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mercoledì 29 ottobre 2008
Brooke, uno stile di vita

Esistono cose che voi umani, ma soprattutto che una persona di dignità media non dovrebbe mai ammettere di seguire, se non per casuali coincidenze astrali non ripetibili. Ebbene, dal mio misero piccolo angolo di mondo terrestre devo ammettere che in gioventù ho seguito Bbbiutiful. I miei lo usavano per addormentarsi più velocemente dopo pranzo, e posso assicurare che all'epoca seguire l'epopea della famiglia Forrester a me sembrava una perigliosa corsa delle bighe, rispetto alla prospettiva di mettermi subito sulle adorate versioni di greco. Poi uno cresce, le prospettive cambiano. Passi più tempo fuori casa e soprattutto smetti di fare versioni di greco.
Resta, tuttavia, Brooke. E' come il vino, come certi tipi di legno, migliora con il passare del tempo perché Brooke non è un personaggio, è uno stile di vita.
Perciò ultimamente i giorni in cui torno a casa verso le due e il tiggì è già finito e ho bisogno di qualcosa che non implichi il mio cervello mentre pranzo, a volte, per sbaglio, lascio scivolare il telecomando su Canale 5.
Devo dirlo, sono fiera di me stessa. Mi sarei potuta perdere le due scene più belle che abbia mai visto in tv.


Scena n.1: Eric Forrester, l'attempato capostipite di tutta la stilosa famiglia, sorta di incrocio tra Tronchetti Provera e Briatore ma con lifting meno riusciti e conseguenti crisi d'età più accentuate (anche i denti nuovi non è che gli stiano un granché), forse per via dei variegati figli (sempre se sono suoi perché nel corso degli anni ha vinto e perso svariate paternità), avendo lasciato la sua storica ex moglie per una giovane sbarbina bionda sorella di un'altra (più recente) ex moglie (di lui e di almeno due dei suoi figli, ovviamente sto parlando di Brooke, la mia eroina incontrastata), ma avendo il fratello delle due sbarbine tentato accidentalmente di uccidere la prima ex moglie e avendolo la seconda sbarbina accidentalmente rivelato proprio alla prima ex moglie, tale prima ex moglie ha obbligato la sbarbina attuale a mollare l'osso Forrester in cambio del suo silenzio, ma dal momento che la carne non è scema e Ossoforrester a quanto pare neanche, fingendo di acconsentire al rientro nell'antico (e vecchio!) talamo, in realtà rimane a praticarsi le grazie della sua adorata (e mantenuta) sbarbina, e quando rischia di essere scoperto si lancia sul davanzale del diciottesimo piano con le ricche pudenda coperte solo da un asciugamanino misura prènatal. Più o meno come inserire Francesco Cossiga nudo nelle vignette della Settimana Enigmistica.

Scena n.2: Rick, il primo figlio di Brooke (e di Ridge? di Eric?), cresciuto e ormai magicamente coetaneo della madre, va a trovare Taylor, acerrima nemica proprio di Brooke in quanto entrambe si sono sposate Ridge almeno un paio di volte ed entrambe sono state definite l'amore della sua vita a giorni alterni; Brooke è leggermente in vantaggio, sia perché è effettivamente l'amore della sua vita sia perché Taylor è morta un paio di volte (la migliore è stata quella realisticissima in cui risorge come moglie di Kabir Bedi in versione Principe del Marocco, credibile più o meno quanto Tom Waits che interpreta la biografia ufficiale di Giorgio Panariello), e poi adesso l'eroica, lagnosa e altruista Taylor ha le labbra che in acqua galleggiano e ciò la rende leggermente meno invitante. Ma soprattutto ha avuto l'idea brillante di lasciare il campo per dirigersi verso altri lidi... e chi impalmarsi se non Nick, il fratellastro di Ridge?
(un sospetto che l'America sia più piccola di quello che vogliono farci credere mi viene, eh...)
L'unico, trascurabile, miserrimo problema potrebbe essere che Nick è l'ex marito, pure lui come tutti i Forrester e svariati altri, dell'amatissima (da lui oltre che da me) Brooke. In realtà anche Bridget, figlia di Brooke (e di Ridge? di Eric?) è stata con Nick (lo zio?). Nick però adesso sta con Taylor, ed hanno avuto un figlio che però è anche figlio di Brooke, teoricamente anonima donatrice di ovuli per le mire ginecologiche della rivale (e anche nella fertilità la batte, tiè!). Taylor non può sopportarlo dato che il marito ama ancora Brooke, e dopo aver invitato a cena Brooke e Ridge e avergli piazzato davanti a sorpresa un prete perché li sposasse (ed essersi offesa perché non l'avevano fatto, 'sti capricciosi!), molla il marito sbevazzando qua e là.
Il piccolo ma coetaneo Rick, che pare avere una predilezione per le donne di una certa esperienza (ha impalmato un paio di volte la sua baby sitter, fra le altre cose), va a trovarla per consolarla ed è molto dolce e tenero e lei lo guarda come un agnellino appena prima del pranzo di Pasqua e tutti abbiamo già capito da sedici puntate che finiranno a fare zumzum sul tappeto etrusco tranne loro che si guardano come due dodicenni (ma forse lui a fare due conti lo è davvero) stupiti, e lui poi ha una straordinaria epifania sul fatto che il bimbo di Taylor in realtà è suo fratello in quanto anche bimbo di Brooke, e si commuove così tanto all'idea di questa nuova parentela, visto che quei malefici autori ne creano sempre così poche, che la bacia con amore e trasporto.


E io che avevo smesso di guardarlo...!

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posted by sand @ 21:39:00  
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Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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