Oceans...
my glass mask   
martedì 8 luglio 2008
Finire ad Oz
Oggi sono uscita e c'era un vento terrificante, da spalancare gli occhi e sorridere con tutta la forza che hai per provare ad inghiottirlo; la gente si riparava, chiudeva bene giacche inesistenti aggrappandosi ai pali della luce, ai muretti, come se fosse la fine del mondo. E in effetti un po' lo sembrava, con quel cielo per metà sole d'agosto e metà nero come un flagello divino.
- La tromba d'aria! - ha gridato una signora anziana tutta scompigliata dal vento.
- Tromba d'aria! Tromba d'aria! - ha preso a ripetere una bambina, spaventata ed eccitata com'era, senza capire quale delle due sensazioni prevalesse. Aspettava, credo, qualcosa di grandioso, piena di curiosità e buonumore da vento forte: e chissà cosa immaginava lì, mani in tasca e viso rivolto verso l'alto per sentire tutto sulla pelle!
La vedevi studiare le piante muoversi, ondeggiare, le foglie correre via. Guardava una bici sbandare e un pallone di plastica perdersi, e la coppia di cagnolini che abbaiava all'orizzonte sempre più nero negli occhi. Assorbiva tutto, provando a camminare dritta senza riuscirci. Stare lì, in quel punto, in quel preciso momento, era come cogliere un'occasione.
Forse, pensava, tutte le notizie al tg degli ultimi giorni (quella ragazza in Spagna, poverina: perché lei sapeva fin troppo bene che cosa..) le avevano ricordato di essere viva.
- Viva! - pensava.
Viva, - con i polmoni e con le unghie e coi ricordi e con le scale, e con una matita consumata.. Viva! Con i pastelli e con la punta delle dita. Coi sassi bianchi e le foglie da schiacciare di nascosto, e qualcosa che somiglia all'amore. Viva, con i suoi conigli bianchi e i suoi stregatti, e l'uragano che provava ad arrivare per scaraventarla fino ad Oz.


..E va bene, mi avete scoperta.

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posted by sand @ 16:51:00  
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Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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