Oceans...
my glass mask   
giovedì 31 luglio 2008
Wishlist
I wish I was a neutron bomb, for once I could go off
I wish I was a sacrifice, but somehow still lived on
I wish I was a sentimental ornament you hung on
the Christmas tree, I wish I was the star that went on top.
I wish I was the evidence, I wish I was the ground
for fifty million hands upraised and opened towards the sky.

I wish I was a sailor with someone who waited for me
I wish I was as fortunate, as fortunate as me.
I wish I was a messenger, and all the news was good
I wish I was the fool moon shining off your Camaro's hood.

I wish I was an alien at home behind the sun
I wish I was the souvenir you kept your house key on
I wish I was the pedal brake that you depended on
I wish I was the verb to trust, and never let you down..

I wish I was a radio song, the one that you turned up
I wish, I wish, I wish, I wish..
I guess it never stops..

PJ

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martedì 29 luglio 2008
Approcci credenti
In assenza di nuove puntate degli approcci schiaccianti, sto sviluppando una branchia nuova (sì, sì, proprio una branchia..). Mi è venuto in mente di poterla sfruttare perché leggendo post altrui mi sono ricordata del tizio della dianetics che voleva vendermi uno di quei manuali per trovare la felicità in terra ed usare tutto il nostro cervello come neanche in un romanzo di philip k. dick, e siccome quando mi vogliono intortare m'impunto e, autocitandomi, quando si tratta di carta e inchiostro mi fermo a chiacchierare anche col tipografo della pasta barilla, mi sono messa a fargli un po' di domande. Si vede che erano le domande sbagliate perché per fermarmi ha dovuto spiegare (a bassa voce) che lui il libro non l'aveva mica letto..

Comunque devo avere l'aria di una alla ricerca della propria dimensione spirituale. Mi sento una specie di boa segnaletica per apostoli, 4 approcci negli ultimi 4 giorni lavorativi. Un breve saggio delle loro illuminate capacità retoriche (e del mio buonumore pre-e.r.):

TdG: Ciao scusa posso condividere con te la mia fede?
N: Guardi.. alle otto del mattino forse è meglio se la lascia intera.

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Sullo sfondo

La pioggia. Manca poco alla pioggia.
Sto leggendo un libro che aveva bisogno della pioggia.

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lunedì 28 luglio 2008
Alberi di Natale


M:
è tornata la mia caposquadra, quella del video

N: eh, me la ricordo, la tua caposquadra..





M: brava persona. anche suo marito.
N: maddai, anche IL MARITO?? eheheheh..





M: sì, cioè, il compagno
N: IL COMPAGNO! eheheheh!





M: ah, mi hanno comunicato la data di ritorno!!
N: davvero?? e qual è?




M:
..non me la ricordo...

N: ...





Il Tomtom verrà con me a comprare l'albero di Natale, quando torna. Lo so che siamo in luglio, non importa. Mi piace pensarci, quell'albero mi rende felice.

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Tu sei romantica...
Radio: "Amore ritorna, le colline sono in fiore..
ed io, amore, sto morendo di dolore..."

N: Vedi, al giorno d'oggi invece di scriverci una canzone avrebbe preso un aereo.

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mercoledì 23 luglio 2008
Abitudini
Sono le dieci e non è neanche un po' buio. Finisce che uno ci fa l'abitudine, e resta fregato quando poi le giornate si accorciano di nuovo all'improvviso.

Insomma, a volte le abitudini ti capitano addosso, ci sono e tu quasi non te ne accorgi. L'operaio che ogni giorno pulisce le mura all'uscita di Borgo Vicenza, ed io che ci passo sotto veloce e abbasso la testa per prendere meno schizzi possibili, allora lui mi vede e mi chiede scusa ridendo.
Il rumore dei freni della mia bici.
Il signore che saluto tutti i giorni alle due meno cinque mentre sta sul cancello della casa di riposo, chino sul suo tabacco per la pipa; però ultimamente mi fa un cenno, come un guizzo degli occhi. Come se meritassi di venire riconosciuta.

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martedì 22 luglio 2008
Bicchieri con le fragole
I bicchieri, anche quelli con le fragole, si rompono.
A volte però capita che riescano a cadere l'uno sull'altro. E così, frantumandosi, coincidono.

Qualcuno dice che le coincidenze esistono. Per esempio, quando vedi la pioggia scendere in un giorno di sole. O quando prendi il treno sbagliato e incontri una persona che improvvisamente ti sembra di avere una mappa del tesoro disegnata sulla mano.
Oggi mi sono comprata un'edicard. Ero stanca e faceva caldo, e poi domani sarà passato un mese, così ho pensato di farmi un regalo. L'ho impacchettata, anche, perché io sono quel tipo di persona. Dopodiché l'ho guardata e ho pensato che avevo voglia di sentirlo, alla malora, avevo proprio voglia di sentirlo e non aveva senso aspettare domani solo per la data. Sono anche questo tipo di persona, che se vedo dei bicchieri con le fragole li compro anche se non mi servono, e se mi fai oggi il regalo di compleanno io lo scarto subito.
Allora mi son detta, aspetta le 18.30.
E ho aspettato.
Ho anche pensato bene a cosa volevo dirgli, che il tempo è poco e non si può sprecare, e tanto appena sentita la sua voce mi sarei dimenticata di tutta la ragionevole lista.

Alle 18.30 ho preso il telefono per chiamare, e nello stesso istante lui ha cominciato a squillare nella mia mano. Una chiamata dall'Etiopia.

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lunedì 21 luglio 2008
Materiale per scrivere
Come qualcuno ha notato sono tornata a sostituire la segretaria che è in ferie, accidenti a lei. Due settimane di gloria!
E di telefonate come questa..

N: Pediatria buongiorno.
S: Pronto mi scusi sono S.A., mi scusi eh, avrei bisogno del numero del cup
N: Certo! Ha già carta e penna?
S: Sì, sì
N: Allora glielo detto. Zero quattr--
S: No, mi scusi, aspetti un attimo sa, non ho il materiale per scrivere!
N: ...

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Chi lascia il capo vecchio per il nuovo..
Il compleanno del GC si avvicina, e sarà per questo ma il nuovo Boss non sembra poi molto diverso, a conti fatti.. a parte l'essere prestigioso e bla bla e un uomo pieno di charme, claro. Ma quanto a capacità organizzativa dei pensieri, ecco..

ore 9.15

B: N, bisogna chiudere gli ambulatori in agosto, fra trasferimenti e maternità se aggiungiamo le ferie non abbiamo abbastanza personale!
N: ok.

ore 10.06

A.L: CUP buongiorno
N: ciao, ti chiamo da pediatria, ho bisogno che tu mi chiuda gli ambulatori di agosto per favore..
A.L: mi serve una comunicazione scritta del primario, se la richiesta viene da lui.
N: ok.

ore 11.32

N: prof scusi, A.L. del cup dice che le serve una comunicazione scritta per la chiusura degli ambulatori in agosto.
B: quale chiusura degli ambulatori in agosto??
N: ...

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sabato 19 luglio 2008
Wake me up when september ends - 2
"Ciao. Ieri ho comprato una camicia, e lo so che non è una notizia perché tu ora pensi a ben altro e poi a quest'ora la mattina ti mando la rassegna stampa dall'italia. Però quando l'ho presa ho pensato che potrò metterla a settembre, perché ora fa troppo caldo, e settembre significa te. Sono contenta di averla comprata."

Non inviato alle ore 7.49
sdraiata ad ascoltare Have you ever seen the rain
(Creedence Clearwater Revival)

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venerdì 18 luglio 2008
Wake me up when september ends
E va bene, sono la figlia segreta di House.
Ne sanno qualcosa i signori che oggi se la sono spassata a guardarmi mentre rantolavo sulle scale della stazione di Camposampiero (10 minuti a gradino, e chi si era accorto che esistessero tante barriere architettoniche!), ovviamente senza la più lontana idea di provare ad aiutarmi. E ne sanno qualcosa i poveri cristi che hanno ricevuto un mio sms (ebbene sì, ho usato il cellulare) alle cinque del mattino mentre ero sveglia per il temporale e il dolore alla gamba.
Una era la Salvietta, perché con scatto mostruoso di cervello ho capito dopo 4 giorni perché mi avesse dedicato quella canzone alla radio... senza riuscire nell'impresa, peraltro, essendosi lei dimenticata di avvertirmi.
E l'ho capito talmente bene che quando sono uscita a fare spese sono stata così razionale che prima ho comprato un arbre magic al mango solo per poter dire come quelli della pubblicità "mango? why mango!", perché erano anni che lo sognavo. E poi una camicia.
Carina, sportiva, a maniche lunghe. Lo so che non posso portarla, lo so che avrei dovuto prendere la maglietta che mi stava tanto bene e costava molto meno ed era rossa ed era soprattutto estiva, però quando mi sono resa conto che stavo per comprarmi una cosa che avrei usato a settembre, beh... che posso farci, è stato irresistibile.

Altri due mesi.

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Approcci schiaccianti - 22
UdV: ciao, ti sei fatta male?
N: no, sono la figlia segreta di house.


(particolarmente sagace, dal momento che zoppicavo come se avessi una palla di ferro legata alla caviglia. dopo l'approccio 21 inizio a sospettare che quest'uomo sia campione mondiale di sillogismi)

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giovedì 17 luglio 2008
Però...

..Stanotte ho sognato Mr.Charming.


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Storie di ordinaria maleducazione
Oggi ho incontrato una psicolabile. Al posto dell'uomo del binario. Mi ha proprio aggredita e sono perfino riuscita a farmi dire dalla Vale, sempre discreta e sorridente, che sono stata troppo dolce e carina e lei le avrebbe risposto in modo molto poco educato anziché sorridere come facevo io e insomma se uno conosce appena la Vale si fa due conti sulla vastità della cortesia di questa donna.
La scena: in treno chiedo a una signora se il posto di fianco a lei è libero e la signora fa una smorfia togliendo la borsa, e il posto era bagnato dalla sua borsa allora io senza la smorfia ci metto una cartella sopra, prima di sedermici. Facciamo 2 parole, come stai, che fai oggi. Normale conversazione nel treno delle 8.30, a bassa voce peraltro (ci tengo a specificare), in un vagone che non faceva altro che cicalare (non a bassa voce).
Poi, l'armageddon. Si volta la mia Vicina di posto (quella della borsa).

V: SIGNORINA SCUSI MA QUI C'E' GENTE CHE VORREBBE RIPOSARE ANCHE SE LEI NON SA COS'E' IL RISPETTO
[momento di silenzio. io guardo allibita la vale, lei guarda me. l'altra signora seduta vicino a lei ci guarda a bocca aperta. tutti ci guardiamo]
V: HA CAPITO?!
N: ..
beh, guardi, mi scusi, anche se non mi pareva di aver fatto rumor--
V: ma qui c'è GENTE CHE LAVORA e la mattina SI ALZA PRESTO e non ha voglia di sentire QUELLO CHE LEI HA DA DIRE
N: [troppo allibita per reagire] va bene, mi dispiace. magari però se la prossima volta spiega prima tranquillamente che le dà fastidio sentir parlare, ci evitiamo tutta questa scen--
V: è perchè IO SOPPORTO!! a casa mia, mia madre MI HA INSEGNATO IL RISPETTO, e poi non è colpa mia se lei non lavora e FA LA BELLA VITA

N: veramente guardi io lavoro e studio.
V: ah, lavora e studia. PERO' NON SI ALZA ALLE 5 DEL MATTINO COME ME
N: in effetti no perché stamattina mi sono alzata alle 6 meno un quarto..
V: MIA MADRE MI HA INSEGNATO IL RISPETTO, probabilmente a lei no! IL TRENO NON E' FATTO PER PARLARE, se vuole farlo CAMBI VAGONE!!
N: d'accordo, riferirò a mia madre che non mi ha educata bene.
V: sì, SARA' MEGLIO!! no perché qui c'è gente CHE E' STANCA. forse lei non è stanca quanto me, anche se lavora NON CREDO CHE LAVORI QUANTO ME, PERCHE' HA PIU' VOGLIA DI CHIACCHIERARE
N: più che altro forse ho meno voglia di lamentarmi.


In effetti credo di averle concesso troppo. Anche sapendo com'è continuato il viaggio (io sono scesa pochi minuti e svariati improperi dopo -che qui ho tagliato se no insomma sembro proprio sprovveduta-, ma la vale no..). Ma uno che deve fare, smettere di ridere e litigare e rovinarsi la giornata ogni volta che incrocia un balordo.. sarebbe vita grama, la mia.
E' che mi sono dimenticata di dirle che il reparto vicino a me è neurologia.

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mercoledì 16 luglio 2008
Telepatia
Mi è capitato. Quando ero proprio in sintonia con una persona.
Mica le banalità tipo "ci siamo chiamati nello stesso momento" o "abbiamo detto la stessa cosa".
Per esempio. Quando stavo con lo Scrittore, povera macchinina nuova, mi ha accompagnata a casa un pomeriggio subito dopo pranzo e poi se n'è andato, e poco dopo io ero in camera mia a leggere quando è stato chiaro, nel mio cervello, che qualcosa non andava. Mi sono alzata di colpo dal divano e sono scesa per chiamarlo, ma lui non rispondeva.. allora ho preso il cellulare ed ho trovato un numero sconosciuto. E' stato così che ho conosciuto fabio, che mi ha spiegato con calma come lo Scrittore si fosse appena schiantato in un modo per cui ancora non ho ben capito come ne sia uscito vivo, miracoli a parte.
Era per dire: nel momento in cui è successo, io sapevo che era successo. Prima che mi dicessero che era successo qualcosa. Non era una sensazione, era un pensiero preciso stampato in testa che ricordo ancora in modo perfettamente nitido.

Non sempre funziona in modo inquietante.
Oggi ero un po' giù, nostalgicamente parlando. Volevo sentire il Tomtom, volevo vederlo, e poi sono scesa per cena e alle 9 già tornavo su, perchè lo sapevo che dovevo tornare su; anche se era improbabile che di tutti i giorni mi avesse scritto proprio nel momento in cui avrei voluto una sua mail; anche se era impossibile che mi scrivesse a quell'ora, per via dei fusi orari.
Io lo sapevo.

Era lì, quell'inconfondibile "msfb-ethiopia-emergency" c'era e mi stava aspettando, ed era arrivata alle 9.03. Nel momento in cui l'avevo pensata.


Canzone del giorno: Homburg - Procul Harum

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Approcci schiaccianti - 21

UdV:
ciao scusa hai da accendere?

N: no.
UdV: però ti vedo sempre passare di qui.
N: però non ho da accendere.

Uomo del binario, per favore torna perché non esistono sostituti alla tua altezza... il mio è un appello! Aiuta questo blog a sopravvivere.
Non può farlo solo coi racconti dei medici completamente folli con cui lavoro all'e.r. (oggi uno cercava di convincermi a inserire in un progetto il frustino come "metodo didattico"; ed era quello che credevo serio, posato e british. gli uomini british mi fregano sempre); e neanche dei lavori al pc per il boss (stavolta sì, al pc.. ma siccome la funzione "grafici" di powerpoint mi dava dei problemi ho deciso di farglieli con un programma di grafica e poi inserirli come immagini.. e qual era l'unico che avevo nel pc? chiaro, PAINT. ho fatto dei grafici con PAINT. e così bene che non finiva più di ringraziarmi. il mio ingegno non ha limiti).
Se qualcuno avesse visto l'uomo del binario, per favore, gli dica da parte mia: "Torna a casa!!!"
Il treno non è più lo stesso senza i tuoi approcci.



P.S.
Oggi mi sono fatta gli orologi a fusi orari da desktop.. Addis Abeba, Londra e Los Angeles. E' carino, per chi ha amici in giro per il mondo. E' gratis. E' qui.

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Sembrare una farfalla

Oggi mi hanno detto che sembravo una farfalla.

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martedì 15 luglio 2008
Voci
Potenza delle voci..
Cena e.r: N, mcbesame, lalaura, luisa, viceboss e altri, fra cui NON il boss.

X: mio cugino lavora in regione.
N: dai? anche un mio lontano parente
X: magari sono nello stesso ufficio, in che zona è?
N: a roma
X: wow

Due settimane più tardi...

Boss: N! Ho sentito che tuo fratello maggiore è ministro dell'economia!
N: ...


(chiaramente non si trattava di un mio lontano parente e neanche di un lavoro in regione;
per motivi di privacy ho modificato le identità non ospedaliere e la situazione cui si riferiscono, mantenendo però le stesse proporzioni in una condizione simile)

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lunedì 14 luglio 2008
Bilance traditrici
Ho perso un altro chilo. Porcamiseria.
Altro che il pancione che mi vorrebbe vedere Coach.. mi sa che fa prima a farselo venire lui. Però niente da fare, a me i momenti prima della bufera, con il vento che si alza e i bambini che strillano e i palloni che scappano e le nuvole che corrono verso di te fanno venire un'eccitazione infantile.
Penso si veda. Dovevo avere un sorriso stampato sulla faccia, oggi, perché mentre tornavo a casa mi hanno salutata tre persone che non conoscevo.

N: Non posso uscire con te.
UdV: Perchè?
N: Non ho niente da mettermi!
UdV: E quella stanza piena di vestiti cos'è?
N: E' che la dieta non funziona..
UdV: Dieta? Quale dieta? Stavi facendo una dieta?
N: ...

(i bei tempi andati. quelli che quando un ragazzo con cui esco li vede in foto si mette a piangere)

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Approcci schiaccianti - 20
La Saga del Binario riprende dopo una certa pausa. E' che ultimamente quel principe azzurro lì scarseggia.. ora, al suo posto, c'è la lesbomoldava. Cose che capitano.

UdV: carina oggi, hai un appuntamento?
N: ...
UdV: oh, dimenticavo: in giro per il mondo! oh oh oh oh oh!!!
N: ti hanno mai detto che il tuo aspetto è fraintendibile? sembra umano.

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domenica 13 luglio 2008
Cassetti vuoti
Meno 10.. e mi sento bene. Sarà stata la tua voce. Sarà che io, le cose, le guardo; e spesso m'innamoro.
Ci sono tante cose che amo. La carta. Mordere. Le rughe. Gli highlanders. Le dita sporche d'inchiostro. Camminare scalza. Le bolle di sapone. L'acqua. Le scatole. Le altalene. I finestrini che non si chiudono. I castori. Mio fratello. Il mojito. Gli errori. Fare l'amore. I cassetti.

In questi giorni ho un cassetto vuoto. Anche se provo a riempirlo, anche se ho facce, libri, neon che mi fanno più pallida, grandine e capelli più corti.
Dovresti aiutarmi. Una scusa come un'altra per raggiungerti, e aspettare insieme a te la sera; messi così, come viene, direbbe quel beone di Vinicio con la sua voce da storie luride di bettole scassate.
Ti confiderò un segreto: quando te ne sei andato la prima volta, credevo di poter star bene anche senza di te.

Non mi toglievi ancora dalle mani il cesto della spesa quando si faceva troppo pesante.


So che ci saranno momenti in cui troverò insopportabili i tuoi silenzi, e tu maledirai le mie inquietudini. Non importa. Mi manchi. Mi mancheresti anche se non ti avessi incontrato.

Perciò vedi, dovresti tornare.
Qui va tutto bene, non voglio interrompere quello che fai perché lo so che è importante, però torna appena puoi. Passami a prendere, come l'altra volta. Salutami e usciamo e raccontami come stai, cos'hai mangiato, se hai ancora freddo la notte. Se ti sentivi stanco, se qualche volta ti fermavi a ricordare.

Piccole, stupide cose.

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sabato 12 luglio 2008
Ad essere precisi..

..questo era il loro stato già nelle 2 ore successive, vista la grandinata..
La macchina della Salvietta (bombardata da chicchi grossi quanto limoni, e dalle nostre urla per il terrore che si sfondasse) ne sa qualcosa. E anche quel povero passerotto.

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Diamoci un taglio

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venerdì 11 luglio 2008
How to create a powerpoint presentation in 19+1 simple steps
Come creare una presentazione powerpoint in 19+1 semplici passi:

1. entrare nell'ufficio del boss di soppiatto
2. chiedersi perché di soppiatto, dal momento che te l'aveva chiesto lui
3. guardarsi intorno con aria ansiosa per capire quale dei suoi 1000 pc devi usare
4. ricordarsi che gli esseri umani hanno la logica e scegliere quello sulla sua scrivania
5. scoprire che è un mac
6. sceglierne un altro
7. scoprire che ci vuole la password, e tornare sul mac
8. perdere 49" per capire come accenderlo; sobbalzare quando succede
9. fissare con aria inebetita il desktop per capire dove mettere le mani
10. "oddio oddio non si apre"
11. "oddio oddio cos'ho aperto?"
12. "oddio oddio come si chiude??"
13. "come si preme qui?"
14. "non si selezionaaaa"
15. "dove cacchio è lo shift!"
16. "ma il menu a tendina, come lo trovo adess..?"
17. "opporc, ctrl+v non funziona!"
18. "forse il canc..?"
19. dopodiché assumere l'aria più professionale che si possiede raggiungendo il boss per comunicargli l'esito nella modalità seguente:

N: prof, la presentazione è pronta.
B: va bene grazie, ora vado al pc
N: veramente è nel macintosh
B: nel mac? ma lo sai usare?
N: (quasi offesa) beh, certo!!

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mercoledì 9 luglio 2008
Romanticismo - 2

Udv: farei l'amore con te
N: in che senso?

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N. e il romanticismo

UdV:
Ti amo

N: Grazie.

_______


UdV: Ti amo
N: eheheheh..

_______


UdV: Ti amo
N: Oddio!

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posted by sand @ 22:50:00   0 comments
BancoNoti e giovin dottori

Oggi LaLaura mi ha pagato il mese di giugno. Le banconote si chiamano, nell'ordine: gianni, ottavio, pino, rino, gaspare, carletto, mimmo, walter, cesco, camillo. Quindi più che altro sono dei banconoti. In ogni caso se doveste trovarne una, prendetevene cura come se fosse vostra.
E' anche stata una bella giornatina all'e.r., un sacco di novità e poi McBesamemucho (non lo nominavo da un po', d'altra parte era in ferie e per farmi perdonare ecco una foto scattata a tradimento!) che si sbracciava a partire da 2km di distanza per salutarmi, con tutti i pazienti che lo guardavano storto.. ogni tanto ha di queste uscite da giovin ragazzo, come certi modi di sedersi, e ti dimentichi tutto il bla bla che gli allunga il curriculum.
Poi passo il pomeriggio a cercare scarpe che non trovo (ultimamente i miei giri di shopping sono proprio vincenti), torno a casa e trovo CINQUE sue mail nella posta, ognuna per un argomento diverso. Accantoniamo l'ipotesi che sia riuscito a fare così tante cose nella sua vita perché è sistematico.

Per concludere il poker di notizie fondamentali per l'umanità (sembra un tris, lo so: tutta apparenza) stasera è passata di qui la cuggina, quella con due g perché sta con GG (geniale giornalista, per chi non ricordasse), e mentre esprimeva pareri non richiesti ho scoperto che la suoneria del suo telefono è la di lui soave voce che sciorina con tono sensuale la frase: "Moana, voglio fare l'amore con te".
Neanche il Gas era mai arrivato a tanto.

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martedì 8 luglio 2008
Luporsi
Dialogo con la Salvietta a proposito del Tomtom, riuscito a chiamare dopo 15 gg di forzato silenzio..

N: maledetto uomo british!
ha finito i soldi durante la telefonata perché lì parlano arabo e non ci capisce nulla e non sapeva quanto avesse fatto di ricarica
:D
S: arabo?
N: beh, "arabo"..
S: ahn.
lingua ufficiale: amarico e tigrino
argh
N: XD
ah
una cosa comica:
tempo fa ho visto un video su una zona vicino a quella in cui stava lui, e c'era questa giovane capo squadra che era un medico e descriveva la situazione..
e io in momento-paranoia pensavo "cosa vuoi che se ne faccia di me, dopo aver conosciuto persone così interessanti e brave che si danno da fare e cambiano le cose!"
e poi: "per fortuna lui non è lì"
non che dalle altre parti non ce ne siano, ma insomma, sarà che questa l'avevo vista in faccia.
S: e poi?
N: poi mi ha chiamata..

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Finire ad Oz
Oggi sono uscita e c'era un vento terrificante, da spalancare gli occhi e sorridere con tutta la forza che hai per provare ad inghiottirlo; la gente si riparava, chiudeva bene giacche inesistenti aggrappandosi ai pali della luce, ai muretti, come se fosse la fine del mondo. E in effetti un po' lo sembrava, con quel cielo per metà sole d'agosto e metà nero come un flagello divino.
- La tromba d'aria! - ha gridato una signora anziana tutta scompigliata dal vento.
- Tromba d'aria! Tromba d'aria! - ha preso a ripetere una bambina, spaventata ed eccitata com'era, senza capire quale delle due sensazioni prevalesse. Aspettava, credo, qualcosa di grandioso, piena di curiosità e buonumore da vento forte: e chissà cosa immaginava lì, mani in tasca e viso rivolto verso l'alto per sentire tutto sulla pelle!
La vedevi studiare le piante muoversi, ondeggiare, le foglie correre via. Guardava una bici sbandare e un pallone di plastica perdersi, e la coppia di cagnolini che abbaiava all'orizzonte sempre più nero negli occhi. Assorbiva tutto, provando a camminare dritta senza riuscirci. Stare lì, in quel punto, in quel preciso momento, era come cogliere un'occasione.
Forse, pensava, tutte le notizie al tg degli ultimi giorni (quella ragazza in Spagna, poverina: perché lei sapeva fin troppo bene che cosa..) le avevano ricordato di essere viva.
- Viva! - pensava.
Viva, - con i polmoni e con le unghie e coi ricordi e con le scale, e con una matita consumata.. Viva! Con i pastelli e con la punta delle dita. Coi sassi bianchi e le foglie da schiacciare di nascosto, e qualcosa che somiglia all'amore. Viva, con i suoi conigli bianchi e i suoi stregatti, e l'uragano che provava ad arrivare per scaraventarla fino ad Oz.


..E va bene, mi avete scoperta.

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domenica 6 luglio 2008
Scarabocchi - 2


Come sopravvivere ai saldi. Metodo brevettato.

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Scarabocchi
Quiz: indovina il soggetto..

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sabato 5 luglio 2008
AAAAAAAAAAARGH!!!

..L'acetone che cade su un taglio da foglio di carta in un punto in cui il dito si piega..

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Scherzare col fuoco e giocare col vino
C'è che di certe serate hai proprio bisogno.
Vecchi amici, ma come stai, sei dimagrito, siamo invecchiati, saremo mica maturati?
E non importa se non trovi posto, va bene un altro, va bene anche per terra, per fare i giullari e ridere e bere e soffrire il caldo; e "ti ricordi quella volta.."

Mi ricordo.

Che siamo belli, di occasioni perse, di radici, e spiccioli da mettere insieme per pagare il quinto giro; siamo belli di segreti svelati di colpo e eroi che inciampano, e la stessa gente che si ferma a salutare. Seduti un po' di contrabbando, sempre pronti a scattare verso qualcosa, qualcuno, e scherzare col fuoco e giocare col vino.
Belli di dubbi, di volgarità presunte, di allegria, come quando si restava alzati per niente, tutta la notte, fino a mattina, solo per esserci arrivati.

Ci sono giornate ormai sfumate nei ricordi, quando bastava un gesto, una parola. Ma poi torna una sera, due frescate, hai una cicca?, e parlare di sesso tutti e tre, e non sto bene, ti ho visto peggio che vuoi che sia, che tutto passa e magari domani arriva anche il temporale.

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venerdì 4 luglio 2008
Stelle sotto ai piedi
Diciannove. Eravamo a 27 e senza che me ne accorgessi siamo già a 19..
Sarà per questo che stamattina mi sono svegliata e c'era qualcosa sotto ai miei piedi. Allora ho guardato e la nebbia (qualcuno l'ha vista?) rifletteva ancora come uno specchio le stelle della notte.
Io ci camminavo sopra. Sopra la nebbia, sopra quelle stelle. Ho pensato di poter arrivare dove volevo, e un po' ci sono stata: sono arrivata al 16 maggio appena trascorso, trascorso come non credevo. Voglio dire, era il 16 maggio, non poteva essere diverso.. cosa avrebbe potuto impedirglielo?
Me l'hai impedito tu.
Sei stato tu e non ci era mai riuscito nessuno. Ci avevano provato, e invece stavolta, senza che tu sapessi cosa stavi facendo, il 16 è diventato 17 e io non me ne sono accorta.
Allora sai, ora che non ho certezze, e non ho te, mi aggrappo a quel 16 maggio mentre aspetto, perché è strano pensare di aver tenuto lontana una persona tutto quel tempo, di aver tenuto lontano te; di non aver visto, per guardare, stimare qualcuno che si dà ai trucchetti da bar, agli scatti d'orgoglio mimetizzati da frequentazioni sociali. Mi fa sentire triste.
Allora mi ficco ben dentro a quel 16, a quei primi dieci secondi in cui tutti i miei dubbi, tutte le mie incertezze sono svanite solo per averti guardato negli occhi.
Solo per aver detto "ciao".


Canzone del giorno: If I could write - Sam Phillips

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giovedì 3 luglio 2008
Fratelli - 2
Telefonata fraterna +
Conclusione della telefonata con intervento materno..

>Drin<

N: Sì?
F: ciao,
N: ciao,
F: mi hai chiamato?
N: guarda che hai chiamato tu.
F: no, ma prima.
N: prima sì.
F: dimmi tutto
N: volevo dirti che mi avevi chiamata..

__________________________


N: ok, ciao nicky.
M: a chi hai detto ciao Richi?
N: io ho detto ciao Nicky..
M: figuriamoci, ero qua vicina!
N: beh, allora io ero ancora più vicina!
M: sì.. alla pazzia...

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posted by sand @ 23:44:00   0 comments
Fratelli..
F di Fratello...

F: Ciao! Ti ho chiamata perché so che ieri mi hai mandato un sms ma non ricordo che diceva. Che diceva?

N: Che dovevo dirti qualcosa ma non riuscivo a ricordare cosa.

______________________


N: le foto sarebbero da sistemare, sono buie e sgranate.
F: non sono sgranate!
N: beh, hanno la grana grossa.
F: per via dell'ISO alta?
N: sì.
F: allora non c'entra con "sgranate"
N: sì, ma c'è la grana!
F: sì, ma non si dice così.
N: va bene, allora saranno AGGRANATE, contento?
F: ...

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E di nuovo...
Peccato averli finiti.. questi esami di spagnolo iniziavano a piacermi!!!
(E poi questo era con Mr.Charming e il giovin Flo.. che ha dimostrato davvero di amarmi. Ahimè se si svegliano sempre tardi questi uomini!!!)


Foto:
Fra si fa registrare il voto dall'amato giovin Flo, mentre Charming si diletta sullo sfondo

Canzone del giorno: "Prof lo sa che ascolto Lluìs Llach?"



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posted by sand @ 22:43:00   0 comments
martedì 1 luglio 2008
Ombrelli rossi, polpacci e giornate da tenere in tasca
Con questo tempo, la mia schiena si è interrotta. Non è che faccia semplicemente male, proprio si rifiuta di essere schiena. Morirò mollusco.
Mollusco, e con il cervello spappolato dalle derivazioni filologiche.
E poi ho lasciato in treno il mio glorioso ombrellino rosso, e ripensandoci non è possibile che la ragazza di fronte a me non se ne fosse accorta.. si vede che le serviva. Per aiutarmi a non affogare il cielo ha anche lasciato uscire il sole, così ci ho pensato io, chiudendo male la bottiglia d'acqua nella borsa che ha pensato bene di rinfrescare tutto il contenuto, materiale per l'esame di domani compreso. Son soddisfazioni.
Tuttavia lavoro qui, con pancioni che passano e bambini tenuti per mano, e date di nascita del 2007 e 2008.
E tuttavia, ora che l'estate li scopre, sopravvive la mia irrazionale passione per i polpacci da ciclista. Forse è per quella loro forma amichevole, da frutto esotico, e liscia liscia, quasi socievole. Forse è per il modo di appoggiare i piedi a terra. Forse è perché il loro fascino mi colpisce fin da piccola, quando per me mio zio era un fiQo perché lavorava con Moser, e magari veniva a trovarci al mare da casa sua in bici da corsa (150 km, suppergiù).
E poi l'ultima volta che li ho nominati, poco più di una settimana fa, è stato durante una gran bella giornata. Quindi se ora penso che mi piacciono i polpacci da ciclista penso ai polpacci da ciclista, penso alla mia infanzia, penso al mio zio preferito. E penso a quella giornata da tenere in tasca.

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Approcci schiaccianti - 19
Esistenzialismo al Binario 5...

N: dimmi, ma perché io?
UdV: vedi qualcun altro in questa stazione?
N: ...

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posted by sand @ 16:22:00   0 comments
Approcci schiaccianti - 18
Non pensavate mica che la Saga del Binario si fosse fermata? Anche se oggi lo spasimante non si è visto..


UdV: uhm..
N: che c'è?
UdV: ok!
N: ok?
UdV: proveremo anche l'amore a distanza!

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posted by sand @ 16:18:00   0 comments
Strade di Francia

Parigi, Parigi a me va bene per non tornare più

così dicevi perché i miei occhi pieni di stazioni e chiese
ritornassero blu
Le mani, le mani già lo sanno che non vivranno qui
e, mi spiegavi, per questo vedi amore non si fermano un momento
e tremano così.
Perché le cose non vanno mai come vuoi tu
anzi è più facile cambino ancora di più

Così io ti prendo per mano e ti porto con me
perché a darsi un appuntamento che speranza c'è..

Le strade, le strade dei francesi che non ho visto mai
eh, ma se i sogni non li avessi già completamente spesi
in quello che sai
perché le cose non vanno mai come vuoi tu
anzi è più facile cambino ancora di più

Così io ti prendo per mano e ti porto con me
perché a darsi un appuntamento che speranza c'è..

E se Parigi è così immensa e tu non hai paura come me
per queste strade di Francia io vengo con te

E allora adesso che ogni cosa ha un nuovo nome
e questo nome me lo insegni tu
com'è che vivo ancora tra una chiesa e una stazione
e i miei occhi, i miei occhi non ritornano blu...

D. Silvestri

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posted by sand @ 10:06:00   1 comments
Lettera, in qualche modo, da qualche parte
Non ricordo che ora fosse, non ricordo se faceva caldo, se stavo in piedi o seduta, in quell’angolo di ufficio. So di aver pensato “Oh no”, perché mi spiaceva per chi venivi a sostituire.
Cosa potevamo avere in comune, c’entrare l’uno con l’altra? Io venivo da certe canzoni gridate, abbaiate, stonate..ma in fondo bastava poterle cantare. Venivo da pacchetti da scartare cogli occhi e pensieri lunghi come il mare e prese in giro, e pomeriggi passati a parlare e bottiglie di vino che costavano poco. Venivo da altalene e abitudini bislacche, e fermarsi a guardare la pioggia incespicando a ogni finestra. Da terrazzi troppo grandi e banchi troppo stretti e sigari che sapevano troppo di vaniglia.
Venivo dalla mia musica e lettere con un numero infinito di fogli, e venivo da altri amori che, forse, non capivo.
Non lo so quando sia cominciato, con le tue polo e le tue spalle ed il tuo modo di guidare. Non lo so dove ho lasciato i miei piccoli dolori, le mie partite di calcetto e i litri di tè. La gioia, la rabbia, le domande fra i denti e le case sugli alberi. Penso stiano in un tubo di plastica portato di corsa, in una serata strana, un certo modo di accordare gli occhi al colore di una maglia.
Eppure io avevo i miei gatti che dormivano al sole e le cicale da ascoltare di notte, e quando ti ho incontrato, a dire il vero non ti ho visto. Guardavo da un’altra parte, e così non mi ero accorta che tu avevi visto me.
Quanto tempo è passato? Quanto ci ho messo?
Io, tirata su ad aquiloni, a bagni a mezzanotte e scatole di carta, pensavo di poterli fermare lì dov’ero, i miei pensieri provvisori.. come un vecchio carillon da far suonare sotto al letto. Non mi ero accorta che tu già capivi, senza farmelo sapere.
Perciò vedi, penso sia presto per dirti qualcosa di diverso dagli auguri che ora ti faccio. Io, le parole, non le uso subito. Tu meno di me, quindi capirai se non mi piace chi appende poesie compiaciute alle pareti. E poi chissà che stai facendo, mentre imbratto questa pagina bianca. Chissà cosa porti nelle braccia, cosa tieni negli occhi.

Non ricordo se ci fosse il sole, e quando tornerai sarà già freddo.
Ricordo i tuoi dolci da Pamplona, e non me li aspettavo.

È per questo. È perché, di tutti i viaggi, di noioso non ne hai avuto nemmeno uno. È perché ad un certo punto hai cominciato a cercarmi, e prima non lo facevi. È per quando i tuoi occhi sono diventati gentili. Per quando mi hai tenuto l’ombrello. Per avermi scaldato le mani quando avevo freddo. Per aver riso alle mie battute. È per l’imperturbabilità, e il coraggio. Per il modo che hai di portare l’orologio. Per avermi scattato quelle foto prima di partire. Per la tua cucina, e per quando ti ho visto spettinato.
È per quando hai cantato in macchina con i finestrini abbassati; la prima volta in cui mi hai sfiorato la mano. Il treno preso in un posto diverso. Per i tuoi polsi, i tuoi discorsi, i tuoi bicchieri. È per non avermi mai detto che sbagliavo. Per lo scoiattolo, per quella cena e quel tuo modo di stringere un biglietto.
Per avermi fatta ballare.
Per le tue scarpe quand’eri piccolo, e il tuo divano.
È per aver capito.

Buon compleanno.


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About Me

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Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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