Si può avere nostalgia del peggio? Esistono persone che hanno nostalgia della guerra, delle condizioni di stenti: è così incredibile? La nostalgia in fondo dice chi siamo, ci si ficca dentro quello che abbiamo e lo portiamo con noi. Ci sono dei momenti, dei peggio di cui riesco ad avere nostalgia solo per come ho potuto condividerli con gli altri. A volte il peggio ti avvicina alle persone, ed ecco io di quella complicità, di quell'indecisione sofferta, ostacolata, piena d'inciampi e sbucciature ma anche di fiducia e di sostegno, ecco io di quel peggio ho talvolta un filo di nostalgia. O forse si tratta di altro: forse è troppo difficile assumersi la responsabilità di provare ad essere felici?
Però poi succede che semplicemente non è più così brutto stare male se quando rimani a casa hai una scorta non indifferente di nutella, yogurt all'ananas, tè verde, e quando accendi la tv improvvisamente puoi trovare al posto di bruno vespa e pomeriggio 5, un notiziario della bbc con quel zexy accento british e una vecchia puntata della Stella della Senna. E allora ti metti a pensare.
Se la nostalgia del peggio diventa un modo per fuggire alle responsabilità proverò a lasciarla perdere, a concentrarmi sulla mia difficile conquista di questa felicità che proviamo a costruire. Se c'è una cosa che cerco di continuare a fare in mezzo alla mia miriade di errori e di scelte incasinanti è di essere sincera con me stessa; e se altrove le cose sono cambiate, accetterò che cambino. Accetterò la malinconia, la rabbia, il tradimento, la mancanza. Smetterò di tenerle con me quando loro si allontanano. E' proprio inutile che sia solo io a combattere, non ha senso e sono stanca, arcistanca delle parole delle persone, delle amicizie di carta. Non credo più a una virgola. Non mi basta più. Non ho più voglia di seguire gli egoismi, le incoerenze, l'avarizia. Perciò, basta. Smetto. Respiro. Spero che il tuo menefreghismo sia una simpatica compagnia, un allegro confidente, un complice e un amico paziente. Spero che il brivido del nuovo che con superficialità indecente per l'ennesima volta ti allontana ti dia tutto quello che cercavi. E spero che non ti lasci a piedi anche questo, perchè a forza di impigrirti sul divano mentre suonava il clacson hai perso il tuo taxi. Screw you. Non vale più la pena di morire per Danzica.
Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per
piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle
pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare,
quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa,
l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane,
albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero,
i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole,
leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle
persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme,
perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui
il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti,
mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica,
la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche,
le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre
una ragione per ciò che fanno.
Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.
Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1,
la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz,
la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza,
l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia,
le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino,
il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino
è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone
che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei
meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono
ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile.
Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi
non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.