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my glass mask   
domenica 21 giugno 2009
Ritorno al futuro
Curiosa, curiosissima esistenza. Sembra che tu abbia una bizzarra macchina del tempo per farci andare avanti e indietro e disorientarci a tuo piacimento ogni volta che ci ancoriamo a una convinzione, per farci sbandare nel tuo furbo jet-lag, con risultati a volte disastrosi, a volte comici.
E' giovedì sera: il Tomtom ed io scoviamo posticini in giro per il mondo mentre, a Cittadella, nasce la piccola Giulia e porca miseria se mi sembrano due giorni fa che accompagnavo la Salvietta a cercare il vestito per il matrimonio!
E' venerdì sera: il Tomtom (ok, monotematici questi ultimi post) mi porta alla Vespaiolona di Breganze (dove fra l'altro siamo rimasti bloccati in collina causa infelice maltempo) e lì, di tutte le persone esistenti sulla faccia della terra, chi potevo trovare se non... Zeno?!?
Quanto, quanto avrei voluto scoppiare a ridere come una fessa: ero lì, col mio eroico e marinaresco amore presente a guardare la più grande e giocosa bolla di sapone passata, l'imperatore dei Mc, la musa delle epopee universitarie, la rockstar del salottino!!! Una scena da saloon che mi ha messa a confronto in un attimo con tutto quel passato, comico, spensierato, ingombrante - nel senso che caspita se è una buona fetta della mia esistenza! Qualcuno capisce quanto mi sono dovuta trattenere per non ridere, lì in mezzo fra il Tomtom e Zeno??
Infine, è sabato sera: il Tomtom arriva very british, con passo felpato e camicia elegante, ufficialmente così figo perché aveva ficcato tutte le magliette nella valigia per il giorno dopo. Tu sei tutta compresa nel fatto che non lo vedrai per altre 2 settimane, suo compleanno compreso ovviamente (mica si potrà interrompere senza un buon motivo la tradizione di schivare tutti i compleanni e tutti i natali, no?), perciò non è quasi per nulla traumatico passare da tali pensieri su partenze, su grovigli e insicurezze conseguenti, a un'improvvisa e inaspettatissima cena piena di Tomtom's padri madri zii zie cugini cani e cuginetti che non hai mai visto in vita tua, loro sorpresi dal tuo arrivo almeno quanto te!
Grazie a questo atto molto tomtomesco ho potuto anche espandere la mia collezione di imbarazzanti primi incontri con le madri nel momento in cui lei mi è venuta incontro ad occhi sgranati, lui ha fatto in tempo a dirle "mamma questa è Novella" prima di abbandonarci al nostro destino e lei ha boccheggiato due secondi, evidentemente impreparata, prima di esordire in un "Be'..... Che sorpresa!!!" a cui ho risposto con uno sghembo sorriso e un abbozzato "Guardi...... Siamo in due!!"
Ora, sono poche le persone che possono dire di avere un Tomtom, e queste poche conoscono pure il mio, perciò possono anche comprendere cosa significhi passare da un Tomtom in normale modalità-tomtom a un Tomtom che ritorna e fa tutte queste cose strabilianti, tipo essere estremamente carino e affettuoso anche in pubblico e mandarti sms del buongiorno e farsi fotografare e passare dall'innervosirsi se i fratelli accennano di te in famiglia al portarti a tradimento (puro tradimento!) a una cena che riunisce i tre quarti dei suoi parenti ancora in vita, che da quel momento iniziano a chiamarti, con tuo grande sgomento, "la fidanzata di Mirko".
Ecco, e adesso è domenica: qualcuno mi aiuta ad arginare lo shock?

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posted by sand @ 15:23:00  
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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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