Oceans...
my glass mask   
giovedì 29 novembre 2007
Bad to the bones

Non m'importa. Non ho mai scelto la via più comoda.

Avrò la testa dura fino in fondo.




...e cambierò anche argomento, prima o poi...

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O.



It's over.



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martedì 27 novembre 2007
Cinquemiladuecentocinquanta chilometri

In linea d'aria. Almeno il doppio, a conti fatti.


...E non sentirli...


Che succede quando ti rendi conto di sentire ad ogni angolo il calore di una persona che sta nell'altro emisfero, e a milioni di chilometri di distanza e di tristezza la persona con cui credevi di voler passare la vita?

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lunedì 26 novembre 2007
Ventisei






Puis-je attendre ici?






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Venticinque/3

Mezzanotte passata da un minuto.
Un minuto e il venticinque se n'è andato.

Rimangono cinquanta minuti registrati al telefono. Qualche modo strambo per dire ciao.
Circa..

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domenica 25 novembre 2007
Venticinque/2







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sabato 24 novembre 2007
Venticinque

Oggi è il 24, ventiquattro e non si può tornare indietro.


Perché se si potesse tornare abbastanza indietro da lasciarmi un po' di tempo, non tanto, solo un altro po', penso che avrei fatto la mia scelta.

Una che, fino a poco tempo fa, non mi sarei mai aspettata. E probabilmente sarebbe un errore. Probabilmente è questo misto di emozioni, con O che non va bene, che sento lontano, che non capisce... che è come se mi spingesse via, a pugni, a calci... e forse anche il fatto che quest'anno sia finito mi destabilizza, e cerco di aggrapparmici in qualche modo. Forse è solo che da un anno e mezzo fatico a reggere le partenze indubitabili. Ma non so se posso ricucire qualcosa... non so se voglio... Vorrei che tutto questo non fosse mai successo, vorrei stare bene con O come prima, perché ci credevo, voglio davvero che funzioni. Eppure adesso non riesco a pensare a questo, non ci riesco; non oggi, non domani... Adesso la mia testa è in un altro posto.
Domani è il 25, e niente potrà cambiare questo stato di cose. E niente potrà permettermi di capire cosa penso, adesso, se la persona che stava cercando di aiutarmi a farlo se ne va.


Vorrei solo disperatamente correre verso quell'aeroporto prima che l'aereo parta. E chiedergli, solo per un minuto, di non partire.

Fa molto film. Ma non è neanche lontanamente così affascinante, quando è vero.

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venerdì 23 novembre 2007
CC però.. (eccetera)
Qualcosa non funziona nella mia testa.

Sono completamente confusa, felice e triste nello stesso specifico momento.
..Lo so, lo so che mi ha preceduta Carmen Consoli. Lei però non era triste, in quella canzone.
Notte.

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venerdì 16 novembre 2007
Rise

Such is the way of the world
You can never know
Just where to put all your faith
And how will it grow

Gonna rise up
Burning black holes in dark memories
Gonna rise up
Turning mistakes into gold

Such is the passage of time
Too fast to fold
Suddenly swallowed by signs
Low and behold

Gonna rise up
Find my direction magnetically
Gonna rise up
Throw down my ace in the hole

E.Vedder

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giovedì 15 novembre 2007
Due piroghe
Funzionava tutto.
Funzionava tutto e poi più niente, ho un po' di panico adesso, di quelli da buco nello stomaco - stupido post. Però sapevo quello che volevo fare e sapevo su chi contare.. lo sapevo come poche altre cose nella vita. E poi è cambiato tutto e ok nella vita cambia tutto, però certe volte semplicemente ti pesa troppo e finisci a guardare uno schermo vuoto per un po'.

Perché adesso che qualcosa sta per finire scopro che non vorrei che finisse. E' passato un anno e mezzo, per me è stato una partenza ma anche un rifugio, e penso di aver sfruttato la parte della partenza ma non mi sento ancora pronta per abbandonare il rifugio. Ed è anche perché (altre persone, altro discorso) quando ci troviamo tutti in gruppo sono amici e sono belle persone, però penso che neanche mettendole tutte insieme riavrei quello che avevo con Marta.

Ho parlato con M qualche giorno fa, lui mi chiedeva chi avrei contato come Amica... l'ho contata. Non è vero.
E' morta.
Sabato sarà un anno e mezzo. Quindici anni insieme e poi è morta. Io sono scappata, 575 giorni che corro e sono scappata così lontano che non ho più neanche questo, perché adesso che M parte devo chiedere a lui, lui che non l'ha mai vista in vita sua, di fotografare per me quelle piroghe. Di portarmi quelle piroghe. E lui lo fa, lo fa e non mi chiede nulla.. per fortuna, certo, per fortuna; però se ci penso significa che non immagina neanche lontanamente il perché, oppure lo sa ed evita educatamente di parlarne, e tra il non immaginarla e il tenersi educatamente a distanza che cos'è peggio?
Mi manca.

Con O non va bene. Non funziona. Non basta.
C'è qualcosa, questa fatica continua, ansimare e prendere a pugni e sbattere la testa e dibattersi e gridare, e aggrapparsi con le unghie che alla fine diventa solo un graffiare; e allora mi guardo intorno e guardo lui, guardo lo spazio che dopo meno di un anno inizia a formarsi tra di noi e mi chiedo se il bene basti.
Poi è arrivato. Nel momento di maggiore incertezza qualcosa è arrivato e ha detto che gli sarebbe piaciuto chiedermi di aspettare, e quando hai bisogno di qualcosa da stringere perché ti sembra che tutto scivoli via non puoi non aggrapparti a una frase così.
Solo che in realtà non c'è. Lo so, che non c'è. O forse è solo che non lo capisco. Lui, in effetti, fa di tutto per non farsi capire.

Non credevo che sarei andata in panico all'idea che quest'anno e mezzo finisse. All'idea di dover di nuovo guardare in faccia questa realtà di Marta. E' come se tutto, fini e partenze, ne facesse parte, e non so da che parte voltarmi perché tutto me lo ricorda. Forse per questo ci rimango così male. Forse per questo mi manda in crisi l'idea che M parta. Non ho un gran rapporto con gli abbandoni ormai.
Mi sembra di non avere nulla.


Non è vero che sono incostante. Quando qualcosa per me è importante, me ne prendo cura. Forse è solo che non sono abbastanza.

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lunedì 12 novembre 2007
Groviglissimi febbricitanti
Penso che dovrei smettere di pensarci.
Ossimoro possibile, in grembo al mio cervello. E ho anche il fondato sospetto che questa mia nuova teoria non sia altro che una scusa, rinforzata dal creare di nuovo un blog: leggerla qui la rende più credibile del lasciarla semplicemente vagare tra i miei personalissimi grovigli (groviglissimi) cerebrali.
L'unica persona al mondo che crea un blog per leggersi e non per farsi leggere.. è come quando mi compero qualcosa che mi piace talmente tanto che non resisto e chiedo al negoziante se me la impacchetta. Se solo fossi un po' meno curiosa potrei pure nasconderla da qualche parte in camera mia per dimenticarmela e, un giorno, farmi una sorpresa.

La teoria
per cui dovrei smettere di preoccuparmi (sto parlando solo di preoccupazione, sia chiaro. non di altro) però è che non gli importi più di tanto. Nel senso, se sai che una persona sta male e che ha avuto dei problemi a tornare a casa, e se tieni a questa persona, almeno un messaggio per sapere come va glielo mandi, no?
Antitesi: mi aveva già detto di non avere molti soldi al cellulare.


Però se gli scrivo per chiedergli qualcosa mi risponde; solo che quello non è interesse, io lo chiamo educazione.

Antitesi: sta cercando di non pensarci come ha più volte detto che avrebbe cercato di fare, però se sono io a cercarlo non ce la fa.

Dice che per lui la conoscenza di una persona va di pari passo con quella "fisica", scusa addirittura biblica.

Antitesi: Salvietta, nota per non essere una che si fa intenerire facilmente, ha detto che quando è rientrato in ufficio l'altro giorno dopo che avevamo parlato, per la faccia che aveva le era venuta addirittura voglia di coccolarlo. E poi lui, generalmente molto british, posato e professionale, ha rovesciato tutto il vino sui documenti per l'ambasciata che hanno dovuto rifare daccapo..

Ha 33 anni e poco tempo da perdere.
Antitesi: ha aspettato per mesi. E se gli dessi qualche garanzia aspetterebbe questi sei in cui sarà via.

Non sembra che gli importi davvero.

Antitesi: dice di non potermi chiedere nulla, per il fatto che parte. E perché la situazione per me è già abbastanza incasinata.

Finale: sono così incasinata che riesco addirittura a farmi tesi e antitesi da sola.

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posted by sand @ 17:49:00   1 comments
domenica 11 novembre 2007
L'oroscopo di Internazionale
Quella grande testa di Rob Brezsny per questa volta mi dice:

Sagittario (22 novembre - 21 dicembre)

In questo momento hai un talento speciale per vedere cose finora invisibili. Sai strappare segreti e scoprire progetti nascosti. In realtà, potresti attirarti la buona sorte esprimendo a parole le confuse verità e i sentimenti inconsci che aleggiano nell’ombra. C’è anche un altro compito, Sagittario, per cui sei particolarmente adatto: portare elegantemente a conclusione cicli a lungo termine. Hai il potere di far culminare drammi tortuosi che resistono allo scioglimento finale e di trovare soluzioni dove per gli altri c’è solo confusione e ambiguità.

http://www.internazionale.it/oroscopo/


Adesso... ci sono un paio di persone che potrebbero immaginare le mie attuali imprecazioni...

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posted by sand @ 12:28:00   1 comments
Influenza
Dio è morto, Marx è morto e neanch'io mi sento tanto bene.

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sabato 10 novembre 2007
Definitivamente qualcosa.

Va bene. Riproviamo.

In fondo sarà un po' come partire dalla pulizia di una scrivania per arrivare al mio cervello, no? Comunque sia, un macello.
E allora, in un periodo così scarso di punti fermi, perché non andarli a cercare? Scovarli come si fa coi tartufi, con pazienza, con il naso a respirare la terra, e le zampe che fanno contatto con il suolo, con le foglie secche che fanno ciac ciac mentre cammini, fingendo di non vedere i messaggi che si accumulano al cellulare acceso davanti a me, fingendo di non capire cosa dicono. Ciac ciac.
Parola magica.. mi sento già meglio.
Questa mattina mi è scappato qualche sorriso commosso per tutti quei ragazzetti che suonavano.. quanti ricordi, quanta ricchezza mi porto ancora addosso da allora? Quanta parte di me deriva interamente da lì, da allora, e quanta lì ci è rimasta?

Qualche settimana fa, ad un concerto rock, due ragazzi si sono scambiati la chitarra: niente di più semplice. Al lead guitarist l'altra però sta un po' piccola.. e a me basta questo. Mi è capitato di dover usare una chitarra non mia. Niente di traumatico, teoricamente.. le classiche non variano tanto, a meno di casi specifici. Eppure non era la mia.
Dov'era quel legno che conoscevo così bene, su cui il viso si rifletteva in un certo modo e potevo appoggiare il mento per concentrarmi? Appoggiarci il mento era una specie di grembo materno, riconoscerne il profumo, l'odore che mi penetrava nelle narici mentre la tenevo. E poi le corde contro le dita.. le mie dita. Che s'inerpicano per le corde... è qualcosa di solo mio. Non m'importa di quello che dicono, quello che pensano. Ne ho sentite tante, di ipotesi su di me e sul perché avessi smesso. Che avessi fatto una promessa a me stessa dopo la morte di un mio amico, che mi fossi arresa. La verità è che mi manca.
Non lo possono capire, cosa significasse per me bruciarmi le dita contro le corde della chitarra fino a non percepire più differenza, fino ad esistere solo in base a questa continuità, solo in base all'essere dita che terminano su una chitarra, contro una chitarra, con una chitarra. Che cerchino pure motivi, definizioni, se li fa sentire più sicuri. Più forti. Io però lo so. E' mio, e non c'è spazio per nessun altro in questo.
Sai quanto mi frega della giovane promessa della musica classica, dei concorsi internazionali, delle aspettative di tutti, della più brillante del corso, quella più avanti di un anno rispetto a tutti gli altri?

Questo, solo questo, è ancora tutto mio.

Quegli anni di dedizione assoluta, li ho riconosciuti solo anni dopo, quando ho capito di amare per la prima volta. Sarà per questo che alcuni pensavano mi fossi un po' innamorata del mio prof. Mi ero affidata completamente a lui, come poi ho saputo fare solo nel dire che amavo. Mi sono lasciata andare, ed ho saltato sicura che l'avrei trovato a prendermi. L'umore in base a lui, in base ai suoni.. forse è vero che non c'è poi così tanta differenza: io però non conoscevo l'amore, conoscevo solo quello che avevo.

E allora, come non ripartire da lì, adesso che alla cieca sto provando a riconoscerlo? A tentoni.. come un profumo di corde di metallo.
Ciac ciac.


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posted by sand @ 21:04:00   0 comments
About Me

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Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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