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giovedì 24 settembre 2009
Letterina al mio amico Buddha sulla reincarnazione
Caro Buddha,
come stai? Non ti spaventare se ti scrivo, ma mi piacerebbe avere qualche informazione sulla mia esistenza futura, nel caso in cui ne meritassi una. Qualche garanzia, diciamo.
Non importa se sarò una persona o una rana o un orsacchiotto di pelouche, ma nella mia prossima vita potrei per esempio non avere più una famiglia da fumetto, non una che dà tranquillamente vita a degli episodi che potresti trovare in una striscia dello Shockdown per favore?
Potrei non avere degli amici che quando sono depressa vanno da quello che fa finta di niente a quella che mi vuole mandare da uno bravo? E potrei anche, se ti avanza tempo, eliminare quello che cerca di chiamarmi Vrì, diminutivo di Vrigurgito?
Come terzo punto è possibile non avere dei colleghi che mi salutano mentre vado via, poi ci ripensano e mi rincorrono per venire a dirmi che mi stanno bene quegli occhiali da sole, poi ritornano indietro e si schiantano contro la porta automatica (evidentemente meno automatica di quanto ci aspettassimo)?
Quando avrai risolto questo, potrei non trovare una palestra in cui l'élite dei fustacchioni mi prende in simpatia e così essendo io finita sotto la loro ala protettiva mi pedinano quando corro fuori, vengono a controllare che non cada quando corro sul tapis roulant, si precipitano in quattro ad evitarmi i pesi più grossi e in otto ad evitare che io parli con i nuovi arrivati? E neanche quelli che fra loro m'invitano a cene succulente, visto che già le mie cosce stanno lievitando con tutta questa nutella che fa le veci del Tomtom?
Potresti, per favore, non farmi più incontrare Tomtom che rispondano ai miei crepacuore con discorsi ragionevoli?
Vorrei infine, se mi è concesso, che nella prossima vita il mio ragazzo non avesse un satellitare che non satellita e, quando per vedere se mi arrivano messaggi me ne manda uno di prova, visto con quanta frequenza riusciamo a sentirci non me lo mandasse con scritto "PROVA".
Grazie Bud.
Sapevo di poter contare su di te, fratello!

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posted by sand @ 22:11:00  
2 Comments:
  • At 25 settembre 2009 alle ore 00:05, Anonymous Anonimo said…

    Potevi chiamarlo Buddy! E firmarti Vrì! Probabilmente ti avrebbe presa in Simpatia. O in Simca, non so che macchina abbia. Simpatia, decisamente.
    Non temere comunque, ci sono già altri suoi colleghi intenti nell'accontentarti già prima della tua prossima vita, almeno per uno di quei punti...


    PS: "Culaditi" non è una parola ragionevole per la verifica dei commenti. Non lo è per un post come questo, ma non lo sarebbe in nessun altro caso.

     
  • At 25 settembre 2009 alle ore 07:49, Blogger sand said…

    Sei tu che sei troppo riconoscibile o sono io che ti riconosco troppo?

     
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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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