Oceans...
my glass mask   
lunedì 20 luglio 2009
We are the champions

Se la settimana si vede dal lunedì. Mi sono tagliata con la carta per un risveglio da Mulino Bianco, e già qui ero tentata di adottare il metodo-Darfur, dove le settimane iniziano di domenica e date le mie recenti domeniche se lo facessi anch’io potrei essere ragionevolmente certa di cominciare la settimana con gusto!
Ho perso 3 ore della mia fragile esistenza per disincastrare una penna che in realtà non era incastrata perché sì, si apriva premendo il tappo come metà delle penne di questa terra, ma poi inspiegabilmente andava chiusa con un meccanismo completamente diverso e che ho scoperto soltanto dopo aver iniziato a sbatterla contro il muro per un estremo tentativo di sbloccaggio.
Ma insomma, siamo sopravvissute entrambe.
Solo che poi, recandomi all’alba all’e.r. ho trovato la strada sbarrata senza indicazioni di sorta: deviazione indefinita, che per una capace di finire a Piazzola perché per una strada diversa è convinta di arrivare a Bassano non è proprio il massimo. Come minimo potevo ritrovarmi in immissione al Put di Treviso.
Ho cercato di evitare le stradine di campi, meglio una deviazione più ampia (smisuratamente più ampia) ma meno casuale, e così sono andata a loreggiola e loreggia, da lì mi sono diretta verso Csp per poi deviare secondo le mie intuizioni spaziali (solitamente basate su solidi argomenti quali: Un viale alberato! Dev’essere una strada dritta se è alberata, giro di qua!), fare un paio di sottopassi e rotonde estraendo a sorte le uscite da scegliere e infine scoprire di essere meravigliosamente giunta lì dove bramavo di giungere, e cioè dalla parte opposta del paese rispetto a quella in cui ero dovuta arrivare cambiando strada!
Sarà stata l’aria buona di ieri ad ossigenarmi il cervello, visto che siamo andati ad Asiago a rubare frescura e serenità. O forse la vicinanza costante del Tomtom nutre il mio senso dell’orientamento: anche sabato ha dato prova delle sue prestanti doti di navigatore (dopo aver sbagliato strada due volte per ascoltare me). Sabato in realtà ha espresso anche doti di campione di bowling (figurarsi! Preciso fino alla morte!) mentre io e la Vale ci divertivamo parecchio con commenti sotterranei ogni volta che tirava tipo “dunque, calcolando l’angolo di tiro e la percentuale di errore…” o “ma se l’attrito della palla, combinato alla forza del vento..”. Dato che stravinceva con una serie di strike che l’hanno portato al punteggio di 111 (…toh, mica preciso eh) si è sentito anche molto teacher, dispensando insistenti e profusi consigli a Fra, Francesco e Andrea che l’avranno amato moltissimo…e a me, che invece pur apprezzando la cosa (l’amore è cieco, affascinabile e affezionato) e pur disponendo di foto in posa da professionista navigata (con scarpine argentee), mi sono arenata su un vittorioso 43 che mi ha portata dritta dritta a farmi pagare da bere!
In teoria.

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posted by sand @ 12:40:00  
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Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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