Forse raccontarlo suona lezioso come una canzone d'amore a buon mercato, una pausini o un ferro alla radio in estate. Questa volta non importa, perché ieri ho passato una bella giornata con Ema e Mario, prima sul lago di Mis che è verde sopra, sotto e tutt'intorno e il verde aggiunge armonia al bello, aggiunge amicizia, poesia e confidenza; poi abbiamo cenato alla fiera di Vallà di Riese e forse questo è stato meno bello nel momento in cui si è ripresentato il tornado e noi eravamo sotto il tendone, con la luce che spariva, il chiasso della bufera che impediva di parlarci e la gente che scappava impanicata! Però sono le giornate in cui ti rilassi e ti diverti, e tuttavia proprio quando ti rilassi e ti diverti ti capita di pensare, più che in altri momenti, "Vorrei che ci fosse". Allora non m'importa se è lezioso raccontare che due giorni fa ero in giardino dopo pranzo per godermi un po' sole ma mi sono svegliata bruscamente per i tuoni sopraggiunti nel frattempo... e la stessa cosa è capitata anche a lui. A chilometri di distanza, da Bruxelles nello stesso momento. Non importa come suona perché è stato lui a dirmelo, ed è vero: è bello che sia successo ad entrambi.
Ho scoperto che la mia macchina sa guidare da sola, il che è una fortuna quando da un paio di giorni sei così piena di grovigli che ti rendi conto che stai guidando solo quando è già troppo tardi e stai già, decisamente, guidando. Ho scoperto di avere ancora i miei poteri telepatici quando mi concentro abbastanza a lungo su una persona (il che tuttavia procura anche le conseguenze del punto 1, non sempre così fortunate, tipo quando l'anno scorso sono entrata in un senso vietato e mi sono salvata la vita solo per la grande prontezza di riflessi di chi vinceva sempre a palla guerra). Nel caso specifico i poteri mi si sono manifestati sotto forma di un sogno sfacciatamente premonitore. Ho scoperto che chissenefrega, anche quando c'è il considerevole rischio di fraintendimento intanto io lo dico, e non mi pentirò di averlo detto. Ho anche scoperto che i mesi sono diventati di nuovo lunghi, ma che tuttavia rimarrò qui a contarli perchè è quello che voglio fare.
Ah, e ho scoperto che oggi mia madre ha tentato brutalmente di uccidersi....
I bicchieri, anche quelli con le fragole,si rompono. A volte però capita che riescano a cadere l'uno sull'altro. E così, frantumandosi, coincidono.
Qualcuno dice che le coincidenze esistono. Per esempio, quando vedi la pioggia scendere in un giorno di sole. O quando prendi il treno sbagliato e incontri una persona che improvvisamente ti sembra di avere una mappa del tesoro disegnata sulla mano. Oggi mi sono comprata un'edicard. Ero stanca e faceva caldo, e poi domani sarà passato un mese, così ho pensato di farmi un regalo. L'ho impacchettata, anche, perché io sono quel tipo di persona. Dopodiché l'ho guardata e ho pensato che avevo voglia di sentirlo, alla malora, avevo proprio voglia di sentirlo e non aveva senso aspettare domani solo per la data. Sono anche questo tipo di persona, chese vedo dei bicchieri con le fragole li compro anche se non mi servono, e se mi fai oggi il regalo di compleanno io lo scarto subito. Allora mi son detta, aspetta le 18.30.E ho aspettato. Ho anche pensato bene a cosa volevo dirgli, che il tempo è poco e non si può sprecare, e tanto appena sentita la sua voce mi sarei dimenticata di tutta la ragionevole lista.
Alle 18.30 ho preso il telefono per chiamare, e nello stesso istante lui ha cominciato a squillare nella mia mano. Una chiamata dall'Etiopia.
Mi è capitato. Quando ero proprio in sintonia con una persona. Mica le banalità tipo "ci siamo chiamati nello stesso momento" o "abbiamo detto la stessa cosa". Per esempio. Quando stavo con lo Scrittore, povera macchinina nuova, mi ha accompagnata a casa un pomeriggio subito dopo pranzo e poi se n'è andato, e poco dopo io ero in camera mia a leggere quando è stato chiaro, nel mio cervello, che qualcosa non andava. Mi sono alzata di colpo dal divano e sono scesa per chiamarlo, ma lui non rispondeva.. allora ho preso il cellulare ed ho trovato un numero sconosciuto. E' stato così che ho conosciuto fabio, che mi ha spiegato con calma come lo Scrittore si fosse appena schiantato in un modo per cui ancora non ho ben capito come ne sia uscito vivo, miracoli a parte. Era per dire: nel momento in cui è successo, io sapevo che era successo. Prima che mi dicessero che era successo qualcosa. Non era una sensazione, era un pensiero preciso stampato in testa che ricordo ancora in modo perfettamente nitido.
Non sempre funziona in modo inquietante. Oggi ero un po' giù, nostalgicamente parlando. Volevo sentire il Tomtom, volevo vederlo, e poi sono scesa per cena e alle 9 già tornavo su, perchè lo sapevo che dovevo tornare su; anche se era improbabile che di tutti i giorni mi avesse scritto proprio nel momento in cui avrei voluto una sua mail; anche se era impossibile che mi scrivesse a quell'ora, per via dei fusi orari. Io lo sapevo. Era lì, quell'inconfondibile "msfb-ethiopia-emergency" c'era e mi stava aspettando, ed era arrivata alle 9.03. Nel momento in cui l'avevo pensata.
Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per
piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle
pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare,
quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa,
l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane,
albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero,
i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole,
leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle
persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme,
perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui
il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti,
mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica,
la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche,
le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre
una ragione per ciò che fanno.
Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.
Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1,
la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz,
la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza,
l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia,
le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino,
il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino
è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone
che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei
meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono
ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile.
Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi
non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.