo tieni abbassato coi piombi, forse dovrei chiedermi se davvero mi dispiace che tu adesso non sia con me quando piango e quando rido.
Perciò non è che, nel bene o nel male, non ci sia nulla. Ma ancora per qualche giorno, io continuo a correre nei corridoi quando nessuno mi vede, e ad essere felice.

Canzone del giorno: Rise - The Frames

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posted by sand @ 19:42:00   0 comments
domenica 23 novembre 2008
Imparare a leggere fra le righe, giorno per giorno

Diceva Elsa Morante: "La frase d'amore più vera, l'unica è: - Hai mangiato?"

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posted by sand @ 16:55:00   0 comments
Semiminima sui mezzi pubblici
Sono uscita di casa per prendere il bus per Bassano. Ho corso come una dannata per riuscire a prendere l'infernale bus. Sono arrivata giusto in tempo.
Ho aspettato il bus.
Ho aspettato il bus.
Ho aspettato il bus.
...
(27 minuti dopo)
Ibernata, ho aspettato il bus.
Alla fine è arrivato.
Ho chiesto di fare il biglietto, l'autista mi ha sorriso ed ha rifiutato.
Poi mi ha chiesto quale fosse la strada per arrivare a Bassano.
Poi ha cominciato a raccontarmi la sua vita.
Poi ha perso sangue dal naso.
Poi ha cominciato a fare gli abbaglianti ogni trenta secondi per vedere la strada.
Poi per farmi una battutona è salito con mezzo autobus sopra il marciapiede.
Poi si è messo ad armeggiare con una strana spina che emetteva una luce blu che ha inondato l'autobus.
Forse era meglio la volta in cui per andare a Bassano sono finita a Limena...

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posted by sand @ 16:33:00   0 comments
lunedì 17 novembre 2008
Mondi al limite

"Questo libro arriva dopo 37 anni di storia di Medici Senza Frontiere, 37 anni di azione medica umanitaria che fin dall'inizio abbiamo scelto di far raccontare, a volte denunciare, sempre da testimoni piuttosto che da testimonials. Il testimone è qualcuno che parla sempre in prima persona, che mette in gioco la propria sensibilità e le proprie emozioni, il testimonial al contrario propone una lezione altrui. E pertanto abbiamo ritenuto che i migliori testimoni di quello che facciamo, di quello che vediamo, fossimo noi stessi o i nostri pazienti. Tanto è vero che finora accanto a memorie, documenti, dossier, comunicati, la parte migliore della produzione scritta di MSF sono state le raccolte delle lettere personali degli operatori espatriati ai quattro angoli del mondo. Un mondo notoriamente del tutto privo di angoli.
Ma se giunti alla nostra età matura, per una volta avessimo osato di più? Se avessimo cercato di condividere l'esperienza ricorrendo ad un diverso genere di testimonianza? L'attenzione dell'editore e la generosa disponibilità degli autori a cui ci siamo rivolti, ha permesso di centrare l'obiettivo di lasciarci narrare, e per la prima volta al mondo a questo modo, proprio in italiano"

Konstantinos Moschochoritis
Direttore generale di MSF Italia.

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Scoperte
Ho scoperto che la mia macchina sa guidare da sola, il che è una fortuna quando da un paio di giorni sei così piena di grovigli che ti rendi conto che stai guidando solo quando è già troppo tardi e stai già, decisamente, guidando.
Ho scoperto di avere ancora i miei poteri telepatici quando mi concentro abbastanza a lungo su una persona (il che tuttavia procura anche le conseguenze del punto 1, non sempre così fortunate, tipo quando l'anno scorso sono entrata in un senso vietato e mi sono salvata la vita solo per la grande prontezza di riflessi di chi vinceva sempre a palla guerra). Nel caso specifico i poteri mi si sono manifestati sotto forma di un sogno sfacciatamente premonitore.
Ho scoperto che chissenefrega, anche quando c'è il considerevole rischio di fraintendimento intanto io lo dico, e non mi pentirò di averlo detto.
Ho anche scoperto che i mesi sono diventati di nuovo lunghi, ma che tuttavia rimarrò qui a contarli perchè è quello che voglio fare.

Ah, e ho scoperto che oggi mia madre ha tentato brutalmente di uccidersi....

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posted by sand @ 17:55:00   0 comments
sabato 15 novembre 2008
Esternalità positive

"Una esternalità positiva si manifesta quando l'attività di produzione o di consumo di un soggetto influenza positivamente il benessere di un altro soggetto senza che quest'ultimo paghi un prezzo pari al costo del beneficio ricevuto".


Grazie.

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posted by sand @ 09:46:00   0 comments
giovedì 13 novembre 2008
Ho fatto un respiro profondo
Questa mattina avevo voglia di guidare.
Sì, lo so che non sono quel tipo di persona, lo so che di solito non scappo dai miei pensieri quando diventano ingombranti; tanti difetti, però da certe cose non scappo. Quando mi succede qualcosa, quando sto male, quando ho bisogno di capire, io non faccio finta di niente con me stessa. Io sto lì e mi lavoro addosso nei miei grovigli personali.
Però stamattina avevo bisogno di guidare.
Niente treno. Niente confortevole, placido treno. Niente briglia sciolta ai miei pensieri. Niente che mi lasciasse sola con me stessa, volevo guidare, volevo tenere le mani sul volante, guardare il cielo gonfio sopra e sentire che stavo andando da qualche parte.
Avevo bisogno di una pausa.
Non rimpiango mai di essermi ficcata in una situazione difficile, non resto da qualche parte perché è il lato comodo, ma questo non significa che certe volte anch'io non sappia dove andare a sbattere la testa. Questo non significa che non faccia male. O che non abbia bisogno di guidare, come una buona scusa. E diluviava così forte che ad un certo punto non vedevo dove stavo andando, non sapevo nemmeno se ero ancora nella carreggiata, nulla.
Mi ha fatto bene. Mi ha tenuta concentrata su questo. Al sicuro.

Questa notte ho sognato che correvo a vedere la pioggia, e poi diventava neve, e poi non era proprio neve perché c'erano anche dei sottilissimi pezzi di plastica rosa.

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posted by sand @ 12:12:00   0 comments
mercoledì 12 novembre 2008
...Ok.
Non ho più voglia di ridere.
posted by sand @ 21:03:00   0 comments
Come una pigna nel super bottom (che non è l'anguria sul bignè)
Non è che non abbia post seri da scrivere.
Ma mi tengo in piedi grazie a cinque tazze di tè e una badilata di guaranà, ed è brutto tempo e io non ho l'ombrello, e stamattina sono arrivata tardi perché stavo -sto- male, e giù sono incazzati con la segretaria e la sostituta della segretaria e io che sono la sostituta della sostituta mi becco tutta la loro comprensione ma devo comunque sostituire tre persone, e avrei tutti i corsi da mandare avanti, e oggi ho la riunione coi genitori (mammadimanuel, mammadimanuel, mammadimanuel!!!), e McBesame insiste gentilmente ogni cinque secondi per invitarmi a cena, e la Famigerata ha insistito gentilmente per farmi mangiare dei pasticcini finché mi ha vista sbiancare e ha gentilmente pensato che forse la mia non era dieta, e devo parlare con un numero gentilmente crescente di professori, e quando ho sperato di trovare almeno qualcuno di sorridente Murphy mi ha mandato una squadra di psicologhe in versione Sidney-vedo-solo-i-colori-pastello-rido-molto-e-sono-piacevole-come-una-pigna-nel-super-bottom di Grey's Anatomy, che è come lavorare circondata dalle gemelline di Shining passate per una fotocopiatrice che non si riusciva più a spegnere.

..Almeno i post.

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posted by sand @ 11:33:00   0 comments
Matrix is here
Una domenica sera, una cena, un dialogo, quattro persone.
Evidentemente del vino.

N: Be', pensa che i miei animali hanno sempre avuto nomi tipo Aspirina, Pavarotti (il fringuello), Fritturetta (il pesce rosso)... adesso la gatta si chiama Ombretta.
D: Ma dai... E come mai??
N: Due motivi: da piccola ci seguiva come un'ombra e poi cadeva sempre, dappertutto, pareva ubriaca!
D: Ah ah ma guarda, come un'ombra de vin insomma!
L: Comunque il mio cane ha fatto bla bla bla (...)
M: Comunque Berlusconi ha fatto bla bla bla (...)
N: Sì ma Berlusconi bla bla bla (...)
D: E se poi pensi che lui bla bla bla (...)
L: Che poi i gatti bla bla bla (...)
N: Vero, anche Ombretta!
D: Ombretta? Si chiama così la tua gatta?
M: ...
N: Ehmm... sì.
D: Dai! E come mai??
L: ...Ma...
N: Beh.... perché ci seguiva come un'ombra.... e perché cadeva sempre e sembrava ubriaca....
D: Ah ah, ma pensa!
M: ...
L: ...Ma mi sto sognando io o...?
N: E' un déja-vu! Stanno per attaccarci!!!

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posted by sand @ 11:20:00   0 comments
venerdì 7 novembre 2008
Batticuori sbagliati all'e.r.
Ovvero: quando era rimasto UN medico all'e.r. con cui non avevi fatto figure di merda, quando decidi che è arrivato il momento di farne una, e di farla con quello che ci prova con tutte le infermiere; e poi quando ti rendi conto di averla fatta e cercando di rimediare ingarbugli ancora di più la situazione.

ore 12.00
D:
Arrivederci cara, sono passato a salutarla.

N (con aria frizzante): Dottore, le ho preparato la cartella!
D: Cartella?
N: Del bambino, per l'appuntamento di oggi.
D: Appuntamento???
N: Sì, ha due visite nel pomeriggio..
D (sbiancando): Due?? M-ma cosa... come...
N: Alle 18.30, vede? Ecco qui l'agend.. uhm, oh oh, lo sa? Ho sbagliato data: ritiro tutto!

D: Oddio Novella, lei sì che fa venire il batticuore!!!
N: Sì, quello sbagliato però.
D: Er...
N: Ehm... Beh, l'importante è che ci sia, no?
D: Coff...
N: ...Allora io vado, eh?

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posted by sand @ 12:04:00   0 comments
mercoledì 5 novembre 2008
Brava!
Quando sei per strada e cammini (miracolosamente non inciampi, non perdi anelli, borse, pannocchie, non sbatti violentemente contro un palo, non provochi il crollo di palazzi secolari o incidenti diplomatici con l'Uzbekistan) e nonostante questo un gruppo di operai abbarbicato su un'impalcatura si ferma per salutarti e gridarti "Brava!"...
...ecco, in quel caso le domande astratte di ermeneutica prendono un attimo il sopravvento.
Perché?
Ho controllato. Ho controllato perché poi mi viene il dubbio di aver spostato davvero l'Uzbekistan, e invece non ho lasciato cadere nulla, non ho strisciato l'Uvetta parcheggiando, non avevo le mutande in testa, non ho calpestato brutalmente un formicaio in assetto di guerra. Non ho innescato una reazione a catena per cui un tacco di stivale che si rompe finisce in un tombino e blocca le condutture delle fogne creando un'alluvione che distrugge i libri antichi della biblioteca e provoca un infarto nel vecchio bibliotecario che apprende la notizia causando di conseguenza un tamponamento di proporzioni epiche perché era per strada... eccetera. Non ho nemmeno perso i pantaloni nonostante provino insistentemente a cadermi da stamattina (no, non quando entra McBesame).
Allora, perché?
C'è già la variegata fauna da solarium (no, visti gli abbigliamenti non mi convincerete che si tratta di una palestra) a salutarmi in abbondanza, ieri l'ha fatto perfino l'uomo Vaniglia dal fisico perfetto ogni volta che mi incrociava... ogni volta! L'assenza di biondina mi destabilizza. Volevo anche provare a suggerirlo, a quegli strani operai. "Sicuri? Sicuri che intendevate 'brava'?".

Voglio dire, ho perfino ripetuto mentalmente la parola, per essere sicura che non avessero gridato "Ava".

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posted by sand @ 12:28:00   0 comments
History happens

Well done!

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posted by sand @ 07:50:00   1 comments
martedì 4 novembre 2008
Maschilefemminile - Pensieri e parole (2)

T: Sei a casa?
N: Sì, seduta in macchina a guardare due gatti che si fronteggiano... stile Mezzogiorno di Fuoco, c'è anche il vento che fa rotolare epicamente le cartacce in mezzo alla via.
T:
Allora tra poco si attaccheranno.

N:
Esatto.

T:
Beh, tu quando uno dei due sta per morire dilaniato accendi il motore della macchina...

N (pensieri): ...così li spaventi e lo salvi!
T (parole):
...e passi sopra l'altro.

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posted by sand @ 10:44:00   1 comments
Speranze presidenziali
No, non è un post su Braccobama. Però siccome oggi ho ripetutamente battuto Murphy ho pensato che se io riesco a mandarlo al tappeto vuoi che un nero non riesca a diventare presidente degli Stati Uniti?
Mi sono svegliata in ritardo, ma ce l'ho fatta a prepararmi in tempo.
Mi sono quasi strozzata con la vitamina, ma sono tornata a respirare.
L'Uvetta ha cercato di non mettersi in moto, ma poi si è messa in moto.
Finalmente sono salita sul treno. Qualcuno sapeva che siamo in novembre? Immagino di sì, ma evidentemente io non ero tra i fortunati, visto che ho candidamente presentato al controllore l'abbonamento di ottobre.
Potrei avere un sacco di scusanti. Ultimamente sono sempre andata in macchina. E poi le feste in mezzo mi hanno confusa. Senza contare che il Tomtom ha questa capacità di farmi prendere sovrappensiero le strade contromano. Però, sarà come dice il Babu perché sono piccola e bionda, i controllori devono volermi davvero un gran bene.
Ah, e poi quando sono arrivata all'e.r. ho tentato la scena epica della scivolata a ralenty di svariati metri che generalmente si conclude con un volo fino al picco del Monte Rosa ed una ricaduta altrettanto fallimentare, ma salutata da scroscianti applausi del pubblico improvvisato. Visto che pioveva. Invece dopo circa trenta metri di pattinaggio su pavimento con posa platica ed aria aggraziata sono riuscita a rimettere giù l'altro piede e fermarmi senza danni. E' quasi incredibile.
Braccobama, sei tutti noi!

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posted by sand @ 10:30:00   0 comments
sabato 1 novembre 2008
John Adams

"Devo studiare la politica e la guerra in modo che i miei figli abbiano la possibilità di studiare la matematica, la filosofia, la navigazione, il commercio e l'agricoltura, per poter fornire ai loro figli la possibilità di studiare la pittura, la poesia, la musica"

John Adams

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posted by sand @ 14:42:00   0 comments
About Me

Name: sand
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About Me:

Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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