Per la categoria “Donna Felicità” La cameriera del Vesuvio, onesta pizzeria dotata di insegna fluo anni ‘80 e personale tanto affabile e cordiale da farti pensare che sia stato addestrato nel bootcamp personale di Van Helsing. La suddetta, in particolare, avendo preso in simpatia il Babu, quando lui le fa notare la sacrilega scarsità di salsa rosa, lo guarda, poi per tre interi secondi lascia spazio solo ad un perfido sorriso prima di prorompere in un beato: “LO SO!”
Per la categoria“Con te partirò”
L’appuntamento con Manuel+Salvietta ad un non ben noto Pam di Vicenza a cui io e il Babu ci stiamo recando, cercando inutilmente con lo sguardo insegne di Pam per svariati chilometri prima di scoprire che, a Vicenza, le insegne dei Pam hanno dei colori inspiegabilmente diversi dal resto dei Pam del mondo e facendoci raggiungere dal dubbio solo nel momento in cui, superato il Pam d’incontro di circa 5km, gli unici cartelli disponibili dopo una rotonda sono “Torri di Quartesolo” a sinistra e “autostrada” a destra, motivo per cui iniziamo a girare a tondo nella rotonda senza più uscirne, attendendo che la forza centrifuga ci riduca in polvere.
Per la categoria “Cervo a primavera”
Il ragno radioattivo fosforescente che, grande quanto un cesna, occupa metà del mio giardino ma che, secondo mia madre, è intoccabile in quanto le paga l’affitto tutti i primi martedì del mese.
Per la categoria “Guarda come dondolo”
Fra che con grande sprezzo del pericolo (e dei suoi polmoni di fumatore) si avventura da solo nelle gabbie. E quando dico da solo intendo da solo: nessuno nella sua gabbia, nessuno nelle altre gabbie, nessuno nelle giostre intorno. Tanto da guadagnare, dopo i primi 5 minuti di tentativi frustrati (e documentati), l’incoraggiamento di tutti i giostrai muniti di microfono del circondario.
Per la categoria “L’emozione non ha voce”
Il Tomtom che prova a chiamarmi ma la ricezione è talmente pessima che ad un certo punto, sentendo dei rumori confusi, gli domando cosa stia facendo e mi risponde che è in piedi sul tetto della jeep per provare eroicamente a fare da antenna umana.
Per la categoria “Profondo rosso”
E cioè la battuta più orrenda della settimana...
...Niente da fare, non ce la faccio a scriverla, non posso, è troppo orrenda.
Comunque ha vinto 31.
Per la categoria “Billie Jean”
La mia sagacia ninja che mi porta ad inciampare sul mio stesso piede e, di tutte le cose che conteneva la mia borsa, far cadere proprio le pillole anticoncezionali sulle estremità di una delle chiarissime neonatologhe con cui lavoro da alcuni mesi a distanza per la preparazione di un progetto sul supporto emotivo e professionale alle nascite pretermine e che ho finalmente incontrato di persona.
Per la categoria “Diavolo in me”
Il prolungamento dei dialoghi con il Losco Figuro Palestrante… LFP: Ok, per non creare problemi glielo dirò, che non ho ANCORA fatto niente con te. N: Pestifero…
Per la categoria “Non è Francesca” LA MOSCA che, con profondo sprezzo del pericolo e mantenendo segreta la sua identità per salvare le nostre anime, è venuto a trovarmi (e invece di me ha trovato una specie di campeggio).
Per la categoria “Siamo una squadra fortissimi”
Io che passo la serata a cercare il momento giusto per avvertire LA MOSCA di non fare quella battuta, e poi, appena ci riesco… Interviene a dirla Fra come un allegro compagnone!
Per la categoria “Candle in the wind”
Lo zio di Luì che avendo il Parkinson riusciva sempre ad ammazzare le mosche, che nonostante gli occhi non potevano per questo intuire la traiettoria della sua mano (indiscutibilmente il mio mito).
Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per
piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle
pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare,
quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa,
l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane,
albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero,
i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole,
leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle
persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme,
perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui
il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti,
mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica,
la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche,
le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre
una ragione per ciò che fanno.
Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.
Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1,
la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz,
la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza,
l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia,
le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino,
il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino
è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone
che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei
meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono
ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile.
Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi
non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.