Oceans...
my glass mask   
lunedì 13 ottobre 2008
Il karma della pattuglia colpisce ancora!
Mi chiedo quale sia la spiegazione scientifica, perché una ci deve essere, per il fatto che tutte le pattuglie che mi fermano hanno quest'incredibile voglia di chiacchierare, indipendentemente dai miei impegni e dal mio grado di ritardo: e hanno arrestato il maresciallo Palermo, e dove abiti, e quello del libretto rotolante...
(senza contare il signore che ieri sera mangiava di fianco a me e al Tomtom e dopo i primi 5 minuti già ci aveva raccontato della sua casa di Milano e di quella a Montecarlo, della sua barca a Sanremo, le sue 4 mogli, le sue macchine, i suoi viaggi di lavoro a Shangai e Parigi e noi non potevamo capire quanto stressante fosse lavorare sempre in giro per il mondo e soprattutto, perché il Tomtom per il week-end non mi aveva portata a St.Moritz?)
Ma la pattuglia. Appena li ho visti mi è partito lo stream of consciousness nell'Uvetta, in sequenza:
"Acc, correvo troppo!"
"Acc, proprio stamattina che sono in ritardo!"
"Acc, ma durante la parte finale del Great gig??"
"Acc, il karma!"
"Acc... il libretto? Dov'è il libretto? Mi sono dimenticata anche stavolta dov'è il libretto?"
Poi alla mia voce interiore si è sovrapposta quella esteriore di un Baffuto Carabiniere.

BC:
Salve signorina, lei è un medico?
N: No..
BC: Come no!
N: No. Se proprio vuole lavoro in ospedale, ma non sono un medico..
BC: E questo simbolo qui?
N: Ah, è perché la macchina era di un mio amico.
BC: Che è un medico.
N: ..infermiere..
BC: Però le piacerebbe!
N: Prego?
BC: Essere un medico!
N: Certo.
BC: E allora studi no??
N: Veramente io starei già studiando..
BC: Ma non ha detto che lavora?
N: Sì, anche.
BC: Che brava!
N: Eh, grazie..
BC: In ospedale?
N: Ospedale ed elementari.
BC: Ma che brava! Hai sentito che brava?
NBC: Sì, brava, brava!
N: Eh, grazie grazie..
BC: E che fa?
N: Adesso?
BC: Sì, come mai è qui?
N: ...
BC: Intendo per strada. Va al primo lavoro?
N: Già.
BC: Ma dov'è in ospedale?
N: In Pediatria..
BC: Oh che brava!
N: Mh, grazie.
BC: E parla pure in italiano!!
N: Ma io sono italiana!
BC: Sì, però parla in italiano!
N: A-ha..
BC: E quel segno?
N: ?
BC: Si è fatta male a una guancia?
N: Ah, quest.. ehm. Coff coff. Eh sì.
BC: Non è mica stato il moroso vero? Guardi che non va bene!
N: Le assicuro, non mi picchia.
BC: Mi raccomando! Se no mi chiama?
N: Non si preoccupi.
BC: Ok, ok. Beh, non serve il libretto.
N: No?
BC: No. Una brava come lei, e noi qui a farle perdere tempo!
N: Allora posso andare?
BC: Certo.
N: Meno male!


Canzone del giorno: The great gig in the sky - Pink Floyd

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posted by sand @ 10:36:00  
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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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