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lunedì 21 aprile 2008
Solipsismi di cow boy sui binari
In fondo questo blog non esiste.
Il McBrain è un solipsismo, è la mia testa. Però così mi sembra di uccidere tutti quei piccoli dolci Mc che mi accompagnano le giornate, e proprio non posso! Oggi McBesamemucho ha anche chiamato la moglie e insomma non solo è bello, non solo è un pediatra CL.unei, ma è così tenero, così carino, così premuroso che se non si rivelerà un feroce serial killer diventerà una speranza per il mondo. Mi ha ricordato il mio angioletto 7 anni fa, quando l'ho sentito salutare
la sorellina al telefono: mi ero talmente entusiasmata che ho perfino avuto l'unico approccio coraggioso della mia esistenza! Ecco, magari non quello che uno si aspetterebbe, dal momento che l'ho guardato con gli occhi a forma di cuore e gli ho chiesto: "Senti, posso diventare tua sorella?"

Oggi pioveva talmente tanto che mi sembrava di essere Sal quando guida la vecchia auto che cade a pezzi con Mary-Lou e Dean, e per vederci deve tenere la testa fuori dal finestrino. Che poi quel libro (On the Road) è in qualche modo sopravvalutato e in qualche modo sottovalutato. La prima da tutti gli alternativuncoli che lo leggono perchè fa parte della divisa, assieme all'ascoltare certi gruppi e vestire certe magliette e fumare certa erba e fingere di conoscere il peyote e dire molto spesso "cazzo sono le 6 del mattino". La seconda è colpa della prima, perchè finisce per sembrare importante solo per via dell'"Anch'io mi ribello yeah". Invece quel libro contiene cose meravigliose anche se hai superato i quindici anni e la fase dei capelli sulla faccia. Quel libro parla di Burroughs (Old Bull Lee), tratteggiandolo con una frase che è una specie di aspirazione:
"Ci vorrebbe una notte intera per raccontare di Old Bull Lee; per adesso diciamo solo che faceva l'insegnante, e a buon diritto, si può dire, perché passava tutto il tempo a imparare."
Quel libro parla di Neal Cassidy (Dean), che magari non sarà nessuno ma che è morto nel 1968 camminando senza meta lungo dei binari fino a cadere senza vita. Solo i cow boy che cavalcavano all'infinito incontro al sole sono arrivati a tanto.

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posted by sand @ 20:19:00  
1 Comments:
  • At 22 aprile 2008 alle ore 19:21, Anonymous Anonimo said…

    Burroughs disse una volta riguardo se stesso e la sua tossicodipendenza.


    "Sapete quando capii di essere un tossicodipendente? quando riuscii a guardarmi la punta dei piedi per otto ore consecutive e non era un problema!"


    Quell'uomo certe volte ha un modo di spiegarsi che fa impressione!


    Non centrava nulla con il post ma a rileggere il suo nome questo mi è venuto in mente!

    Cmq sia concordo sull'analisi fatta di On the Road...

    A volte è un peccato!



    Lo Scrittore.

     
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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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