Oceans...
my glass mask   
lunedì 28 aprile 2008
Chiusi a chiave
Dovendo andare a Montebelluna a trovare E., appena arrivo in stazione riesco a constatare che gli orari sono completamente diversi da quelli del sito.. da qui il torrido dubbio: quale cacchio di treno devo prendere? Udine? Belluno? Il Parigi-Bitonto? In stazione mi mandano a Castelfranco per il cambio, indi è quello per Treviso. Non ne volevo più sentir parlare ed è già la seconda volta in 3 giorni che prendo un treno per quel posto, andiam bene. Almeno però lo so: allora mi sento meglio e mi rilasso, così giustamente la prima cosa che faccio poi scendendo è sfracellarmi a terra.
Mica rotolando, o annaspando con le braccia in una di quelle scene plastiche da stunt-man: io semplicemente non mi accorgo del gradino e vado giù. In verticale, senza inclinarmi, senza piegare le gambe. Sparisco. Un momento c'ero e il momento dopo non ci sono più..
La moglie agile del Wilcoyote.
Comincio a sentirmi una turista sperduta (a 15 o a 1500 km da casa fa lo stesso: lo sono per principio). Il tetto del binario vibra in modo inquietante. Di fianco a me una cinesina deliziosa scatarra come uno gnomo di 800 anni con l'allergia. E. mi scrive che spera io non sia a piedi dalla stazione, perchè sarà 1 km di strada.
Per la precisione sono 2, ma ho il tappeto volante arrotolato nella borsa.

Dopo essermi persa ovunque ed essere passata quattro volte davanti allo stesso bar con le stesse persone fuori, ho trovato l'ospedale. Il resto è andato bene: c'era una festa di compleanno e c'erano i coriandoli e c'erano i pasticcini e c'erano le trombette, e l'ospedale vecchio è carino, quel reparto ha un bel giardinetto con le nuvole e le panchine e il cinguettare degli uccelli. Poi si conoscono tutti. Quindi bene, a parte le 2 ore e mezza per tornare a casa.
Ma non sarà per questo che tornando mi venivano da piangere più o meno tutte le mie lacrime.

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posted by sand @ 00:22:00  
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Discover U2!

Amo i gatti, l'oceano, la rabbia, le ninnananne, i grandi animali che si spaventano o perplimono per piccoli animali, guardare le persone che passano per la strada, gli highlanders, la carta, i musical, Paperino, le rughe, appiccicare cose alle pareti, le fiabe, avere le dita sporche d'inchiostro, camminare scalza, le bolle di sapone, camminare, l'eroismo, scrivere, scarabocchiare, quello che sbrilluccica, l'acqua, l'acqua che si muove, l'acqua da bere, l'acqua che ruggisce, l'acqua che si arrabbia, l'acqua che spaventa, l'acqua quand'è forte, l'acqua quando vince, il silenzio, i libri, le sopracciglia, la poesia, i gelati alla frutta, Spike, il pane, albe e tramonti, gli abbracci, il lucernario di max per vedere le stelle, l'ironia, le corde vecchie della mia chitarra, tutto ciò che ha zucchero, i ricordi, biblioteche e librerie, le differenze, il crystal ball, i miei film mentali, il vento, le vecchie cassette, le parole, leggere tra le righe, gli amici, le scatole, Dr.House, i fiori, l'argento, dormire, il cartone, la latta, i treni, Felicity, le debolezze nelle persone, i maglioni giganti, prendere da sola i mezzi pubblici, l'impero romano, immaginare le storie che i passanti si trascinano insieme, perdermi, l'enigmistica, il profumo dell'erba appena tagliata, le altalene, i palloncini, il violino, la scena della Spada nella Roccia in cui il lupo spelacchiato prova ad inseguire Semola, la frutta, i pennarelli, Lorelai Gilmore, Paperinik, i miei casini, preparare regali e biglietti, mio fratello, Angel, il the verde senza zucchero, Spiderman, le cuffie, i folpi, i castori, i bastoni della pioggia, la mia bacchetta magica, la polvere innamorata negli occhi, le mie bestiole dei pomeriggi, Ombretta, sentire all'improvviso il profumo della crema pre-sole, le mucche, le papere, la nonna, i pistacchi, gli arcobaleni, fare regali, i pacchetti, il mojito, fare l'amore, Venezia, le persone che non hanno sempre una ragione per ciò che fanno.


Vorrei conoscere Giorgio Bocca; Tom Waits; Dylan; EM Forster; Guccini; Peter Parker; Sirius Black e Remus Lupin. Babbo Natale.


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Odio il caffé, gli errori ortografici, Studio Aperto, Minzolini al TG1, la slealtà, i midi, il modo di fare impostato, parlare per diminutivi (cià ragà il pa'...), il signor B., la musica tunz tunz, la musica cuore fiore amore, i giovani scrittori maledetti, il monumento a Padova per l'11/9, il freddo, le occhiaie, la tracotanza, l'estrema destra alla cieca, l'estrema sinistra alla cieca, le letterine, il menefreghismo dell'Italia per la scuola, l'invidia, le ostentazioni, le forzature, le pose, le lampade abbronzanti, i gioielli della Brail, il traffico, la notte senza buio, Topolino, il razzismo, il razzismo al contrario, gli spazi chiusi, il Grande Fratello, la scena della Spada nella Roccia in cui Semola-uccellino è imprigionato nella capanna di maga magò, l'ipocrisia, gli intingoli, il beige, gli atteggiamenti, i contatti formali. Le persone che dicono "So come ti senti". Le persone con cui non avevo contatti prima e nel 2006 venivano da me come se fossero sempre stati miei meravigliosi amici ("Come stai?", e pacca sulla splla). Chi molla le cose perché non sono facili. Chi disprezza le cose perché non sono ragionevoli. Chi cerca di tenermi ferma davanti ad un obiettivo fotografico. Chi si autodefinisce poeta. Chi si autodefinisce umile. Alzarmi alle sei. I ragni. Il pensiero lento. Il pensiero rigido. Accorgermi che qualcuno mi fissa per la strada. La meschinità. Chi non si meraviglia. La prosaicità, ovvero: chi non ha almeno un po' di polvere innamorata negli occhi. Non avere Marta.


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