Oggi, andando verso la stazione, mi sono presa la pioggia. E ho pensato che siamo talmente abituati a tutto ciò che è sterile che restiamo sempre chiusi dentro a qualcosa e nemmeno ce ne accorgiamo, e appena sgarri di poco inizia il fastidio perché è freddo, perché è caldo, perché è sporco, perché è bagnato. Passiamo dalle case alle macchine agli ascensori degli edifici, e mai che qualcuno si fermi a raccogliere una nuvola. A me piace andare a piedi. E mi piace fare le scale, si sa. Così stamattina ho capito che a stare tutti i giorni all'E.R. (dove, potenza del sonno, io e McBesame ci siamo mandati tre mail a testa prima di capire che ci trovavamo l'uno nell'ufficio di fronte all'altra) incontro talmente tante gente lì per motivi diversi dai miei che il minimo che posso fare è sorridergli, e cercare di essere gentile. Voglio dire, se scelgo di fare le scale per guardare, poi mica posso fingere di non vedere, no? E se vedo, come faccio a non prendermela a cuore? Per ogni singola persona che cerca l'ascensore, o che aspetta sconsolata sulle scale. Che poi sorridere che vuoi che faccia.. ti senti addosso questo magone, questa responsabilità e non c'è nulla che tu possa fare di concreto, e forse è vero che dovrei rimuginare meno, come dice il Tomtom (semper lù, McM) con la storia delle rotelle che ronzano. Però, ecco, ero in treno e c'era questa ragazza che somigliava a Felicity (quella del Felicity-mode), e poi si è accoccolata sul sedile di fronte a me con gli occhi chiusi e ad un certo punto, chissà perché, si è messa a sorridere.
Stamattina mi sono svegliata con la voce di Bossi. Questo, credo, sommato al fatto che era mattina, deve avermi resa affascinante quanto un pesce squalo dopo sei giorni fuori dal frigo. Fortunatamente all'E.R. McBesamemucho non c'era. In più ilBabushka ha cercato di incolparmi per l'eventuale multa di ieri, Fra mi faceva il solletico durante le lezioni di Mr.Charming e McMdopo la mia strigliata mi ha chiamata per assicurarmi che è vivo, anche se dimagrito (e già era grosso prima, no..), e raccontarmi che lì in Congo contro i ragni di 16 cm usano i gatti.. la mia utile Ombretta, infatti, è fuggita più o meno a metà della prima sillaba. Fortuna che il coinqui è il mio coinqui. Non sopravviverei senza il suo lucernario pieno di stelle tutte per me. E' un bel cantuccio, quel lucernario. Anche il coinqui è un bel cantuccio. Scrivo queste cose ma cogito.. a proposito del post di ierila Salvietta ha commentato che non riesco ad avere un inizio di rapporto serio nemmeno con i vigili. E che la sua prima impressione di me, raccontata in questo post, è un po' il mio riassunto.
Così sto cogitando (e ridendo) sul suo, di post. Ma è una fatica, a volte, quando il tuo Felicity mode è sempre questa specie di pesce rosso che si dibatte per terra senza trovare l'acqua, e tutti ti guardano domandandosi perchè ti ostini ad usare le pinne, come se averle fosse una scelta tua, e non impari semplicemente a camminare. E non importa cosa tu faccia, avrà sempre poco senso per gli altri, perchè non cammini. Bene, ora che sono diventata Nemo possiamo andare avanti. L'altro giorno camminavo sotto il diluvio per raggiungere sprinty Uvetta, parcheggiata poco distante; poi, però, ho scorto questa incredibile grondaia: già le grondaie mi stanno simpatiche a priori, ma lei era bella, grossa e sufficientemente arrugginita, di quelle che sono rimaste immobili al loro posto per anni ed un giorno bam!, decideranno di precipitare con uno schianto. Forse perchè ne hanno viste di tutti i colori. Forse perchè le grondaie sanno scegliere il tempo.. la strada deve renderle sagge. E mi sono sempre chiesta perchè non vedo le grondaie schiantarsi.. penso le sostituiscano in tempo, il che è molto triste. Questa aveva delle palle d'acqua fantastiche che scendevano ritmiche e fitte, richiamo irresistibile per chiunque abbia meno di sei anni! O me. Così ho controllato da una parte, poi dall'altra. Impercettibilmente, camminando con nonchalance, mi sono spostata verso il lato sinistro della strada.. e poi ci sono passata sotto, soddisfatta come un gatto dopo una sardina per il rumore croccante delle gocce grosse sull'ombrello. Sono arrivata all'Uvetta che avevo gli occhi di Amelie. Voglio dire, non posso neanche darle torto.
Il mio Esaurimetro sta segnando gradi di esaurimento improponibili, dopo che ho cominciato a dire a voce alta concetti che ero convinta di stare solo pensando, scassinare porte del bagno avendone le chiavi in mano, e salire nelle auto di perfetti sconosciuti. Così, forse è davvero il momento di postare quella benedetta Legenda, tanto per capire a che punto di disfacimento sia il mio McBrain. Partiamo dai concetti: - Felicity mode (o Felicity style): è quella modalità per cui scegli di fare le cose che contano davvero, per cui ti prendi a cuore ciò che fai, ci metti tutta te stessa, perché ci credi. Un "impegnarsi" con qualche sana punta di carpe diem. Un gioioso ed idealista prendere a testate la vita che si rifà al mio animo-Polly (da Pollyanna). I McChicos, per esempio, sono solo un aspetto del F.mode. Si oppone all'House mode, direttamente collegato, invece, al mio essere di quando in quando Nosella, una versione acida e grammaticale del mio tenero, tenero carattere. - Bolle di sapone: antenate sia del Felicity mode che dei McChicos, sono dei film, dei grovigli, delle fiabe che nascono e crescono nella mia testa a proposito di persone che generalmente non conosco ma che amo alla follia. Non sono però le pioniere assolute di questo concetto, in quanto preesistevano i Piedistalli (alcuni fra gli originari: Mio, il Rosso, il Silenzioso, Fratello-blu e Fratello-cappotto) - 25: indica una scelta importante e cruciale che ti spinge brutalmente ad avere a che fare con la realtà. 5250,al contrario, rappresenta la distanza dalla realtà. - Pensieri corti: ciò che proprio la mia testa non riesce a produrre. Si contrappongono ai grovigli come l'antimateria alla materia, perciò se ne avessi probabilmente il mio cervello imploderebbe. - Oceano: il mio antidoto ai grovigli. Non è un luogo, è uno stato d'animo. Bisogna essere vasti e diversi, ma fissi, come il mare. Però la conchiglietta atlantica di Fra aiuta. - Metàmaggio: momento decisivo. Non parte da dentro come il 25, viene dall'esterno e di solito ha valenza positiva, a meno che il McBrain non riesca a trasformarlo in qualcosa di radicalmente diverso. Si tratta della naturale evoluzione del mio portone, dal proverbio "per ogni porta chiusa, la vita ti apre un portone". - Esaurimetro: strumento che misura il grado del cervello del Mcbrain. Attualmente siamo a un buon 65% - Valutazione CL.unei: punteggio che applico all'E.R. in cui lavoro la mattina. Per saperne di più, vedere questo post. - Karma: fato scritto imprescindibilmente nella mia linea della vita, per cui mi capitano cose come: se c'è da dimenticare una pizza al ristorante, quella è la mia. Inciampare sul nulla. Fare molte più figure di merda rispetto alla media degli esseri umani di questo pianeta. Figure e Sventure: sottogruppi del karma. La differenza sta nel fatto che, mentre le prime si devono tutte alla mia bella persona, le seconde mi capitano perchè le attiro semplicemente esistendo. Entrare nella macchina sbagliata è una figura. Risultare simpatica a tutti i matti del mondo è una sventura, oltre a un bel modo di passare il tempo. - Avarie: sostanzialmente, i miei commenti seri sul mondo che mi circonda. Sono un'osservatrice di avarie. Molte hanno a che fare con la politica, e spesso vengono definite "puzza di Pilato". - Mogizzarsi: in certi momenti non puoi fare altro che mettere maglioni giganti e mangiare tanta nutella.. e fa bene! Non è paragonabile all'House mode, perchè puoi mogizzarti senza diventare necessariamente Nosella, che è fastidiosa quanto la pioggerellina che s'infila nelle ossa. - Le Piccole Cose: Ah, la mia vita! Troppo difficile definirle qui, ci tornerò sopra. Crescere con Pollyanna o Il pianeta degli alberi di Natale, per capire. - Gattolettori: sono gli spelacchiati e sparuti lettori di questo blog, che evidentemente non hanno proprio niente da fare ma a cui voglio tanto tanto bene, anche se commentano quasi sempre in privato! :p
Cos'è il Felicity mode, o Felicity style? E' quella modalità per cui scegli di fare le cose che contano davvero, e tutto quello che fai te lo prendi a cuore, ci metti tutta te stessa, perché ci credi. Come faceva Felicity, appunto. Non è un noioso "selezionare", è un "impegnarsi" con qualche sana punta di carpe diem. Un gioioso ed idealista prendere a testate la vita. E' quella parte di me che cerco di recuperare appieno. Anche quando McStalky manda sms carini e in confronto a Danny sembra Casper. Anche attraverso cose stupide. Passando una giornata come quella di oggi, in bilico perfetto tra lo studio (di quelli che hai voglia di spaccare il mondo e capire tutto e sapere tutto e concentrarti su quel corso come non hai mai fatto in vita tua) e le pure cavolate, le bolle di sapone. McLibri e McBubble. Di cui fanno ovviamente parte a pieno titolo i McChicos. Partiamo da un presupposto: i McNomi non hanno niente a che fare con una certa catena internazionale che produce hamburger e inquietanti pagliacci. I McNomi sono parte integrante di Novella e di ciò che le ruota attorno, bisogna guadagnarselo, un McNome. Non è uno dei tanti soprannomi che affollano il mio cervello, un McNome è qualcosa di più, una specie di promozione all'interno della mia vita, o meglio del McBrain (che è diverso). I McNomi però, pur ruotando strettamente attorno a me (e quindi non solo di passaggio), non entrano mai all'interno del cerchio che essi stessi formano. Voglio dire che difficilmente avrà un McNome qualcuno che mi è effettivamente amico. O nemico. Potrà succedere per motivazioni particolari, ma non sarà l'essenza del McNome. Salvietta è Salvietta, al massimo Torsolo, ha un soprannome ma non ha un Mc. Lo stesso Zeno è ormai troppo "Zeno" per essere Mc, anche se ne sarebbe decisamente degno. Ecco che oggi ho gioiosamente trovato un sacco di McCandidati, ed è questo che, stupidamente, mi porta più vicina al mio Felicity style. C'è il Colonnato, che meriterebbe decisamente un nome migliore data la sua avvenenza fisica, ma l'unica volta che l'ho visto era appoggiato ad una colonna del Maldura e così... C'è McBike, un forte candidato meno carino (meno carino anche del suo McFriend, che Ale preferiva) ma dallo sguardo intelligente e dal piglio che conquista, è uno di quelli che "se la prendono", nel senso positivo del termine, nel senso-Felicity. Tanto che dopo che l'avevamo perso di vista alla fine di una specie di comizio cui ha partecipato, Ale l'ha rivisto girare per una viuzza ed io gli sono corsa dietro per mezza Padova, e quando scrivo corsa intendo proprio che mi sono messa a correre... Però l'ho perso. Maledetta McBici! C'è McSinger, che è un uomo difficile da descrivere ma il modo in cui si è semplicemente messo a cantare (e a sorridere) in mezzo alla strada, da posato che era (l'aspetto più o meno di un simpatico contabile), mi ha regalato una voglia di sorridere che mi torna addosso ogni volta che ci penso. C'è McFasci, che si è meritato questo nome per l'assonanza con McNazi, dopo un discorso-su-sgabello (contrastato dal beloved McBike) culminato più o meno con un "Siccome sono razzista, non stuprerei mai una negra!!!" Perez non ha ancora un Mc, perché non ne abbiamo trovato uno adatto. Lui sarebbe già promosso. Lo apprezzo come prof da anni, ha una capacità ed una disponibilità verso gli studenti, pur non facendo mai l'amicone, che valgono da sole un piedistallo. E poi è Mr.Charming, con quel modo di scostare la giacca mettendosi la mano in tasca quando spiega, con quel fascino alla Banderas e la voce che a tratti diventa quella di Gianni Morandi... Quindi, sì. Sarò la sua concubina.
Canzone del giorno: It's a beautiful thing - Ocean Colour Scene
Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per
piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle
pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare,
quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa,
l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane,
albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero,
i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole,
leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle
persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme,
perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui
il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti,
mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica,
la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche,
le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre
una ragione per ciò che fanno.
Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.
Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1,
la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz,
la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza,
l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia,
le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino,
il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino
è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone
che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei
meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono
ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile.
Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi
non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.