Dato che ieri è giunto Giorgio, è stata una sinfonia continua di "faccia sbattuta" al mio povero visino. Mia cugina, passata da me con il Geniale Giornalista, prima ancora di salutarmi mi ha squadrata commentando con disapprovazione: "Eh, che occhiaie!" Ora, so che questo è un problema da global warning quasi quanto un abbinamento scarpe-borsa errato, ma non volevo provocarle un terremoto emotivo, davvero. Altrimenti quella volta avrei potuto spiegarle quanto il racconto di G.G. sul podismo fosse di una noia mortale, nonché scopiazzato. Chiaramente sono una personcina educata, lo divulgo solo ai quattro gatti spelacchiati (miao!) che leggono il blog.
Dato che sono in vena di precisazioni.. Sono d'accordo, non potrei mai fondare un partito politico col coinqui, poco ma sicuro. M'immagino le scenate anche solo per guardare un tg! Vale, vale, bisogna perdonarlo. E' il mio coinqui, che fo senza di lui? Sono perfino sicura che si farà perdonare un paio di frasette! =p
Magro shopping, sabato. Mi sembravano tutte cineserie, nonostante il prezzo chiaramente turco, e mi è pure scappato da ridere quando al negozio la commessa stava convincendo una signora di fianco a me a spendere un patrimonio per comprare alla sfigofiglia (anche sfiglia, detta sfoglia quando ho fame) un cosino privo di forma. Non è che abbia qualcosa contro i cosini privi di forma, spesso sono anche carini quando a forza di rigirarli riesci a capire come sono fatti. Solo che a quel punto è tardi perché ti chiedi quante altre li abbiano violentemente maneggiati in questo modo prima di te, tipo la faccia perplessa di mio papà la volta in cui per sbaglio ha preso in mano un mio perizoma. Penso le abbia convinte assicurando con gravità che "Adesso vanno così, più un capo è stropicciato e più è raffinato". Sì, raffinato quanto una zolletta di zucchero! Uff, sono una snob? Per fortuna sono sufficientemente sbadata, perché altrimenti aprendo i miei armadi mi rendo conto che ho un sacco di cose minimaliste, uno stile più liscio e pulito possibile che con 20cm in più farebbe tanto Carlà (lei, sì.. quella del Brukozy). Oltre a questo mi viene in mente qualche momento tipo quando Fra e Babushka mi fissavano preoccupati per la mia totale dedizione alle Bozze (ricordavo a memoria intere frasi, numeri di pagina degli esempi ed altri gravi eccetera). O che incasinatissime e pallosissime lezioni di fonetica (historia de la lengua medieval, ad essere precisi) su cui anche ai più volenterosi parte lo sbadiglio senza rispetto per il mio giovin Florenzio, per me sono una specie di agognato pane quotidiano.. Brr, ma che persona sono?
Canzone del giorno: Con nombre de guerra - Heroes del silencio
Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per
piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle
pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare,
quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa,
l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane,
albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero,
i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole,
leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle
persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme,
perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui
il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti,
mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica,
la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche,
le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre
una ragione per ciò che fanno.
Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.
Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1,
la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz,
la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza,
l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia,
le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino,
il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino
è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone
che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei
meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono
ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile.
Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi
non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.