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my glass mask   
martedì 26 febbraio 2008
Neverending Nebbia
Risolta la questione governativa per cui effettivamente Patafix non è Idefix, e nemmeno un altro personaggio da Asterix il Gallico ma davvero solo una pasta, posso dedicarmi ad argomenti più superficiali.
Qualche notte fa ho guardato fuori dalla finestra, sarà stata l'una, l'una e mezza, e non si vedeva nulla ad un metro di distanza.. un metro, ma che dico un metro, ad un palmo! C'era proprio il muro di nulla, cercavo di vedere qualcosa ma il mio giardino non esisteva più, inghiottito in un'assenza che poteva venire direttamente dalla Storia Infinita. La parte affascinante era che proprio per questo, pur trovandosi sotto il mio naso, avrebbe potuto essere a centinaia di km in realtà. E allo stesso modo mi sono messa a pensare alle persone lontane da me, quelle a cui voglio bene, che paradossalmente avrebbero potuto essere lì sotto, proprio lì sotto. Quasi a distanza di sussurro.
McM, che è riuscito a chiamarmi ieri per cinque minuti, dice -pazzo- che ama guidare con la nebbia, con la neve, con la pioggia. A me sono sempre piaciute, in effetti.. non in macchina però, parlo di prima, di quando non guidavo. Adoravo il periodo in cui alzavi il naso come un cuccioletto selvatico per annusare la neve che stava per arrivare, per sentire l'aria che si fermava. Quante discussioni con mio papà, che invece avrebbe imprecato volentieri, dovendo andare al lavoro. Era qualcosa di magico! Faceva parte del mio lato pollyanna anche più del sole (non dei riflessi però). E poi, quand'è stato che ha cominciato a diventare una seccatura anche per me?
Non è solo questione di dover andare a lavorare, è uno stato d'animo differente, un modo diverso di vivere e di interpretare quello che ti succede.. Per fortuna non è completamente così. Ieri sera sono tornata a casa con la nebbia e mi piaceva, mi sentivo bene, sarei andata avanti. E ancora, se piove mi perdo a volte a guardare più le goccioline che si spiaccicano sul vetro che la strada oltre il vetro stesso.. ok, forse questo non dovevo dirlo. Poi, quando sento che ho proprio bisogno di salvarmi, posso imbacuccarmi completamente ed uscire a piedi. Quella è tutta un'altra storia. E' il tempo che si ferma per permetterti di essere ancora solo quello che sei, e non quello che devi essere, quello che hai bisogno di essere o quello che ti chiedono di essere.
Probabilmente ieri sera ho pensato più al lato "adulto", nel senso negativo del termine, contagiata nell'umore da una sciocchezza che mi è capitata al pc.
E' strano come basti un episodio insignificante, comprensibile anche, per farti rimanere male e tirarti giù dal tuo arcobaleno.. no, va bene, ho imparato a conoscermi ormai e non è strano affatto. Sono io.
Così oggi sono tornata a prendere la mia goccia di cristallo, e non c'è il sole che la possa attraversare per farmi sentire Pollyanna, però anche averla davanti non è male.

Ho dimenticato di fare gli aggiornamenti: McStalky era passato di botto a 10-0 contro il mio bodyghost (che ultimamente è portato per l'ammutinamento, lo sento irrequieto): ha fatto un paio di balzi con il suicidio virtuale e anche con la convinzione che se io gli permettessi di parlarmi torneremmo insieme e tutto funzionerebbe come una favola
(...). Fortunatamente Danny si è un attimo riscosso, ha segnato cinque goal in un colpo solo quando l'ha fatto sparire (per la seconda volta; non sarà l'ultima ovviamente) nel modo in cui è sparito.
Oggi sono andata all'ultimo appuntamento dal dentista. Era così dispiaciuto che mi ha detto che mi richiama lui tra sei mesi per farmi tornare, e siccome devo passare a pagarlo ha spalancato le braccia e mi ha assicurato che quando voglio lui è là. Che affettuoso.

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posted by sand @ 14:22:00  
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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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