Oceans...
my glass mask   
giovedì 29 maggio 2008
Quando alle pere manca il formaggio, rompi un cucchiaino e vedi come va
O quando al formaggio mancano le pere. Perché poi con gli adulti non è che ci sia lo stesso feeling, sono altrettanto irragionevoli ma molto più noiosi.
Non vedono mai l'elefante nello stomaco del serpente.
Però è così, e alcuni di loro mi piacciono lo stesso, per fortuna.
Il fatto è che ultimamente, sarà che corro di più e penso meno, sembra scarseggiare la mia capacità di arrivare al centro di chi conosco, di saltare tutti quegli strati goffi fatti di vestiti e paroloni e occhiali da sole, e arrivare subito alla pelle d'oca.

Alcuni poi credevo di conoscerli abbastanza bene, e puf, mi fanno il giro della morte in un secondo, capovolgendo quello che c'era perché non era come volevano loro. Un altro ero certa di conoscerlo abbastanza bene, ma dopo essersi guadagnato un sonoro e sentito vaffa, pur conscio della situazione mi si è presentato davanti con una faccia tosta che non credevo avrebbe avuto, e non contento aggiungendo certe silenziose battute (di cui non crede mi sia accorta, probabilmente) che sarebbero state fuori luogo anche indipendentemente dalla situazione, e Dio sa se mi sono mai offesa per una battuta. In base alla situazione, poi, le trovo abbastanza da "A questo punto ognuno per la sua strada". Non so, sarò strana io, ma possibile che manchi così tanto il buon senso nel mondo?
Che ci vuoi fare, direbbe qualcuno.

Allora mi concentro su chi cerco di conoscere poco a poco; certo scavare la montagna col cucchiaino è un lavoro che non sai bene dove ti porterà - tendenzialmente a braccia indolenzite e un cucchiaino rotto.
Però, anche quando uso tutta la cautela che ho, non riesco ad entrare in una cosa se non ci credo. E non riesco, a quel punto, a non metterci me. Il che significa, più o meno: al diavolo, ora vediamo come va, io il cucchiaino rotto sono pronta a rischiarlo!

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Come il formaggio con le pere
La bimba (che dovrei ricordarmelo, ha 12 anni ormai..) mi è tornata da Roma con un bracciale pieno di borchie puntute ed il ciuffo, specificando soddisfatta: "Hai visto? E' come il tuo!"
Sto creando un mostro.
A proposito di bimbi questa mattina ho visto passare in bici un compassato medico di chirurgia che cinguettava intensamente. Davvero. Pedalava fra mille "cip cip cip" guardandosi in giro. Solo più tardi ho scoperto che altro non faceva se non divertire il mininipotino al telefono.. Allora ho pensato a Deborah ieri sera, che si ritraeva disgustata di fronte alla prospettiva di bambini, e per certi versi la capisco (ha anche un'età che porella non glielo auguro), però sarà che io coi bambini ci sto come il formaggio con le pere, mi ha rischiarato la giornata il fatto che una bestiola possa rendere qualcuno così Siocco da cinguettare sul posto di lavoro!

Ho nominato ieri sera: cioè quando sono stata chiamata foca dall'ex GC (Grande Capo, che tanto grande non è insomma..), quando hanno chiesto al Babushka se ero malata, non so se per via del peso, del colorito o delle contorsioni per la schiena. Quando io e il Babu stavamo scassinando per sbaglio la porta della bottega per chiedere informazioni su persone scomparse che non avremmo saputo descrivere. Insomma, IfP.
Il momento più carino però è stato quello con la Vale. La scena: io, Vale, Deb, Mirko, Babu al tavolo del pub per prepararci psico-etilicamente all'incontro.

N: Allora, alla cena di sabato chi siamo?
V: Già! Novella tu vieni col moroso*?
N: (rovesciando il bicchiere che non c'è) Coff!!
B: (molto divertito) Dipende, quale?
N: (con occhi baluginanti di fuoco) Ehmm.. io non ho più il moroso, Vale.
B: (sempre più divertito.. morirà contento) Non quello, almeno.
N: (con calcio rotante sotto al tavolo) Coff!!!
V: Uhm, ho detto qualcosa di sbagliato mi sa.
N: Ma no ma no, ordiniamo? Io prendo OTTO spritz!!

*intendeva Stalky, NdA

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lunedì 26 maggio 2008
Lampioni spenti
E niente, io abito vicino a una banca famosa con dei fari che fanno luce tutta la notte, e anche la "busa", l'incrocio grande della statale, non è distante da me con il suo faro centrale da megastadio, così il mio cielo la notte è sempre un po' blu, un po' giallo. Dipende da quanto son caldi i lampioni.
Stasera, però, quando sono tornata a casa erano spenti. Così ho visto bene un aereo che passava, e ho guardato le stelle. Chissà perché, mentre stavo lì con il naso per aria pensavo che doveva essere stato per forza Cosimo Piovasco di Rondò, mentre saltava di albero in albero perché qui di magnolie alte ne abbiamo parecchie.

Tutta questa mia perturbabilità, a volte pesa ma io la ringrazio. Chi altro saprebbe costruirmi un castello di giunchi?


Canzone del giorno: Tonight - Ben Arthur

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Tenersi stretti alla perturbabilità
Oggi la sietta si è fatta tagliuzzare. Ero un po' tesa, in più ho un coinqui che in questi momenti sparisce a gozzovigliare (è scomparso da alcuni giorni e non trovo testimoni del suo essere ancora in vita)! Ho chiesto a McM se mi lascia un po' d'imperturbabilità, ma se l'è tenuta stretta e così mi sono dovuta tenere stretta la mia perturbabilità, io.

Nel frattempo ho detto sì all'e.r. Ho sentito LaLaura e ho detto sì. In molti pensavano che non avrei accettato il contratto, alla fine. Lo pensavo anch'io.
Devo confessarlo, mi affascinava l'idea di avere un po' di tempo per me, per la fisioterapia, per gli esami. Però ci sono molte scelte in ballo nella mia vita, adesso, e indipendentemente dalle scelte che voglio fare, so quali sono quelle che non voglio fare.
Questa foto, io me la ricordo.

Le cose che ho sentito. Quelle che ho detto. I movimenti che ho fatto.
Sono questi, i momenti che non voglio ripetere. La foto esiste per non rischiare di dimenticarli mai, ed è stato rivederla che mi ha fatto decidere, più di ogni altra considerazione pratica. Quel giorno, quell'unico giorno fa indelebilmente parte di ciò che sono ora. La reazione che ho avuto dopo di allora, lo scatto di reni, è diventato il mio modo di vedere le cose.

So cosa significa sentire, in un momento, la totale mancanza di speranza che ti piomba addosso, la disperazione di non avere vie d'uscita. E conoscendolo non posso fare come Stalky, che affoga nella sua mancanza di prospettiva, come un adolescente si crea problemi enormi perché non ne ha di reali. Non voglio perdermi a girare su me stessa. Il fatto di aver detto sì all'e.r., non è per il lavoro; non è per i soldi: è per me. Per quello che sono, da quella foto in poi. Anche questo fa parte della mia perturbabilità.
Voglio vedere come va questo benedetto castello di giunchi, ora, perché il tempo è poco e non posso sprecarlo a lamentarmi e non cercare.

Quello sguardo, io me lo ricordo bene. E non voglio averlo mai più.



P.S. La sietta l'han tagliata bene, ora bisogna aspettare 15 giorni per sapere gli esiti. Però son contenta, perché quando sono andata a trovarla di tutti gli infermieri c'era lì Teo a prendersi cura di lei; Teo è un mio amico di fango, che è come dire d'infanzia ed è proprio bravo, ma conoscendolo non è che avessi dubbi.

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posted by sand @ 22:56:00   1 comments
domenica 25 maggio 2008
Risvegli al n.15
Figura Materna e figura Paterna, come da resoconto.

P: Che fai?
M: Mi alzo.
P: Ma è presto!
M: Che ore sono?
P: Le 7 meno un quarto.
M: Non sono le 7 sono le 9!!
P: Meno un quarto, però.

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Come una ragionevole scorta di caramelle può salvarti la vita
Definizione della gentile figura materna indirizzata alla sottoscritta in pigiama questa mattina (pigiama, a dire la verità, preso di taglia sbagliata e mai cambiato per solenne pigrizia):
"Sembri la sacchettata di ossetti che butti via dopo aver mangiato il coniglio."

Non è che possa proprio proprio darle torto.
N: Ho fatto un po' fatica ad addormentarmi stanotte.
M: Come mai?
N: Mah, lo stomaco si agitava un po', probabilmente qualcosa che ho mang-- ..oh.
M: Che c'è?
N: Niente niente, avrò preso freddo.

Sì, lo so che non ha niente di strano questo dialogo. La verità è che nel momento dell' "oh" mi sono resa conto che il problema non poteva esattamente risiedere in ciò che avevo mangiato dal momento che,
porcamiseria, in tutta la giornata avevo bevuto un té verde per colazione e per pranzo mezza mozzarella (da intendersi in senso letterale). La cena, saggiamente, a quel punto erano stati svariati bicchieri di vino.

Forse ho capito perché lo stomaco si agitava..

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venerdì 23 maggio 2008
Fra va in municipio

Un post a parte meritava l'odierna uscita di Fra in treno. Più o meno riassunta:

N: Stanno correndo un sacco, pochi mesi ed hanno già il conto corrente in comune!
F: Maddai, si può fare anche in Municipio adesso?!

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posted by sand @ 22:34:00   1 comments
Frullato di frutta
Devo cominciare a studiare le scimmiette per la maglia dello Scrittore, che oltre a fare lo Scrittore (oggi ha conosciuto una sua giovane fan.. non è mica stato tanto carino però) fa anche il musicista da strapazzo e ha questo gruppo che si chiama Free Monkey's Era e adesso per fare le cose per bene dovrei linkare la pagina di maispeis ma non è che abbia tutta questa voglia quindi se uno è interessato ci va e li cerca, non penso ne esistano altri. Comunque devo disegnare questa scimmietta una e trina dall'aspetto buffamente terrificante.. ma io la saprò disegnare una cosa terrificante?
Voglio dire, per il buffo non ci sono problemi chiaramente.
Infatti quando l'altra sera McM parlava di persone infantili mi sono preoccupata e volevo dirgli "Ma hai presente a chi lo stai raccontando? Hai presente Peter Pan, Pollyanna e i minipony messi in un frullato di frutta?"
Secondo il Babushka però la mia è un'infantilità diversa, eccetera, è molto carino con me ultimamente, mi ha anche detto che gli fa bene avere intorno una persona sorridente come me, che ho un sorriso che m'illumina e che se non sono di buonumore diventa triste pure lui.
Penso abbia finito i soldi.
Tanto perché non siamo infantili oggi ci siamo passati quasi tutti gli ascensori della stazione perché io non ne avevo mai provato uno, neanche quando avevo borse grosse e pesanti. Mi viene in mente la Tiburtina a Roma a piedi sotto la pioggia, con il sacco a pelo che continuava a staccarsi dal trolley e a cadere e il trolley che aveva una ruota rotta e dondolava ad ogni passo così dovevo tenerlo fortissimo e la mano mi faceva proprio male e mi veniva da piangere, e questo in fondo non c'entra con gli ascensori perché eravamo per strada, però oggi è stato un riscatto anche di quella volta lì.

Oggi a lezione da Mr.Charming si sono annoiati tutti, perfino lui. Ecco, queste cose mi preoccupano: perché a parte la stanchezza (e il dolore) di questa settimana, a me tutto ciò piace molto!
Perché non mi annoio? Forse ognuno ha la sua: il Babu pulisce ogni fessura sulla faccia della terra, mio fratello sbuccia al millimetro le pellicine bianche dei mandarini, alcuni diventano serial killer ed io mi diverto con la filologia.

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posted by sand @ 21:46:00   2 comments
mercoledì 21 maggio 2008
17 Maggio
Frammenti di vecchie foto prese qua e là. Frammenti di vecchie parole prese qua e là. Per il 17 Maggio, che chiaramente è passato da un po'.. E' che ho voluto lasciarlo passare..



"Era tardi quando uscivamo
a scambiarci le scarpe, a scambiarci le facce
e palleggiare due sogni all’addiaccio
nelle vie vuote delle cinque del mattino."



"Marta d’aria, Marta d’aria spettinata"



"Ti ho scovata un giorno come si trova una riva
così, lungo il fiume – e non lo so
se ho mai trovato qualcosa più a lungo."



"Ho inchiodato la mia gioia allo spazio
che ora sta attorno al tuo volto."




"Non mi terresti
un po’ con te, anche se i fianchi
ora non hanno spazio?"




"Ho imparato
ad amarti con i denti."



"Vorrei, se non altro, un cenno
come sasso rubato all’oceano
come scoprire, grata e stupita
che porti ancora le stesse magliette."



"Poi una sera nasconderemo le vecchie fotografie
e le estati che ci innamoravano…
Ci sarai
o saremo perdute in un nuovo inizio?
Forse mangerò sola,
ma non prenderò qualcuno al posto tuo:
affitterò un carillon
e mi tornerai in mente quando riderò."



"Quattro parole perse
per terra.
Quattro parole, come quattro colpi
alle ginocchia."

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posted by sand @ 18:02:00   0 comments
martedì 20 maggio 2008
Casi empirici
Corso del lunedì sera: il mio gruppo doveva risolvere un caso empirico in cui un'Amministrazione comunale si trova a dover decidere dell'assegnazione o meno di un territorio ad un'associazione islamica che ne ha fatto richiesta per la costruzione di una moschea. Aggiunta di analisi delle eventuali procedure di controllo, integrazione, informazione.
Il dibattito, costantemente animato dalle uscite calderoliane della Camilla da "facciamogli la sagra della porchetta!", ha avuto il suo momento di gloria all'incirca verso la metà:

F: Beh, ma allora controlliamo chi ci abita intorno, perché non siano italiani. Costruiamola dove abitano loro, in modo che rimangano lì.
N: Oddio, non è che tu possa ghettizzarli..
F: Ma perché devi vederla così in negativo! Prendi Venezia: lì c'era il ghetto.. era una cosa bella!
N: [terrificata] Una cosa b.. Il ghetto lo visitano le scuole!!!
F: Eh appunto no?

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posted by sand @ 15:53:00   1 comments
Lontano lontano
Certe volte non è che ti serva andare in mezzo alla Foresta Nera per sentirti parte di un segreto indescrivibile, anche se certo, alcuni posticini sperduti con gli alberi troppo alti per il sole o le acque troppo azzurre per le nuvole sanno aiutare. Insomma ci sono delle volte in cui guardi il sole che hai lì con te e pensi al sole che avresti in uno di quei luoghi, al vento che sentiresti, alle cascate vicino cui ti fermeresti, e ti dispiace; e non è che non ti piaccia il sole nuovo che hai tu però insomma non è lo stesso che avresti avuto lì.

Certe altre, invece, ti basta.

Ci sono dei momenti, quando sbuca poco a poco la primavera, un germoglio alla volta che prima che arrivassero neanche te li ricordavi più: neanche immaginavi che potessero esistere, dei germogli così. Così tanto germogli. Così tanto sole e vento e ruscelletti e profumo di buono che arriva, che sembra che il tuo giardino non abbia più niente a che fare con quello che c'era fino a un momento fa.

Lo scrivo perché oggi è proprio brutto (e la schiena mi fa male) e quella sensazione di semplicità mi manca, quella per cui ti metteresti a leggere tra i soffioni; socchiudendo gli occhi magari, come un gatto che rigira i baffi. (Ombretta capirebbe)

E invece l'altra mattina c'era questo raggio di sole che si faceva largo in camera ed io ho aperto la finestra per lasciarlo entrare tutto, perché sono molto ospitale con i raggi di sole da quando ho letto Pollyanna un sacco di anni fa.

Poi assieme a lui è entrato anche un maggiolino ed io non ne vedevo uno da quando ero proprio piccola ma piccola e piangevo se volevano insegnarmi a legargli la zampetta al tavolo. Infatti all'inizio pensavo fosse qualcosa di più pericoloso, tipo un bombo che però forse è pericoloso solo nel rumore che fa.
Questo maggiolino si è andato a sfracellare contro l'armadio grande, quello bianco (e anche un po' giallo) che tengo in camera, e io ho chiamato mia mamma perché era a terra e si dimenava dolorosamente, come una scema ho detto "mamma" e lei è arrivata e ha mormorato "poverino" prima di schiacciarlo perché ormai che poteva fare, ridotto così?
Io quel rumore come un crack l'ho proprio sentito tutto e sono diventata triste come non mai, per questo ho scritto un po' come uno stream of consciousness con poche virgole e poca punteggiatura; e lo so che non potevamo aiutarlo ma mi sono sentita in un modo, come se avessi spiattellato ridendo un gran segreto.

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posted by sand @ 14:38:00   0 comments
L'Antro della Salvietta - 3
E' meravigliosa la Salvietta (ora mamma di Liquirizia) quando dà sfogo alla sua incommensurabile perfidia e cerca di incoraggiare la tua a crescere sana e forte. Quando si parla di uomini, poi, è come un barattolo di Nutella da tirare fuori dall'armadio!
Allora posto un breve dialogo che sprizza saggezza (la sua), visto che ha appena spettacolarmente tentato di lasciarci le penne e non posso tirarle le orecchie da qui.

S: ...oh oh... Non ha mica la concezione della grandezza del suo errore!
N: Direi di no, sono sveglia da 3 ore e mezza e non si è ancora prostrato per scusarsi.. 216 minuti di interessi..
S: Bisognerebbe fargli un corso da piccoli.


Canzone del giorno: E io ci sto - Rino Gaetano

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lunedì 19 maggio 2008
Il cuore nei pantaloni
..Sembra quasi De Gregori. Peccato che sia Gianpi.
La scena: io, i bambini, il B; G mi chiama.

G: Maestra, vieni qui?
N: Dimmi, Gianpi.
G: Guarda!!! Mi è caduto il cuore sui pantaloni, eheheheh! PULSA!!!

..Esatto. Era proprio il Piccolo Gianpi nei pantaloncini che stava facendo pulsare su e giù davanti ai miei occhi con il candore di un cherubino. Ngp.

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posted by sand @ 18:15:00   0 comments
domenica 18 maggio 2008
Renzo Rosso insegna tante cose
Questa notte ho dormito. Il che è stato un miracolo molto utile, dato che il mio livello di stanchezza portava ad un'ubriacatura spontanea e molesta senza ausilio di alcolici: barcollavo, dicevo frasi prive di senso, ridevo come Asia Argento. Ho capito che ero finita quando, a un mes del coinqui a proposito della sua giornata, ho risposto spiegandogli come mai non avrei voluto fare l'istruttore di guida.
Che poi oltre a non dormire e ad alzarmi alle 5.30 avevo un sacco di cose da trasportare per via del PBLS di McBesamemucho, fortuna che è arrivato il dottorino giovane a darmi una mano; all'inizio si risentiva con chi lasciava cose nei posti sbagliati e ci costringeva a fare giri lunghissimi con il carrello, però poi ci ha preso gusto ed ha cominciato a giocare al "passeggino" ammiccando verso di me (pediatra nell'animo!) e alla "jeep su terreni dissestati". Tutto ciò mentre io cercavo di mettere in salvo certo delicatissimo materiale che costava un occhio della testa..
Con Mr.Charming ormai è amore. Mi legge nel pensiero a lezione, indicandomi improvvisamente col dito per una domanda cui i "colleghi" (sveglissimi, eh.. una cosa difficile proprio..) non avevano saputo rispondere: "Tu!! Tu lo sai!"
..Il fatto che in realtà fosse stato Fra ad indicarmi di nascosto nulla toglie al nostro nuovo legame telepatico, chiaro.
Insomma, poverina, venerdì sera ero stanca. Ero molto stanca. Stanchissima.
Ho tutte le giustificazioni del mondo per essermene andata beatamente fuori a cena dimenticando a casa il portafoglio.

PS.
Ho scoperto perché quando vado a Bassano incontro sempre Renzo Rosso più o meno nello stesso punto: è perché lui effettivamente abita sopra quel punto!

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Un castello di giunchi
Cos'è un castello di giunchi?
Non è un castello definitivo, di quelli spessi con il ponte levatoio. Non serve neanche un architetto, cresce poco a poco; però i giunchi sono quelli, ci sono. Non è sfuggente come quello di sabbia. Non è così debole. E' qualcosa: è già qualcosa, e allo stesso tempo però chissà cos'è.
Mi piacciono, i castelli di giunchi. Mi fanno sentire bene.
Stavo costruendone uno e riflettevo su quando Ema mi ha detto che il mio carattere somiglia al mare.. mi è rimasto poco chiaro a quali lati si riferisse. Allora ho chiesto allo Scrittore, che il mio carattere l'ha conosciuto bene.
Il senso del discorso sta più o meno nelle battute finali:

S:
Inebriante nel senso che sei così affascinante per delle tue peculiarità che è inevitabile che la gente che ti sta attorno venga per forza di cose presa in mezzo

S: Irrequieta... perchè non sei mai ferma, non sei mai la stessa persona anche a distanza di minuti, puoi passare dall'essere dolcissima a stronzissima nel giro di un secondo, o dall'essere felice e serena all'essere scocciata anche solo per un raggio di sole sparito
N: o.o
che persona terribile

Che poi in quel dialogo abbiamo ficcato un sacco di altre cose, per esempio l'avere o meno la testa, in certi periodi, per impegnarsi in tante cose tutte insieme. Non so se sia davvero questione di periodi. Io non credo di essere in un momento in cui ho questa testa; sono confusa (di nascita..) e penso ogni giorno a come starei (bene) prendendomi una pausa da tutto.. ogni giorno è una tentazione forte, arrivo lì lì.. però poi non lo faccio. Ogni giorno.
Ho passato dieci anni a immaginare quando sarei stata più grande e avrei potuto mollare tutto per andarmene via, e adesso che ci sono (diciamo anagraficamente..) ho scoperto che il bello per me è proprio non mollare.
Penso che i bambini siano una delle cose migliori che mi siano capitate. Le bestiole, quelli più grandi, quelli più piccoli, quelli "diversi", nel corso degli anni.. Perché quando devi essere tu ad organizzare gli altri non puoi non riuscire a farlo (almeno un po') anche con te stessa. Perché per una persona nostalgica, stare con loro vuol dire imparare a non guardarsi alle spalle, dal momento che devi per forza ragionare al futuro. Dopo un po' cominci a non saperli più usare, i verbi al passato.
Anche perché, dato che si discuteva di questioni irrisolte, io le mie non ho la possibilità di chiarirle, quindi o uno ci impazzisce o si dà da fare per vivere in modo da non averne altre, no?
E' una sporca vita, quella dell'ottimista.

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posted by sand @ 13:52:00   2 comments
venerdì 16 maggio 2008
Proverbio del giorno - 3
Figure materne al n.15...

N: Mamma, mangio fuori stasera!
M: Ricordati che quando i ragazzi invitano una ragazza a cena è perché vogliono portarsela a letto.

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giovedì 15 maggio 2008
Timoni e ripartenze
Non mi sorride particolarmente l'idea di lasciare una cosa a metà, prima di averle dato il tempo di respirare. Di capire quanto contasse. Ma qualunque cosa fosse ora la si chiude in un cassetto, e poi si riparte.
Perché è meglio così.

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mercoledì 14 maggio 2008
Cinque stupidi minuti
Ho davanti agli occhi un giornale che prova a convincermi ad andare al bar, a fare la spesa e al lavoro con i bigodini. Grandi, se ho i capelli lunghi; piccoli, per i boccoli; solo in cima alla testa, per dare volume alle radici.
Sarà per questo che mi sono depressa. Ho di nuovo il cervello incinto, credo, e questo mi dà fastidio perché sono molto più vulnerabile agli attacchi esterni. E non riesco a tenere il timone nella direzione che vorrei, quella che pensavo, perché poi mi viene da chiedermi se è davvero quella che volevo..
Penso che a volte le persone non si rendano conto di quello che con una leggerezza straordinaria ti riescono a fare. Il modo in cui possono colpirti, anche solo giocando, anche solo perché in quel momento sembra una bella idea e intanto colpiscono e colpiscono e fanno un macello solo per un'ispirazione del momento che poi passerà per lasciare il posto alla prossima.

Senti come mi lamento. Sarò stressata, ché va di moda dirlo! Ma mica quello stress da "corro-tanto-neanche-un-boccone-poi-non-ci-vedo-più-dalla-fame"! Ci sono certi motivi che se ne restano nascosti, acquattati in quei 5 minuti di ogni mattina che poi dimentichi, per cui non ti rendi conto, non senti subito che rimangono lì, si aggrappano sul fondo stratificandosi a colpi di 5 minuti.

5 minuti al giorno. Non sono stancanti come le bestiole, come le ripetizioni di grammatica, come 6 piani di scale al mattino. E poi all'e.r. sto bene, molti sono gentili. Ci sono i bambini.
Ma c'è un momento, ogni mattina prima di arrivare, che anche se non ci penso più per tutto il giorno fa presa in quello che sento, nel mio modo di guardarmi intorno. Ogni giorno, poco alla volta, in 5 stupidi minuti. 5 interminabili minuti in cui incrocio tutte le persone che stanno lì e tutti i loro motivi.
Quella signora ha il borsone perchè ha fatto assistenza la notte. Madre e figlia adolescente andranno a trovare il padre? Una coppia anziana scruta preoccupata le analisi, lei guarda il foglio e poi lui, poi il foglio e poi lui; si tengono ancora per mano.
Un tecnico che incontro spesso mi saluta con mezzo sorriso, dev'essere lì da poco anche lui perchè gli leggo ancora il pudore di chi ha paura che sorridendo troppo lì dentro si faccia rumore.


Sarà che si avvicina il 17 maggio, ma sono viva e vorrei fare tutte quelle maledette scale di corsa, uscire al sole, respirare l'aria. Vorrei gettarmi in acqua e da sotto non sentire più i rumori, e abbracciare forte qualcuno cui voglio bene. Qualcuno che non abbia voglia di giocare con quello che tento di dargli.

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posted by sand @ 23:43:00   0 comments
McEroi in corsia
Domandina: qual è il giorno migliore in cui McBesamemucho può venire da me per cambiare tutta la programmazione dei nuovi corsi PBLS (PBLS-D: Pediatric Basic Life Support and Early Defibrillation, lo descrivo in modo professionale così la Salvietta è contenta)?
Risposta: chiaramente quello in cui ho (forse) dormito tre ore e mi sento bene come un fiore schiacciato da un carico di materiale tossico!!
Avevo pure una maglietta marrone; le magliette marroni, oltre a non aiutare la mia faccia, non aiutano nemmeno i pensieri. Si possono contare sulle dita della mano di un bambino monco le volte in cui metto una maglietta marrone (o beige, o giallo-polenta): giornate così coraggiose che potrei riscoprire l'America a nuoto senza battere ciglio, oppure già talmente rantolanti che perfino una maglietta marrone non fa differenza.
Che poi lui stava staccando dalla notte, quindi sulla carta potevamo essere pari. Ma lui è McBesamemucho: anche se si fa crescere i capelli, un Mc è alla stregua di un supereroe.


P.S. Qualcuno conosce un S.O.S. Tata per poltergeist indisciplinati? Danny, da quando non ha più Stalky con cui giocare, è diventato iperattivo: io e Salvietta ci chiamiamo e non ci troviamo, io le scrivo e i mes non le arrivano.. il fatto è che non possiamo nemmeno sculacciarlo!

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posted by sand @ 18:05:00   0 comments
martedì 13 maggio 2008
Mascherina io ti conosco
Ordinaria amministrazione all'E.R.

N:
Pediatria buongiorno.

dr: Laura?
N: No
dr: Luisa?
N: No..
dr: Ah, ho capito chi è!!!


P.S. Il re dei punti CL.unei, McBesamemucho, si lascia crescere i capelli.. Un'eresia come se il George se li tingesse di nero.

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posted by sand @ 19:52:00   0 comments
Passepartout
Ho scritto ancora dei miei musical personali, quei momenti prima di dormire in cui spengo la luce, chiudo gli occhi e accendo la musica: lì lascio andare i pensieri. Liberamente, per una volta; senza preoccuparmi che siano contorti, che siano irreali, che siano troppo qualcosa.
Solo gocce irrinunciabili nel mio modo di essere.

Per questo penso che dormire con qualcuno, a volte più che farci l'amore, sia un momento di intimità enorme. E' lasciargli un passepartout per la parte più interna di te.

Ultimamente mi capita di vivere meno quegli istanti, perché la sera sono così stanca che mi addormento di colpo.
E allora ho pensato che c'è un lato buono, in quest'inutile corso del lunedì sera: quando torno a casa e le strade sono vuote e qualche lampione non funziona e la radio trasmette la musica che piace a me, ecco, in quei momenti di libera solitudine sento i pensieri che si distendono, e mi viene voglia di allungare la strada. Solo per restare un po' più a lungo con me.

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posted by sand @ 19:40:00   2 comments
Festòn da Meno - 2 (vino)
Al festòn tutto bene. Molta gente, molto cibo, molto più vino.
Molta carne ignuda, anche, al cui confronto la scollatura scabrosa n.2 occupava una percentuale miserrima. Una percentuale fotografata, però, dato il vastissimo sgamo operato ai danni di A. che, fingendo genuino rapimento per il paesaggio, altresì indirizzava il mezzo fotografico verso le simpatiche socie (più sostanziose del solito a dire il vero). Peccato che il B., giusto alle sue spalle, mi abbia annunciato la situazione a gesti inequivocabilmente diretti alla Sc.Sc. n.2 per cui io, con gran sorriso da schiaffi, mi sono avvicinata all'artista miagolando: "Oooh.. foto, che bello! Posso vederle?"

C'è da dire che le due socie sono inflazionate ultimamente, avendomi la figura materna trascinata a fare spese e pensando (bene) di sistemarmi i capi una volta uscita dal camerino, non prima, spalancandoli erroneamente e svelando così le socie a tutto il reparto maschile che stava chiaramente dietro al punto in cui mi trovavo io.

Beh, avevo un reggiseno coprente.

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posted by sand @ 15:41:00   0 comments
Festòn da Meno - 1 (treni)
L'altro ieri festòn da Meno. Arrivarci è stato il lato difficile.
Nella parte centrale del tragitto io e il Babu-personal dresser prendiamo il treno da Pd a Monselice con una simpaticosa controllora che ci caccia sgarbatamente dalla prima classe in cui eravamo finiti per sbaglio e a cui, visto il tono educatamente adorabile, spiego cortesemente che "Mi scusi, è che questa tutto sembrava fuorché la prima classe".
E poiché annuncia anche solennemente che c'è gente che paga per avere i servizi (nel caso specifico inesistenti) di prima classe e noi stavamo rubando loro il posto (ad essere precisi in un treno vuoto..), qui aggiungo che io pago ogni santo giorno le FFSS per i seguenti lussuosissimi servizi che non ottengo:


1.
treni più recenti del 1975

2.
treni in orario o semiorario (..poh..)

3. treni con sedili un po' più decenti di un bidet
4. treni più lunghi di una Smart, non dico sempre, ma nell'ora di punta

5. treni con finestre di vetro (vedi immagine allegata)

6. treni con il riscaldamento in inverno

7. treni con il condizionatore in estate

8. possibilmente, non treni con il condizionatore d'inverno ed il riscaldamento d'estate

9. treni con porte che si aprono

10. treni con porte che non si chiudano con me in mezzo

11. treni con porte che nooon si aprano mentre il treno è in corsa

12. treni in cui fare pipì senza prendere la toxoplasmosi

13. biglietterie aperte..?


A proposito di treni che uccidono, a quel punto propongo pure al Babu di farci la successiva fermata a piedi, ma lui fortunatamente dà ascolto alla sua pigrizia e non alla mia follia, giacché la mia geniale proposta di seguire i binari del treno per non perderci ci avrebbe condotti (salvo sorvolare la montagna) giusti giusti in una galleria troppo stretta e troppo buia per non venire brutalmente schiacciati.

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posted by sand @ 15:14:00   0 comments
Passo dopo passo..

Non sono cambiata poi molto.

Riesco ancora a perdere la mia fermata del treno perché troppo immersa nel libro che stavo leggendo..


Canzone del giorno: I eat dinner (When the hunger) - Rufus Wainwright

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posted by sand @ 14:32:00   1 comments
sabato 10 maggio 2008
Come non detto..
C'è qualcuno messo peggio di me. E non è nemmeno scout!

N: Ancora qua sta [tongue]
B: Parli di me?
finchè non torna mia mamma con la macchina qua sto <_<
N: No, parlo di quello dietro.
B: Chi è quello dietro? >_>
N: ...

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posted by sand @ 15:16:00   0 comments
Un impegno preciso:
Imparare ad avvitare le bottigliette d'acqua.
Perché quando stai tentando di richiuderle da un minuto e mezzo senza riuscirci, forse significa che avviti nel verso sbagliato.

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posted by sand @ 15:09:00   1 comments
giovedì 8 maggio 2008
Il mistero della lucina del frigo
Alla fine mio papà ha ceduto. Anche al n.15 è comparsa la sua brava bandiera tricolore. Ave alpini. Solo che la nostra, ecco, nella parte centrale porta, ad occupare quasi completamente la banda bianca, la scritta azzurra "IL TUO SALUMIERE".

Son dettagli. Un po' come il mistero della lucina del frigo: solo io mi sono sempre chiesta se davvero si spenga, quando chiudiamo lo sportello? E se rimanesse accesa? E se fosse una forma di vita autonoma che ci spia e si nutre di noi come un parassita?
Magari raccolgono dati, sono una specie di auditel alieno che immagazzina informazioni per sterminarci senza pietà quando avranno colto tutti i nostri punti deboli. Magari non moriremmo se non ci succhiassero l'energia vitale, poco a poco, ogni volta che restiamo esposti ai loro raggi per un succhino di frutta o un piatto di peperonata della sera prima.
Io me lo vedrei volentieri, un film sulla lucina del frigo.
Salterei sul divano, anche, perché ha qualcosa di estremamente
sinistro e inquetante. Penso che vorrei qualcuno vicino, per aggrapparmi forte forte. Però da piccola, per salvare il mondo, ho tentato molti tipi diversi di chiusure dello sportello del frigo per sorprenderla sul (mis)fatto. Lente con riapertura veloci, a triple finte, incomplete con feritoia.. quando ero convinta di esserci quasi riuscita abbiam cambiato frigo! Anni di studio buttati così!
Insomma, è uno di quei misteri che possono farti impazzire, perché non hanno soluzione. Altro che sindrome di Stendhal! Hitler è vivo? Elvis abita in Brasile? Gesù ha sposato la Maddalena?
La lucina del frigo si spegne quando chiudi la porta?

Insomma, non voglio sminuire quello che è stato un mio pensiero per anni; tuttavia come dissi al Babushka pochi secondi fa a proposito del post precedente (temeva per i gattolettori, lui..): "..Ogni tanto cado nella serietà, ma non ti preoccupare, riemergo subito!"

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posted by sand @ 23:25:00   5 comments
Per queste strade
Ultimamente la tv è terrificante. Non è che io pensi che a sinistra stiano i buoni e a destra i cattivi, mandarei volentieri mezzo Pd (+ comunisti vari) in vacanza o meglio in cassa integrazione, le teste calde stanno da una parte come dall'altra. Purtroppo.
Però il fascismo c'era, era qui, in queste strade, in queste vie, a queste finestre. Le sfilate di bandiere nere e anfibi di Verona (per citare quelle più presenti nei tg di questi giorni) sono una totale mancanza di storia: quando si dice ignoranza non sono solo gli errori di grammatica che mi fanno tanto rabbrividire quando li trovo. Gli errori di grammatica vogliono dire che non ti sai spiegare, non ti sai difendere se non a pugni. L'ignoranza esiste perché se non hai mai guardato un libro di storia non sai cosa significa quello che stai facendo.
Fomenti il terreno non solo al Silvio. Non è tanto il Silvio. E' che in questo modo ci sarà sempre un Silvio, ci sarà sempre un Grande Fratello a distrarti da quello che succede, ci sarà sempre un ragazzo al tg ammazzato di botte di cui ci dimenticheremo fino a quello dopo. E questo non è bullismo. Non sono sbandati che portavano per caso una maglietta nera. E' un omicidio, ed ha un background molto preciso.
Non è più questione di pelle d'oca quando guardo il tg. E' che quando mi rendo conto che vedendo un servizio mi vengono le lacrime agli occhi, per il momento posso spegnere la tv. Per il momento.

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posted by sand @ 22:52:00   0 comments
mercoledì 7 maggio 2008
Stelle filanti per la stanza
Serata altamente terapeutica. Fresca come il primo sorso di acqua e menta dell'estate.
Ero un po' giù per via di una delle mie piccole epifanie, quando ti senti vicina a qualcuno, a qualcosa e poi basta un attimo per scoprire che ci sono dei lati, dei momenti, di cui non fai parte e di cui non potrai far parte mai.
Ora io so che a questo punto il Babushka e mia madre (SE conoscesse questo blog.. ma ormai il Babu ne fa perfettamente le veci) stanno pensando ad una diverrrtentissima battuta sul mio egocentrismo, ah-ah-ah. Ma davvero, sono cose che mi colpiscono, perché è così facile trovare delle distanze o delle scorciatoie quando meno te l'aspetti. Per esempio stavo per mandare una mail a McM, prima, e poi ho pensato che probabilmente ormai la leggerebbe da casa.
Prima di perdermi in strane elucubrazioni torno sui miei passi. Issap issap issap. Ero mogia per questa metafisica distanza, che non si può dire sia nuova, ma è stata comunque una specie di scoperta improvvisa e mi ha fatto reinghiottire alcuni pensieri degli ultimi tempi.

Allora mi sono gettata a capofitto sul biglietto del babushka. Non nel senso che l'ho schiacciato col mio peso (a proposito, ho smesso di pesarmi quando mi sono resa conto che l'orologio ha iniziato ad essermi largo..)! Seguendo il paragone con una certa scena in Elizabethtown, questo biglietto è una specie di mappa d'affetto! Senza contare che ha anche il sacchettino coordinato, perché era un biglietto che meritava un fratello sacchetto. E non importano il mal di schiena, le dita piene di colla, la mia impazienza sull'essere precisi.
E' bello sporcarsi le mani. Guardarsi le mani ed averle piene di colore, d'inchiostro, di pezzetti di scotch.
Alzo la musica e soffio un altro po' di stelle filanti per la camera, con la scusa che mi servono aperte.

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posted by sand @ 17:16:00   6 comments
martedì 6 maggio 2008
L'Antro della Salvietta - 2
Stalky è di una coerenza commovente in questi giorni (questi 548 giorni). La sua psicosi è inarrestabile. Questa notte, però, è riuscito a farmi fare una grassa risata e ciò è bene. E non ho più voglia di parlare di lui nel blog e ciò è molto bene.
Uno spazio a parte, invece, merita il commento della Salvietta.

S: In effetti forse c'è bisogno di più chiarezza, è un uomo
N: Mmm
S: ..Io gli manderei una foto con il dito medio
N: XD

E vi chiedete perchè amo questa ragazza..?

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posted by sand @ 19:05:00   0 comments
Meglio tardi che scout!
L'altro ieri era il compleanno del Babushka. Non poteva non andare storto il mondo.
Per la precisione, dopo essere giunti a Bassano schivando svariati alpini suicidi ed aver finalmente parcheggiato spegnendo il motore con tocco leggero e aggraziato ("N, non hai qualche tipo di handicap così lo esibisci e parcheggio qui?"), la mia voce è sbucata tremolante fissando un punto preciso davanti a me:
N: B... c'è qualcosa che esce dalla tua macchina...

NdA: il copyright di Blob non è mio: questa era solo un'orrida fusione di
più o meno qualunque cosa sia presente in un motore, con conseguente fumo da "l'amazzonia è in fiamme" ed un fischio a ultrasuoni che segnalava il processo di autodistruzione avviato. Fortuna che c'era il coinqui al telefono (non tutti gli scout vengono per nuocere)!
Il B era così in crisi che ho dovuto distrarlo come si fa coi bambini piccoli: gli ho comprato un groviera giallo antistress, un cannoncino sparastellefilantimetallizzate (ovviamente ha scelto quello difettoso), un cono di plastica colorata che spara palline di plastica colorata, un oroscopo che ha predetto che l'avrei abbandonato sull'altare. Abbiamo pure incontrato suo fratello con la morosa che ci ha scambiati 10 a 1 per teneri fidanzatini, tanto per restare in tema.
E' arrivato anche Fra, guidandoci alla ricerca di bottigliette di plastica come un segugio (si vede che Indy è in arrivo.. coi reumatismi, ma come si sul dire, meglio tardi che scout). Beh, ci ha anche guidati in bar dove bere, e accompagnati a Cittadella alla ricerca di bar dove bere (con la Sarettaaaa!!!). Detto così è stato proprio un compleanno da Pubblicità Progresso.
E comunque preferisco un alpino oggi che uno scout domani.

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posted by sand @ 16:10:00   0 comments
Sono l'unica a pensarla in questo modo?
Chat serale con il coinqui...

N:
ahhhhh

scout!!!
:D
C:
perchè mi interessava la rossa
N: scout!!!!
C: eh....
non va bene?
è un difetto?
N: scout!!!

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posted by sand @ 16:04:00   2 comments
domenica 4 maggio 2008
Speriamo che non dimagriscano anche i piedi..
Le certezze che ho ricavato da questo week end:

- Ho la carnagione di un giapponese morente
- Sono un navigatore fallimentare
- Il Ponte degli Alpini crollerà sabato prossimo
- A Piove di Sacco c'è gente pericolosa
- Al Capitano c'è un omino cui sto simpatica e secondo cui a PdS c'è gente pericolosa
- Le tovaglie giuste fanno pendant con tutto
- Venerdì era una bella giornata (signorina)
- Scambierò la mia bilancia con un masterizzatore usato
- L'idea del tappetino umano anti-pozzanghere è geniale (ma io sono troppo buona)
- Ero decisamente la preferita della mia maestra delle elementari, che dopo vent'anni e dopo essere diventata pazza (e l'ultima volta che mi ha visto ero ad un matrimonio con un mio amico e mi ha chiesto se mi stavo sposando) ricorda ogni cosa di me con precisione imbarazzante.
- Ho delle scarpe nuove!

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posted by sand @ 00:12:00   0 comments
sabato 3 maggio 2008
Longa Manus
Mercoledì ho avuto la mia vendetta. Il viceboss, minacciato di morte lenta e dolorosa in caso di ulteriore non-correzione dei dati, incontrandomi mi salutava con un "Buongiorno, capo!" e si metteva sull'attenti. Con 'sti dottori bisogna sempre fare la voce grossa, altrimenti si perdono come dei bambini.. questa vittoria però mi ha emozionata, così ho passato la mattina a sbagliare piani in ascensore (compreso un disperato tentativo di farmi portare al 5 piano quando mi trovavo.. al 5 piano!). Quando non m'incastravo correvo come un uragano dei tropici - saranno pure luminari ma senza una longa manus si perdono anche i capelli. Prima della riunione era tutto un:
- N, dove sono le carte?
- N, cos'è questo?
- N, mi lascia quello che ha lì?
- N, dov'è l'aula?
Tutto ciò faceva molto IfP. Infatti la sera sono andata proprio lì, ad un'assemblea, dopo essere giustamente semi-svenuta per mancanza di sonno e cibo; tanto ero all'E.R.. se non mi soccorrono prontamente lì.. Però ho finalmente capito cosa prova quella benedetta ricciolina della Fiesta con quel fastidioso buco nero nella pubblicità. Ora mi manca solo di saper parlare cogli uccelli.

E' stato carino vedere che non ero più io quella a cui rompevano le scatole ogni cinque secondi per manifesta incapacità in qualunque altro argomento che non fosse quelli in cui il GC (Grande Capo) era brillantissimo.

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posted by sand @ 23:51:00   0 comments
About Me

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Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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