Oceans...
my glass mask   
lunedì 24 novembre 2008
You found me
Non è che non ci sia nulla da dire, se per questa sera sono in camera con un grosso maglione di lana a canticchiare guardando la nebbia che scende. Se non scrivo più qui quello che mi succede. E' solo che in qualche straordinario modo il tempo che ho preferisco godermelo palmo a palmo. Ci saranno mesi per metabolizzare, razionalizzare, ricordare.
Fra poco. Di nuovo.
Ma questo è adesso, ed è il mio prezioso bambino. Non è che non mi sia mai capitato di godermi appieno le cose, ma c'era sempre quell'entusiasmo, quell'entusiasmo veloce, di fiammata, il picco improvviso, e in qualche mirabolante modo adesso c'è anche quello ma si tratta, più che altro, di questa consapevolezza di un ingranaggio che gira, giorno per giorno, minuto dopo minuto, e questa volta, proprio questa volta, te lo senti fra le dita, che sei anche tu a farlo girare.
Non tu da sola: è per questo. Va bene. Mi sento bene.
Non è che non stia mai male, non è che non sia mai triste. A volte lo sono. Sarò triste, fra dieci giorni. Sarò triste e mangerò cose stupide e penserò cose stupide e correrò tanto in palestra e resterò in pigiama a guardare foto davanti al pc. Ma poi deciderò di uscire, e berrò vino e respirerò aria in mezzo alla notte, e per un momento non ci sarà nient'altro di cui avrò bisogno, e penserò che va bene. Ancora non so se c'è qualcosa che posso fare, ma so che posso provarci. Per la prima volta, so cos'è giusto. E' davvero giusto. Mi va bene essere triste qualche volta, la tristezza passa; l'importante non è non diventare infelici?
La ruota gira, succedono cose.
Ho scoperto che se non posso fare quello che credevo di poter fare, posso fare qualcosa che non credevo di poter fare.
Ho ricevuto un regalo bello, bello. Un regalo tutto mio. Di quelli che ti fanno sorridere ogni volta che ci pensi.
Ho visto e sentito gentaglia che mi mancava, Carla e le nostre novità, e Davide che tuba come un colombo, e Fra che, stolto, quando l'ha conosciuto per un attimo ha provato a dire che il Tomtom è UN fiqo senza specificare che io sono LA fiqa. E Alessia che noi due si rifà il compleanno di coppia.
E chissà, forse non ci saranno persone che credevo ci sarebbero state. Perché mi sono ricordata che
vedere spesso una persona, vederla per anni, non la rende automaticamente un amico. Che se l'unica volta che puoi alzare il culo al posto mio lo tieni abbassato coi piombi, forse dovrei chiedermi se davvero mi dispiace che tu adesso non sia con me quando piango e quando rido.
Perciò non è che, nel bene o nel male, non ci sia nulla. Ma ancora per qualche giorno, io continuo a correre nei corridoi quando nessuno mi vede, e ad essere felice.

Canzone del giorno: Rise - The Frames

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posted by sand @ 19:42:00  
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Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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