M: è tornata la mia caposquadra, quella del video N: eh, me la ricordo, la tua caposquadra..
M: brava persona. anche suo marito. N:maddai, anche IL MARITO?? eheheheh..
M: sì, cioè, il compagno N:IL COMPAGNO! eheheheh!
M: ah, mi hanno comunicato la data di ritorno!! N: davvero?? e qual è?
M: ..non me la ricordo... N: ...
Il Tomtom verrà con me a comprare l'albero di Natale, quando torna. Lo so che siamo in luglio, non importa. Mi piace pensarci, quell'albero mi rende felice.
"Ciao. Ieri ho comprato una camicia, e lo so che non è una notizia perché tu ora pensi a ben altro e poi a quest'ora la mattina ti mando la rassegna stampa dall'italia. Però quando l'ho presa ho pensato che potrò metterla a settembre, perché ora fa troppo caldo, e settembre significa te. Sono contenta di averla comprata."
Non inviato alle ore 7.49 sdraiata ad ascoltare Have you ever seen the rain (Creedence Clearwater Revival)
E va bene, sono la figlia segreta di House. Ne sanno qualcosa i signori che oggi se la sono spassata a guardarmi mentre rantolavo sulle scale della stazione di Camposampiero (10 minuti a gradino, e chi si era accorto che esistessero tante barriere architettoniche!), ovviamente senza la più lontana idea di provare ad aiutarmi. E ne sanno qualcosa i poveri cristi che hanno ricevuto un mio sms (ebbene sì, ho usato il cellulare) alle cinque del mattino mentre ero sveglia per il temporale e il dolore alla gamba. Una era la Salvietta, perché con scatto mostruoso di cervello ho capito dopo 4 giorni perché mi avesse dedicato quella canzone alla radio... senza riuscire nell'impresa, peraltro, essendosi lei dimenticata di avvertirmi. E l'ho capito talmente bene che quando sono uscita a fare spese sono stata così razionale che prima ho comprato un arbre magic al mango solo per poter dire come quelli della pubblicità "mango? why mango!", perché erano anni che lo sognavo. E poi una camicia. Carina, sportiva, a maniche lunghe. Lo so che non posso portarla, lo so che avrei dovuto prendere la maglietta che mi stava tanto bene e costava molto meno ed era rossa ed era soprattutto estiva, però quando mi sono resa conto che stavo per comprarmi una cosa che avrei usato a settembre, beh... che posso farci, è stato irresistibile.
Meno 10.. e mi sento bene. Sarà stata la tua voce. Sarà che io, le cose, le guardo; e spesso m'innamoro. Ci sono tante cose che amo. La carta. Mordere. Le rughe. Gli highlanders. Le dita sporche d'inchiostro. Camminare scalza. Le bolle di sapone. L'acqua. Le scatole. Le altalene. I finestrini che non si chiudono. I castori. Mio fratello. Il mojito. Gli errori. Fare l'amore. I cassetti. In questi giorni ho un cassetto vuoto. Anche se provo a riempirlo, anche se ho facce, libri, neon che mi fanno più pallida, grandine e capelli più corti. Dovresti aiutarmi. Una scusa come un'altra per raggiungerti, e aspettare insieme a te la sera; messi così, come viene, direbbe quel beone di Vinicio con la sua voce da storie luride di bettole scassate. Ti confiderò un segreto: quando te ne sei andato la prima volta, credevo di poter star bene anche senza di te. Non mi toglievi ancora dalle mani il cesto della spesa quando si faceva troppo pesante.
So che ci saranno momenti in cui troverò insopportabili i tuoi silenzi, e tu maledirai le mie inquietudini. Non importa. Mi manchi. Mi mancheresti anche se non ti avessi incontrato. Perciò vedi, dovresti tornare. Qui va tutto bene, non voglio interrompere quello che fai perché lo so che è importante, però torna appena puoi. Passami a prendere, come l'altra volta. Salutami e usciamo e raccontami come stai, cos'hai mangiato, se hai ancora freddo la notte. Se ti sentivi stanco, se qualche volta ti fermavi a ricordare. Piccole, stupide cose.
Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per
piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle
pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare,
quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa,
l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane,
albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero,
i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole,
leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle
persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme,
perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui
il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti,
mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica,
la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche,
le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre
una ragione per ciò che fanno.
Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.
Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1,
la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz,
la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza,
l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia,
le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino,
il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino
è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone
che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei
meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono
ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile.
Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi
non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.