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giovedì 24 aprile 2008
Morgan e la sartoria (approcci mancati)
In tutta questa desolazione, fortuna che ci sono gli Aram a rallegrarmi. Che gorgheggino un Galileo o un leone dormiente sono adorabili, nel senso proprio che li venero. Riescono a passare con una facilità spiazzante da un'Under Pressure a un Battiato. Inarrivabili.
Anche perchè quella trasmissione è sempre più una ciofeca.. tocca guardarla solo per loro. Beh, e per le puntate di "Morgan e la sartoria", versione chic di "Carla e la sua cucina". Nella scorsa puntata hanno eliminato l'ultimo giunto O'solemio, che fra l'altro aveva una voce da paura, se piace il genere. Ma io mi domando come mai i cantanti napoletani abbiano così tante "o" nella voce: gliele fabbricano apposta? E' una predisposizione genetica, una conformazione della bocca? Li educano da piccoli? Voglio dire, ne hanno molte più degli altri.. Non è normale!

Il Babushka oggi mi ha rimproverato un altro mancato approccio, perchè avevo la chance perfetta per conquistare due prof al prezzo di uno. Tsk.
La scena: volo da Mr.Charming per proporgli i 20 versi che ho scelto di commentare all'esame; lui mi ricorda
, con voce più che mai giannimorandi, di comunicarli anche al giovin Florencio ed io, dopo essermene quasi andata col Babu e il nostro nuovo amico (che prepara spritz e fa strane battute sul Babu e la Spagna..), mi rendo conto che trovare il giovin Florencio è stato proprio il mio (vano) sport delle ultime settimane. Dietrofront e torno dal Charming.

N: Mi scusi prof., sa dirmi dove posso trovare il professor D.B. in questi giorni?
Mr: Non saprei, devi provare di sopra.. yo posso dirti che lo vedo spesso, soprattutto el mercoledì està casi siempre. Péro, certo, io lo vedo anche per i fatti miei, al di fuori de la universidad, nel senso che magari usciamo a berci qualcosa, sai com'è, eh eh, entonces creo que.. voglio dire, il mercoledì c'è prrraticcamente siempre...
N: Ho capito, grazie.
Mr: Entonces, prrova a vedere, io, eh eh, in realtà lo vedo anche questa sera, perchè usciamo fra di noi..
[a questo punto, dopo l'esplosione di notoria laconicità, si blocca fissandomi in silenzio, aspettando qualcosa. io lo fisso. lui continua a fissarmi. è intimidatorio, mr.charming che non parla: è inconsueto.]
N (brain): Diglielo! Diglielo! Digli subito "Vengo anch'io!" Spalmati sulla scrivania e corri!
N: Ah, ehm..
N (brain): Diglieloooo!!!
N: Bello, eh.. io comunque devo solo comunicargli i venti versi.
Mr: ...
N: ...
Mr: Vale, no està problema.

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posted by sand @ 23:00:00  
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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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