Quando alle pere manca il formaggio, rompi un cucchiaino e vedi come va
O quando al formaggio mancano le pere. Perché poi con gli adulti non è che ci sia lo stesso feeling, sono altrettanto irragionevoli ma molto più noiosi. Non vedono mai l'elefante nello stomaco del serpente. Però è così, e alcuni di loro mi piacciono lo stesso, per fortuna. Il fatto è che ultimamente, sarà che corro di più e penso meno, sembra scarseggiare la mia capacità di arrivare al centro di chi conosco, di saltare tutti quegli strati goffi fatti di vestiti e paroloni e occhiali da sole, e arrivare subito alla pelle d'oca.
Alcuni poi credevo di conoscerli abbastanza bene, e puf, mi fanno il giro della morte in un secondo, capovolgendo quello che c'era perché non era come volevano loro. Un altro ero certa di conoscerlo abbastanza bene, ma dopo essersi guadagnato un sonoro e sentito vaffa, pur conscio della situazione mi si è presentato davanti con una faccia tosta che non credevo avrebbe avuto, e non contento aggiungendo certe silenziose battute (di cui non crede mi sia accorta, probabilmente) che sarebbero state fuori luogo anche indipendentemente dalla situazione, e Dio sa se mi sono mai offesa per una battuta. In base alla situazione, poi, le trovo abbastanza da "A questo punto ognuno per la sua strada". Non so, sarò strana io, ma possibile che manchi così tanto il buon senso nel mondo? Che ci vuoi fare, direbbe qualcuno.
Allora mi concentro su chi cerco di conoscere poco a poco; certo scavare la montagna col cucchiaino è un lavoro che non sai bene dove ti porterà - tendenzialmente a braccia indolenzite e un cucchiaino rotto. Però, anche quando uso tutta la cautela che ho, non riesco ad entrare in una cosa se non ci credo. E non riesco, a quel punto, a non metterci me. Il che significa, più o meno: al diavolo, ora vediamo come va, io il cucchiaino rotto sono pronta a rischiarlo!
Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per
piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle
pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare,
quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa,
l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane,
albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero,
i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole,
leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle
persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme,
perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui
il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti,
mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica,
la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche,
le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre
una ragione per ciò che fanno.
Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.
Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1,
la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz,
la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza,
l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia,
le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino,
il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino
è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone
che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei
meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono
ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile.
Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi
non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.