Oceans...
my glass mask   
giovedì 23 luglio 2009
La corte dei miracoli
Questo mio angolo di mondo è una gabbia di matti. Ombretta che mi sveglia facendomi ripetuti e dolorosi agguati, perché mi salta addosso con slancio dall'alto della cyclette, poi mi assaggia e, avendomi evidentemente trovata di suo gusto, comincia a leccarsi i baffi mentre mi fissa con insistente appetito. Mia mamma che va a fare la spesa, le chiedo se mi prende un rasoio, una cosa usa e getta che tanto lo uso solo per le ascelle, e lei mi torna a casa con un'astronave azzurra e lilla con sapone incorporato, proteggi lama e ventosa per appenderlo in doccia: è così grande che sembra, non so, un epilatore, uno strumento di piacere, mi intimidisce, penso che lo userò come microfono. Il muratore della stazione che mi scrive il suo numero sul muro che sta restaurando. Il libro che in un quarto d'ora di cyclette mi cade quattro (quattro!) volte.
E poi, beh, Vaniglia.
Sono lì beatamente che corro fingendo di non averlo visto entrare, estremamente interessata alla spiegazione di braghy che corre con me su come malgioglio in realtà abbia scritto gelato al cioccolato di ritorno da un viaggio a cuba, e per questo quella canzone è una profusione di doppi sensi quindi a chi affidarla se non a quel zexy fusto di pupo??? E dopo aver canticchiato allegramente il ritornello in coro (possono essere fighi quanto vuoi ma quando giungono tra le mie grinfie li rovino tutti!), mentre ancora disquisiamo sulla semantica di cotanto testo, giunge alle nostre spalle il nostro eroe con un sornione sorriso d'intesa (con chi, poi, non si sa).
Ridacchia.
V: Posso sculacciarti?
N: Solo se vuoi morire.
V: Disturbo? Mi sembra di aver interrotto qualcosa di importante..
N: No, però mi stai parlando.
V: Eh sì, lo so.
B: No, no, parlavamo di sesso.
V: Ah bene, cos'è il sesso? L'atto sessuale...
B: Eh no! La definizione non può contenere la parola.
V: Allora è un innesto.
N: Sì vabbè, un innesto carnale..
B: Eh? Un innesto anale??
N: ...
B: Ti giuro che avevo capito...
V: Innesto carnale per la procreazione.
N: Beh, anche no!
B: Infatti no!
V: Ma tu lo fai per quello perché sei un maiale, io lo faccio solo per la procreazione. Infatti sono ancora vergine.
N: Salute!
V: Ehi tu!
N: Mi stai ancora parlando?
V: Sì. Hai letto ieri che mi sto innamorando?
N: No.

---

V: Visto che belli i miei piedi?
(l'uomo è in ciabatte e occhiali da sole...)
N: Alti standard!
V: Non è mica normale avere dei piedi così belli. Ma sono tutto così, eh!
N: Sì, ogni tanto me lo ricordi.
V: Anche Sergio mi diceva che non è giusto, è folle che io non facendo niente mi mantenga i muscoli così!
N: Sarà perché sei alto.
V: Ma cosa dici! Con tutto quello che bevo, sai che pancia hanno alcuni?
(tutto serio, mi fa morire quando diventa improvvisamente serio e convinto, fa quasi tenerezza se dimentichi che è psicolabile)
V: E poi ti dico, io sono fatto tutto bene. Anche lui.
N: A-ha, mi fa piacere.
V: E' proprio bello.
N: Un bijoux, ma non lo guardo lo stesso.
V: No ma senza malizia sai. E' fatto bene, tutto così e così, se lo vedi t'innamori.
N: Ah ma dai, come la provincia di Treviso!

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Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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