Oceans...
my glass mask   
giovedì 16 luglio 2009
Un Tomtom al n° 15
Ieri il Tomtom ha meravigliosamente visitato il n° 15.
Dico meravigliosamente perché innanzitutto mentre arrivava mi ha chiamata perché uscissi e io tutta solerte gli sono corsa incontro pensando che avesse bisogno di aiuto e lui invece mi ha salutata con un bacio e ha detto: no è che non ero sicuro di quale fosse la tua porta.
(un anno e mezzo, a mesi alterni, che mi accompagna a casa)
Poi le presentazioni che neanche una vignetta di Staino, con mia mamma che, accantonata l'idea di mettere i tacchi per stringergli la mano, si assicura di poterlo chiamare per nome (forse intendeva chiamarlo per cognome?) mentre mio papà specifica (non si sa mai, è così alto) di volergli dare del tu.
A seguire tegoline bruciate causa partite a calcetto, domande filosofiche sul senso di msf che io cercavo prontamente di intercettare e stornare sulle tegoline bruciate, mio papà che per par condicio lo chiama mauro (dopo 3 anni ha quasi imparato a chiamare la morosa di mio fratello Luisa e non Chiara, come la sua ex: è già tanto che non lo chiamasse francesco, diamogli tempo!), passeggiate per smaltire la costata.
Tutto molto sciolto, un po' come il gelato che nel tragitto cucina-tavolo da pranzo (notoriamente una parigi-dakar) arrivava solido come una cascata del Niagara.
Ma la migliore in assoluto è stata Ombretta che, quando siamo usciti perché chiaramente dovevo presentarlo anche a lei, prima ci ha fissati per 2 lunghi secondi senza battere ciglio e poi appena lui ha provato a muovere un dito per farle biri biri SGRAF!, gliene ha staccato mezzo con una zampata degna del discobolo.
Amo quella gatta!

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posted by sand @ 11:04:00  
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Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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