Oceans...
my glass mask   
mercoledì 13 gennaio 2010
Nuovi cicli

Il fratellino è nato!!! Per l'indirizzo contattare, ovviamente, la sottoscritta orgogliosa puerpera.

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giovedì 7 gennaio 2010
Black coat - post n.708
...There's smoke on the water, it's been there since June,
Tree trunks uprooted, 'neath the high crescent moon
Feel the pulse and vibration and the rumbling force
Somebody is out there beating the dead horse.
She never said nothing there was nothing she wrote,
She's gone with the man
In the long black coat.

Il 10 novembre questo blog ha compiuto due anni, che non è un'esistenza spettacolare per un blog ma va comunque molto al di là delle mie aspettative iniziali, o quantomeno della fiducia che gli avevo concesso.
707 post è un bel risultato, un percorso insieme... è un ciclo, e oggi, rileggendo una mail, mi sono resa conto che il ciclo si è chiuso. Il motivo per cui la mia maschera di vetro è nata, in fondo, ha smesso di esistere da tempo.
Ci sto pensando da alcuni mesi, e devo dire che
ho faticato all'idea di lasciarlo andare come per un tradimento, ma è tempo di nuovi percorsi!

That's all, folks!!!



(...She's gone with the man

In the long black coat.)


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posted by sand @ 22:27:00   2 comments
martedì 5 gennaio 2010
Cosa c'è di peggio di un Vaniglia?
Oggi ho corso il rischio più grande della mia vita, e non me ne sono accorta!
Mi ha salvata un principe azzurro, che proprio tanto azzurro non è e poi lo snobba pure come colore però non importa, perchè oggi io braghy lo amo.
E non è per il deltoide guizzante, per le battute istrioniche o l'occhio assassino - il Tomtom può dormire sonni tranquilli e anzi amarlo un po' a sua volta.
Cosa c'è di peggio di un Vaniglia?
Era un pomeriggio buio e quasi nevoso quello in cui, ricevuta una mail di Stalky (giacché le disgrazie non arrivano mai sole), mi accingevo a faticare nel quotidiano luogo di tortura: tutto ha avuto inizio lì, con un viso familiare che non riuscivo a ricondurre ma che si è beatamente intromesso in un dialogo tra me e il braghy con delle battute così splendide, ma così splendide che avrei giurato di aver visto il braghy in imbarazzo, se fosse possibile il concetto di braghy in imbarazzo! Tanto che sono intervenuta a colmare quel silenzio seguito da minacce varie con una battutona sul fatto che no, non ci stava provando perchè , preferisce le more e già, sempre detto io che non ci capisce niente di colori.
Ancora non sapevo di avere innescato una valanga.
L'ho scoperto solo dopo, quando il braghy mi ha incantonata tra due macchine con il consueto romanticismo per avvertirmi che gli dovevo un mojito... anzi: un mojito doppio!
Perchè cosa c'è di peggio di un Vaniglia?
DUE Vaniglia!!!
Sarò grata in eterno a quel principe antracite (©) per avermi salvata dal fratellino scemo di Vaniglia.
Ancora non so perchè abbia tralasciato il suo abituale "vivi e lascia vivere, e abbandona ogni persona al suo destino" per passare alla modalità baywatch ma gli devo la vita (o almeno un paio di mojito) per essersi precipitato a fermarlo (dopo che l'elemento gli aveva annunciato che stava per sferrare l'attacco) con l'abile scusa che, sai, è l'ex di tuo fratello, non puoi tampinare le ex di tuo fratello, quelle sono intoccabili!
Ipse dixit.

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posted by sand @ 10:42:00   0 comments
Ci pensavo ieri tra i fiochi fiocchi

E' bello festeggiare il compleanno con i tuoi amici svitati, balordi e uno più caro dell'altro.
E' bello festeggiarlo nella data sbagliata, nel posto sbagliato, con i biglietti sbagliati e ritrovarsi per sbaglio su una carrozza trainata da due cavalli bianchi come nelle storie coi finali giusti.
E' bello, tra i frizzi i lazzi e i pizzi, fermarsi un secondo a guardare in faccia uno ad uno questi amati cialtroni.
E' bello soprattutto vedere che, anche se hai i tacchi, i capelli quasi in ordine ed un marinaio da aspettare, sei ancora quella che rovescia sul tavolo una caraffa piena di spritz, ghiaccio e fettine d'arancia.

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sabato 2 gennaio 2010
The Fool on the Hill

Day after day alone on the hill,
The man with the foolish grin is keeping perfectly still,
But nobody wants to know him,
They can see that he's just a fool,
And he never gives an answer,
But the fool on the hill
Sees the sun going down,
And the eyes in his head,
See the world spinning around.
Well on his way his head in a cloud,
The man of a thousand voices talking percetly loud
But nobody ever hears him,
Or the sound he appears to make,
And he never seems to notice,
But the fool on the hill
Sees the sun going down,
And the eyes in his head,
See the world spinning around.
Nobody seems to like him
They can tell what he wants to do.
And he never shows his feelings,
But the fool on the hill
Sees the sun going down,
And the eyes in his head,
See the world spinning around.



2 gennaio 2010


L'anno nuovo è arrivato e a me sembra già vecchio.

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posted by sand @ 23:16:00   0 comments
Nascere a Natale

Quest'autunno, per la prima inconcepibile volta, mi ero persa il Natale: non lo sentivo più. Potevo ben cercarlo sotto il letto, tra le scartoffie, con il naso al vento, ma l'avevo smarrito strada facendo.
Dov'erano finiti i buchi sospetti nel calendario dell'avvento, la cera da grattare via di nascosto dalla tovaglia buona, il gatto che studia le palline dell'albero? Dov'erano finiti quei vini rustici e densi da far brontolare la mamma e i cappellacci rossi che mi obbligava ad infilare per non prendere freddo?
Dove, lo scatolone sigillato con lo scotch da cui tirare fuori l'albero tossendo per la polvere? La polaroid da scattare in fretta per poi fare a gara su chi doveva tenerla al buio fino alla comparsa dell'immagine?
(lo ammetto, ho sempre sbirciato prima del tempo!)
E le babucce di lana fatte dalla nonna? Il panettone senza canditi? Il marzapane che avrei tanto voluto che mi piacesse, perchè sapeva di feste e di magia e di pino freddo, e invece quel cialtrone continuava a non volermi piacere?
Andati.
Li avevo persi insieme al gioco di scovare ogni anno la prima traccia del Natale che arriva, quella lucina nel cortile dei vicini o il luccichio di un nastro argentato in un negozio del centro che inequivocabilmente ti spifferavano che sì, anche per quest'anno ce l'avevamo fatta.
Li avevo persi perché mi mancavi, perchè madonna che freddo, mi ero comprata quella sciarpa e giravo come un fiocco di neve ambulante ma non teneva caldo neanche lontanamente come la stufa accesa in casa tua, che non vedo dall'inverno scorso, e qui non vediamo neanche il cielo da giorni.. se ne sta lì, indolente, sopra le nuvole. Perchè le nostre passeggiate mano nella mano io le conto sulle punte delle dita, perchè non c'è mai tempo per quei momenti stupidi da coppia, telefonarci senza un motivo o annoiarci l'uno dell'altra in una domenica pomeriggio uggiosa. Perchè tutte quelle cose che avrei voluto che mi dicessi, tu non me le hai dette mai.
E' una distanza da coda e calzini, la nostra; mi ricordo di un ragazzo a cui piacevo con la coda di cavallo a scoprirmi la nuca, un ragazzo a cui piacevo con le calze, quelle con la riga sexy posteriore; a un ragazzo piacevano le mie canottierine smilze e gli occhi grandi, e ad un altro i calzini di spugna sulle gambe nude e svegliarsi per uscire insieme a comprare il giornale. Ma di te, a volte, queste cose ancora non le so.
Però ti ho trovato.
Ti ho trovato perchè in questi due anni io mi sono fidata ciecamente di tutte le cose che non mi hai detto; ti ho trovato perchè corri a prendermi sotto la pioggia, per quando ti fidi, per aver guidato tutte quelle ore al posto mio ed esserti fatto scoprire mentre davi da mangiare a un gabbiano; perchè quando camminiamo una dietro l'altro ogni tanto ti volti per controllare che io sia ancora lì.
Vi ho trovati fra i cannelloni di zucca riusciti troppo dolci e lo champagne da bere a Parigi quando torni, nei canditi da spiluccare e lasciare da parte e nel baseball che sono tornata a respirare, anche se poi nessuno qui riusciva a capire la mia esaltazione commossa per palle curve e fuoricampo.
Ho trovato il Natale della compilation su cui lavorare un mese per ascoltarla un giorno, di neve, di telefonate a mollo su un'isoletta tropicale, un Natale in cui vedere e sentire soltanto chi avevo voglia di vedere e sentire.
Ho trovato questo post che, senza saperlo, parla di me:

"...Questo Natale è il tuo, amore mio che brilli. Lo so che è incredibile ma non conosci altra stagione che il Natale, tu, perchè sei nata il 20 dicembre, vivi da soli 5 giorni e hai sempre visto questo albero luccicante, in casa. Ti c'incanti di fronte; guardi le luci e le stelle e gli angeli e chissà: forse questo ti sembra l'unico mondo possibile. Stare appesi a un ramo nella mezzaluce, a guardare le brutture del mondo affannarsi laggiù per terra."

E allora ho capito perchè il giorno dopo mi sento triste, quando le luci iniziano a spegnersi e nel treno vuoto del ritorno al lavoro per consolarmi comincio a ballare da sola. Quando scendo dal treno e una ventata gelida mi spazza e la mia vicina di posto vola in braccio al fidanzato che era al binario ad aspettarla ed io sto ascoltando quella parte triste di Space Oddity e notoriamente non ho un buon rapporto con le basse temperature e il mio ragazzo il più delle volte non può aspettarmi al binario e soprattutto le luci hanno cominciato a spegnersi, e così mi viene da piangere.
Perchè io sono il Natale.

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posted by sand @ 17:23:00   0 comments
giovedì 31 dicembre 2009
In Doma
Lo ammetto, partivo bendisposta avendo per lei gridato al miracolo David Byrne (no, voglio dire: David Byrne!) (e poi ho appena visto The Village dopo qualche anno, e ho scoperto che rivederlo sapendo COSA, be', è stato migliore della prima volta)

(volevo dire, il film non c'entra nulla: solo un'ulteriore buona disposizione ché della famiglia Phoenix non si butta via niente)

Comunque sto ascoltando In Doma ed è una specie di capolavoro.

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posted by sand @ 01:21:00   0 comments
mercoledì 30 dicembre 2009
Vattelapesca
Chiariamo una cosa: io, la pectoral, la odio. La detesto. Da quando vado in quel luogo di tortura ho sempre cercato di evitarla e non sono mai, mai riuscita a impietosire l'aguzzino quando decideva che era tempo di tornarla a trovare. Ma non è mica una macchina: è una trappola infernale studiata da Lucifero per friggerti il cervello mentre cerchi di capire come funzioni, ingenuamente convinta che esista un modo per farla funzionare, per farla andare giù, su, indietro.
E così mentre tu cerchi di sbloccare tutte le leve e manopole che trovi, svitando quelle da tirare e tirando quelle da svitare, di girare i manici dal lato giusto spostandoli ancora di più verso quello sbagliato, di ribloccarli, di alzare, abbassare, accorciare senza ricordarti assolutamente quale bottone sblocchi cosa, fingi noncuranza premendone uno e poi sentendo subito una gran sete-guadagna tempo nel momento in cui ti rendi conto che era quello sbagliato... oppure tiri una leva, non riesci più a rimetterla a posto e fingi spudoratamente di averla voluta mettere proprio così, incastrata a mezza via, per riposare le braccia fischiettando (N.B. prima ancora di cominciare l'esercizio, visto che tutto questo lavoro è di preparazione e basta) fino a che non senti alle tue spalle qualcuno che sghignazza sommessamente, e quando ti volti c'è questo imberbe (li trovo tutti carini comunque) che si gode la scena con un sorriso di buonumore che gli va da un orecchio all'altro mentre ti dice (stracciandoti gli ultimi brandelli di dignità) che, sai, in effetti ti converrebbe bloccarla, prima.
Senza contare che non ho ancora pubblicato il post di Natale, e siamo il 30 dicembre.
Per non dire poi che qualcuno deve aver provato i suoi riti satanici su di me, dal momento che stamattina mi sono svegliata con una T grigia sulla fronte.
E dire che ieri, mentre mi lamentavo per quel particolare karma che mi fa trovare invariabilmente uomini con ex strafighe, il braghy aveva anche accennato a un "perchè, tu come sei" a cui non ho creduto neanche per un attimo ma che mi ha comunque fatto piacere per il tentativo.
E invece. Maledetta pectoral. Sono nervosa e devo prendermela con qualcuno, e la cosa migliore che ho trovato è:
Bene, tutti quelli che preferiscono gli Stones perchè sono più rock e più alternativi non hanno capito un fico secco e pensano ancora che i Beatles siano Hey Jude, ecco!!!
Vattelapesca.

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posted by sand @ 12:17:00   0 comments
giovedì 24 dicembre 2009
24 Ho! Ho! Ho!

In questi giorni giravo puffando di qua puffando di là come il folletto dello spirito natalizio, un'elfa con il suo maglioncino rosso, moon boots pelosi sui jeans stretti e poi sciarpona e berretto bianchi come la neve.
Mi sono anche fermata a guardare un presepe costruito all'interno di un tronco pieno di neve finché il cervello non ha iniziato a fare tlin tlin.
..Se fate i bravi questa notte passo a trovarvi!

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posted by sand @ 19:33:00   0 comments
Dirompentemente
Poi c'era pure quel ragazzo che ieri si è lanciato come un eroe nel fuoco fra le porte dell'ascensore perché non si chiudessero, e dopo avercela fatta mi ha sorriso allegramente gongolando un complice "E' andata!", ma doveva proprio essere destino che provocassimo una qualche sciagura perchè il giorno dopo stavo uscendo di corsa dall'ascensore mentre lui passava di corsa davanti all'ascensore e sono carambolata sul suo carrello senza via di scampo.
Fra una maceria e l'altra sono stata proprio contenta di risalutarlo.

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posted by sand @ 19:18:00   0 comments
Stream of conscoiusness
Quasi dimenticavo il piccolo, angelico, imberbe della palestra (nessuno sa dirmi che orari faccia durante le vacanze di natale quel posto?) a cui ho chiesto aiuto (spudoratamente, come mio solito in quanto piccolo scricciolo ispirante protezione) (Raven dice che è perchè non mi conoscono) (ma Raven non ha mica le idee chiare) per un attrezzo, e lui carino si è precipitato con abnegazione indiscutibile e una tale foga di rendersi utile "perchè i muscoli non ce li hanno solo i braghy fighi e i 30enni" (molta più abnegazione del braghy in effetti) (con il quale ho poi avuto un'acculturata conversazione conclusasi con il mio "Prima che mi metta le spallone tu avrai gli slip di pizzo!") (quella frase sui 30enni comunque la dicevano i suoi occhi, non la sua voce) che è inciampato su se stesso avvitandosi, e allora mi sono sentita in colpa come una vedova attempata, perchè era così giovine e angelico e carinamente disponibile (e per nulla imbranato nel gentile aspetto) e non meritava di avvitarsi, e soprattutto (diciamolo, diciamolo) (rullo di tamburi) mi ha ricordato il Silver, e ciò ispirommi a priori una sacrosanta tenerezza!!!

(cbcr)

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posted by sand @ 19:02:00   0 comments
domenica 20 dicembre 2009
Lo fa apposta

Ha deciso che a ventisette anni ho vissuto abbastanza penso, oppure non è consapevole dell'attitudine al brutale omicidio delle sue groupies.
Non bastavano la scena burlona, i messaggini: ora è passato all'ingresso da splendido mentre sto parlando con la tirocinante che di rimando lo saluta con un educato "Buongiorno". Al che lui si viene a sedere sopra il tavolo con aria affranta e appoggiandosi comodamente a me protesta: "No ti prego, dammi del tu perchè già mi sento vecchio con lei che ha 8 anni meno di me!"

Lei ovviamente arrossisce, fraintende tutto, comincia a balbettare un "Ah... lei? VOI??" e fugge, lasciandomi lì coi moduli in mano e la gocciolona in testa in stile manga mentre lui sghignazza.

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posted by sand @ 21:47:00   0 comments
Accanimento terapeutico
Alla fine ho consapevolmente scelto di tralasciare i lati bui di questo compleanno: non ho proprio voglia di stare lì a prendermela con chi, da buon bugiardo & pacconaro, te lo rovina. Per una volta penserò a prendere i miei personali provvedimenti a freddo, senza rovinarmi il fegato: in fondo, basta essere lucidi e mollare. Nove mesi di tentativi sono abbastanza per smetterla con l'accanimento terapeutico su un'amicizia unilaterale.
Ecco perchè mi concentrerò invece sugli aspetti migliori di queste giornate:

- Sconfiggere la Pagina della Sfinge senza occhiali, risolvendo rebus e sciarade della Settimana Enigmistica come se ci vedessi.
- I bimbi che per svariati minuti hanno continuato a salutarmi dal lunotto posteriore dello scuolabus l'altra mattina, ed erano così piccoli, teneri e mangiabili che me li sarei rapiti tutti e gli avrei dato una nuova casa. La mia.
- Alcune definizioni ricevute da tre begli uomini: raffinata (dehe), angioletto (mwahahah), stella (ihih). Come dargli torto.
- L'ipse dixit del mese: "Perchè il Congo è bello, è come essere in Svizzera!" (Maria)
- Carlo che prova a incasinare tutti i suoi impegni e cambiare treni e spendere il doppio dei soldi solo per esserci.
- McBesame che mi manda messaggini dalla stessa stanza perchè sta seguendo un corso ma si distrae a raccontarmi dei Muppets.

A proposito, lo fa apposta. Tutta la verità nel prossimo post.

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Compleanni al n.15
Ovvero come avere una crisi d'identità di primo mattino. Oggi sono riuscita ad avere la seguente conversazione con mio padre:

N: Mi ha fatto gli auguri la sorella del Tomtom!
P: Dai! E sua morosa?
N: . . .


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posted by sand @ 21:19:00   0 comments
About Me

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Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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