Oceans...
my glass mask   
domenica 27 gennaio 2008
Avarie
Il coinqui mi ha fatto notare che dovrei chiamare questo blog "Il mondo è bello perché è avariato - le avarie viste da me". Insomma, è che cercavo di non parlare di me.. Solite cose, O. che continua a chiamare, a scrivere, a non lasciarmi respirare.. E a me sembra tutto lontano, tutto quanto. In certi momenti, ultimamente, alcune delle cose che vivo mi sembrano alla stregua dei libri che sto leggendo. O dei film che sto vedendo.
Magari influenza questo stato d'animo il fatto di avere, nell'ordine e più o meno contemporaneamente:
- finito di lavorare a IfP, cosa che mi succhiava 20 quotidiane ore su 24
- essere tornata single
- trovarmi immersa nello spagnolo del 600, chiusa in casa come un topo di biblioteca
Ma perché ogni volta che per me si chiude un capitolo si devono chiudere tutti? Perché diamine non posso restare tranquilla un po', quando penso di aver trovato un piccolo porto in cui fermarmi, andare a pesca, mangiare ananas e restare stesa al sole? Non dico sempre. Ma neanche ogni 12 mesi una rivoluzione di quelle che ti strappano via anche le fondamenta e ti lasciano un po' inebetita a cercare di capire da dove partire!
Fortuna che le bestiole fanno tante di quelle cagate ad ogni doposcuola che non posso non ricordarmi di essere nel mio avariato mondo. Oddio, sto ringraziandole? Presa male. Ma male male.
Per questo ho deciso, nell'ordine:
..non mi ricordo cosa ci fosse al primo posto e questo fa capire quanto io sia ferma nei miei propositi. Però al secondo posto sto tentando di autoconvincermi che posso iscrivermi in palestra con la R., cosa che detesto e trovo sommamente noiosa (la palestra, non la R.); ma nessuno vuole fare acquagym con me, lo yoga al momento è troppo tranquillo e per il baseball ho capito che dovrei cambiare continente. E io ho bisogno di muovermi.
In palestra... jesus! Sono preoccupata per me stessa.

Canzone del giorno: My hero - Foo Fighters

Etichette: ,

posted by sand @ 23:24:00   2 comments
venerdì 25 gennaio 2008
Mode pericolose
La polizia iraniana ha ricevuto l'ordine di fermare tutte le donne in stivali, specie se portati sopra i jeans. Dici, è una tattica un po' più cruda dei voti a "buccia di banana" nei periodici femminili, ma magari in Iran esteticamente parlando sono più avanti di noi, si sono resi conto che è una moda terribile, buona solo per i giorni di pioggia e che non è nemmeno il massimo per slanciarti quando non sei esattamente una pertica. In fondo i Persiani ci hanno insegnato tante cose, almeno nelle versioni di greco al liceo.
Invece la motivazione è che gli stivali portati in questo modo, abbinati ai chador risulterebbero troppo sensuali e provocanti.

Il clero è perplesso: pare che Allah apprezzasse..

Etichette: , , , ,

posted by sand @ 11:46:00   0 comments
giovedì 24 gennaio 2008
Puzza di Pilato
Certo che storicamente la situazione sociale è quella, ma non sarà una scusa, o una visione politicamente e "nordisticamente" semplicistica quella del conflitto in Kenya (600 morti) come di natura etnica?
Tanto per lavarsene le mani.

Etichette: , ,

posted by sand @ 19:12:00   1 comments
La cosa che mi commuove di più
Credo siano i frammenti di umanità. Tutti, quelle debolezze minime che intravvedi quando scivola giù un angolo della maschera. Posso scoppiare a piangere per aver visto inciampare un signore dal finestrino dell'autobus, solo perché guardo la sua faccia e penso che magari in tutta la sua vita ha fatto un sacco di fatica, per qualcuno, per i figli, perché penso ai miei vecchi, a tutti i miei cari vecchi che mi hanno insegnato ad amare in tutti i modi che avevano, con tutta la semplicità e la fatica che potevano darmi, a me che di semplicità ne ho poca e di fatica , probabilmente, ancora meno.
Quand'ero piccola sono scoppiata a piangere un pomeriggio all'improvviso perché ero in macchina con i miei genitori ed ha cominciato a piovere, e ho visto passare un signore anziano in bicicletta - non aveva l'ombrello e correva veloce per non buscarsi qualcosa. Credo che i miei si chiedano ancora adesso perché quella volta abbia pianto così.
A parte che da quel momento in poi è quasi impossibile sorprendermi in un momento del genere, a meno di non essere una persona decisamente dentro alla mia vita. Orgoglio, si chiama. Stupido, anche, penso.
Comunque, l'ultima cosa che mi ha messo in questa situazione è stato il Quijote. Un momento di umanità semplice, contadina. Quella che avevamo anche noi in veneto, quella da toco de pàn. Un contadino lo sta riportando a casa malridotto per essere stato pestato da dei mercanti che lui credeva giganti malvagi (no, niente mulini).

"Tra questi discorsi ed altri simili, giunsero al borgo sull'imbrunire, ma il contadino aspettò che facesse un po' più sera, perché non si avesse a vedere cavalcare così malamente quel nobiluomo pesto."

Ecco.


Canzone del giorno: Talkin' bout a revolution - Tracy Chapman

Etichette: , ,

posted by sand @ 18:42:00   0 comments
Strani luoghi sexy
Si allunga la lista, dialogandone. Ci sono effettivamente delle zone del corpo, o degli atteggiamenti, che la gente (io?) può trovare sexy.. bizzarramente, perché di solito son sempre quelli i posti: mani, natiche, collo, etc.
Se le spalle sono così belle perché una dovrebbe fissarsi su quei muscoletti che stanno tra le spalle e le scapole? Non chiedetemelo, non lo so, ma mi piacciono. Ho dei bei ricordi di quei muscoli. Sarà il fatto di potercisi aggrappare.
E il pomo d'adamo? Sa essere terribile, d'accordo, ma alcuni lo portano in modo strabiliante. E poi è una delle prerogative interamente maschili.
Poi, ok, le braccia. Divento scema sulle braccia. Potrei perdermi solo per come un ragazzo porta l'orologio. Ho un ricordo nettissimo di un mio amico per cui mi sono persa via, così all'improvviso, una sera in macchina con lui, sedile posteriore, ho avuto questo squarcio d'immagine di lui che guidava, polso destro con braccialettino d'argento che cambiava le marce. E non si accettano battute sulle marce.


Canzone del giorno: Patti Smith - Changing of the guard

Etichette: , , , ,

posted by sand @ 18:25:00   0 comments
lunedì 21 gennaio 2008
Non c'è fine al peggio
Non c'è fine al peggio. Ieri ho rivisto su blob il cognato di Craxi che dava degli straccioni agli operai che lo contestavano, Mastella frigna che visto che non lo tirano fuori dai guai fa cadere il governo, e hanno lanciato le Crocs con il pelo.

Canzone del giorno: Once more, with feeling - BTVS The musical

Etichette: , , ,

posted by sand @ 23:34:00   1 comments
domenica 20 gennaio 2008
Esistenziale



Sono di più le stelle o i granelli di sabbia?




Etichette: , ,

posted by sand @ 22:21:00   0 comments
mercoledì 9 gennaio 2008
Razzismo al contrario?

...E' che non ho ancora capito se Obama sia bravo o solo nero.


canzone del giorno: Runaway train - Soul Asylum

Etichette: ,

posted by sand @ 20:24:00   1 comments
Rob Brezsny, il solito, adorabile folle

L'oroscopo di Rob Brezsny




Sagittario (22 novembre - 21 dicembre)

Ho sognato di rivolgermi a una folla di Sagittari in una sala decorata a festa. Era la prima settimana del 2008: "Non siete ancora pronti per le cose meravigliose che pensate di volere", dicevo. "Per averle sul serio, nei prossimi mesi dovrete cambiare; dovrete liberarvi di un vecchio condizionamento che interferisce con la vostra ricerca del successo. Sapete già qual è questo vecchio condizionamento? Altrimenti scopritelo SUBITO! Cercate di capire come dovete trasformarvi perché il mondo vi dia quello che desiderate".


* avete mai letto Internazionale? è uno dei periodici più seri in circolazione, chiariamo. Potete trovarlo anche qui. Però ospita ogni settimana questo geniale e fantastico folle.

Etichette: , ,

posted by sand @ 11:20:00   2 comments
lunedì 7 gennaio 2008
Ammutinamento
Mi sono resa conto che i post di ieri sui giochi, sui paralipomeni, sui libri, sono stati un ammutinamento. Va bene, tutta questa storia M&O si stava facendo pesante, troppi casini.. però questo blog non era nato come il classico da far circolare per scrivere tutto quello che ti passa per la testa e ricevere più commenti possibili; era nato come modo per chiarirmi. Proprio su questo. Mi sento come un genitore che vede il figliolo crescere.. ah, l'adolescenza dei blog!

Allora seguiamolo! Notizie del giorno:
- ieri Ombretta era in piedi, ferma, su un mobile alto alto e non si sa bene come da ferma si è improvvisamente fracassata contro il pavimento, tra l'altro facendo un bordello e trascinando tutto giù con lei e facendo prendere un colpo apoplettico a Anna che era lì di fianco
- ho sentito la testimonianza di un giornalista che è a Mombasa, Nairobi e soprattutto nelle campagne intorno, una di quelle che non passano al tg, perché agli italiani non si deve accapponare la pelle per quello che sta succedendo, per i massacri (ovviamente con molte più vittime di quelle che sappiamo noi.. però questa volta niente machete, ci sono le frecce avvelenate) e per la situazione politica, devono continuare ad andarci in ferie e vedere il mare e i safari ed essere convinti di aver visto il Kenya. Poi al massimo mandano giù un po' di vestiti vecchi per quei poveri bambini.

Canzone del giorno: Ray Lamontagne - Empty e Bob Dylan - Hurricane

Etichette: , ,

posted by sand @ 10:29:00   1 comments
Qualcuno sa chi è Bastian Balthazar Bux?
C'è una cosa che mi salva sempre, anche quando penso che la vita zoppica da Marta in poi. Anche quando non capisco perché sia finito tutto, cos'ho sbagliato, cosa succederà fra cinque mesi quando tornerà una persona che non conosco, molto diversa da me. Di nuovo, cambia l'anno ed io sconvolgo tutta la mia vita.. ma tutta! Diamine, una pausa da questo casino? Va bene che se no scalcio, scappo, ma il miraggio di quella sicurezza che tutti sembrano avere? O anche solo senso pratico?

Dicevo del mio antidoto. C'è un giochino che nella mia testa fa un suono molto allegro, molto entusiasmante, come Bastian Balthazar Bux quando legge le pagine della storia che inizia a comprenderlo senza che lui se ne accorga. Cioè, non è che lui faccia un suono. Però il suono che la mia testa fa ha un effetto molto simile ai sentimenti che prova lui.. e adesso fermo questa cosa, eh?
Ecco, a dirla tutta io qualche volta immagino di essere piccola piccola, ma proprio piccola, del tipo che posso stare dentro ad un bicchiere ed invece mi arrampico per i posti più strani della casa, o del luogo in cui mi trovo: salto, striscio, cammino, mi aggrappo, mi sento un po' come rayman, quel pupazzo che girava mondi coloratissimi fatti di torte, di matite, di cose strane e giganti. Riesce bene soprattutto in costruzioni particolari o palazzi antichi, meno lineari, meno minimalisti delle case moderne, così poco avventurose! A me servono i cornicioni, i lampadari frastagliati, pieni di punte e di riccioli e di ragnatele (bleargh).

Ha funzionato di nuovo. E tra cinque mesi, amen, intanto penso a me e poi sarà quel che sarà. In fondo, questa volta non muore nessuno, no?

Etichette: , , ,

posted by sand @ 00:16:00   0 comments
domenica 6 gennaio 2008
Orecchie alle pagine
Eppure, davvero, non m'importa avere una carriera. Non m'importa spiegare chi sono in base a quello che so fare e non a quello che so essere. Il mondo non mi segue, d'accordo, ma io proprio non riesco a seguire lui... Ci sono tante cose che amo fare, che mi piacerebbe fare nel senso di "carriera": guardare negli occhi i bambini, avere la voce di Elisa.
Però in fondo sarei in pace con me stessa se facessi la commessa in una libreria. Possibilmente, in una di quelle che dico io. Legno bucherellato dalle tarme, polvere e un po' di buio, e quel discreto disordine che danno solo le pagine ammucchiate. Sembra stupido; siamo talmente colmi di competizioni e ambizioni e furbizie che se non li hai sei stupido. Bene, sarò stupida. Oppure li ho, solo che vanno in un'altra direzione.

I libri. I libri non ti costringono, ti lasciano davanti a una porta, a scegliere quando aprirla, e come, e se varcarla camminando a testa in giù. I libri fanno un fruscìo, un crepitìo di pagine che sembra una carezza. Ingialliscono, prendono polvere che devi soffiare via, e nonostante questo sono sempre pronti: ti aspettano, e ti trascinano e si muovono anche mentre stanno chiusi, ne sono sicura.
Puoi tornare indietro e rileggere quel certo passaggio, puoi tenertene uno in tasca, puoi correre avanti perché non resisti e hai bisogno di sapere come andrà a finire, oppure puoi leggere piano, una pagina alla volta, per tenere quelle storie con te. Un libro ti può fare il silenzio intorno, ti fa sembrare comodo uno scoglio.
Mi piace fare orecchie alle pagine, segnarmi le cose, sottolineare con matite spuntate, scriverci i pensieri che mi vengono, le canzoni che ascoltavo in quel momento. Mi piace consumarli. Mi piace così tanto che il più delle volte, quando ho scelto, chiedo al commesso della libreria di incartarmelo in un pacchetto regalo.

Etichette: , , , ,

posted by sand @ 22:24:00   0 comments
Dai paralipomeni alle barbie
Sono stanca di tutto questo M&O, stanca dei miei paralipomeni, delle mie pippe mentali perché tanto poi finisce che sono io quella crudele anche quando ho dato tutto quello che ho, quello che sono, anche quando M (passato dalla fase-stalker alla fase cattiveria) trastulla le sue giornate a dirmi carinerie indescrivibili e poi casualmente invitando tutti i miei amici da lui proprio il 5 gennaio, anniversario del nostro primo incontro, per farmelo passare da sola.

Da piccola sì ero sadica.. e dico sadica perché includo il senso patologico del termine: avevo le mie barbie, un sacco di barbie, anche se in effetti preferivo giocare con animali macchinine e playmobil (i lego non li nomino neanche perché va da sè). Io però avevo una casa fatta su misura per loro, enorme, fatta a mano, bellissima! Tanto bella che un paio di anni fa volevo usarla come libreria in camera ma quando ho provato a cercarla ho scoperto che mio papà me l'aveva soffiata per nutrirci il caminetto... è una ferita non ancora rimarginata.

Ho giocato poco con loro nel significato più tradizionale del termine; più che altro le spogliavo, le ferivo e poi mettevo loro dei cerotti. Sia chiaro, non ho mai lasciato una barbie ad agonizzare... magari consumavo la scorta di cerotti piccoli di casa (da quegli anni in poi non sono più riuscita a trovarne. si nascondono), ma le curavo sempre. Forse ho sbagliato mestiere. Poi, peggio, le masticavo! Mani e piedi, gnam gnam gnam. Infatti in alcuni casi nemmeno la mia scienza di luminare ha potuto fare nulla per le loro estremità allungatesi di svariati centimetri, e ho dovuto amputare. Così ora ho delle barbie monche; in compenso, possono mettersi tutte le scarpette da ballo che desiderano.
La cosa più crudele, però, l'ho fatta senza rendermene conto. Ero a casa da sola con la nonna, così ho abbondato in civetteria e ho deciso di portare la mia barbie dal parrucchiere, che si trovava più o meno all'altezza del grande abat-jour del salotto. Lì infatti, dopo una spuntatina, le avrebbero asciugato i capelli contro la lampadina. L'ho lasciata al suo casco e me ne sono andata a fare merenda.. almeno fino al momento in cui ho visto un denso fumo nero salire dalla lampada-parrucchiera in spire minacciose e incombenti! Mi sono precipitata e ho potuto salvarle la vita, ma non i capelli. Diciamo che da allora si sono fusi in un rasta unico.
Ho inventato IL rasta. Che brava, che brava.

Etichette: , , , ,

posted by sand @ 12:13:00   2 comments
About Me

Name: sand
Home:
About Me:

Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


See my complete profile
Previous Post
Archives
Shoutbox

Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


Links
  • Ste
  • Salvietta
  • Salvietta2
  • Fra
  • Ale
  • Max
  • Concon
  • Bambolina
  • AmUr

Powered by

Free Blogger Templates

BLOGGER