E' iniziato tutto domenica sera al concerto dei Killing Floor, e probabilmente la presenza della plf avrebbe dovuto insospettirmi: tirata, truccata - l'universo non poteva restarne indenne. Eppure sembrava la solita esistenza: io che continuavo a far pipì per la combinazione ferale spritz+basse temperature, Andrea che nel bel mezzo del concerto (a proposito, sempre più bravi) tralasciando Jimmy Paige si mette tranquillamente a dialogare per comunicarmi, che so, Sai che c'è anche Freddie ora lo cerco così poi te lo mando. Forse avrei dovuto mettermi sul chi vive per via delle mancate mozzarelline, o peggio per quel mojito dallo strano strano sapore. La tragedia, infatti, non si è fatta attendere. La scena successiva con il Babu è qualcosa di cui Tarantino andrebbe particolarmente fiero, con quell'accostare al volo la macchina per i miei 5 secondi di débacle e ripartire al volo subito dopo senza fare una piega come neanche Harvey Keytel e Michael Madsen dopo le peggiori sniffate a Puerto Rico. Tuttavia, ancora non sospettavo a sufficienza, attribuendo lo spiacevole incidente all'alcol (seppur con consistenti riserve, dal momento che non avevo superato i 4 bicchieri e non stavo male per 4 bicchieri da... da mai, suppongo). L'universo ha cominciato a sbriciolarsi il mattino seguente. Nell'ordine: - ho vomitato l'anima per circa 3 giorni, comprendendo istantaneamente la storia delle casalinghe che votano Silvio perchè, sebbene mia madre non guardi la tv e non voti Silvio, solo 2 giorni trascorsi davanti allo schermo nelle fasce orarie 10-13 e 14-18 mi hanno convinta che le mie aspirazioni più grandiose sono i tatuaggi di Fabrizio Corona, le tagliatelle di nonna Pina e i rubinetti di Palazzo Grazioli. - la tastiera del Vaio ha iniziato a funzionare troppo, premendo tasti che io non premevo, poi non premendo tasti che io premevo, infine premendo tasti diversi da quelli che premevo io (addirittura commutandoli in combinazioni di tasti, motivo per cui il mio desktop si è trasformato in una specie di twinkle twinkle little star) - presa dal tristo pensiero che'l cor mi raggruma di dover spedire via il mio pc per farlo aggiustare e di sentire quindi ancora meno il Tomtom per le prossime settimane (come se già le cose andassero da favola...), ho cominciato a salvare dati negli hd esterni, dai quali provvedevo a recuperare spazio eliminando i file obsoleti e, presa da questo dio Swiffer dei dati inutili, ho finito per cancellare erroneamente tutte, tutte le mie foto dall'hd.
Per favore, un minuto di silenzio.
Ok, c'è di peggio. Gente che va al GF. Gente che va al GF a regalarci formidabili sentenze come "Meglio un giorno da leoni che CENTO DA MILLE", su cui baserò l'intera mia vita consapevole da oggi in poi. Un dj che scopre di essere il figlio biologico di Charles Manson. No, forse era peggio il GF.
1 - la mia capacità di gestire l'alcol è improvvisamente diventata inferiore a quella di un neonato prematuro con il fegato parzialmente formato 2 - il Tomtom in quella mail riparatoria assieme al bacio mi ha mandato anche gran parte dei suoi bacilli 3 - quella che sta rapidamente diventando la più acclamata è che l'arcangelo Gabriele sia venuto nottetempo a farmi visita ed io porti ora in grembo il nuovo salvatore 4 - oppure, come sostenevo in tempi non sospetti, in quel posto non sanno davvero fare il mojito.
Ieri ero al lavoro, anche se le mie condizioni di salute ancora degne di ricovero mi fanno assumere forma umana solo quando mi trovo in prossimità di un letto. Ad un certo punto è arrivata questa signora che aspettava la segretaria, ma siccome la segretaria era chissà dove, dopo un po' che aspettava sono andata a vedere se potevo aiutarla: anche se non ero tenuta; anche se si trattava di procedure esterne al mio campo; anche se avevo così tante cose da fare che avrei potuto piangere per vedere se riuscivo a intenerire il tempo; e anche se stavo così male che poi ho passato il pomeriggio a letto con sopra di me un grosso gatto che non avevo la forza di spostare. Ho perso due ore a cercare le cose che le servivano. Sono stata gentile. Sono stata paziente. L'ho aiutata in quello che potevo, le ho spiegato quello che non potevo, garbata, sorridente nonostante la sua espressione affabile quanto quella del bulldog di Charles Manson, se Charles Manson ne avesse uno. Così, quando dopo essermi fatta un mazzo tanto le ho cortesemente spiegato che "Mi dispiace signora, se preferisce può aspettare la segretaria, io questo numero non ce l'ho. Eventualmente può chiamare il centralino per farselo dare, sono lì apposta e il loro numero lo trova facilmente nell'elenco" e ancora prima che arrivassi alla fine della frase lei mi ha seccamente voltato le spalle andandosene senza degnarmi di una parola, non ho resistito. Sono uscita anch'io nel corridoio, e le ho gridato dietro "Prego!" Buona giornata anche a lei.
Perché non c'è niente da fare, da quando ho perso il mio Anello Amatissimo va tutto storto. Io, innanzitutto: sembro un gatto senza baffi, aveva più equilibrio di me l'airone di Baudelaire, simpatica labirintite! E poi canto le definizioni delle parole crociate con la melodia di Kiss me Licia e mi sveglio in piena notte ridendo sguaiatamente. Sospetto un abuso di farmaci, dato che quelli qui sopra mi fanno compagnia QUOTIDIE and more. Non riesco a sentire il Tomtom. Mai. Quando parlo, mi vengono frasi in latino. Vado un'oretta all'e.r. per far sapere che sono viva e mi mandano a casa con tre nuove ricette. Nel mondo poi Povia, già tristemente noto in questi giorni per la sua canzoncina sanremese di cattivo gusto, ora non ha manco più i bambini a fargli oh. Non quelli seguiti da MSF in Darfur, a cui aveva promesso i proventi della canzone stranamente scomparsi poi nelle sue tasche. (NdA:Maledetto chierichetto della CEI, se non installano al più presto la linea telefonica al Tomtom a causa dei tuoi soldi vengo a farti fare oh per tutta la vita!) Poi succede che a Roma viene brutalmente stuprata una ragazza da un romano, e a Guidonia viene brutalmente stuprata una ragazza da un rumeno. Al romano, povero caro, danno i domiciliari; al rumeno, povero pirla, fanno una lapidazione sommaria per strada. D'altra parte, in Italia non c'è il razzismo. Neanche se gli amici di quei geni che hanno dato fuoco all'indiano che dormiva in stazione rispondono alla precisa domanda "Ma vi rendete conto che hanno bruciato un ragazzo?" rispondono "Beh, ragazzo... Era un marocchino!" Succede anche che al fianco primo presidente nero degli Stati Uniti ci sia una donna ancora più nera, ancora più tosta, di famiglia povera dei sobborghi, laureata ad Harvard, avvocato, direttrice di un ospedale, e le domande più gettonate su di lei siano: a) è ingrassata o incinta? b) ma si veste bene?
Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per
piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle
pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare,
quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa,
l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane,
albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero,
i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole,
leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle
persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme,
perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui
il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti,
mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica,
la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche,
le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre
una ragione per ciò che fanno.
Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.
Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1,
la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz,
la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza,
l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia,
le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino,
il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino
è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone
che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei
meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono
ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile.
Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi
non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.