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my glass mask   
mercoledì 15 luglio 2009
Avere un supereroe

Eroiche lezioni di spagnolo. La bimba doveva descriversi nelle vesti di un supereroe, maschera armi obiettivi, ma le solite solide basi hanno reso questo compito una sanguinolenta guerra civile. Quattro le vittime finora identificate: Sintassi, Fantasia, Vocaboli, Logica. Se ne attendono altre.
Così mentre tornavo mi sono chiesta: e se l'avessi io un supereroe? Come sarebbe?

Di sicuro sarebbe forte.
Mai brutale, sarebbe solido, sarebbe come una sferzata di vento e per questo potrebbe permettersi anche la sensibilità, non avendo paura che lo renda più debole.

Che lingua parlerebbe il mio eroe? Lo capirei, mi capirebbe? Comunicheremmo a gesti, a giochi, con gli occhi, mi insegnerebbe a volare come Peter Pan? Mi porterebbe sulla cima dell'Empire State Building facendo battute sciocche come Peter Parker?
Cosa combatterebbe: le villanie, i soprusi, le incoerenze? La comodità? La mancanza di ideali?
Combatterebbe interi eserciti per salvare il mio buonumore? Attraverserebbe le galassie per farmi avere un libro?
Come sarebbe il mio eroe, porterebbe una maschera o si lascerebbe guardare?

Mi lascerebbe spesso sola per salvare il mondo, capirebbe cosa provo, mi giudicherebbe?
Se io avessi un eroe, starei in pensiero la notte?
Vorrei sentirlo spesso? Cercherei di non intralciarlo, e qualche volta non ci riuscirei? Avrei dei dubbi, dei momenti più difficili, degli egoismi? Soffrirei per le sue ferite, per quando non vuole togliere la maschera? Vedrebbe i miei pensieri, mi chiederei se un giorno penserà a me prima che ai suoi poteri?
Se io avessi un eroe, gli invidierei i superpoteri? Lui mi vedrebbe immobile?

Mi guarderà le spalle
, mi insegnerà a guardarmele da sola?

Avrà qualche volta gli occhi tristi? Avrà una storia normale? Si lascerà abbracciare quando fa freddo, non cercherà soluzioni super quando avrò solo bisogno di lui, canterà abbassando il finestrino? Vorrà sdraiarsi?

Tornerebbe per me?

Il mio eroe, sbaglierà?
Tenterei un giorno di averlo solo per me? Può darsi. Poi forse capirei, o sceglierei. Piangerei quando non lo capisco? Mi nasconderebbe ancora le parti più pericolose? Mi cercherebbe per rilassarsi, per ridere, per sfiorare qualcuno senza tenere la guardia alzata?
Il mio eroe avrebbe gli occhi limpidi. Poi be', non porterebbe la calzamaglia. Non mi posso commuovere guardandoti negli occhi se porti i mutandoni, strani occhiali, pettorine piene di simboli. Niente artigli, niente raggi laser: il mio eroe non si farebbe notare per il chiasso.
Sarebbe forte quando mi guarda, quando mi stringe un braccio. Un po' cow-boy, ma non nell'aspetto o nella camminata. Sarebbe gentile. Sarebbe giusto. Avrebbe delle regole, delle leggi non scritte a cui rimanere coerente.
Ogni tanto lascerebbe perdere la coerenza per sorridere delle mie frasi buffe, ogni tanto lascerebbe perdere la giustizia per intenerirsi mentre mi guarda. Ma poi mi ricorderebbe che prima di tutto vengono la coerenza e la giustizia, e tornerebbe ad andare.

Sarebbe attento, sempre assetato, pieno di coraggio. Mi porterebbe in cima da qualche parte per dirmi le cose, e una volta arrivati lì mi guarderebbe soltanto, senza lasciarmi capire.

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posted by sand @ 12:20:00  
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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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