Oceans...
my glass mask   
venerdì 28 marzo 2008
Scoprire l'acqua calda quando il guaranà scarseggia
Probabilmente scopro l'acqua calda quando dico che a fare tante cose ci si stanca molto di più che a farne una sola, anche se per lo stesso periodo di tempo: voglio dire che lavorare otto, dieci ore in un ufficio non è come farlo in tre o quattro (o cinque) posti diversi. Perchè in un posto solo hai certi ritmi, a volte serrati e a volte di pausa o rallentamento. Invece se dedichi poco tempo ad ogni cosa, quel tempo deve essere tutto al massimo. Quindi tutta la tua giornata deve essere costantemente al massimo.
Però finché resisto non cambierei nulla.. se non ho tempo, se sembra impossibile farci stare tutto, alla fine lavoro meglio perchè devo sempre dare il massimo. Certo, inizierò ad usare cocaina. Però sono tanti stimoli continui, e questo ti rende per forza più brava. Poi se a lezione con Mr.Charming mi sento genia non è perchè lo sono, in realtà, ma perchè come compagni di corso Fra, Babushka ed io abbiamo quattro dagherrotipi di studenti!
A proposito di Charming.. McChicos a iosa oggi. Solo che meritano un post a sé, non uno in cui racconto della mia gamba-da-frizione. Sono riuscita ad avere la gamba-da-frizione in cento metri. Quella sensazione fastidiosa causata da interminabili code in tangenziale, ecco, io l'ho provata per una cacchio di coda in un punto da cui potevo vedere casa mia: mezz'ora per percorrere cento metri! E così sono rientrata che se camminavo il ginocchio cedeva all'improvviso, facendomi accasciare su me stessa come neanche il silvio senza doppiopetto, e se stavo seduta partiva un tremito convulso che finiva per calciare il tavolo, da martellettata per provare i riflessi.
Crisi di astinenza? Il guaranà scarseggia...

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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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