Oceans...
my glass mask   
giovedì 24 dicembre 2009
Dirompentemente
Poi c'era pure quel ragazzo che ieri si è lanciato come un eroe nel fuoco fra le porte dell'ascensore perché non si chiudessero, e dopo avercela fatta mi ha sorriso allegramente gongolando un complice "E' andata!", ma doveva proprio essere destino che provocassimo una qualche sciagura perchè il giorno dopo stavo uscendo di corsa dall'ascensore mentre lui passava di corsa davanti all'ascensore e sono carambolata sul suo carrello senza via di scampo.
Fra una maceria e l'altra sono stata proprio contenta di risalutarlo.

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domenica 20 dicembre 2009
Lo fa apposta

Ha deciso che a ventisette anni ho vissuto abbastanza penso, oppure non è consapevole dell'attitudine al brutale omicidio delle sue groupies.
Non bastavano la scena burlona, i messaggini: ora è passato all'ingresso da splendido mentre sto parlando con la tirocinante che di rimando lo saluta con un educato "Buongiorno". Al che lui si viene a sedere sopra il tavolo con aria affranta e appoggiandosi comodamente a me protesta: "No ti prego, dammi del tu perchè già mi sento vecchio con lei che ha 8 anni meno di me!"

Lei ovviamente arrossisce, fraintende tutto, comincia a balbettare un "Ah... lei? VOI??" e fugge, lasciandomi lì coi moduli in mano e la gocciolona in testa in stile manga mentre lui sghignazza.

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Accanimento terapeutico
Alla fine ho consapevolmente scelto di tralasciare i lati bui di questo compleanno: non ho proprio voglia di stare lì a prendermela con chi, da buon bugiardo & pacconaro, te lo rovina. Per una volta penserò a prendere i miei personali provvedimenti a freddo, senza rovinarmi il fegato: in fondo, basta essere lucidi e mollare. Nove mesi di tentativi sono abbastanza per smetterla con l'accanimento terapeutico su un'amicizia unilaterale.
Ecco perchè mi concentrerò invece sugli aspetti migliori di queste giornate:

- Sconfiggere la Pagina della Sfinge senza occhiali, risolvendo rebus e sciarade della Settimana Enigmistica come se ci vedessi.
- I bimbi che per svariati minuti hanno continuato a salutarmi dal lunotto posteriore dello scuolabus l'altra mattina, ed erano così piccoli, teneri e mangiabili che me li sarei rapiti tutti e gli avrei dato una nuova casa. La mia.
- Alcune definizioni ricevute da tre begli uomini: raffinata (dehe), angioletto (mwahahah), stella (ihih). Come dargli torto.
- L'ipse dixit del mese: "Perchè il Congo è bello, è come essere in Svizzera!" (Maria)
- Carlo che prova a incasinare tutti i suoi impegni e cambiare treni e spendere il doppio dei soldi solo per esserci.
- McBesame che mi manda messaggini dalla stessa stanza perchè sta seguendo un corso ma si distrae a raccontarmi dei Muppets.

A proposito, lo fa apposta. Tutta la verità nel prossimo post.

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mercoledì 9 dicembre 2009
Aria da neve

Lunedì, voglio dire, già mi perdevo il ponte perchè grazie alla cortese influenza A avevo trascorso una settimana a letto e mi ero presa indietro col lavoro; poi ho dimenticato di raddoppiare la scorta di fazzoletti di carta e quando li ho finiti ho dovuto sgraffignare le salviette dello studio di Mazzoleni che, diciamocelo, la carta vetrata ne ha da imparare da loro!
Il mio telefono era scarico, scarico di batteria, scarico di soldi.
Avevo dimenticato l'ombrello.

McBesame mi aveva comunicato che giovedì mi avrebbe abbandonata, e un corso senza McBesame non è neanche un corso.
Cristina D'Avena mi sfuggiva clamorosamente.
Anche il mio treno mi sfuggiva clamorosamente, facendomi aspettare un'ora in più.

Nel momento in cui riuscivo a prendere il treno successivo, dopo i miei venti minuti di tran tran, grazie alle tre borse che portavo sulla spalla destra riuscivo formidabilmente ad incastrarmi mentre tentavo di uscire, scoppiando a ridere da sola di me stessa.


E allora, uno dice, che c'hai da sentirti così contenta?

E chi lo sa, mi rispondevo io. Poi l'ho capito.

Sono uscita e ho annusato l'aria, ho annusato quei colori neutri e quell'ambiente immobile e quelle gocce pungenti e ho capito.

Aria da neve.

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lunedì 7 dicembre 2009
Babbo Natale esiste ed è vendicativo
Per il fatto che mi sono dimenticata di essere venuta in treno stamattina, e che dovevo prendere quello dell'una e venti per tornare a casa, e così adesso mentre sto scrivendo sento il mio treno che passa sotto alla mia finestra mentre io me ne starò qui un'altra bella oretta in pediatria.

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Babbo Natale esiste ma è un po' stronzo
Poi c'è il fatto che mi ero preparata con una serietà indiscutibile: 3 giorni di ripasso ininterrotto nonostante la testa che implodeva, fotocamera alla massima carica, spirito vispo e argentino nel cuore, equipaggiamento da Parigi-Dakar, gargarismi per favorire l'intonazione, controllo del diaframma, i testi a memoria, al lavoro presto sebbene ancora malata...

...doveva allietarci all'e.r. questa mattina, dovevo incontrare il mio mito, le avevamo preparato gli addobbi, le luci, gli alberi di Natale...


...perché Cristina, perché?!?

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giovedì 3 dicembre 2009
La trama del film
Avete presente quelle americanate in cui le disgrazie si susseguono puntuali e impietose per dare modo all’eroe di dimostrare tutto il suo valore e sono così incredibilmente precise da rendere evidente l’intreccio a tutti coloro che abbiano ormai superato i sei anni?

La trama:
La giovane donna è felicemente incinta ma, forse per aver guardato per l’ottava volta Independence Day, forse a causa dello scioglimento della calotta polare, le acque le si rompono in anticipo (molto anticipo), e un mezzo di soccorso li raggiunge per trasportare lei e il suo frettoloso pargolo in ospedale.
L’ambulanza, ovviamente, quando ormai stava per arrivare a destinazione ha un incidente lungo la strada.
Accorrono coraggiosamente sul posto un’ostetrica che si scoprirà essere la vicina di casa della temeraria partoriente ed un pediatra che si scoprirà essere tremendamente bello e gentile, nonché istruttore di rianimazione neonatale (punteggio clooney: 100/100).
Ricapitolando per non farci mancare nulla: il bambino è prematuro, podalico e sta per nascere in mezzo ad una strada. Manca l’invasione degli ultracorpi e poi sfondiamo al botteghino.
L’eroico dottore però non si arrende, e per mezz’ora pratica sul fragile corpicino quelle tecniche di rianimazione che conosce così bene, fino a salvarlo tra le lacrime e gli applausi di tutti gli astanti.

Non so se alla fine la giovane partoriente si sia anche innamorata dell’eroico McBesame ma la morale della favola è: partecipate ai corsi di Rianimazione Neonatale dell’U.L.S.S. 15 per favore, come vedete sono i migliori.

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venerdì 27 novembre 2009
C'è di peggio (3)

C'è di peggio.

"Novella, tu hai bambini?" "No.." "NUOO ma che peccato!!! Proprio tu, così dolce, dovresti!!!"


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domenica 8 novembre 2009
THE CHEAP PARADE

...and the winner is:

per la categoria "Il cielo in una stanza"
La sauna in 4 che, nonostante gli altri 3 siano dei baldi giovini (per lo più sconosciuti, a parte il sosia di dadù che da quel momento inizia a considerarmi causa dei mali sulla terra), diventa una specie di salone da parrucchiera a proposito di Vaniglia.


per la categoria "We are the champions"

La sottoscritta che, perdendo le staffe dopo un anno che tenta di venire a capo di un esame con un prof, contatta 3/4 della facoltà con il tono raggelante di Leroy Jethro Gibbs quando gli manca il caffè, tanto che il giorno dopo è il prof stesso a chiamarla a casa per risolvere la situazione.

per la categoria "Serenata rap"

L'influsso di una settimana a 3 ore di sonno per notte che mi ha portata a invitare dislessicamente Raven alla fiera del Cremone a Torrona........

per la categoria "La macchina del capo"

McSc che, irritatissimo per tutti quei ritardi dei partecipanti al corso, prendendo il foglio che gli porgo con tono sinistro mi domanda: "Ma Novella, se io evito di firmare questa carta loro restano tutti senza pranzo?", mentre un inquietante lampo soddisfatto gli illumina gli occhi.

per la categoria "Il battito animale"
Liquirizia e Sugar che finiscono su Due cuori e una gatta; Nonna Bruschetta che diventa la star incontrastata della nostra pet therapy; Ombretta che ricomincia a scambiare ogni partita di calcetto per scene di violenza familiare, accorrendo con aria preoccupata e miagolante.


per la categoria "Non ho l'età"

Dopo una serata passata a ripetere endemicamente a turno "Ora vado che è tardi e domani mi alzo alle 5" ricominciando subito dopo a chiacchierare fino alle 2.00, braghy che il giorno dopo in palestra viene a domandarmi se ho altri 15 minuti di autonomia o mi deve portare un tramezzino.

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sabato 7 novembre 2009
Incespicanze (3/4)

La bambina ha gli occhi neri di fuliggine, l’aria quieta e impolverata di chi non è curata abbastanza: non è l’aspetto, è il modo di muoversi, di guardarti in tralice e percepire subito le cose.
Non posso seguirla tutto il tempo ma lei non me lo chiede, non se lo aspetta. Mi chiede soltanto, mentre ci sono, di prenderla: prendere quello che mi dà, i suoi racconti, il suo tempo, le sue confidenze. Di prendere i suoi pastelli per disegnare con lei, sperando che io faccia un disegno migliore del suo perché, fosse solo per un’ora, ha bisogno di qualcuno di migliore.
Non è facile dare, lasciare che qualcuno si appoggi, perché prima devi essere e se il tuo essere in quel momento è un'incespicanza... be', devi ritrovare il passo.
Ho conosciuto persone che usavano sempre troppi paroloni, e poi? Vedi delle foto di una persona a distanza di tempo e la ritrovi uguale a prima: le stesse righe nei maglioni, le stesse espressioni, gli stessi capelli. Le stesse pose nelle foto con la nuova ragazza di quelle che aveva con la precedente. Com’è possibile restare uguali, restare immobili? Tanta misera linearità, com'è possibile che si convinca di avere qualcosa da dare, di poter amare? Come puoi passare attraverso le cose che ti succedono così indenne?
Anche il ragazzo due giorni fa in palestra aveva paura di qualcosa. Quello che correva più veloce di me, nella stanza rossa piena di specchi e riusciva ad essere bello anche sotto la luce impietosamente artificiale. Correva come se scappasse da qualcosa, senza il tempo di fermarsi a ciarlare, sbuffando per immagazzinare aria.
Ma va bene la paura. Significa che ti accorgi.
Allora mi sono fermata, ho respirato.
Ho iniziato a scegliere ogni giorno un colore diverso per la mia giornata: i vestiti, il trucco, l’umore sono diventati viola, verdi, blu.
Ho comprato una sciarpa che fa quasi da maglione, perché se una cosa che il Tomtom aspetta sono quei brulè con cui scaldarsi nel freddo pungente dell’inverno che troverà al suo ritorno, posso dargliela. Anche se è una cosa piccola. Anche se il gelo mi terrorizza. Perché se lui non fa parte della mia quotidianità, allora comprerò una sciarpa e farò parte della sua.
E poi, poi ho pensato che erano passati 4 anni.

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venerdì 30 ottobre 2009
THE CHEAP PARADE



...and the winner is...


Per la categoria “Donna Felicità”
La cameriera del Vesuvio, onesta pizzeria dotata di insegna fluo anni ‘80 e personale tanto affabile e cordiale da farti pensare che sia stato addestrato nel bootcamp personale di Van Helsing. La suddetta, in particolare, avendo preso in simpatia il Babu, quando lui le fa notare la sacrilega scarsità di salsa rosa, lo guarda, poi per tre interi secondi lascia spazio solo ad un perfido sorriso prima di prorompere in un beato: “LO SO!” 


Per la categoria “Con te partirò”
L’appuntamento con Manuel+Salvietta ad un non ben noto Pam di Vicenza a cui io e il Babu ci stiamo recando, cercando inutilmente con lo sguardo insegne di Pam per svariati chilometri prima di scoprire che, a Vicenza, le insegne dei Pam hanno dei colori inspiegabilmente diversi dal resto dei Pam del mondo e facendoci raggiungere dal dubbio solo nel momento in cui, superato il Pam d’incontro di circa 5km, gli unici cartelli disponibili dopo una rotonda sono “Torri di Quartesolo” a sinistra e “autostrada” a destra, motivo per cui iniziamo a girare a tondo nella rotonda senza più uscirne, attendendo che la forza centrifuga ci riduca in polvere.


Per la categoria “Cervo a primavera”
Il ragno radioattivo fosforescente che, grande quanto un cesna, occupa metà del mio giardino ma che, secondo mia madre, è intoccabile in quanto le paga l’affitto tutti i primi martedì del mese. 



Per la categoria “Guarda come dondolo”
Fra che con grande sprezzo del pericolo (e dei suoi polmoni di fumatore) si avventura da solo nelle gabbie. E quando dico da solo intendo da solo: nessuno nella sua gabbia, nessuno nelle altre gabbie, nessuno nelle giostre intorno. Tanto da guadagnare, dopo i primi 5 minuti di tentativi frustrati (e documentati), l’incoraggiamento di tutti i giostrai muniti di microfono del circondario.


Per la categoria “L’emozione non ha voce”
Il Tomtom che prova a chiamarmi ma la ricezione è talmente pessima che ad un certo punto, sentendo dei rumori confusi, gli domando cosa stia facendo e mi risponde che è in piedi sul tetto della jeep per provare eroicamente a fare da antenna umana.


Per la categoria “Profondo rosso”
E cioè la battuta più orrenda della settimana...

...Niente da fare, non ce la faccio a scriverla, non posso, è troppo orrenda. 
Comunque ha vinto 31.

Per la categoria “Billie Jean”
La mia sagacia ninja che mi porta ad inciampare sul mio stesso piede e, di tutte le cose che conteneva la mia borsa, far cadere proprio le pillole anticoncezionali sulle estremità di una delle chiarissime neonatologhe con cui lavoro da alcuni mesi a distanza per la preparazione di un progetto sul supporto emotivo e professionale alle nascite pretermine e che ho finalmente incontrato di persona. 


Per la categoria “Diavolo in me”
Il prolungamento dei dialoghi con il Losco Figuro Palestrante…
LFP: Ok, per non creare problemi glielo dirò, che non ho ANCORA fatto niente
con te.
N: Pestifero… 


Per la categoria “Non è Francesca”
LA MOSCA che, con profondo sprezzo del pericolo e mantenendo segreta la sua identità per salvare le nostre anime, è venuto a trovarmi (e invece di me ha trovato una specie di campeggio).


Per la categoria “Siamo una squadra fortissimi”
Io che passo la serata a cercare il momento giusto per avvertire LA MOSCA di non fare quella battuta, e poi, appena ci riesco… Interviene a dirla Fra come un allegro compagnone! 


Per la categoria “Candle in the wind”
Lo zio di Luì che avendo il Parkinson riusciva sempre ad ammazzare le mosche, che nonostante gli occhi non potevano per questo intuire la traiettoria della sua mano (indiscutibilmente il mio mito).

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giovedì 15 ottobre 2009
Fisionomie
Ecco cosa succede: che a volte ritornano.
Gli incontri strambi all'e.r., intendo.

Tipo: N. sta preparando una cartellina nello studio, la raggiunge una voce professionale e pacata:
"Novell..."
..e poi niente, una sedia con le ruote ruota davanti alla sua porta e la voce prosegue lungo il corridoio fino all'uscita di emergenza. Che, naturalmente, era chiusa.

o tipo: N. in ascensore.
Entro al quinto piano, e un gentile signore mi fissa.
Piani 5, 4, 3, il signore mi fissa.
Piano 2. Gentile Signore decide: Tu sei di Arsego.
N: Ehmm, veramente no.
GS: Ah ecco, me so' sbaglià.
Poi rimango in silenzio. Lui mi fissa. Al Piano 1 mi sento maleducata e aggiungo.
N: Sono di Cittadella.
Lui mi studia e mi fissa.
GS: Beh sì, può essere.
N: Come scusi??
GS: Hai la fisionomia di Cittadella.
Piano terra.
N:
Dice?
GS: Certo. Perchè noi veniamo definiti dall'ambiente. Ci plasma, cittadellese!!

Sono perciò ragionevolmente convinta che si trattasse di un parente dello
sconosciuto che una sera d'inverno, un paio d'anni fa, ha bussato alla mia porta ed è rimasto per più di 20 minuti sotto la pioggia battente (sperando, immagino, che io lo facessi entrare) per spiegarmi che avevo i tipici tratti giapponesi, occhi grandi e capelli biondi, e a proposito ero fidanzata?

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giovedì 24 settembre 2009
Letterina al mio amico Buddha sulla reincarnazione
Caro Buddha,
come stai? Non ti spaventare se ti scrivo, ma mi piacerebbe avere qualche informazione sulla mia esistenza futura, nel caso in cui ne meritassi una. Qualche garanzia, diciamo.
Non importa se sarò una persona o una rana o un orsacchiotto di pelouche, ma nella mia prossima vita potrei per esempio non avere più una famiglia da fumetto, non una che dà tranquillamente vita a degli episodi che potresti trovare in una striscia dello Shockdown per favore?
Potrei non avere degli amici che quando sono depressa vanno da quello che fa finta di niente a quella che mi vuole mandare da uno bravo? E potrei anche, se ti avanza tempo, eliminare quello che cerca di chiamarmi Vrì, diminutivo di Vrigurgito?
Come terzo punto è possibile non avere dei colleghi che mi salutano mentre vado via, poi ci ripensano e mi rincorrono per venire a dirmi che mi stanno bene quegli occhiali da sole, poi ritornano indietro e si schiantano contro la porta automatica (evidentemente meno automatica di quanto ci aspettassimo)?
Quando avrai risolto questo, potrei non trovare una palestra in cui l'élite dei fustacchioni mi prende in simpatia e così essendo io finita sotto la loro ala protettiva mi pedinano quando corro fuori, vengono a controllare che non cada quando corro sul tapis roulant, si precipitano in quattro ad evitarmi i pesi più grossi e in otto ad evitare che io parli con i nuovi arrivati? E neanche quelli che fra loro m'invitano a cene succulente, visto che già le mie cosce stanno lievitando con tutta questa nutella che fa le veci del Tomtom?
Potresti, per favore, non farmi più incontrare Tomtom che rispondano ai miei crepacuore con discorsi ragionevoli?
Vorrei infine, se mi è concesso, che nella prossima vita il mio ragazzo non avesse un satellitare che non satellita e, quando per vedere se mi arrivano messaggi me ne manda uno di prova, visto con quanta frequenza riusciamo a sentirci non me lo mandasse con scritto "PROVA".
Grazie Bud.
Sapevo di poter contare su di te, fratello!

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lunedì 31 agosto 2009
Statistiche
Quelle per l'influenza A, secondo il generoso indottrinamento di ogni mezzo di informazione reperibile sulla faccia della (mia) terra, dicono che i candidati migliori:
- sono di età inferiore ai 30 anni (ce l'ho)
- viaggiano, o sono a contatto con viaggiatori (ce l'ho)

- frequentano ambienti affollati (quasi ogni giorno ospedale, anzi PEDIATRIA; treno; palestra... direi che ce l'ho!)
- in ogni caso colpirà 1 persona su 3 (come il mio attuale nucleo famigliare)

Calzare così bene in una casella statistica come se stessi mangiando il fantomatico mezzo pollo non è solo dannoso per la mia autostima, è claustrofobico.

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lunedì 27 luglio 2009
Sono una donna: non sono una santa...

...ma sono estremamente, estremamente multitasking!



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giovedì 23 luglio 2009
Dacci oggi il nostro aneddoto quotidiano
Sto sostituendo la segretaria... il che significa che:
- lavoro di più, lavoro tanto, lavoro sempre
- ho visto il boss schiantarsi a ralenty contro la mia porta, spargendo come coriandoli al vento tutti i foglietti che gli avevo appena dato
- vado a prendere la posta e assisto alla seguente scena

Andata

Signora1: Area azzurra, area blu
Signora2: Area rossa.
S1: Già.
S2: Andiamo di qua.
S1: Ecco. Uscita Nord, uscita Sud... e adesso per dove?
S2: ...Facciamone una, se è quella sbagliata ci gireremo intorno.

Ritorno

S1: Ma mi scusi, per l'uscita?
N: Da che parte deve andare, signora?
S1: Eh ma io mica mi ricordo per dove sono entrata!
N: ...

Sono gli aneddoti per cui braghy mi guarda stranita.. ma rimane lo stesso il mio preferito, Vaniglia ha avuto questo sussulto impetuoso ieri ma non può competere, braghy è il mio preferito dal primo momento, da quando ho messo piede in quel posto infestato dai bicipiti, mi sono guardata intorno con aria smarrita pensando "Cavoli ma qui c'è qualcuno che nel cervello ha qualcosa che non siano muscoli?" ...e lui è arrivato.
Lui che, thank God, fa conversazioni prive di doppi sensi, nel senso che le cose te le spiattella proprio chiaramente ma almeno così puoi rispondergli senza problemi.
Lui che mi sta dietro nelle lunghe, scabrose, conversazioni notturne e anche in quelle diurne che invece vertono su importanti questioni sociali come il fare palestra con lo spritz.
Lui che mi ha detto senza voler fare il lecchino che sono piccola e carina, e questo è molto gratificante se stai con un Tomtom che fa apparire certe frasi come un miraggio sulla 49a strada (ma devo dire che si sta impegnando!). E mi ha detto che sono "massa sveia", ma forse intendeva "per essere una bionda".
Soprattutto, però, è il mio preferito perchè è cinico e bastardo e questo mi fa morì.


(accontentata la Salvietta che non sentiva più palestramenti)

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mercoledì 15 luglio 2009
Relazioni ruffiane
N: Dottore fermo lì!!
S: Eccomi!
N: Eccola!
S: Novella, ma quanto bella sei oggi?
N: Grazie ma la sua relazione sul corso mi serve lo stesso.
S: Stai proprio bene eh, che carina!
N: Una copia elettronica e una cartacea vidimata, così poi controllo.
S: ..Novella..
N: Mi dica!
S: Non è che mi faresti copiare?
N: ...

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giovedì 2 luglio 2009
Canotte-spia e romantiche sequenze
La giornata è iniziata con sveglia alle 6 per corso ospedaliero da far partire e Ri (uno dei ped) che per deformazione professionale già che c'era mi controllava i nei sulla schiena mentre scrivevo un appunto, poi passava a disquisire sul fatto che barbara suonasse molto porco come nome, e che quindi tutte le barbare dovevano essere delle gran porcellone mentre Novella è più soave, e però spesso sono proprio quelle soavi che in realtà...
Insomma, McBesame ci ha tenuto a difendere il mio onore a spada tratta (salvo poi chiedermi se in cambio il Tomtom poteva mica portargli delle birrette da Bruxelles...), però se una giornata inizia così già ti fai un'idea no?
Infatti.
A parte che 31 oggi era strambo e ci provava con la cugina.
A parte che non ho presente da dove sia uscita la cosa di braghy che sosteneva con il pubblico che io mi fossi data da sola della trasgender, ma comunque sia Vaniglia guardava lui, poi guardava me, ed esordiva con: "ma perché, cosa vuol dire transgender, è inglese no?"
A parte che ho capito perché ci sono delle volte in cui la pressa 45° mi sembra più faticosa di altre, e più precisamente sono quelle in cui lascio il peso aggiuntivo da 20kg sulla parte alta.
A parte che la piccola top model (da questa settimana su OCCHI!!!) oggi è arrivata, più che con una maglietta con lo spacco, con uno spacco che per sbaglio in certi punti aveva una maglietta.
A parte tutto ciò, due menzioni:

1) Vaniglia mi spia. Non vedo altre spiegazioni al fatto che oggi, qualunque cosa mi abbia detto sembrasse presa pari pari dal vocabolario, dalle aspirazioni, dai gusti e pure dal passato del Tomtom. E dal momento che due persone più diverse tra di loro sono difficili da incontrare ed è perciò complesso credere alla spontaneità dell'improvvisa sintonia in certi campi, ho capito che mi spia per cercare di somigliare all'orso (con risultati sinceramente catastrofici). E il nonno. E la cantina. E il futuro. E i vini. Mancava solo che volesse partire con Emergency. Posso denunciarlo per stalking sulla fiducia? Così, per rinverdire i bei tempi.

2) Stavo tranquillamente posando le mie soavi ed affaticate chiappette sulla cyclette quando un tizio mi ha fatto un sorrisone così con la frase: "hai proprio intenzione di restarci?"
Io lo guardo, mi guardo intorno per capire se voglia salirci lui ma quando mi accorgo che tutte le altre sono libere guardo il mio nuovo libro, la bottiglia di acqua che ho appena arricchito di sali minerali giallo-pipì, interpreto (male) le sue parole e mentre faccio cadere sia libro che bottiglia tanto per non smentirmi, gli rispondo con il mio soave ed affaticato neurone: "eh eh, è perché hai visto tutto l'ambaradan che mi sono portata?"
"No, no" mi fa, cominciando sinistramente a sghignazzare. "E' che ieri ho visto una scena."
"Mh?"
"Scusa se mi permetto, ma sai, ho visto una scena."

"Una sce.. AH." --> l'epifania improvvisa dell'apocalisse
E così, ridendosela ormai apertamente di gusto, il suddetto sconosciuto personaggio mi ha annunciato che il giorno prima era in palestra, vicino a me nella sala cardio, e così si è goduto tutta la romantica sequenza del bacio, comprensiva del mio profondo apprezzamento e del mio evidente amore per lui; ha pure aggiunto con costernazione profonda che, data la scena e data soprattutto la mia reazione al fattaccio, se fosse stato lui al suo posto si sarebbe sotterrato per la vergogna.
Magari, ho pensato io mentre rispondevo qualcosa di diplomatico.

Però acci, è un problema: adesso se lo uccido avrò dei testimoni.

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giovedì 25 giugno 2009
Esorcismo
Orribile, orribile giornata.
Ci si è messo anche il tempo.
Ma siccome è stata orribile, e pesante, e disdicevole.. perché pensarci, scriverne, ricordarla?
Grazie a quelli che oggi, chi più chi meno, mi hanno strappato un sorriso, un ghigno, un momento d'ilarità o dimenticanza. Luca, Braghy, Alberto, Stefano, Marta, Max, Enrico, Pausa, Andrew, Monica, Carla, Fra, Amir. Il tizio con gli occhiali di cui non so il nome. Il signore che mi ha fatto un cenno mentre lo lasciavo attraversare sulle strisce. Le due ragazze tirocinanti. Certi brani del Cartero de Neruda. La mia vicina. Non quella pazza. Neanche quella spiona.
La mia gatta sconclusionata che quando la mandano a svegliarmi viene a fare il suo lavoro.
Buonanotte.

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mercoledì 6 maggio 2009
Tempo africano
Manca un mese. Siamo finalmente in maggio e all'eroico, atteso, emozionante, temuto, sospirato, lontano, sofferto, centellinato, vagheggiato ritorno del Tomtom manca un mese.

..Solo che è da circa un mese che manca un mese. Curioso dettaglio.

(Un po' come io e il Babu che, negli anni, restiamo "amici da dieci anni" e forse è per questo che ci manteniamo giovani)
Spiegazione scientifica: io ero arrivata a meno un mese circa 7-10 giorni prima della data che l'inflessibile Tomtom mi ha poi dichiarato come corretta.
Nel frattempo a McBesame che mi chiedeva quanto mancasse io avevo entusiasticamente replicato: Un mese!
Poi mi è stato detto che potevo ormai contare meno trenta perché era giunta la data corretta. Così quando McBesame mi ha richiesto quanto mancasse, io ho gioiosamente risposto: Un mese!
Dopodiché mi sono resa conto che sì, potevo anche contare da quella data un mese ma allo scadere sarebbe partito dal Darfur per andare prima a Bruxelles e poi a Roma, e solo dopo svariati meeting di nuovo da me.
Ecco perché alla mia risposta di oggi McBesame mi ha guardata come si guarda il vicino di casa che viene a chiederti un po' di zucchero col colino e mi ha detto: Ma come, ancora un mese?



(..Oppure, come dice la Salvietta, è per via della concezione africana del tempo)

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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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