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my glass mask   
giovedì 17 luglio 2008
Storie di ordinaria maleducazione
Oggi ho incontrato una psicolabile. Al posto dell'uomo del binario. Mi ha proprio aggredita e sono perfino riuscita a farmi dire dalla Vale, sempre discreta e sorridente, che sono stata troppo dolce e carina e lei le avrebbe risposto in modo molto poco educato anziché sorridere come facevo io e insomma se uno conosce appena la Vale si fa due conti sulla vastità della cortesia di questa donna.
La scena: in treno chiedo a una signora se il posto di fianco a lei è libero e la signora fa una smorfia togliendo la borsa, e il posto era bagnato dalla sua borsa allora io senza la smorfia ci metto una cartella sopra, prima di sedermici. Facciamo 2 parole, come stai, che fai oggi. Normale conversazione nel treno delle 8.30, a bassa voce peraltro (ci tengo a specificare), in un vagone che non faceva altro che cicalare (non a bassa voce).
Poi, l'armageddon. Si volta la mia Vicina di posto (quella della borsa).

V: SIGNORINA SCUSI MA QUI C'E' GENTE CHE VORREBBE RIPOSARE ANCHE SE LEI NON SA COS'E' IL RISPETTO
[momento di silenzio. io guardo allibita la vale, lei guarda me. l'altra signora seduta vicino a lei ci guarda a bocca aperta. tutti ci guardiamo]
V: HA CAPITO?!
N: ..
beh, guardi, mi scusi, anche se non mi pareva di aver fatto rumor--
V: ma qui c'è GENTE CHE LAVORA e la mattina SI ALZA PRESTO e non ha voglia di sentire QUELLO CHE LEI HA DA DIRE
N: [troppo allibita per reagire] va bene, mi dispiace. magari però se la prossima volta spiega prima tranquillamente che le dà fastidio sentir parlare, ci evitiamo tutta questa scen--
V: è perchè IO SOPPORTO!! a casa mia, mia madre MI HA INSEGNATO IL RISPETTO, e poi non è colpa mia se lei non lavora e FA LA BELLA VITA

N: veramente guardi io lavoro e studio.
V: ah, lavora e studia. PERO' NON SI ALZA ALLE 5 DEL MATTINO COME ME
N: in effetti no perché stamattina mi sono alzata alle 6 meno un quarto..
V: MIA MADRE MI HA INSEGNATO IL RISPETTO, probabilmente a lei no! IL TRENO NON E' FATTO PER PARLARE, se vuole farlo CAMBI VAGONE!!
N: d'accordo, riferirò a mia madre che non mi ha educata bene.
V: sì, SARA' MEGLIO!! no perché qui c'è gente CHE E' STANCA. forse lei non è stanca quanto me, anche se lavora NON CREDO CHE LAVORI QUANTO ME, PERCHE' HA PIU' VOGLIA DI CHIACCHIERARE
N: più che altro forse ho meno voglia di lamentarmi.


In effetti credo di averle concesso troppo. Anche sapendo com'è continuato il viaggio (io sono scesa pochi minuti e svariati improperi dopo -che qui ho tagliato se no insomma sembro proprio sprovveduta-, ma la vale no..). Ma uno che deve fare, smettere di ridere e litigare e rovinarsi la giornata ogni volta che incrocia un balordo.. sarebbe vita grama, la mia.
E' che mi sono dimenticata di dirle che il reparto vicino a me è neurologia.

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posted by sand @ 15:40:00  
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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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