Oceans...
my glass mask   
sabato 2 gennaio 2010
The Fool on the Hill

Day after day alone on the hill,
The man with the foolish grin is keeping perfectly still,
But nobody wants to know him,
They can see that he's just a fool,
And he never gives an answer,
But the fool on the hill
Sees the sun going down,
And the eyes in his head,
See the world spinning around.
Well on his way his head in a cloud,
The man of a thousand voices talking percetly loud
But nobody ever hears him,
Or the sound he appears to make,
And he never seems to notice,
But the fool on the hill
Sees the sun going down,
And the eyes in his head,
See the world spinning around.
Nobody seems to like him
They can tell what he wants to do.
And he never shows his feelings,
But the fool on the hill
Sees the sun going down,
And the eyes in his head,
See the world spinning around.



2 gennaio 2010


L'anno nuovo è arrivato e a me sembra già vecchio.

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domenica 13 dicembre 2009
I will don't singing
Le cose stanno così: quando inizi la settimana accorgendoti che stai andando al lavoro così presto che oltre a te per la strada ci sono solo le lastre di ghiaccio e i bracconieri (letteralmente, visto che ne ho beccato uno in bicicletta col suo fucile in spalla) dovresti ragionevolmente aspettarti qualche catastrofe: per esempio il crollo in blocco dei McUomini.
E' cominciata con McBesame che faceva il simpatico burlone per avermi colta a fissare l'albero del reparto con occhi sfavillanti e, intenerito dalla scena, ha deciso di comunicarmi che noi due dovremmo metterci insieme proprio mentre le sue agguerrite groupies passavano di lì cogliendo non il tono scherzoso bensì l'occhio suadente, motivo per cui devo iniziare ad andare al lavoro con la scorta.
Poi quell'adorabile imberbe di Silver che nonostante l'occhio furbo, l'amore per i fab four, il segno del sagittario e quelle deliziose rughette d'espressione ai lati della bocca... beh, è uno scout. Il cuore mi sanguina, ma nessun grande amore potrebbe sopravvivere a tanto.
Dopodiché, se Marco Mengoni è ambiguo io sono alta. Quel ragazzo spiegherebbe a Lapalisse chi era Lapalisse.
Anche volendo sorvolare sulle sopracciglia ad ala di gabbiano e sui suoi pianti per l'eliminazione di quei bei figlioli dei Luana Biz, nel corso di queste settimane ha cantato due famosi pezzi (1 ; 2) di un famosissimo asessuato, un celebre pezzo di un celeberrimo ipersessuato, la meravigliosa canzone-manifesto di Umberto Bindi e, ciliegina sulla torta, Almeno tu nell'universo declinata al femminile come l'originale. E sto sorvolando per pudore sulla sua totale imperturbabilità di fronte alle ballerine seminude che, per usare un francesismo, gliela sbattevano in faccia e in ogni altro punto raggiungibile del suo corpo (qualcuno si ricorda, per favore, di Tony Maiello?).
Perduti i primi due, completiamo la triade factoriana con i Bastard, dei quali ho giustappunto compreso la sezione valsuganese del testo di "Uomini col Borsello" (quella degli Eli) decidendo di conseguenza che non è più il caso di farla tradurre a mio papà, come gli avevo allegramente proposto.
Non è che qualcuno mi ridarebbe Antonio Maggio?
Poi come non citare le battute di Simone sulle bomboniere tra una birra e l'altra e quelle più infelici di Raven tra un addominale e l'altro? Sono fortunati che la vincitrice del concorso "crea un titolo per il post" è indubitabilmente LA BIMBA, che durante gli esercizi di inglese è riuscita a creare una frase che infrange in un colpo solo tutte le regole della Grammatica Generativa, con buona pace di Chomsky.

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giovedì 19 novembre 2009
THE CHEAP PARADE

Non è che avessi proprio tutta questa voglia di dedicarmici, ma il mio umore anzichè risollevarsi si lancia di giorno in giorno giù giù negli abissi profondi e negli anfratti più prodigiosi del centro della terra.
Fissare inebetita lo schermo del pc. Non lavorare. Non usare nessun muscolo, nessun organo vitale (in particolar modo il cervello), perfino nessun malfunzionamento, neanche una piccola, consolatoria extrasistole. Sentirsi sollevata per il cellulare che non si accende. Irritarsi per ogni mosca, ogni scarpa che cigola, ogni leghista che esiste. Qualcuno ha visto in giro il mio entusiasmo per favore? Quella cosa piccola e gialla che faceva incessantemente parte di me? Quella cosa maldestra che con tanto amore mi ha condotta a vele spiegate verso le più allegre, enormi cazzate della mia vita?
Perciò, ecco, forse è il caso di tirarsi un po' su con la C.P. (che detta così suona sinistramente come un esame radiologico)
& so the winner is...


Per la categoria "White Christmas"
La nevicata artificiale di Pechino, che in un periodo in cui a fine Novembre si fa il bagno in Sud Italia ci riporta un po' ai nostri amati punti fermi di bambini.

Per la categoria "I just called to say I love you"

La Roccia che, per dimostrarmi che non è gay, mi chiede il numero di telefono.


Per la categoria "Bella senz'anima"

Io che sono così educata, ma così educata che anche quando vado in sauna sudo solo di schiena.


Per la categoria "La macchina del capo"

La serata uggiosa di domenica in cui Raven ed io (dopo il suo amichevole scambio di eVVe con la Lauretta) restiamo allegramente appiedati in quel di Bassano... almeno fino all'esatto istante in cui il suo amico, partito da Galliera in nostro soccorso, ci raggiunge con i cavi e la esanime auto, vedendolo, forse per paura dell'elettroshock decide di ripartire.

Non prima che gli svariati mezzi e mezzi abbiano permesso al soggetto di sproloquiare in modo molto divertente sulle opportunità più o meno lecite di verificare il mio concetto di fondoschiena, e ad un amico del soggetto di scambiare il mio anello verde per un romantico anello di fidanzamento.


Per la categoria "La locomotiva"

Pausa che mi segue per tutta la palestra, e la Petra che segue Pausa che mi segue per tutta la palestra. E' finita con una specie di pic nic nella zona addominali.


Per la categoria "Strangers in the Night"
La palma d'oro e cioè Marm che decide di farmi una sorpresa un martedì mentre mi asciugo i capelli e litigo con la sensibilità da ippopotamo del Tomtom, e senza che io sappia nulla (in effetti, trattandosi di una sorpresa..) si presenta sotto casa mia alle 11 di sera.

Non riuscendo a contattarmi (per aver egli ucciso il mio telefono) mi fa cercare da una terza persona con cui io chiacchiero al pc per circa tre quarti d'ora assolutamente convinta che sia lui e ritenendolo perciò al sicuro nella sua stanza, nonchè chiedendomi per tutto il tempo:

a) da dove esca quel nuovo spiritoso vezzo di parlare di se stesso in terza persona
b) come mai continui a scherzare sul fatto che ci sia qualcosa sotto casa mia.

Quando, dopo un ragionevole tempo che può averlo fisicamente portato all'assideramento, capisco che il motivo per cui parlava in terza persona è che si trattava effettivamente di una terza persona, inizio a vagare per tutte le finestre di casa senza però trovarlo e scoprendo così che non era affatto sotto casa mia.
Così, dopo una quantità imprecisata di tempo durante il quale lui distribuisce il mio indirizzo di posta a chiunque lo voglia ed io non riesco ad uscire di casa per motivi nobilmente tecnici (cose semplici e un po' banali come: una cucina smontata davanti alla porta di casa, un genitore che non posso svegliare per rimontarla in quanto è a letto con la febbre; ma cosa vuoi che sia;), giunge il momento della resa.
Senza, purtroppo, che io abbia potuto capire a quale abitazione abbia regalato queste 2 ore di stalking credendo che si trattasse della mia.
The end.

(a parte per il fatto che il mattino dopo, priva della mia consueta sveglia al cellulare, mi sono gioiosamente presa in ritardo)

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lunedì 16 novembre 2009
Lost cause

There's too many people you used to know
they see you coming they see you go
baby you're lost
baby you're a lost cause
i'm tired of fighting
fighting for a lost cause


House: Hai fatto il medico oltreoceano?
Grumpy:
Sono stato con Medici Senza Frontiere per otto anni.

House:
Ta daaa!
Grumpy: E' nel mio curriculum
House:
David Copperfield nasconde il 6 di cuori in una bottiglia di birra, fa colpo lo stesso. Se ti piacciono i posti esotici, che ci fai qui?
Grumpy:
Voglio questo lavoro.
House:
Genitori malati?
Grumpy:
No, io.. è solo che...
House:
Non è il lavoro che vuoi. E' il codice postale in cui si svolge questo lavoro che vuoi. Fidanzato?
Grumpy:

House:
Ta daaa!
Grumpy:
Non mi è permesso crescere e cambiare le mie priorità?
House:
Ti è consentito. La gente di solito non lo fa.


And we drive, now that i have found someone
i'm feeling more alone, than i ever have before.




(grazie a: Beck, 5 serie di House, Ben Folds Five)

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venerdì 30 ottobre 2009
THE CHEAP PARADE



...and the winner is...


Per la categoria “Donna Felicità”
La cameriera del Vesuvio, onesta pizzeria dotata di insegna fluo anni ‘80 e personale tanto affabile e cordiale da farti pensare che sia stato addestrato nel bootcamp personale di Van Helsing. La suddetta, in particolare, avendo preso in simpatia il Babu, quando lui le fa notare la sacrilega scarsità di salsa rosa, lo guarda, poi per tre interi secondi lascia spazio solo ad un perfido sorriso prima di prorompere in un beato: “LO SO!” 


Per la categoria “Con te partirò”
L’appuntamento con Manuel+Salvietta ad un non ben noto Pam di Vicenza a cui io e il Babu ci stiamo recando, cercando inutilmente con lo sguardo insegne di Pam per svariati chilometri prima di scoprire che, a Vicenza, le insegne dei Pam hanno dei colori inspiegabilmente diversi dal resto dei Pam del mondo e facendoci raggiungere dal dubbio solo nel momento in cui, superato il Pam d’incontro di circa 5km, gli unici cartelli disponibili dopo una rotonda sono “Torri di Quartesolo” a sinistra e “autostrada” a destra, motivo per cui iniziamo a girare a tondo nella rotonda senza più uscirne, attendendo che la forza centrifuga ci riduca in polvere.


Per la categoria “Cervo a primavera”
Il ragno radioattivo fosforescente che, grande quanto un cesna, occupa metà del mio giardino ma che, secondo mia madre, è intoccabile in quanto le paga l’affitto tutti i primi martedì del mese. 



Per la categoria “Guarda come dondolo”
Fra che con grande sprezzo del pericolo (e dei suoi polmoni di fumatore) si avventura da solo nelle gabbie. E quando dico da solo intendo da solo: nessuno nella sua gabbia, nessuno nelle altre gabbie, nessuno nelle giostre intorno. Tanto da guadagnare, dopo i primi 5 minuti di tentativi frustrati (e documentati), l’incoraggiamento di tutti i giostrai muniti di microfono del circondario.


Per la categoria “L’emozione non ha voce”
Il Tomtom che prova a chiamarmi ma la ricezione è talmente pessima che ad un certo punto, sentendo dei rumori confusi, gli domando cosa stia facendo e mi risponde che è in piedi sul tetto della jeep per provare eroicamente a fare da antenna umana.


Per la categoria “Profondo rosso”
E cioè la battuta più orrenda della settimana...

...Niente da fare, non ce la faccio a scriverla, non posso, è troppo orrenda. 
Comunque ha vinto 31.

Per la categoria “Billie Jean”
La mia sagacia ninja che mi porta ad inciampare sul mio stesso piede e, di tutte le cose che conteneva la mia borsa, far cadere proprio le pillole anticoncezionali sulle estremità di una delle chiarissime neonatologhe con cui lavoro da alcuni mesi a distanza per la preparazione di un progetto sul supporto emotivo e professionale alle nascite pretermine e che ho finalmente incontrato di persona. 


Per la categoria “Diavolo in me”
Il prolungamento dei dialoghi con il Losco Figuro Palestrante…
LFP: Ok, per non creare problemi glielo dirò, che non ho ANCORA fatto niente
con te.
N: Pestifero… 


Per la categoria “Non è Francesca”
LA MOSCA che, con profondo sprezzo del pericolo e mantenendo segreta la sua identità per salvare le nostre anime, è venuto a trovarmi (e invece di me ha trovato una specie di campeggio).


Per la categoria “Siamo una squadra fortissimi”
Io che passo la serata a cercare il momento giusto per avvertire LA MOSCA di non fare quella battuta, e poi, appena ci riesco… Interviene a dirla Fra come un allegro compagnone! 


Per la categoria “Candle in the wind”
Lo zio di Luì che avendo il Parkinson riusciva sempre ad ammazzare le mosche, che nonostante gli occhi non potevano per questo intuire la traiettoria della sua mano (indiscutibilmente il mio mito).

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venerdì 23 ottobre 2009
Nananà: la Cozza di Labuan
Ero riuscita a dribblarla per tutto questo tempo.
Ci ero riuscita ed ecco perchè vivevo una vita tutto sommato allegra, magari non serena, magari non rilassata ma allegra; inconsapevole.
nananà.
E' che sono salita in macchina e ho acceso l'autoradio nel momento sbagliato della realtà parallela sbagliata, ora lo so, non è colpa di vasco. Creatura, lui fa quello che può.
nananà.
C'erano una volta i Radiohead. C'erano una volta et fiat lux: poi all'improvviso, homo homini lupus in questo buio Medioevo. Difficile trovare qualcosa da dire. Avevo un altro post da scrivere oggi ma poi, questi frangenti.
nananà.

i'm a creep
i'm a weirdo
what the hell i'm doing here
i don't belong here...

ma sono qui
amo dirtelo
voglio restare insieme a te
ad ogni costo...

Come dire, la COZZA di Labuan. Non è una canzone. E' una parodia.

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giovedì 8 ottobre 2009
Mitologia televisiva
Di solito, quando guardiamo X Factor, mia mamma ascolta l'esibizione, poi si volta e mi chiede: Come l'ha cantata?
Che significa, non conosco questa canzone ma sono sicura che tu invece. Per cui potrai aiutarmi a giudicare.
Ieri ci ha provato anche con le Shivanna, ricavandone tuttavia niente più di una mia lunga occhiata costernata. Le ho detto, poi ti spiego. Sono andata a cercare Smells like teen spirit, gliel'ho fatta sentire alla prima pubblicità. Anche lei è rimasta in silenzio, ha mormorato: Capisco.
Di solito, preferisco la Mara alla Mori. E come non essere d'accordo con me stessa con cotale differenza di reazione nelle due signore ad una ironico-sarcastico-dissacrante e affettuosa presa in giro?
Di solito, sono d'accordo con Morgan. E quando dice che quella di Marco che canta i Talking Heads è stata la migliore performance in 3 anni di X Factor, quasi quasi son d'accordo.
(che poi fossi in Marco piangerei lacrime di gioia per quella sfuriata: è il modo che ha morgan di dirti che ti ama molto)
Di solito, non amo la violenza. Ma qualcuno vuole farmi il sacrosanto piacere di prendere a sberle Spensierata Ricciolidoro? Molto a lungo, tipo fino all'uscita?
Di solito, ho una personale top 3: Damiano (con Marco e Chiara) ci resta per come ha cantato De Andrè, perchè non si può prescindere dall'aver cantato in quel modo De Andrè; però bisogna dare atto a Morgan, perchè non si può prescindere nemmeno dal dare atto a Morgan, che se non ascoltano i suoi consigli Peter Ghiaccio (l'attuale riserva della mia personale top 3) sta migliorando velocemente come mi aspettavo.

Piluccando:
"Silver, perchè si chiama Silvio, ma noi non lo vogliamo chiamare Silvio, noi... Insomma, qualsiasi altro modo!!!" (Morgan)
"Silver, sei cresciuto... sei stato un po' meno Piersilver" (Mara)
"In fondo sono stato io il primo a dire 'togliamo le orecchie alle yavannah'!"
"...Ecco, per chi non segue dall'inizio X Factor magari spieghiamo che avevano le orecchie finte" (Tommassini e Dj)

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sabato 5 settembre 2009
Impressioni di settembre

Quante gocce di rugiada intorno a me
cerco il sole, ma non c'è.

Dorme ancora la campagna, forse no

è sveglia, mi guarda.. non so.
Già l'odor di terra, odor di grano
sale adagio verso me
e la vita nel mio petto batte piano..

respiro la nebbia, penso a te.
Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là

sembra quasi un mare d'erba

e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda...

Un cavallo tende il collo verso il prato

resta fermo come me.
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito

respiro la nebbia, penso a te.

No! Cosa sono adesso non lo so..

sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso.

No! Cosa sono adesso non lo so..

sono solo, solo il suono del mio passo.

E intanto il sole tra la nebbia filtra già

il giorno come sempre sarà...

P.F.M.

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venerdì 18 luglio 2008
Wake me up when september ends
E va bene, sono la figlia segreta di House.
Ne sanno qualcosa i signori che oggi se la sono spassata a guardarmi mentre rantolavo sulle scale della stazione di Camposampiero (10 minuti a gradino, e chi si era accorto che esistessero tante barriere architettoniche!), ovviamente senza la più lontana idea di provare ad aiutarmi. E ne sanno qualcosa i poveri cristi che hanno ricevuto un mio sms (ebbene sì, ho usato il cellulare) alle cinque del mattino mentre ero sveglia per il temporale e il dolore alla gamba.
Una era la Salvietta, perché con scatto mostruoso di cervello ho capito dopo 4 giorni perché mi avesse dedicato quella canzone alla radio... senza riuscire nell'impresa, peraltro, essendosi lei dimenticata di avvertirmi.
E l'ho capito talmente bene che quando sono uscita a fare spese sono stata così razionale che prima ho comprato un arbre magic al mango solo per poter dire come quelli della pubblicità "mango? why mango!", perché erano anni che lo sognavo. E poi una camicia.
Carina, sportiva, a maniche lunghe. Lo so che non posso portarla, lo so che avrei dovuto prendere la maglietta che mi stava tanto bene e costava molto meno ed era rossa ed era soprattutto estiva, però quando mi sono resa conto che stavo per comprarmi una cosa che avrei usato a settembre, beh... che posso farci, è stato irresistibile.

Altri due mesi.

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lunedì 14 aprile 2008
Svegliarsi dal lato sbagliato del giorno
C'è un gioco che mi piace molto. Si rifà all'altro mio gioco di immaginare le storie delle persone che incrocio per sbaglio: ascolto una canzone, solo qualche parola e lascio i pensieri vagare in libertà collegandoli a quella, quelle, parole. Non serve che abbia un senso. Non serve che sia buono. Così come vengono, anche se non c'entra più nulla. Questa mi è venuta con Mr.Henry di Waits, e in effetti l'unica parola da cui è nata è proprio il titolo.

Mi chiamano Lucy. Non ho pareti cui appoggiarmi, se non pareti di dubbi. Per questo, credo, mi strucco di malavoglia, e mi sveglio dal lato sbagliato del giorno.
Lucy. Miss Lucy. Quel cubo è il mio letto, difficile confondersi: eppure io sbaglio; e inciampo, e ogni tanto non capisco. Mi piacciono le cose storte, e quelle che nascono poco a poco.. mi piacciono le ammaccature, le verniciature appena date e gli spigoli delle ossa; a volte vado avanti ciecamente. Ma Lucy è un nome sicuro da signorina, da capelli tagliati di fresco: non dovrei avere queste unghie così corte, così scure e scheggiate di smalto. Non dovrei correre per i corridoi, ascoltare la pioggia, fermarmi alle finestre nell'orario di lavoro. Non dovrei volerlo. Non sono cose che si vogliono: si vuole guadagnare, essere efficienti, in un posto così.. io voglio fermarmi alle finestre. Scegliere le scale. Fantastico su posti che non ho mai visto, e - diamine! - non voglio vedere, perchè allora avrei solo dei posti.. belli sì, ma chi mi ridà il mio fantasticare?
Mi chiamo Lucy e ho dei vicini di casa che sulla porta mi chiedono "Dove sei stata?". Ma piano, per via dei bambini.
Mi chiamo Lucy, credo, e so dire molte cose: carogna. Arigatò. Mueble. Copia sbagliata del vaso.
So dire robin, che significa pettirosso. Tempo fa, sapevo dire un nome che mi faceva sorridere. Un nome da tagliarsi i capelli, e rimanere qualche volta. Un nome cui ripensare quando sarò vecchia.
Piango per le storie di altri, come l'uovo che bevevano in cinque, o il trapezista del circo. Piango per la bambina dell'orso ma preferisco non farlo per me.
Mi chiamo Lucy. Ho la voce, le mani, sull'asfalto. Asfalto bagnato di biglietto timbrato a rovescio. Asfalto di chi scrive male perchè intanto si mangia le unghie. E non è che sia proprio fame.
Però fantastico, da scucire le tasche.
Da ballare a piedi nudi, dove vuoi, basta che sia corrusco.

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About Me

Name: sand
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Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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