Dimmi, sono ancora una persona che fa girare l'ombrello mentre piove, e corre di nascosto nei corridoi? Non mi servono fotografie per pensarti, non mi serve dire il tuo nome, in questi giorni in cui sembra che l'universo cospiri per farmi pensare a te. Come se ce ne fosse bisogno. Mio cugino, il fratello di Diletta, si sposa. Si sta ponendo il problema del testimone e così mi è venuto in mente che io non ce l'ho più, il mio testimone. Ho trovato a tradimento delle foto di Giulia con la Rena: erano nell'album di una ragazza che neanche conosco ma è amica del Tomtom e sua sorella... è pazzesco come tua sorella riesca a sbucare ovunque, dove meno te l'aspetti! Sai, c'è E che torna a pensare all'amore. Forse non dovrei dirlo a te ma sono dannatamente contenta per questo... ma anche profondamente triste all'idea di chi è la persona a cui pensa. Mi chiedo cosa ne diresti tu, dopo quello che mi avevi confidato. Ti senti triste? C'è anche questa ragazza che mi parla di quello che farà con la sua quasi-sorella... ed io non riesco nemmeno a risponderle, perché conosco così bene quella parola ancora!
Allora non m'importa di come ha provato a ferirmi chi nel nostro mondo non c'è entrato mai. Non nel tuo, non in quello di Giulia, anche se avrebbe voluto. Non nel mio. Non m'importa se mesi fa ha tentato ancora una volta di forzare porte che trovava chiuse. Porte che, in fondo, mi rendo conto di non aver mai pensato di volergli aprire.Io so qual è l'ultima cosa che hai detto tu, e so qual è l'ultima cosa che ha detto lei. Erano per me. Che m'importa delle persone piccole, delle frasi piccole? Che m'importa delle pause, o se ci abbiamo messo di più a capirlo? So quello che siamo. So di essere ancora, nonostante tutto, una persona che fa girare l'ombrello mentre piove e corre di nascosto nei corridoi. So che mi fermo a guardare gli aerei e le gocce d'acqua. E' quello che sono. Ed è quello che siamo sempre state.
Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per
piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle
pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare,
quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa,
l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane,
albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero,
i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole,
leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle
persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme,
perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui
il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti,
mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica,
la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche,
le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre
una ragione per ciò che fanno.
Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.
Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1,
la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz,
la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza,
l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia,
le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino,
il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino
è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone
che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei
meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono
ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile.
Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi
non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.