Ti ho sognata, stanotte. Quando mi capita poi il risveglio è confuso, perché sono situazioni sempre troppo vere per avere la percezione immediata che non si tratta di realtà. Finisco per fare una doccia lavando i capelli con il bagnoschiuma e il corpo con lo shampoo. Ci sono ancora tante cose che mi colpiscono, ovunque, perché mi riportano direttamente a qualcosa che ho vissuto con te; tante per cui la reazione spontanea è "Devo parlarne con lei". E ancora mi sembra di riconoscerti per la strada. Eppure avrò sempre meno ricordi che hanno a che fare con te, meno foto di quelle che comincerò ad avere con altre persone. Forse un giorno deciderò di cancellare il tuo numero di telefono. Però ho promesso di fare ciò che posso, e non è solo per me, lo sai. In parte è per te.. perché c'è un buco da riempire. In parte è per lui, perché è quello che posso fare da qui.Per questo, vedi, non è facile non arrabbiarsi con chi cerca di appropriarsi di un dolore che non è il suo. Perché tu che te lo porti in tasca provi a soffiarci sopra, e altri ci riversano sopra parole che neanche conoscono. Ma ieri mia mamma, in un impeto di generosità che nei miei confronti ha raramente (sono pur sempre la figlia piccola e disastrosa, no?) mi diceva che mi prendo cura delle persone, e che questo è il mio modo: sforzandomi di portare un sole piccolo piccolo, un sorriso anche se sono stanca, di ascoltare anche se sono annoiata. Non lo so se sia così, cerco di farlo e non sempre mi riesce.. però ci provo. E allora adesso che i giorni di distanza da te sono diventati anni, sono diventati, più o meno, 2 anni e 41 giorni, è quello che devo fare. Cercando di non indugiare su ciò che mi manca di te, ma solo sulle espressioni del tuo viso, sul tuo modo di stringermi un braccio, di ridere. Perché in fondo, ormai, fare i conti con te è come fare i conti con me stessa.
When you disappear on me it's just like parades in the rain.. So could you tell me why you're leaving, cause I don't know, I don't know, I don't know.. (Hazy - Counting Crows)
Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per
piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle
pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare,
quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa,
l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane,
albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero,
i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole,
leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle
persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme,
perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui
il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti,
mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica,
la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche,
le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre
una ragione per ciò che fanno.
Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.
Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1,
la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz,
la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza,
l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia,
le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino,
il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino
è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone
che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei
meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono
ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile.
Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi
non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.