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my glass mask   
domenica 12 ottobre 2008
Stream of consciousness di una serata piena di stupide domande irritanti
Ho un sacco di cose da scrivere oggi.
Un sacco, ma il file su cui le avevo segnate è corrotto e forse questo è un bene, perché sono stanca e ho una nausea da campionati mondiali e probabilmente sono in piena sindrome premestruale, inoltre ho appena fatto una dannosissima full immersion di McDreamy e non ho nutella e per gradire mando sms a chi non mi risponde, chi dovrebbe farsi sentire non si fa sentire e chi si fa sentire non dovrebbe farlo.

Ho un sacco di domande irritanti tipo "davvero mi va bene così?".
Davvero mi va bene non avere una possibilità? Non sono il tipo di persona che sta buona ad aspettare una risposta tutto il tempo, non lo sono mai stata. E non è neanche l'aspettare il problema, è solo che vorrei capire se c'è qualcosa in ballo da aspettare. Perciò.. davvero? Solo per il fatto di esserci dentro? Perché di solito non basta, non basta che ci sia dentro io. O Martin Luther King. O Vattelapesca.

Non basta, il numero uno.
E' sabato sera e sono a casa a cercare di recuperare un file grandiosamente farcito di tutte queste stupide domande irritanti, che suonano bene solo se sei in un telefilm o con davanti qualcuno che ti conosce davvero, davvero bene e nonostante questo continua ad essere tuo amico e solo per questo si è rassegnato a starti a sentire finché avrai finito, finché ne avrai bisogno. Senza mugugni, senza giudizi, senza consigli; magari con quel preciso modo di stringerti il braccio.
Sembra più difficile sopravvivere senza quando l'hai avuto. Quando gli hai dato una faccia, un nome, e adesso non servono perché non ci sono più.
Ma io ho la nausea e ho gli ormoni incazzati e depressi, perciò è un bene che io non riuscendo a recuperare quel file non possa riempire un post con tutte queste sciocchezze.

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posted by sand @ 00:11:00  
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Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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