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martedì 15 settembre 2009
Deuteronomio
E' successo in modo imbarazzante a dire il vero, perché mi stavo lavando i denti mentre dalla porta socchiusa del bagno arrivavano le voci del tg al piano di sotto.

(sul serio, uno pensa ad avere diritto a un po' di rispetto nella vita, che certe notizie ti riservino almeno la cortesia di trovarti pronto; non che ti squilli il telefono per cambiare la tua esistenza per sempre mentre stavi afferrando di nascosto una fetta unta di prosciutto con le dita)


Sentivo la giornalista dire "attore", "cancro", "anni 90" e poi qualcosa che finiva per "éisi", e ho pensato: questa la so.
Ora, io non sono quel tipo che soffre al funerale di Diana o si commuove con Fiorello per Mike Bongiorno. Non sbavo dietro agli attori, non penso che Brad Pitt sia affascinante. Ho avuto i miei indegni isterismi (come dimenticare i Take That e, per coerenza, subito dopo i Pearl Jam?) ma dopo più di dieci anni di astinenza ritengo di aver recuperato la mia dignità personale, anche perché a voler insistere ho già gratis un Tomtom che viene da Krypton ed è stato morso da piccolo da un ragno radioattivo.
Non era neanche uno dei miei miti adolescenziali, Patrick Swayze.

Però io sono quel tipo che può scoppiare a piangere leggendo il Don Chisciotte, quando un contadino lo trova tutto quebrantado dopo la sua fallimentare, patetica prima uscita cavalleresca, e per riportarlo a casa aspetta che si faccia buio in modo che gli altri compaesani non se ne accorgano. Posso scoppiare a piangere perché un signore di una certa età arranca e inciampa di fianco a me.
Non è Patrick Swayze il problema: è l'averlo visto crollare giorno dopo giorno, provarci e crollare di nuovo sotto le fragilità invincibili, negare, crederci e perdere. E' quella inesorabile sconfitta pezzo per pezzo.. ne ho conosciuti altri morti come lui, certo me li ricorda;
in un certo senso tutti moriamo come lui, e mi ha ricordato anche questo.
Era solo del dentifricio che colava - e non avevo mai visto un dentifricio fare tanta schiuma: penso sappia che ci sono affezionata, l'ho comprato per andare in vacanza col Tomtom prima che ripartisse. Adesso lo uso solo io, di tanto in tanto. Ma è un dentifricio.
Ci vorrebbe un Deuteronomio che lo impedisca: 10 leggi che bandiscano da questi momenti il dentifricio e il prosciutto; dovremmo poterci correre incontro anche noi come Bodhi, dovremmo poter correre e amare e sporcarci fino alla fine, e all'ultimo fermarci in un posto come questo.

"Se vuoi il massimo, devi essere pronto a pagare il massimo. Deve essere bello morire facendo quello che ami."
Bodhi (Patrick Swayze) - Point Break

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posted by sand @ 11:20:00  
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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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