Più che intelligenti, io li definirei eleganti. Una a questo stato di cose non può più permettersi neanche di avere mal di pancia e restarsene a casa un venerdì sera a guardare americanate alla tv. Perchè non importa quanto innocente sia, che persona incolpevole e limpida e disarmata, non importa nemmeno se trabocca di senso etico tanto da impegnarsi a non toccare una goccia (amata, cremosa goccia) di nutella: ad un certo punto si renderà conto che quello che le sta passando sotto gli occhi in rete è molto, molto più terrificante di quel terrorista macellaio che vuole far fuori un ospedale pieno di pazienti politically correct alla tv. E sia chiaro, non sto mica parlando di quelle strisce di Pluto che sono gli editoriali del Times e del Paìs di quei giorni (che suvvia, so' ragaaazzi e noi si ha tanto un brav'uomo). E nemmeno, per ora, del nuovo capitolo-Fiammetta che inizia a somigliare in modo inquietante a una certa serie televisiva degli anni passati (tutte queste assonanze, nome compreso, vi sembrano davvero casuali?). I miei raccapriccianti episodi partono da una Marcuzzi-SallyAlbright che, trovandosi al ristorante con un'amica noiosa, per passare il tempo che fa? Decide, un po' come tutte noi ma con immensa credibilità artistica, di regalare un pompino a quel wurstel che dal piatto le faceva gli occhi dolci. (Prima considerazione: amore, siamo lontani anni luce da Sally) (Seconda considerazione: chissà come mai l'hanno relegata in seconda serata, con queste finezze e questi colpi di genio?) (Terza considerazione: mi secca ammettere che questo è stato il punto più aulico dell'intera esperienza serale). Per esempio, mi ero persa (e ho prontamente ritrovato) la genialata de La Stampa che, a proposito di qualcuno dei recenti innumerevoli sviluppi di Puttanopoli, ha titolato "Berlusconi già cerca Casini". Della serie: a noi l'ebreo cieco ci fa un baffo. Intanto Sorella Gelmini continua a fingere di portare gli occhiali e farsi prestare da Monna Carfagna bottoni da aggiungere alle camicie, nella speranza che nessuno si ricordi, quando parla di meritocrazia, che è un argomento che lei conosce davvero a fondo dato che al momento di sostenere l'esame di stato si trasferì un attimo a Reggio Calabria. (perché il sole sviluppa le capacità neuronali, cos'avete capito?) Ma il Cruscolino D'oro della serata va senz'altro all'ineffabile Noemi Letizia, colei che così deliziosamente "vorrebbe che non si dicess.. che non si direbbero più tutte quelle cose sbagliate"
Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per
piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle
pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare,
quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa,
l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane,
albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero,
i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole,
leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle
persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme,
perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui
il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti,
mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica,
la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche,
le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre
una ragione per ciò che fanno.
Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.
Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1,
la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz,
la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza,
l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia,
le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino,
il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino
è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone
che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei
meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono
ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile.
Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi
non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.