Oceans...
my glass mask   
sabato 23 maggio 2009
Epica, commovente palestra
Bene, ora che ho epicamente espresso la mia sincera gioia per quanto riguarda il mio notorio preferito della combriccola, posso anche ricordare che ieri nel luogo di perdizione:
- Vaniglia mi ha tranquillamente chiesto se poteva tastarmi il sedere per sentire quanto fosse sodo
- 31 mi ha assicurato che sapeva che lo stavo aspettando, perché ho sorriso vedendolo
- l'Eby ha cominciato a chiamarmi Novi di sua spontanea, e rischiosa, iniziativa, mentre il suo amato compagno di (grossi) pesi Bana gli abbassava i pantaloni per mostrarmi il florilegio delle mutande
- Pausa mi ha informata per la terza volta che facevo bene un certo esercizio - se n'è anche reso conto, povera anima, e ha aggiunto mestamente: "...sì, devo avertelo già detto però."
- Vladimir, colui che imperterrita continuo a chiamare Flavio perché la prima volta ho capito così, mi ha detto che lui capisce queste cose e mi legge negli occhi che io sono una brava ragazza
- Leo si è sbracciato così forte per salutarmi mentre entrava che è quasi caduto sbilanciandosi
- Alroberto ha cercato di prendersi una mia (erronea) taccata su uno stinco incrociandomi sulle scale e facendomi prendere uno spavento
- Un tizio a me sconosciuto (ma poi di solito scopro che loro mi conoscono, sarà che il giallo è più visibile) dall'altro lato della stanza (diciamo 30 m) ha liberato di corsa una macchina perché "ti stavo studiando e ho capito che fra poco l'avresti usata"
- Il mio ex bambino preferito, che l'ultima volta aveva quasi il ciuccio, è diventato un diciottenne alto forte e principesco (vecchia, sono vecchia!)
- Ho dovuto fare gli occhi da cucciolo spaurito a mezza palestra perché tutti gli attrezzi erano in alto e io non arrivandoci ho fatto bassamente leva sui loro testosteroidati istinti da supereroe

Ma la scena che mi ha realmente entusiasmata è stata quella in cui una ragazza, con tono ammirato, ha osservato quanti pesi io sollevassi con le braccia, domandandomi se facevo palestra da tanti anni. L'ha detto a me che non aprivo nemmeno le bottigliette dell'acqua da sola, ed è stato quasi commovente.

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posted by sand @ 10:34:00  
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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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