C'era una volta N, che trovando un giorno una bella gonna in un armadio esclamò: "Ma toh, come mai non la usavo l'anno scorso che è così pratica?". Siccome era una ragazza giusta N riparò al torto e la indossò, e per i seguenti 15 minuti fu molto felice. Poi giunse il momento di salire in macchina, e siccome era una ragazza aperta improvvisamente capì perché le geishe non guidano. Ma N era una ragazza furba, quasi ninja, e imparò presto che sollevando le gonne ad una discreta ed elegante altezza ascellare poteva sentirsi meno impacciata nei movimenti: siccome era proprio una ragazza sveglia, imparò ancora più presto che la cosa poteva risultare estremamente gradita a tutta la squadra di operai della Valsugana di fianco a cui l'aveva destinata a fermarsi il simpatico semaforo. Ma N era una ragazza moderna e li salutò con un sorriso, ed era forse per questa sua naturale ritrosia che Vaniglia le disse che non voleva che in palestra lei, ragazza graziosa, parlasse ad altri che a lui. Se questo non bastasse a dimostrare che del di lei carattere aveva compreso perfettamente ogni cosa, siccome N era una ragazza laboriosa, le aveva anche chiesto che gli preparasse con le sue mani una gustosa cenetta. (...Eppure qualcosa, per sbaglio, doveva pur averlo inquadrato se con lei continuava imperterrito a fingere di non essere stato un tronista) Poi N, che era una ragazza affezionata, tornò alla sua amata casetta ove potè finalmente spogliarsi di tutti gli orpelli (poiché era una ragazza semplice) e rilassarsi, rilassarsi così tanto che quando volle inoltrare al Tomtom una mail di IfP con relativo -ironico- commento, visto che era una ragazza sincera il suo rilassato subconscio ninja pensò bene di inoltrare la mail su IfP a IfP. Ma N, che non si perde mai d'animo, neanche quando i coinqui impazziscono improvvisamente e offensivamente, si sente lo stesso una ragazza fortunata... ...Perché nessuno l'ha mai chiamata con quel soprannome che finalmente non è più la sola a considerare (specie per un adulto) "francamente imbarazzante".
E se ci ha provato, non è più vivo per raccontarlo.
Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per
piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle
pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare,
quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa,
l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane,
albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero,
i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole,
leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle
persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme,
perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui
il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti,
mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica,
la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche,
le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre
una ragione per ciò che fanno.
Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.
Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1,
la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz,
la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza,
l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia,
le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino,
il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino
è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone
che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei
meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono
ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile.
Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi
non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.