Oceans...
my glass mask   
mercoledì 17 giugno 2009
Bucce
Ci sono volte in cui, come sostiene la pulsatilla, provi questo inspiegabile sentimento di riconoscenza verso certe cose.
I bagigi, per esempio.
Non è che ci sia mai andata pazza, ma quando ero piccola il mio padrino aveva questa fornitura perenne di fronte al caminetto acceso e da allora li associo a situazioni da caminetto, chiacchiere e una certa intimità.

Allora quando li ritrovi per caso, magari stanca dopo una specie di petrosa arrampicata di 4 ore, di quello stanco buono, che ti fa sentire in pace perché eri con la persona con cui volevi essere e quando sbuffavi per la fatica lo facevi con lui, quando eri alta come il cielo guardavi giù con lui, quando scivolavi era lui ad afferrarti e se qualcosa ti faceva ridere era lui a farti da eco -
- beh, ecco, quando in un momento così i bagigi li ritrovi per caso, la sera, ti portano ancora quell'atmosfera da chiacchiere, caminetto acceso e una certa intimità, e il ritmo croccante delle bucce che si mescolano per terra.
Anche se sei in un locale poco intimo e a fuoco spento. Perché finisci magicamente per chiacchierare in confidenza e sparare cazzate e filosofeggiare di vita, d'amore e di scelte e mangiare dai piatti degli altri e ascoltare i loro racconti e avere idee e avere coraggio e sentirti a casa.
(perfino il tizio che ho visto due volte e per salutarmi mi chiama stellina, e incredibilmente io non lo percepisco come un cluster...)

Ok, il merito non sarà stato dei bagigi che comunque continuano a non essere il mio stuzzichino preferito, però c'erano, ancora una volta c'erano e adesso per loro provo molta affettuosa riconoscenza.

Etichette: , , , , ,

posted by sand @ 12:18:00  
0 Comments:
Posta un commento
<< Home
 
About Me

Name: sand
Home:
About Me:

Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


See my complete profile
Previous Post
Archives
Shoutbox

Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


Links
  • Ste
  • Salvietta
  • Salvietta2
  • Fra
  • Ale
  • Max
  • Concon
  • Bambolina
  • AmUr

Powered by

Free Blogger Templates

BLOGGER