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martedì 13 maggio 2008
Festòn da Meno - 1 (treni)
L'altro ieri festòn da Meno. Arrivarci è stato il lato difficile.
Nella parte centrale del tragitto io e il Babu-personal dresser prendiamo il treno da Pd a Monselice con una simpaticosa controllora che ci caccia sgarbatamente dalla prima classe in cui eravamo finiti per sbaglio e a cui, visto il tono educatamente adorabile, spiego cortesemente che "Mi scusi, è che questa tutto sembrava fuorché la prima classe".
E poiché annuncia anche solennemente che c'è gente che paga per avere i servizi (nel caso specifico inesistenti) di prima classe e noi stavamo rubando loro il posto (ad essere precisi in un treno vuoto..), qui aggiungo che io pago ogni santo giorno le FFSS per i seguenti lussuosissimi servizi che non ottengo:


1.
treni più recenti del 1975

2.
treni in orario o semiorario (..poh..)

3. treni con sedili un po' più decenti di un bidet
4. treni più lunghi di una Smart, non dico sempre, ma nell'ora di punta

5. treni con finestre di vetro (vedi immagine allegata)

6. treni con il riscaldamento in inverno

7. treni con il condizionatore in estate

8. possibilmente, non treni con il condizionatore d'inverno ed il riscaldamento d'estate

9. treni con porte che si aprono

10. treni con porte che non si chiudano con me in mezzo

11. treni con porte che nooon si aprano mentre il treno è in corsa

12. treni in cui fare pipì senza prendere la toxoplasmosi

13. biglietterie aperte..?


A proposito di treni che uccidono, a quel punto propongo pure al Babu di farci la successiva fermata a piedi, ma lui fortunatamente dà ascolto alla sua pigrizia e non alla mia follia, giacché la mia geniale proposta di seguire i binari del treno per non perderci ci avrebbe condotti (salvo sorvolare la montagna) giusti giusti in una galleria troppo stretta e troppo buia per non venire brutalmente schiacciati.

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posted by sand @ 15:14:00  
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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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